Corilo1 ha scritto:
Caro Panda, ho letto qualche pagina fa un tuo commento sul fatto che la scorsa stagione sia stata negativa. Non lo hai espressamente detto, ma lo hai lasciato intendere. Proprio tu, che lo scorso anno a settembre dicevi che con quel calciomercato ti saresti accontentato di vincere in Italia perchè in Europa questa squadra avrebbe fatto poca strada. Tutti siamo rimasti delusi dalla brutta finale disputata, ma in finale ci siamo arrivati schiantando tra gli altri il Barca, quindi lasciamo lavorare Marotta e Allegri, hanno dimostrato di meritare un minimo di fiducia.
1) In realtà il mio commento voleva essere una parziale provocazione.
Perchè io ho sempre detto che abbiamo fatto una buona stagione, ben oltre alle mie aspettative data la partenza non sostituita (e non sostituibile) di Pogba. Ma ho sempre letto in giro, e anche qui, commenti di ben altro tenore. E allora, a fronte di chi mi diceva che sia sensato smantellare un reparto per sistemarne un altro, dicevo: l'abbiamo fatto l'anno scorso e non abbiamo raggiunto quello che era l'obiettivo principale per molti.
Per me no, sono un tifoso anomalo. Per me il campionato viene decisamente prima della Champions: non metterei nessuna firma per avere la Coppa e lasciare in altre mani lo Scudetto, mai. Quindi per me la passata stagione è stata positiva, ma se dovessi dire che la squadra ha fatto un passo in avanti rispetto alla stagione precedente non lo direi.
E non vedo come potrebbe farlo adesso, per ragioni che dirò al punto 3. Non è un Verratti o un Kroos a toglierti dai guai.
Non credo di aver mai detto (potrei sbagliarmi perchè sono molto emotivo) che con la partenza di Pogba l'anno scorso lo Scudetto fosse a rischio: per me era già vinto a Agosto. Era solo l'Europa a lasciarmi perplesso (e a conti fatti, pur dopo un cammino strepitoso e per me inaspettato, nella Partita è proprio mancato il centrocampo).
Con Bonucci è molto diverso e più grave, anche in Italia, perchè a mio parere contro una squadra comunque egregia come il Napoli (e ci metterei pure la Roma, che però ha la Champions e faticherà) la difesa è imprescindibile. Puoi batterli con attaccanti medio-scarsi, perchè se la squadra gira e arrivano i palloni prima o poi qualcuno li butta dentro o esce una magia estemporanea (Zaza GOOOOLLLL). Puoi batterli con un centrocampo di pellegrini come l'anno scorso, perchè fai partire l'azione dalla difesa e hai un fenomeno davanti. Con la difesa azzoppata, diventa molto difficile.
Forse ieri ho esagerato dicendo che il Napoli vince di sicuro lo scudetto, ma ad ora per me loro sono i favoriti e se farò una ricarica alla SNAI card punterò senza dubbio sul Napoli, sperando in quote altine.
2) Io la fiducia alla dirigenza e al nostro allenatore non la metto nemmeno in discussione. Sono però un fatalista, e penso che "shit happens". Così come non ho fatto colpe a loro se Vidal ha deciso di dedicarsi alla movida, nè se Pogba è andato da loro dicendo "Torno a Manchester"... non le farò se Bonucci vuole cambiare aria. Così come se domani mi dovessero amputare un braccio per un incidente fortuito, non me la prenderei di sicuro con il medico che fa l'operazione. Ma con la sfortuna, il destino, le coincidenze... chiamalo come vuoi.
Se Bonucci va via, per me siamo rovinati. Ma lungi da me farne una colpa a Agnelli o a Marotta.
Il danno, però, è irreparabile.
3 - Bonus) Perchè il danno è irreparabile? Per via delle storie, delle narrazioni. E perdonatemi questa romantica digressione da scrittore amatoriale.
Ci sono giocatori che sono soltanto giocatori, per forti o fortissimi che siano. Mi avete visto disperarmi per la possibile partenza di Alex Sandro? No. Ed è forte, forse in prospettiva più di Bonucci. Ma è solo un giocatore. Anche Higuain è solo un giocatore, e anche Tevez è stato solo un giocatore.
Un giocatore lo sostituisci. Puoi fare un upgrade, come è stato fatto col passaggio da Tevez a Higuain, anche se ci è voluto un anno.
Puoi fare un downgrade, come faresti cedendo Alex Sandro e sostituendolo con chiunque altro (e comunque, occhio: la cessione di Bonucci non esclude quella di Sandro).
Ma la squadra è fatta di undici giocatori, se perdi con la sostituzione di uno, magari te ne esplode un altro che fa un'annata inaspettata, e rimani sulla cresta dell'onda.
Il problema nasce quando perdi delle grandi narrazioni.
Quando perdi un difensore che hai preso brutto anatroccolo e hai reso cigno. Un giocatore col quale hai "sciacquato la bocca" a tutti. Un giocatore che è passato dalle "bonucciate" agli elogi da parte di tutti. Un ragazzo a cui come tifoso hai voluto bene come a un fratello, disperandoti per la salute di suo figlio anche se nel mondo ci sono tanti bambini che soffrono... ma tu soffrivi proprio per lui. Un ragazzo che ha fatto il goal alla Roma in quella partita poi resa controversa e a suo modo indimenticabile.
Tu perdi tutte quelle storie, quelle narrazioni. Che non hanno avuto un lieto fine. Non avranno nemmeno un finale, bello o brutto che sia. Resta un amaro in bocca che è impossibile da riempire.
Così come quando hai perso il ragazzo prodigio scippato al Manchester e reso uomo. L'uomo del "Pogboooom" da qualsiasi parte della trequarti, goal e tutti a casa.
O quando perdi il guerriero instancabile, artefice della rinascita, che ha giocato in Champions saltellando su una gamba sola... e che sorriso aveva quando segnava.
L'ambiente si deteriora quando perdi quelle storie, quando chiudi il libro prima che sia finito. Buffon chiuderà quel libro alla sua naturale conclusione, senza strappi, così come l'hanno chiuso Pirlo e Marchisio, come tutto sommato l'ha chiuso Del Piero regalandoci un finale da urlo. Per Bonucci la narrazione proseguiva. Oppure si doveva aprire prima il nuovo capitolo, quello che apriva la strada al secondo libro con un nuovo protagonista: "E arrivò in bianconero un ragazzo timido e gentile, di nome Daniele. Leonardo gli si fece a fianco, se ne prese cura con dolcezza e anche con durezza, quando necessario. Lo rese uomo. E quando un giorno d'estate gli disse che sarebbe andato via perchè il suo tempo lì era passato, Daniele gli rispose che non era pronto a prendersi sulle spalle la sua eredità. Invece lo era, eccome se lo era. E vissero tutti felici e contenti.".
Ecco, non è andata così.
E ho molta paura per un'altra grande storia che può nascere, quella del numero 10 dagli occhi di ghiaccio giunto da Firenze. Perchè le grandi storie richiedono un ambiente dove sia facile narrarle e dove le pagine non vengono strappate ogni estate.