Ad aprire le danze è stato il DG Simone Bernardini: “Dopo la retrocessione sono andato a Firenze a parlare con il presidente della Lega per cercare di capire quale potesse essere il nostro futuro. Al termine della riunione federale nella quale i vertici si sono mostrati molto concilianti e propositivi, sono tornato a Fano ed ho incontrato il Presidente Gabellini con il quale abbiamo ragionato a lungo sugli errori commessi ma anche sul lavoro svolto che purtroppo non ha portato i frutti sperati. Quel che tengo a dirvi è che il Presidente Gabellini ha davvero a cuore questa società e lo sta dimostrando anno dopo anno, con notevole dispendio di energie e di risorse. Abbiamo deciso di rivoluzionare un po’ la società cercando di creare uno staff più determinato, volitivo e grintoso. La scelta di Mei, fanese doc, riguarda non solo l’aspetto tecnico ma di garante di una “fanesità” necessaria per crescere e migliorarsi sempre di più. Forza Alma e continuiamo a combattere tutti insieme!”.
Bernardini ha lasciato poi la parola al diretto interessato, il responsabile tecnico Mei: “Sono contento di aver accettato questo incarico nonostante sia molto oneroso. Siamo un po’ in ritardo, ma rispetto agli anni precedenti ci sarà una differenza: si lavorerà con massima serietà e razionalità. Abbiamo la fortuna di avere un grande allenatore come Gaetano Fontana, una persona eccezionale. Appena l’ho conosciuto mi ha fatto sin da subito un’ottima impressione e, qualsiasi allenatore avessi voluto scegliere, uno così non l’avrei potuto trovare. Il mio invito è di stare tutti quanti vicino alla squadra, alla società e fare quello che io ho sempre invidiato da tifoso: far ritornare a Fano quell’entusiasmo che ha sempre contraddistinto questa città. Ricordo che quando le squadre giocavano in trasferta a Fano avevano paura per via del nostro tifo viscerale. Spero di rivedere questo spirito qui. Capisco lo scoramento che c’è e lo ero anche io quest’inverno quando ero allo stadio per assistere alle gare dell’Alma, ma è anche vero che basta poco. E quel poco per cambiare lo dobbiamo dare noi rimanendo compatti con la squadra, i giocatori e la società. Vi invito a seguire il lavoro quotidiano di questo allenatore che è veramente in gamba ed ha una marcia in più rispetto agli altri”.
Sul palco è stata poi la volta dell’avvocato Giovanni Orciani, lo SLO dell’Alma: “Al di là dei miei ultimi anni all’interno della società, sono sempre stato dall’altra parte della barricata, in veste di tifoso. Sono entrato al Borgo Metauro nel ’76 quando mi portò mio padre e da lì ho iniziato a frequentare ogni parte dello stadio. L’unica cosa che vorrei dire è che ho avuto la fortuna di frequentare Presidenti del calibro di Giovanni Gentili, il “Pres” per antonomasia per i tifosi del Fano, e Lino Clemente. Ma la vera storia la sta facendo Gabellini: in 9 anni (mai nessuno è arrivato a così tanti anni di presidenza) ha effettuato investimenti ingenti e 4 anni di fila in C rappresentano un grande vanto per una città come Fano. Avendo avuto modo di frequentare questi Presidenti, stimati da tutti i fanesi, posso affermare con convinzione che a Gabellini non manca nulla a livello di amore ed attaccamento verso la società e la città. Ma è pur vero che i tempi e gli investimenti tra i Presidenti di prima e l’attuale sono su due piani temporali diversi e qualche scelta presa a livello tecnico non è da meno rispetto a quella fatta dai precedenti. La passione che ci mette Claudio è assoluta nei confronti della società. Il dispiacere che aveva quando siamo retrocessi era enorme. Ma se siamo di nuovo in Serie C è merito suo. E lo siamo grazie alla riammissione, non al ripescaggio: il ripescaggio ti dà degli elementi che prescindono dalla gestione della società, ovvero blasone, bacino di utenza, storia, ecc.., valutazioni a discrezione della Lega. La riammissione, invece, indica il rispetto rigoroso delle regole che vengono valutate ex post. Ci sono delle società che si possono permettere delle rose facendo il passo più lungo della gamba che si salvano, commettendo delle irregolarità. I parametri della riammissione, diversamente dal ripescaggio, riguardano, oltre l’aspetto sportivo, quello prettamente etico: una società può essere riammessa solo se non ha mai avuto problema con la Federazione, di pagamento di stipendi, di contributi, di utilizzo di scorciatoie illecite. La riammissione di quest’anno è frutto, quindi, della gestione oculata della società da parte del Presidente Claudio Gabellini che permette di vivere il professionismo da 4 anni. Non difendo Claudio per interesse personale, ma per quello che ha fatto in questi 9 anni. Ricordiamoci da dove ci ha preso, a dove ci ha portato e dove con forza ci sta continuando a portare”.