Un giudizio razionale sull'Attitude

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Glass Shatters
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Un giudizio razionale sull'Attitude

Messaggio da Glass Shatters »

Per anni l’Attitude su internet è stata un metro di paragone assoluto, come se non potesse avere difetti e i suoi pregi fossero esclusivamente in sangue, parolacce, e doppi sensi. Poi recentemente (almeno sui social americani) mi sembra si sia andati in direzione troppo opposta, dove l’Attitude viene ridimensionata e addirittura definita “invecchiata male” e inferiore all’attuale era. Parto dal presupposto che io ritengo l’Attitude il mio periodo preferito della WWE, quindi sicuramente sarò di parte, ma volevo cogliere l’occasione per discutere nel modo più razionale possibile sui pro e i contro dell’Attitude, cercando di non sfociare nel tifo becero.

Pro:
Lungimiranza: c’erano ovviamente molte decisioni prese all’ultimo, ma generalmente i feud principali erano programmati con un certo anticipo, sviluppati in modo paziente, creando ancora più hype per i match effettivi (il primo Undertaker - Kane fu preceduto da 9 mesi di costruzione, Austin e McMahon si scontrarono per la prima volta dopo 11 mesi di feud, durando poi altri 6 mesi, o Austin e Undertaker che si scontarono a SummerSlam 1998 quando il feud era partito addirittura 4 mesi prima). Questo dava anche una certa coerenza nei personaggi: pur con qualche sbavatura (tipo Paul Bearer che cambia schieramento tra Undertaker e Kane di continuo) raramente si vedeva un wrestler fare una cosa che pochi mesi prima non avrebbe mai fatto, come se avessero avevano davvero delle personalità che prescindessero dal loro status di face o heel.

La freschezza dei personaggi: oggi i face sembrano seguire tutti lo stesso identico schema per mandarsi over col pubblico (tipo urlare il nome della città ospitante ad alta voce per avere un pop facile, o imbonirsi il pubblico dell’arena dicendo roba tipo “L’ho fatto per voi e voi mi avete dato la forza ecc.”), mentre ai tempi ogni face era diversissimo e caratterizzato: Austin, The Rock e Mankind erano tutti profondamente diversi, e andavano per la loro strada senza essere accomodanti col pubblico, oggi mi sembra cambino solo le catchphrase. Sicuramente 20 anni fa aiutò il fatto che tutte le star degli anni passati erano o ritirate o in WCW, di conseguenza tutto aveva un'atmosfera fresca, giovane e inedita (nel 1998 l'unico main eventer affermato era Undertaker, poi il nulla, tutti volti nuovi).

Si pensava fuori dagli schemi: L'Attitude era un'esplosione di idee, novità, personaggi che ti rimanevano impressi al primo sguardo. Tutt'oggi penso che i Raw dal 1997 al 1999 rimangano ineguagliabili: in ogni puntata sembrava che potesse succedere qualsiasi cosa, e la sensazione l’ho trovata immutata anche a rivederla oggi, nonostante col senno del poi già sappiamo come si evolveranno i feud. Certo, a volte si pensava fin TROPPO fuori dagli schemi, raggiungendo anche dei bei picchi di trash, ma io apprezzo sempre chi si prende il rischio, a costo di sbagliare qualcosa (qualcosa che oggi manca molto nell’arte e nell’intrattenimento in generale).

Divertimento: oggi mi sembra che il lato “divertente” del wrestling sia stato bandito. Nei vari feud di oggi mi sembra che i wrestler si prendano troppo sul serio, come se ogni rivalità debba essere assolutamente solenne, personale, profonda, psicologica, o necessaria per consacrare la propria legacy e rendere orgogliosa la propria famiglia, risultando quasi lagnosa (detta così sembra una frecciatina a Cody Rhodes ma non è così, adoro Cody e la sua storyline, ma non su tutti questa impostazione funziona). Ai tempi dell’Attitude il copione era più semplice: ti metti in mezzo alla mia strada=ti faccio a pezzi. Erano feud più disimpegnati, ma proprio per questo più folli e divertenti. Certo, i feud personali e colossali piacciono anche a me, ma i Cody-Roman sono speciali proprio perché sono rari, applicati a tutti diventano stucchevoli.

Poco lottato a Raw: so che per molti questo è un difetto (e in effetti lo scarso lottato lo metto tra i difetti), ma se per i PPV questo è un handicap, per Raw per me era necessario: in uno show settimanale bisognerebbe privilegiare le storyline e lo sviluppo dei personaggi, lasciando parlare il ring prettamente per i PPV (ma qui si entra nella soggettività).

La gestione del tempo televisivo: qui mi riallaccio al discorso del poco minutaggio riservato al lottato a Raw. Avendo un solo roster, un solo show, e solo 2 ore di programmazione (1 ora e 30, escludendo la pubblicità), ai tempi erano obbligati ad ottimizzare ogni minuto a disposizione, senza perdite di tempo o altro. Non potevi distrarti neanche un secondo: anche nel siparietto più inutile, per tenere alta l’attenzione dello spettatore sapevi che avrebbero inserito qualcosa relativo alle storyline principali (un collegamento con una rissa nel backstage, un main eventer al tavolo del commento, ecc.). Oggi Raw dura 3 ore, che è una durata inutilmente infinita, dove ormai pure un match tra midcarder dura 10 minuti, e la maggior parte dei siparietti del backstage è inutile e identico a tutti gli altri.

Tutti avevano un ruolo: grazie anche alla gestione dle tempo che dicevo prima, difficilmente nell'Attitude una superstar non aveva un ruolo nello show, grosso o piccolo che fosse, grazie anche all'altissimo numero di stable presenti in quegli anni (o alla divisione hardcore). Spesso per non tralasciare nessuno venivano fatti intrecciare i feud principali con quelli minori, o anche 3-4 feud tutti insieme.

I contro per me erano:

Troppi cambi di titolo: premesso che io sono un fan dei regni lunghi, e che proprio per una questione di credibilità per me nessun regno dovrebbe mai scendere sotto i 100 giorni, per quanto spesso fossero giustificati dalle storyline, nell’Attitude c’erano davvero troppi passaggi di cintura (il top fu nel 1999 con 11 passaggi del titolo WWE), come se avessero il terrore di annoiare il pubblico con pochi passaggi di consegne.

Il lottato dei PPV: nei primi 2 anni (1998-1999) si daa davvero troppa poca importanza al lottato in favore delle storyline, complice anche il fatto che il main event fosse dominato da uno Steve Austin alle prese col suo infortunio al collo, un Undertaker fuori forma, e un The Rock ancora poco sciolto. Poi per fortuna nella seconda parte dell'Attitude (2000-2001) con The Rock e Triple H più in forma che mai, e gli arrivi di Jericho, Benoit, Angle, Guerrero, ecc. si fu un'inversione di tendenza, e infatti credo che un buon 70% dei “classici” dell’Attitude appartenesse proprio di questa seconda fase

PPV mediocri: discorso simile, si trattava quasi sempre di Raw allungati, senza grandi spunti e pochi match degni di essere rivisti. Sul piano in-ring l’Attitude ci abbia dato le peggiori Wrestlemania e le peggiori Royal Rumble di sempre (tolte giusto Wrestlemania 14 e la 17, che “aggiustò” tutte le fallimentari edizioni precedenti). Anche qui, nel 2000 ci fu un cambio di rotta, e dopo Wrestlemania 2000 i PPV da buttare furono molti meno.

La svalutazione del titolo Intercontinentale: se prima il titolo Intercontinentale era riservato quasi sempre ad uppercarder o comunque a midcarder come “banco di prova per il main event” nell’Attitude veniva spesso usato come tappabuchi per dare interesse a personaggi o rivalità secondarie, con regni anonimi e corti, dove la cintura era poco più che un accessorio.

Cattivo gusto: il tono "adulto" dell'Attitude a me piace, ma è innegabile che spesso si spingessero troppo oltre (Mae Young, Hawk che si suicida sul titantron, Tiger Ali Singh che umilia il pubblico, Droz che vomita a comando). Ci sarebbe anche la questione della divisione femminile, ma lì non ne faccio tanto una colpa alla WWE: erano proprio tempi diversi in assoluto, anche al di fuori del wrestling, come confermano pure l’uso delle donne in ECW e WCW.

Scusate la lunghezza del post :LOL2:



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Colosso
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Re: Un giudizio razionale sull'Attitude

Messaggio da Colosso »

Ciao Glass Shatters... volevo chiederti perchè non hai più scritto su Wow, è da un anno che non visiti più il forum.
C'è stato qualche motivo particolare per farti andare via?
Questo topic poteva stare benissimo da noi.

Glass Shatters
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Re: Un giudizio razionale sull'Attitude

Messaggio da Glass Shatters »

Su WOW mi trovavo bene e lo trovavo interessante. Per mesi non mi sono collegato a causa dei tanti impegni, poi perché avevo notato poco feed: a commentare col tempo erano in pochi ed era difficile fare discussioni che avessero un certo seguito, ad eccezione di utenti navigati come te, TitanMorgan o andreawarrior, com cui invece era interessante parlare.

Austin 3_16
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Re: Un giudizio razionale sull'Attitude

Messaggio da Austin 3_16 »

Glass Shatters ha scritto: 02/05/2024, 15:54 Per anni l’Attitude su internet è stata un metro di paragone assoluto, come se non potesse avere difetti e i suoi pregi fossero esclusivamente in sangue, parolacce, e doppi sensi. Poi recentemente (almeno sui social americani) mi sembra si sia andati in direzione troppo opposta, dove l’Attitude viene ridimensionata e addirittura definita “invecchiata male” e inferiore all’attuale era. Parto dal presupposto che io ritengo l’Attitude il mio periodo preferito della WWE, quindi sicuramente sarò di parte, ma volevo cogliere l’occasione per discutere nel modo più razionale possibile sui pro e i contro dell’Attitude, cercando di non sfociare nel tifo becero.

Pro:
Lungimiranza: c’erano ovviamente molte decisioni prese all’ultimo, ma generalmente i feud principali erano programmati con un certo anticipo, sviluppati in modo paziente, creando ancora più hype per i match effettivi (il primo Undertaker - Kane fu preceduto da 9 mesi di costruzione, Austin e McMahon si scontrarono per la prima volta dopo 11 mesi di feud, durando poi altri 6 mesi, o Austin e Undertaker che si scontarono a SummerSlam 1998 quando il feud era partito addirittura 4 mesi prima). Questo dava anche una certa coerenza nei personaggi: pur con qualche sbavatura (tipo Paul Bearer che cambia schieramento tra Undertaker e Kane di continuo) raramente si vedeva un wrestler fare una cosa che pochi mesi prima non avrebbe mai fatto, come se avessero avevano davvero delle personalità che prescindessero dal loro status di face o heel.

La freschezza dei personaggi: oggi i face sembrano seguire tutti lo stesso identico schema per mandarsi over col pubblico (tipo urlare il nome della città ospitante ad alta voce per avere un pop facile, o imbonirsi il pubblico dell’arena dicendo roba tipo “L’ho fatto per voi e voi mi avete dato la forza ecc.”), mentre ai tempi ogni face era diversissimo e caratterizzato: Austin, The Rock e Mankind erano tutti profondamente diversi, e andavano per la loro strada senza essere accomodanti col pubblico, oggi mi sembra cambino solo le catchphrase. Sicuramente 20 anni fa aiutò il fatto che tutte le star degli anni passati erano o ritirate o in WCW, di conseguenza tutto aveva un'atmosfera fresca, giovane e inedita (nel 1998 l'unico main eventer affermato era Undertaker, poi il nulla, tutti volti nuovi).

Si pensava fuori dagli schemi: L'Attitude era un'esplosione di idee, novità, personaggi che ti rimanevano impressi al primo sguardo. Tutt'oggi penso che i Raw dal 1997 al 1999 rimangano ineguagliabili: in ogni puntata sembrava che potesse succedere qualsiasi cosa, e la sensazione l’ho trovata immutata anche a rivederla oggi, nonostante col senno del poi già sappiamo come si evolveranno i feud. Certo, a volte si pensava fin TROPPO fuori dagli schemi, raggiungendo anche dei bei picchi di trash, ma io apprezzo sempre chi si prende il rischio, a costo di sbagliare qualcosa (qualcosa che oggi manca molto nell’arte e nell’intrattenimento in generale).

Divertimento: oggi mi sembra che il lato “divertente” del wrestling sia stato bandito. Nei vari feud di oggi mi sembra che i wrestler si prendano troppo sul serio, come se ogni rivalità debba essere assolutamente solenne, personale, profonda, psicologica, o necessaria per consacrare la propria legacy e rendere orgogliosa la propria famiglia, risultando quasi lagnosa (detta così sembra una frecciatina a Cody Rhodes ma non è così, adoro Cody e la sua storyline, ma non su tutti questa impostazione funziona). Ai tempi dell’Attitude il copione era più semplice: ti metti in mezzo alla mia strada=ti faccio a pezzi. Erano feud più disimpegnati, ma proprio per questo più folli e divertenti. Certo, i feud personali e colossali piacciono anche a me, ma i Cody-Roman sono speciali proprio perché sono rari, applicati a tutti diventano stucchevoli.

Poco lottato a Raw: so che per molti questo è un difetto (e in effetti lo scarso lottato lo metto tra i difetti), ma se per i PPV questo è un handicap, per Raw per me era necessario: in uno show settimanale bisognerebbe privilegiare le storyline e lo sviluppo dei personaggi, lasciando parlare il ring prettamente per i PPV (ma qui si entra nella soggettività).

La gestione del tempo televisivo: qui mi riallaccio al discorso del poco minutaggio riservato al lottato a Raw. Avendo un solo roster, un solo show, e solo 2 ore di programmazione (1 ora e 30, escludendo la pubblicità), ai tempi erano obbligati ad ottimizzare ogni minuto a disposizione, senza perdite di tempo o altro. Non potevi distrarti neanche un secondo: anche nel siparietto più inutile, per tenere alta l’attenzione dello spettatore sapevi che avrebbero inserito qualcosa relativo alle storyline principali (un collegamento con una rissa nel backstage, un main eventer al tavolo del commento, ecc.). Oggi Raw dura 3 ore, che è una durata inutilmente infinita, dove ormai pure un match tra midcarder dura 10 minuti, e la maggior parte dei siparietti del backstage è inutile e identico a tutti gli altri.

Tutti avevano un ruolo: grazie anche alla gestione dle tempo che dicevo prima, difficilmente nell'Attitude una superstar non aveva un ruolo nello show, grosso o piccolo che fosse, grazie anche all'altissimo numero di stable presenti in quegli anni (o alla divisione hardcore). Spesso per non tralasciare nessuno venivano fatti intrecciare i feud principali con quelli minori, o anche 3-4 feud tutti insieme.

I contro per me erano:

Troppi cambi di titolo: premesso che io sono un fan dei regni lunghi, e che proprio per una questione di credibilità per me nessun regno dovrebbe mai scendere sotto i 100 giorni, per quanto spesso fossero giustificati dalle storyline, nell’Attitude c’erano davvero troppi passaggi di cintura (il top fu nel 1999 con 11 passaggi del titolo WWE), come se avessero il terrore di annoiare il pubblico con pochi passaggi di consegne.

Il lottato dei PPV: nei primi 2 anni (1998-1999) si daa davvero troppa poca importanza al lottato in favore delle storyline, complice anche il fatto che il main event fosse dominato da uno Steve Austin alle prese col suo infortunio al collo, un Undertaker fuori forma, e un The Rock ancora poco sciolto. Poi per fortuna nella seconda parte dell'Attitude (2000-2001) con The Rock e Triple H più in forma che mai, e gli arrivi di Jericho, Benoit, Angle, Guerrero, ecc. si fu un'inversione di tendenza, e infatti credo che un buon 70% dei “classici” dell’Attitude appartenesse proprio di questa seconda fase

PPV mediocri: discorso simile, si trattava quasi sempre di Raw allungati, senza grandi spunti e pochi match degni di essere rivisti. Sul piano in-ring l’Attitude ci abbia dato le peggiori Wrestlemania e le peggiori Royal Rumble di sempre (tolte giusto Wrestlemania 14 e la 17, che “aggiustò” tutte le fallimentari edizioni precedenti). Anche qui, nel 2000 ci fu un cambio di rotta, e dopo Wrestlemania 2000 i PPV da buttare furono molti meno.

La svalutazione del titolo Intercontinentale: se prima il titolo Intercontinentale era riservato quasi sempre ad uppercarder o comunque a midcarder come “banco di prova per il main event” nell’Attitude veniva spesso usato come tappabuchi per dare interesse a personaggi o rivalità secondarie, con regni anonimi e corti, dove la cintura era poco più che un accessorio.

Cattivo gusto: il tono "adulto" dell'Attitude a me piace, ma è innegabile che spesso si spingessero troppo oltre (Mae Young, Hawk che si suicida sul titantron, Tiger Ali Singh che umilia il pubblico, Droz che vomita a comando). Ci sarebbe anche la questione della divisione femminile, ma lì non ne faccio tanto una colpa alla WWE: erano proprio tempi diversi in assoluto, anche al di fuori del wrestling, come confermano pure l’uso delle donne in ECW e WCW.

Scusate la lunghezza del post :LOL2:
Perché invece oggi che le ragazze possono picchiare i loro colleghi ma non il contrario abbiamo raggiunto la parità di genere e la civiltà come popolo.

Sull'Attitude, per quanto mi riguarda, dalla seconda metà del '97 all'high power e da metà 2000 a Wrestlemania 17 furono impeccabili (con qualche inevitabile sbavatura). I cambi di titolo potevano starci, soprattutto perché funzionali alle storyline in molti casi. Il trash neanche lo commento, ma c'è in tutte le epoche del wrestling anche se è vero che durante l'attitude era tutto più estremo.

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Darth_Dario
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Re: Un giudizio razionale sull'Attitude

Messaggio da Darth_Dario »

Tutta la gestione dei titoli è al 100% colpa di Russo, è un miracolo che non abbia fatto danni peggiori col titolo mondiale. Una cosa su cui la ECW gli ha cagato in testa fino all'ultimo secondo, anche nel post-RVD col titolo TV ballerino comunque c'era senso.

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Re: Un giudizio razionale sull'Attitude

Messaggio da Austin 3_16 »

Darth_Dario ha scritto: 02/05/2024, 23:28 Tutta la gestione dei titoli è al 100% colpa di Russo, è un miracolo che non abbia fatto danni peggiori col titolo mondiale. Una cosa su cui la ECW gli ha cagato in testa fino all'ultimo secondo, anche nel post-RVD col titolo TV ballerino comunque c'era senso.
Russo in WWF fece benissimo (l'unica pecca fu l'high power). Forse ti confondi col Russo della WCW.

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Darth_Dario
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Re: Un giudizio razionale sull'Attitude

Messaggio da Darth_Dario »

Austin 3_16 ha scritto: 02/05/2024, 23:32 Russo in WWF fece benissimo. Forse ti confondi col Russo della WCW.
Il titolo Intercontinentale (e in minore misura, quello Hardcore) li ha fottuti lui. Fino a The Rock ha retto, poi verso fine 1998 è diventato inutile, per arrivare alla bare dello switch inutile di match e possessori per WrestleMania 15. Da lì comincia il periodo di campioni interscambiabili.

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Re: Un giudizio razionale sull'Attitude

Messaggio da Geno »

Darth_Dario ha scritto: 02/05/2024, 23:34 Il titolo Intercontinentale (e in minore misura, quello Hardcore) li ha fottuti lui. Fino a The Rock ha retto, poi verso fine 1998 è diventato inutile, per arrivare alla bare dello switch inutile di match e possessori per WrestleMania 15. Da lì comincia il periodo di campioni interscambiabili.
C'è stata gente veramente impresentabile col titolo IC

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Re: Un giudizio razionale sull'Attitude

Messaggio da Austin 3_16 »

Darth_Dario ha scritto: 02/05/2024, 23:34 Il titolo Intercontinentale (e in minore misura, quello Hardcore) li ha fottuti lui. Fino a The Rock ha retto, poi verso fine 1998 è diventato inutile, per arrivare alla bare dello switch inutile di match e possessori per WrestleMania 15. Da lì comincia il periodo di campioni interscambiabili.
Il titolo Intercontinentale non aveva già più l'importanza di un tempo. Quelli europeo e hardcore contavano come la Salernitana in serie A quest'anno.

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Re: Un giudizio razionale sull'Attitude

Messaggio da 3:16 »

Appena c'ho voglia scrivo qualcosa domani che di vedere sempre gli stessi messaggi della sega alla fine mi hanno stancato.

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Re: Un giudizio razionale sull'Attitude

Messaggio da Darth_Dario »

Austin 3_16 ha scritto: 02/05/2024, 23:39 Il titolo Intercontinentale non aveva già più l'importanza di un tempo. Quelli europeo e hardcore contavano come la Salernitana in serie A quest'anno.
Ripeto, fino a The Rock nel 1998 il titolo aveva retto (oddio, effettivamente pure gli anni di New Gen avevano fatto male eh), ma dal 1999 è una caduta libera.

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Barrett Garage
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Re: Un giudizio razionale sull'Attitude

Messaggio da Barrett Garage »

La qualità del lottato in quel periodo era anche piuttosto bassa.

Austin 3_16
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Re: Un giudizio razionale sull'Attitude

Messaggio da Austin 3_16 »

Barrett Garage ha scritto: 03/05/2024, 8:16 La qualità del lottato in quel periodo era anche piuttosto bassa.
Anche per questo si dava più importanza all'aspetto dell'entertainment, però, guarda caso, molte delle icone che ricordiamo ancora oggi come tali escono da quel periodo. Ora che si bada molto di più al lottato dimmi chi tra vent'anni avrà la stessa considerazione di un The Rock, di un HHH, di un Taker o di un Austin. Forse Reigns, ma non ne sono neanche così convinto.

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Re: Un giudizio razionale sull'Attitude

Messaggio da Mark.Trimain »

L'Attitude Era in un'immagine:

Immagine

O come minimo fino a buona parte del 1998 ha anche tirato fuori personaggi/match/momenti iconici, basti citare l'intero Austin-McMahon, l'ascesa della DX con e senza HBK, KOTR 98 e l'Hell in A Cell tra Taker e Mankind, The Rock che volta le spalle alla gente e diventa Corporate Champion a Survivor Series, quella sola annata è zeppa di momenti che hanno contribuito alla risalita della WWF contro la WCW, sempre più schiava delle politiche interne e arrivata pure a richiamare Ultimate Warrior outta nowhere.
Peccato che poi dal '99 in poi hanno iniziato palesemente a mandare in vacca tutto o quasi: come già detto gestione titoli secondari scadente (antipasto di ciò che Russo avrebbe fatto in WCW),lottato nei ppv notevolmente calato in qualità salvo qualche cosa, angle lasciati senza finale e fatti perchè si (Vince Higher Power o il finale del ladder tra McMahons e Austin), o coi troppi momenti di cattivo gusto (Hawk che si "suicida" buttandosi dal Titantron, Mae Young, il Brawl For All). In sostanza: Era si iconica sotto certi aspetti, ma assolutamente rivedibile per altri, manco ci pensasse la federazione stessa a farceli dimenticare.

E non dimentichiamoci della notte di Over The Edge '99, probabilmente punto più basso non solo dell'Era ma dell'intera fed in generale.

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Re: Un giudizio razionale sull'Attitude

Messaggio da Silent »

Che poi dire che sia invecchiata male non pregiudica la sua importanza o la sua qualità. È in generale la mentalità degli anni '90 (e, con essa, buona parte dell'estetica) ad essere invecchiata male, e la WWE dell'epoca, che era un perfetto specchio della società, non può aver fatto altrimenti.
particolarmente impietoso è fare dei confronti adesso, mentre stiamo vivendo quello che a tutti gli effetti si sta rivelando un periodo specularmente opposto: mentre gli anni '90 erano gretti, violenti, ipertrofici e aggressivi, ora viviamo tempi ipersensibili, morbosamente orientati all'accettazione e all'inclusione*, minimali, permalosi. Mi immagino un ventenne di adesso che recupera puntate di trent'anni fa e vede violenza grafica, scurrilità compulsiva, discriminazioni, dileggi a questa o quella minoranza, sessismo estremo: noi siamo abbastanza navigati da provare nostalgia per quell'epoca per la sua forma, prendendo comunque le distanze dai significati, mentre un ragazzo non può farlo, non ne ha gli strumenti.

Quindi: per me sì, l'Attitude è invecchiata MALISSIMO, ma questo non toglie alcun merito ad un periodo follemente creativo da cui la disciplina non potrà mai concettualmente staccarsi.

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