Sanremo 2020

Per chi vuole dibattere e chiacchierare sulle serie TV, sui cartoni animati, su programmi televisivi o su film cinematografici... e ovviamente anche sui protagonisti dello schermo.
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Emperador Horace
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Re: Sanremo 2020

Messaggio da Emperador Horace »

Morgan dovrebbe avere l'attitude di Celentano, che con una decina di canzoni con testi da pensierini di quinta elementare sull'ambientalismo, un po' di paternali e catechismo spicciolo ci fa 24000 serate da 14 ore e mezza l'una.

Ah, la Rai ha cancellato tutte le esibizioni degli artisti in gara come da tradizione, quella di Bugo e Morgan no, anche perché forse durava troppo poco per far scattare il copyright.
Anzi, ha pure pubblicato un altro video sulla vicenda.



parapraxis
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Re: Sanremo 2020

Messaggio da parapraxis »

PARLA CORVINO

Pessima roba ieri sera, scontro con la Zanicchi stucchevole, macchina della verità in cui si sono fatte domande del cazzo. Dove stanno gli spartiti, Soave, Corvino, ecc.? Oscurato poi dal solito grande Sgarbi. Unico acuto la risposta a Malgioglio.
Morgan s'è quantomeno ripreso con questa intervista a fanpage dove risponde a molte perplessità di uomodelmonte88 https://music.fanpage.it/morgan-da-muss ... timi-anni/
In particolare:
F: Ok, sulla competenza credo che non ci siano dubbi. Ma a cosa stai lavorando adesso che effettivamente vedrà la luce?
M: A un libro che si intitola "La canzone perfetta" dove spiego a un alieno e a un cane come si scrive un pezzo. Se non fossi competente non potrei farlo, no? Sarà illustrato, come il "Poema a fumetti" di Dino Buzzati. Vedrete che dopo averlo letto, tutti sapranno scrivere canzoni. Voglio che sempre più persone imparino, perché il mondo sarebbe migliore e non ci sarebbero in giro canzoni come quelle attualmente in classifica. La cultura si alzerebbe e la gente avrebbe una soglia di tolleranza più alta, chiedendo di conseguenza davvero delle canzoni nuove. Spinoza sosteneva che il giovanilismo fa parte del nuovo, mentre nell’arte va ricercato il vero. Io ritengo che debbano essere insieme, divisi non funzionano mai fino in fondo. È questo l’anelito di un artista. La canzone pop si misura con il contemporaneo, l’invenzione, il progresso del linguaggio e della tecnica, però manca la verità. Ecco perché hanno avuto tanto successo gli otto versi di Sanremo contro Bugo, erano carichi di verità.

F: Ma perché non un disco di canzoni?
M: Sto ancora aspettando che capiscano "Da A ad A". Non mi interessa fare la gara. Comunque, ho 57 canzoni inedite già pronte e molto belle. Ma sai, non temo il passare del tempo. Quando mi dicono “ma non hai paura che invecchino?” No, per nulla. Ci sono tanti motivi, non voglio liquidare così la questione. Visto che siamo nell’ambito di verità, negli ultimi 10 anni mi sono dedicato alla divulgazione musicale, senza fare semplicemente la televisione come altri. Non serve ricordare il record di vittorie a X Factor, che è nel Guinness dei primati. A Chiara Galiazzo durante la finale feci cantare Piero Ciampi e vinse. Non so quanti altri avrebbero avuto questo coraggio.

F: Quindi, a chi spera in un tuo disco, diremo che si deve mettere il cuore in pace?
M: No, forse è arrivato il momento. Contemporaneamente ho proseguito la ricerca e lo studio. Ho prodotto da indipendente del materiale che non è pubblicabile dalla discografia italiana, come tutta l’opera di Bach riaggiornata. La mia lontananza dal mercato discografico dipende dal fatto di aver cercato solo quello che mi piaceva. Potevo sbattermi per pubblicarle, è vero, ma ero più animato dall’esigenza della conoscenza. Nel mentre ho lanciato un altro tipo di messaggio, che non voleva avere le classifiche, non era quello l’obiettivo. Ci sono finito lo stesso, senza cercarlo. Ma io voglio la libertà dal mercato, dalle mode, dai condizionamenti. La libertà è tanta roba e non vuol dire pubblicare. Capisco chi mi dice “perché non pubblichi?” e forse è arrivato il momento, ho tirato troppo la corda. E poi ci sono in giro sono soggetti pericolosi, che mettono in dubbio la mia serietà, una devozione che ho per la musica. A queste persone posso dire che rimarranno sorpresi.

F: Chi ti considera un genio, altri un grande talento sprecato, ma Morgan come si definisce?
M: Un essere umano, di cui bisogna avere rispetto e pietà. Il fatto che io sia una persona libera, spesso scomoda, è il punto centrale. Artisticamente, sono un performer, un compositore, un autore di testi e un artista pop. Un creatore di oggetti quotidiani. Una specie di artigiano che produce cose multimediali: video, audio. Come uno scultore, a furia di levigare, tiro furi diamanti dalla caverna. Mi infastidisce definirmi “artista”, perché uno deve essere un bravo artista sennò che artista è? Come il poeta, non puoi essere un poeta di merda, sennò non lo sei. Ma chi si loda si imbroda. A me piace intrattenere la gente, perché sono istrionico. Quando mi dicono “genio” giro la definizione a Eugenio Finardi o Eugenio Bennato. Eu-genio significa “ben nato”. Un genio è colui che gioca sessanta partite di scacchi bendato vincendole tutte, come Hofstadter definisce la “fuga a sei voci di Bach improvvisata”. Improvvisata, sottolineo. Io non lo so fare, arrivo a quattro voci, per questo continuo a studiare il compositore tedesco.

F: Torniamo alle critiche che ti vengono rivolte. Sarà che la scelta di andare da Barbara D’Urso non sembra la scelta migliore per un artista che si considera colto e sofisticato, o sbaglio?
M: Sembra un mondo lontano da me, apparentemente. A volte mi è più distante un centro sociale, perché dentro ci sono dei nemici. Quando vado da qualche parte mi baso sulla percezione delle persone che sono presenti, senza pregiudizi. Non guardo la tv, non conosco la differenza tra il Tg1 e la D’Urso. Sono stato invitato, ho trovato un ambiente umano, ho potuto esprimere concetti in libertà. A quel punto, cosa mi importa del contesto? È come dire: devo arrivare in una piazza passando per una via non molto bella, però a me cosa cambia? Ci passo attraverso, a meno che in quella via ci sia qualcuno che mi vuole derubare. Ma non è il caso di Barbara D’Urso. È stato un modo di raggiungere la piazza. Nessuno mi ha censurato. Se ci sono dentro persone maleducate non me ne assumo io la responsabilità, come non me la assumo di un brutto palazzo che incontro sul mio cammino. Anzi, dovremmo pensare che riesco a cambiare il contesto in cui vado. Tenco e Endrigo con una orchestra non si era mai visto né sentito in quel programma.
Plus
F: Di questo hai già parlato ampiamente. Ti lancio una provocazione: Achille Lauro e Boss Doms si possono considerare i nuovi Morgan e Andy della musica italiana?
M: Sì, sono uguali a noi alle elementari. Sia musicalmente che letterariamente. In quel periodo mettevo la tutina, così come Andy quando pattinava. Cosa c’è di provocante in quello che ha portato Achille Lauro a Sanremo? Niente. La vera provocazione si fa con il pensiero e quello manca totalmente.

F: Ce l’hai con loro perché hanno rifiutato il remix di “le brutte intenzioni, la maleducazione…”
M: Avevo chiesto a Boss Doms di aiutarmi e mi ha detto: “No, con questo trash italiano non voglio avere niente a che fare”. Sai cosa ti dico? Che "Rolls Royce" lo scorso anno è ovvio parlasse di droga, eppure io li ho difesi. Lo sapevamo tutti. Ma sono stato l’unico, con il passato diffamatorio che ho in materia, a essermi immischiato nella questione per supportarli e loro mi trattano così? Questa è la riconoscenza. Però me lo spiego: musicalmente sono alle elementari e non sono in grado di fare certi ragionamenti. Non voglio essere cattivo, solamente dico che quando riusciranno a capire che l’anno scorso gli ho fatto un grande favore si renderanno conto di come mi hanno trattato.

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Re: Sanremo 2020

Messaggio da Emperador Horace »

Morgan su Malgioglio non m'è piaciuto. Se magari Cristiano è stato superficiale negli esempi secondo Morgan banali, lui con quel "poveraccio" s'è dimostrato un rosicone.

Sarà che sono immerso in una riscoperta della sua discografia minore dopo essermi infatuato di "Maschio" di Marina Occhiena (lato b della più nota "Talismano"), ma lo trovo un paroliere comunque interessante, anche se non particolarmente sofisticato nei temi e nelle immagini suggerite dalle sue strofe.

Poi vabbe', ha scritto le immortali "L'importante è finire", "Cocktail d'amore" e "Caro Berlusconi", e le sue canzoni sono state interpretate dalle dive della musica italiana dei tempi d'oro (curiosamente ha scritto quasi esclusivamente per donne, come Battiato).

Certo, il miglior Cattaneo si mangia il miglior Malgioglio ("Polisex" e "Male bello" Capolavori Assoluti, la seconda soprattutto nella versione di Patty Pravo), ma Cristiano è sottostimato.

Dovrebbero incontrarsi e conoscersi artisticamente, Morgan potrebbe scoprire che si vuole amare nei giorni feriali, e Malgioglio che ai funerali si va sovrappensiero.

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