Il vaiolo nel passato è stato un grave flagello capace di uccidere il 30% delle persone infette ma grazie a una capillare campagna vaccinale negli anni '60 e '70 è stato eradicato, di fatto è l'unico patogeno finora completamente eliminato se si escludono alcuni campioni conservati in laboratorio a fini di studio. La drastica riduzione dei casi a inizio anni '70 aveva portato gradualmente alla riduzione della somministrazione dei vaccini in quanto gli effetti collaterali del trattamento (con circa un decesso per ogni milione di vaccinati) avevano oramai superato i potenziali benefici. Da allora la produzione si è praticamente fermata e ad oggi sono solamente due i vaccini antivaiolo disponibili, capaci di proteggere anche dal vaiolo delle scimmie. Quello dell'americana Emergent BioSolutions che è considerato simile al vaccino utilizzato durante la campagna di eradicazione e può ancora causare reazioni gravi e persino la morte nelle persone che hanno un sistema immunitario compromesso. L'altro, dal nordico bavarese, utilizza una forma non replicante di Vaccinia (un virus molto simile a quello del vaiolo), specificamente progettata per causare meno effetti collaterali. Quest'ultimo, precisa l'articolo su Science, è l'unico vaccino esplicitamente approvato per il vaiolo delle scimmie.
Ad oggi, i casi accertati in Italia sono 5, destinati ovviamente ad aumentare, ed è probabile che siano di più. Ma cosa dice Burioni?
"Innanzitutto - ha spiegato Roberto Burioni - è bene sottolineare la differenza col Covid: qui si tratta di un virus non totalmente sconosciuto come è stato nel caso del Covid e per questo di un 'cugino' molto meno pericoloso del primo. Per il vaiolo delle scimmie esiste infatti già un vaccino, lo stesso grazie al quale abbiamo debellato il vaiolo già dal 1981". "Il vaccino contro il vaiolo - ha aggiunto ancora Burioni - protegge quindi si pensa anche da quello delle scimmie. Quello che si cercherà di capire nei prossimi giorni è se ci troviamo o meno davanti a una variante del primo".
Ma ci sono comunque buone notizie: prime fra tutte che questo virus non si trasmette così facilmente, è necessario infatti, per quello che ne sappiamo fino ad oggi di contatti ravvicinati. Per questo, al momento si tratta ancora di ipotesi, si pensa che circoli più facilmente tra i giovani per due motivi: perché molti di loro non sono vaccinati contro il vaiolo e perché hanno una vita sessuale più attiva (qui stiamo tutti al sicuro ). Ma anche questa rimane un'ipotesi".
E quindi, quando dovremo vaccinarci, cosa faranno i no vax? Non c'è più la scusa del vaccino sconosciuto che ci farà morire tutti fra 10 anni, quindi che si farà?