TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2

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Jeff Hardy 18
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2

Messaggio da Jeff Hardy 18 »

christian4ever ha scritto: 20/09/2019, 0:18 . Mi è sembrata una panoramica molto personale di un certo cinema e del relativo ambiente, con tanti rimandi e citazioni.
In cosa si differenzia da un qualunque film di Tarantino?

Molto interessante il film, ma attendo la seconda visione per darne un giudizio sensato.
Livello tecnico mostruoso, mi viene anche da pensare che sia arrivato ad almeno 3 tipi di macchina da presa e relativa pellicola distinta. Il passaggio da 32mm a camera 4k è nettissimo e spettacolare.



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Baboden
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2

Messaggio da Baboden »

Non sono un esperto cinefilo, amo Tarantino e il film mi è piaciuto.

Sbaglio però se dico che questo, molto più di altri, può essere maggiormente apprezzato solo da coloro che se ne intendono, anche tecnicamente, di più?

Per tutte le sottigliezze di cui parlava sopra anche jeff.

Fighissimo Pitt e Di Caprio comunque.

Hypissimo per Joker.

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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2

Messaggio da Backbone Crusher »

Visto Mother!

Per me è un no. E pure bello grosso.

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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2

Messaggio da Talebanoontheblocco »

Once Upon è godibilissimo anche senza avere delle conoscenze prettamente tecnice, è un bel film che sa molto poco di Tarantino ma allo stesso tempo è il film più tarantiniano del mondo, soprattutto per le citazioni e la venerazioni verso il Cinema di quel periodo storico, soprattutto verso gli spaghetti western e il Cinema di Serie B.

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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2

Messaggio da christian4ever »

Jeff Hardy 18 ha scritto: 25/09/2019, 9:42 In cosa si differenzia da un qualunque film di Tarantino?

Molto interessante il film, ma attendo la seconda visione per darne un giudizio sensato.
Livello tecnico mostruoso, mi viene anche da pensare che sia arrivato ad almeno 3 tipi di macchina da presa e relativa pellicola distinta. Il passaggio da 32mm a camera 4k è nettissimo e spettacolare.
No infatti, mi sono solo sembrati più accentuati del solito alcuni aspetti, tutto qui.

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Shinobi
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2

Messaggio da Shinobi »

Ieri sera ho finalmente visto Once upon a time in Hollywood. Sono d'accordo che sia un film dalle due facce: da un lato, sembra un film totalmente fuori dagli standard tarantiniani, dall'altro altro è in puro stile Tarantino.

Bellissime le citazioni agli Spaghetti western e al cinema d'autore in generale. Questo film sembra indirizzarsi inizialmente verso un taglio decisamente più maturo che tende a mostrare l'esperienza di un regista che non è più un novellino, un regista che celebra il cinema ma che celebra anche il suo cinema, il suo modo di vederlo ed il suo modo di farne arte.

Il finale che cambia totalmente registro è invece il suo autografo classico che non poteva mancare in un film del genere, non spiazza il fan affezionato perché quel tipo di fan è abituato a questo stile.

Di Caprio e Pitt sono magistrali, soprattutto il primo che si conferma ancora una volta come un attore di altissima caratura, svolgendo alla perfezione un ruolo per nulla facile.
Spoiler:
Il massacro finale contro gli hippies è tanta roba, un ritorno allo splatter trantiniano per eccellenza. E poi oh, la scena finale dle lanciafiamme è troppoa roba.

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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2

Messaggio da Jeff Hardy 18 »

Shinobi ha scritto: 01/10/2019, 9:14 Ieri sera ho finalmente visto Once upon a time in Hollywood. Sono d'accordo che sia un film dalle due facce: da un lato, sembra un film totalmente fuori dagli standard tarantiniani, dall'altro altro è in puro stile Tarantino.

Bellissime le citazioni agli Spaghetti western e al cinema d'autore in generale. Questo film sembra indirizzarsi inizialmente verso un taglio decisamente più maturo che tende a mostrare l'esperienza di un regista che non è più un novellino, un regista che celebra il cinema ma che celebra anche il suo cinema, il suo modo di vederlo ed il suo modo di farne arte.

Il finale che cambia totalmente registro è invece il suo autografo classico che non poteva mancare in un film del genere, non spiazza il fan affezionato perché quel tipo di fan è abituato a questo stile.

Di Caprio e Pitt sono magistrali, soprattutto il primo che si conferma ancora una volta come un attore di altissima caratura, svolgendo alla perfezione un ruolo per nulla facile.
Spoiler:
Il massacro finale contro gli hippies è tanta roba, un ritorno allo splatter trantiniano per eccellenza. E poi oh, la scena finale dle lanciafiamme è troppoa roba.
Non è "cinema d'autore", omaggio il "cinema di genere". Omaggia sia la commedia a cavallo tra la vecchia e la New Hollywood, non a caso si cita Dennis Hopper che con Easy Ryder viene indicato spesso come il capostipite della nuova scuola hollywodiana (anche se più spesso quel ruolo lo si fa ascrivere a Chi ha paura di Virginia Woolfe? di Nichols, oppure al Laureato dello stesso autore e che viene citato con la colonna sonora), con un ampio spazio al cosiddetto cinema da drive in, quallo di Al Adamson, citato con un paio di pellicole.

Idem per quanto riguarda la parte italiana, che omaggia tre nomi che sono sia precursori che parte della rivoluzione. Cita ovviamente Corbucci, Margheriti e Ferroni. Questi tre assieme a Freda e Brava, rappresentano perfettamente l'imminente ondata di grandi autori di genere italiani.

Non a caso hai tre elementi rivoluzionari.
La New Hollywood.
La New Wave di genere italiana.
Al Adamson e il Drive In.
Tre grossi gruppi che creano una rivoluzione filmica e che chiudono un'era. La New Hollywood cambierà il linguaggio del cinema americano (Spielberg, Coppola, Lucas,...), la New Wave italian cambierà il modo di pensare il cinema di genere e creerà qualcosa di mai visto, lo Spaghetti Western, il Giallo, l'Horror. Mentre Al Adamson sarà l'anima più caciarona e riconoscibile di questa sottocategoria bistrattata dopo Ed Wood e prima della Cannon e della Troma.
Così come Bruce Lee che viene rappresentato come Kato e come allenatore delle star e non ancora una star (l'anno dopo tornerà a Hong Kong ed entrerà nei Wuxia hongonkesi).

QUesto momento si riflette in un passaggio anche sociale. Il movimento hippy. Un momento di passaggio per Tarantino stesso che rimanda lo specchio della sua visione del mondo.

Specchio che vive sull'immagine dello stuntman, da non leggere come la figura e l'immagine del concetto di doppio. Qui Brad Pitt è lo stuntman della vita reale di DiCaprio, lo sostituisce nei momenti peggiori, in questo modo la finzione e il reale si uniscono, si confondono, tutto quello che sembr airreale diventa reale (DiCaprio col lanciafiamme, che già sappiamo essere l'unico Stunt che sa fare), con i due piani di realtà che si fondono e si uniscono, quello che ci rimane, che ci viene rigurgitato è un insieme dei due piani dove a questo punto la realtà e la fedeltà alla stessa non hanno più senso e dunque, come già fatto con Hitler, il cinema può correggere un errore importante, l'omicidio Tate e la morte stessa di Hollywood, in questo modo noi che interpetriamo lo schermo come reale, non sappiamo più dove i due piani si uniscono.

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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2

Messaggio da Shinobi »

Jeff Hardy 18 ha scritto: 02/10/2019, 1:54 Non è "cinema d'autore", omaggio il "cinema di genere". Omaggia sia la commedia a cavallo tra la vecchia e la New Hollywood, non a caso si cita Dennis Hopper che con Easy Ryder viene indicato spesso come il capostipite della nuova scuola hollywodiana (anche se più spesso quel ruolo lo si fa ascrivere a Chi ha paura di Virginia Woolfe? di Nichols, oppure al Laureato dello stesso autore e che viene citato con la colonna sonora), con un ampio spazio al cosiddetto cinema da drive in, quallo di Al Adamson, citato con un paio di pellicole.

Idem per quanto riguarda la parte italiana, che omaggia tre nomi che sono sia precursori che parte della rivoluzione. Cita ovviamente Corbucci, Margheriti e Ferroni. Questi tre assieme a Freda e Brava, rappresentano perfettamente l'imminente ondata di grandi autori di genere italiani.

Non a caso hai tre elementi rivoluzionari.
La New Hollywood.
La New Wave di genere italiana.
Al Adamson e il Drive In.
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Così come Bruce Lee che viene rappresentato come Kato e come allenatore delle star e non ancora una star (l'anno dopo tornerà a Hong Kong ed entrerà nei Wuxia hongonkesi).

QUesto momento si riflette in un passaggio anche sociale. Il movimento hippy. Un momento di passaggio per Tarantino stesso che rimanda lo specchio della sua visione del mondo.

Specchio che vive sull'immagine dello stuntman, da non leggere come la figura e l'immagine del concetto di doppio. Qui Brad Pitt è lo stuntman della vita reale di DiCaprio, lo sostituisce nei momenti peggiori, in questo modo la finzione e il reale si uniscono, si confondono, tutto quello che sembr airreale diventa reale (DiCaprio col lanciafiamme, che già sappiamo essere l'unico Stunt che sa fare), con i due piani di realtà che si fondono e si uniscono, quello che ci rimane, che ci viene rigurgitato è un insieme dei due piani dove a questo punto la realtà e la fedeltà alla stessa non hanno più senso e dunque, come già fatto con Hitler, il cinema può correggere un errore importante, l'omicidio Tate e la morte stessa di Hollywood, in questo modo noi che interpetriamo lo schermo come reale, non sappiamo più dove i due piani si uniscono.
Analisi praticamente perfetta alla quale c'è poco o nulla da aggiungere.

Vorrei solo sottolineare il tema dell'autocelebrazione che si nota in varie sequenze del film. Uno dei richiami al suo cinema che mi ha colpito di più, dovuta probabilmente al fatto che ho amato il film in questione, è stata la citazione di Jackie Brown, nella parte in cui Di Caprio e Pitt camminano nell'aeroporto e si vede la parete dello stesso. Sono convinto che Tarantino sia sempre stato soddisfatto di quel film che reputa una sua piccola chicca che purtroppo non è stata recepita sia dal pubblico generalista che anche da quello affezionato come il bel film che in realtà è.

Bill Ding
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2

Messaggio da Bill Ding »

Jeff Hardy 18 ha scritto: 02/10/2019, 1:54 Non è "cinema d'autore", omaggio il "cinema di genere". Omaggia sia la commedia a cavallo tra la vecchia e la New Hollywood, non a caso si cita Dennis Hopper che con Easy Ryder viene indicato spesso come il capostipite della nuova scuola hollywodiana (anche se più spesso quel ruolo lo si fa ascrivere a Chi ha paura di Virginia Woolfe? di Nichols, oppure al Laureato dello stesso autore e che viene citato con la colonna sonora), con un ampio spazio al cosiddetto cinema da drive in, quallo di Al Adamson, citato con un paio di pellicole.

Idem per quanto riguarda la parte italiana, che omaggia tre nomi che sono sia precursori che parte della rivoluzione. Cita ovviamente Corbucci, Margheriti e Ferroni. Questi tre assieme a Freda e Brava, rappresentano perfettamente l'imminente ondata di grandi autori di genere italiani.

Non a caso hai tre elementi rivoluzionari.
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Questa storia cinefila è una balla clamorosa, o, meglio, come molti discorsi cinefili, è una costruzione discorsiva di pochi attori sociali (artisti, produttori, critici, accademici, oggi pure il fandom), non certo la verità rivelata. Se poi volevi spiegare il processo creativo di Tarantino ok, ma parliamo in ogni caso di un prodotto di massa in cui questi riferimenti rimangono solo allusioni per farsi apprezzare da una parte del pubblico e non sottomettono certo il significato del film.
Prima di tutto, una rivoluzione ha spesso senso di essere chiamata tale solo per un ristretto numero di persone. La rivoluzione copernicana ad esempio è una rivoluzione solo per quel campo scientifico che per certe ragioni mai aveva messo in discussione la visione geocentrica. La maggior parte della popolazione se ne sbatteva abbastanza le palle di sta rivoluzione. Allo stesso modo queste rivoluzioni filmiche possono essere tali giusto per certa critica, per certa cinefilia, per certi accademici. Soprattutto, vi sono ragioni e interessi dietro queste rivoluzioni. Dietro ogni attore sociale vi è una base economica, sociale e produttiva.
Si prenda la New Hollywood, termine creato da certa critica a fine anni '60 per marketizzare certo cinema di nicchia che al tempo aveva finalmente trovato rilevanza per un cambiamento del pubblico. In realtà cambiamenti produttivi permisero l'emergere di film più sperimentali e creativi già da metà anni '50 negli States: la nascita della televisione che prende il posto di medium di massa al cinema, dissoluzione parziale dello studio system, crescita nell'educazione secondaria. La New Hollywood in un certo senso nasce già con On the Waterfront ed East of Eden di Kazan e quindi il successo di Dean e Brando, figure già generazionali per un nuovo pubblico giovane che scopriva il cinema, un pubblico appunto più educato e con differenti bisogni rispetto al passato. La New Hollywood è un nuovo sistema produttivo in cui si prendevano più rischi, si rischia per produzioni indipendenti dando più libertà creativa al regista, ma questo per la crisi dello studio system, non per alcuna rivoluzione filmica. Tanto che con i successi proprio di Lucas e Spielberg, e parlo di Star Wars e ET, non di American Graffiti e Jaws che certamente erano ancora della New Hollywood, oltre che con i fallimenti delle ultime produzioni da New Hollywood (Heaven's Gate, One from the Heart) il panorama si ristrutturò e iniziò l'era del blockbuster, cioè una nuova formazione dello studio system, con i soldi dati a pochi film di sicuro successo che si dovevano spartire il box office e ripagare con gli interessi delle altre perdite.
Si prenda ora il B-movie italiano, produzioni indipendenti fatte frettolosamente da maestranti che passavano di genere in genere, di film in film, per lavorare. Produzioni per sale provinciali, di seconda o terza visione, per un pubblico proletario che non poteva permettersi la televisione. Questo era tutt'altro che "cinema d'autore", il quale era il film da festival che passava negli arthouse urbani per un pubblico educato e diretto da artisti riconosciuti, premiati e sponsorizzati. Il B-movie italiano era un lavoro collettivo, favorito per quanto riguarda la creatività dal continuo flusso della maestranza e dall'essere una produzione indipendente fatta con due soldi e di fretta. Vendendo a un pubblico proletario e in alcuni casi comunista, riprendeva temi e generi americani ribaltandone l'ideologia e gli stereotipi (il codice morale del cowboy, la messa in scena della violenza). Essendo prodotti anti-convenzionali che rileggevano generi americani, furono fatti circolare nei grindhouse (o drive-in) degli Stati Uniti insieme a una molteplicità di altri generi (tutti i generi B-movie ripresi da Tarantino, quindi action scassoni, exploitation, Al Adamson, ecc.). Il pubblico dei grindhouse era un certo pubblico con certi gusti, ecc. Alcuni iniziarono a scrivere fanzine, si creò un fandom, si iniziarono a vendere VHS nei videostores, iniziarono a crearsi i primi gruppi cinefili. Già la Troma non era per un pubblico di grindhouse, ma per un pubblico di cinefili cresciuto con le VHS di B-movie. Infine arrivò Tarantino, un critico, un cinefilo, un fan, ma anche un artista, che seguendo alcuni dettami della Nouvelle Vague mise insieme B-movie e autorialità. Ma, anche qui, l'autorialità della Nouvelle Vague o di Tarantino non è più vera e meno determinata socialmente e culturalmente dell'autorialità degli anni '20 o di quella anni '50. L'autorialità degli anni '20 doveva vendere a un pubblico colto interessato alle avanguardie artistiche, l'autorialità degli anni '50 doveva vendere negli arthouse per promuovere la rinascita del cinema europeo attraverso i nascenti festival, l'autorialità della Nouvelle Vague doveva vendere al pubblico di massa interessato al cinema hollywoodiano scontrandosi così con il cinema "de papa", l'autorialità di Tarantino doveva vendere ai cinefili che ora grazie ai videostore avevano a disposizione materiale filmico che prima passava giusto per alcuni circoli e grazie alle fanzine poteva parlarne con gente con cui condivideva gli stessi gusti. Allo stesso modo con cui Truffaut legittimava come autore un intrattenitore come Hitchcock (il quale capiva giusto metà delle cose che diceva Truffaut), ora Tarantino legittima come autori i Corbucci e Bava, dei lavoratori in produzioni collettive.
Questo per ricordare una cosa molto semplice e molto attuale vista la serata che ci aspetta: la maggior parte delle rivoluzioni sono costruzioni di marketing.

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Jeff Hardy 18
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2

Messaggio da Jeff Hardy 18 »

Aggiungo più delle note al tuo discorso.

Non sono per nulla concorde che la TV abbia fagocitato il cinema di largo consumo negli US. Cioè Al Adamson, che cito perchè figura che fa proprio da tramite tra un'era e quella successiva (oltre ad essere presente nel film di Tarantino), è un nome che si sviluppa in quegli anni. Figlio di un produttore di film da drive-in anch'esso, capisce e segue le tendenze e proprio nel '69 inizia la sua carriera da regista/produttore/rivenditore del cinema di largo consumo americano. Così come per tutti gli anni '70 regnerà incontrastato e sarà anche uno dei primi a capire il fenomeno della Blackplotation e dargli ampio spazio.
Più che la TV, mi viene da pensare che la morte di questo tipo di cinema sia la VHS, non a caso la Cannon e la Troma, che di Adamson ne sono le eredi, lavorano molto sull'home video, nelle stesse modalità con cui l'Al lavora sul drive in e le double feutere al cinema.

Trovo sempre paradossale che gli stessi nomi che prendevano ad ampie mani dalla Nouvelle Vague, da Kurosawa e dal neorealismo siano quelli che hanno creato il concetto di blockbuster estivo.

Sul discorso del cinema di genere italiano, sono un grande sostenitore di questo cinema come è noto e risaputo. Ho passato due giorni con Deodato, Bava (figlio), Martino,... tipo 3 giorni fa. Quindi potremmo discuterne per ore.
Però credo che il concetto di certi nomi, Margheriti, Corbucci o Ferroni, per citare i tre di cui parla Tarantino, siano autori nel cinema di genere.
La storia di Fulci e Mereghetti è nota. E questi nomi sono stati costretti a fare questo perchè non avevano altra scelta, cadendo dal lato sbagliato dell'albero. Fulci era figliocco di Steno. Per citare un Autore italiano, Pupi Avati, lui invece cadde bene, finì sotto Fellini e Tognazzi, questo porta al fatto che, due autori, uno fa pochi film d'autore dentro a una filmografia di genere, l'altro fa film di genere dentro una filmografia d'autore.
Poi ovvio che bisogni cercare gli autori veri, in mezzo a tanta monnezza che negli anni '00 si è cercato di rendere grande cinema. Un conto è Fulci (che pure mentre era in cariera il Cahiers rese giustizia, come Truffeaut con Hitchcock appunto), un conto è Bruno Mattei che è un cane e giustamente viene ricordato come figura ridicola.

Interessante come quest'anno Venezia abbia proprio sdoganato il caro Fulci. Come fece una decina d'anni fa con lo Spaghetti Western. Tra l'altro leggo che al MFF quest'anno manderanno L'aldila a seguire di Fulci For Sake.

Sarebbe quindi da fare un discorso e una distinzione sulla differenza tra cinema di genere e cinema d'autore e quando un autore possa entrare nel genere.

Bill Ding
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2

Messaggio da Bill Ding »

Che il cinema abbia perso il ruolo di medium di massa con l'avvento della TV lo dicono i numeri
https://amp.businessinsider.com/images/ ... 50-349.jpg
Poi non ho la più pallida idea di come ponga la questione Tarantella, il film non l'ho visto, ma il moviegoing di fine 60s non era certo quello dei 30s e 40s ed era già abbastanza frammentato da poter dire con certezza che la New Hollywood non c'entrasse granchè col cinema da grindhouse.
La questione VHS è complicata, nel senso che apparvero a metà 70s, quando la New Hollywood era agli sgoccioli e la controcultura ormai passata, ma iniziò a essere implementata commercialmente da Hollywood un decennio dopo, concluso il processo Sony/Universal (1984). Difatti Blockbuster nasce nel 1985. Ma si era già dentro l'era dei blockbuster da un pezzo.

Avendo attestato la discorsività della nozione di autore, c'è veramente bisogno di sapere quando uno ci rientra o meno? Piuttosto vale la pena studiare le condizioni socio-economiche della sua emersione e le implicazioni produttivo-distributive. La maggior parte degli "autori di genere" (Hitchcock, Welles, Hawks, ecc.) erano considerati maestri anche prima che arrivassero Truffaut o Sarris ad affibbiargli la nomea d'autore. Era certo ridicolo che molta critica accademica si interessasse solo a certi nomi (quelli considerati autori), ma c'era bisogno d'annettere nomi al concetto d'autorialità per iniziare a parlarne? Pensiamo un attimo in termini produttivi: l'autorialità è un concetto preso dal campo letterario, nettamente più elitario e prestigioso del campo cinematografico, per legittimare alcuni prodotti a un pubblico alto. Era un cinema che passava nei festival, aveva appeal internazionale, era legato alla critica cinematografica che passava di festival in festival, ma rispondeva anche a logiche artistiche più alte. Visto che il cinema commerciale era fondato sul genere, il cinema alto doveva vendersi come purificato dal genere, in questo modo si poteva vendere un certo prodotto al proprio pubblico. Nel momento in cui annetti maestri di cinema di genere al cinema d'autore, quanto effettivamente perde di forza il cinema d'autore per quanto riguarda la vendibilità? Come lo vendi? Ed è questo ciò che vediamo oggi nei festival, una massa di film assolutamente invendibile. Difatti ora la soluzione per molti sarebbe il cinema di genere d'autore tipo Joker, ma questo già risponde a una crisi sia del cinema di genere che del cinema d'autore.

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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2

Messaggio da Jeff Hardy 18 »

Bhè ma lui fa dei parallelismi.
Da un lato il cinema della New Hollywood con Polansky, il contrasto della commedia con Dean Martin.
Dall'altro Brad Pitt vive dietro un drive-in, fa lo stunt in film da Drive in.

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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2

Messaggio da Michele d. Luffy »

Appena visto joker.
Monumentale Phoenix. Il film, devo dire bello, ma molto particolare. Per chi conosce il fumetto "the killing joke" , questo film rende giustizia al personaggio di quella storia.

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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2

Messaggio da Backbone Crusher »

Joker.
Sono di parte perché è uno dei miei personaggi preferiti di sempre in (quasi) tutte le sue incarnazioni, quindi non faccio testo, comunque il film m'è piaciuto parecchio.
Un Phoenix mostruoso, alcuni rimandi apprezzabili, una lenta ma inesorabile trasformazione di un uomo calpestato da una società che nemmeno sa della sua esistenza.
Urge una seconda visione, per quanto mi riguarda sono soddisfatto. E poi...
Spoiler:
"la parte peggiore di avere una malattia mentale è che le persone si aspettano che ti comporti come se non ce l'avessi". Frase perfetta per Joker.

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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2

Messaggio da christian4ever »

Anche a me è piaciuto molto, aspetto di leggere anche il parere di chi conosce meglio i fumetti.

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