Arte contemporanea divertente

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DenisPirola
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Re: Arte contemporanea

Messaggio da DenisPirola »

Inklings ha scritto: 14/01/2021, 16:19 bello/buono/giusto
Ecco. Un concetto fondamentale è che l’ Arte va sempre & comunque di pari passo con filosofia, musica, architettura, cinema, design, arti applicate, eccetera...
In base a questo la solita frase “non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace” è una stronzata immane : esiste una “scienza”, chiamata “estetica” che, dai greci in poi, codifica quali siano i canoni della bellezza : così se una cosa è “bella” rimane bella anche se non piace e viceversa.
Suddetti canoni variano a seconda dei tempi, delle filosofie e delle correnti, poiché Arte, musica, filosofia, letteratura, architettura, cinema ed arti applicate sono sempre connesse e si influenzano a vicenda, traendo spunti una dall’ altra.
Se nel ‘600 era bella la donna formosa, stile odalisca, alla Renoir, negli anni ‘90 del ‘900 la bellezza era rappresentata dalle modelle come Cindy Crawford, Claudia Shiffer o Naomi Campbell, che in altre epoche non sarebbero state dei modelli iconici.
L’ Arte si muove, a seconda delle epoche, tra canoni “classici” o “anticlassici” e la bellezza non è sempre richiesta, ma è uno dei tanti strumenti che vengono usati per arrivare al risultato.

P.S. : ho scritto ‘sto post mentre ero in tram. Spero si sia capito comunque.
Ultima modifica di DenisPirola il 14/01/2021, 18:57, modificato 1 volta in totale.



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FAT MIKE
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Re: Arte contemporanea

Messaggio da FAT MIKE »

Inklings ha scritto: 14/01/2021, 16:19 Era un buotade senza scopo particolare, chiaro che nessun surrealista abbia mai sparato sulla folla (forse). Però che l'arte debba essere confinata in nell' "etica" del proprio periodo storico (tra l'altro come se i valori fossero scolpiti nella pietra
e privi di discussione) proprio non sono d'accordo. L'arte, in tutte le sue forme, ha una potenziale carica rivoluzionaria, la capacità di ispirare il pubblico a ripensare i propri valori, le proprie scelte, le proprie categorie di bello/buono/giusto, e non è infrequente che grandi cambiamenti nella storia del pensiero e nel modo di concepire la natura umana derivino dall'impulso di grandi personalità che si sono smarcate dalle definizioni precostituite delle società in cui vivevano, non soltanto nelle proprie opere, ma anche nel proprio modo di vivere. Chiaro che questo non vuol dire che un artista possa fare ogni cosa impunemente (e se spari sulla folla o ti inchiodi i testicoli in piazza devi essere pronto a pagarne le conseguenze), ma il modo di pensare di FAT MIKE (senza polemica eh) non è poi così diverso da quello che condannava i De Sade, i Rimbaud e i Thomas Hardy. Chiaro, erano società diverse, con ideali più "restrittivi" e meno democratici, ma il modo di pensare non è tanto diverso.

P.S. Comunque "Erostrato" non era focalizzato sulla dimensione "estetica" del gesto di sparare alla folla, se non ricordo male il protagonista non ha velleità artistiche, ma storiche. Cioè, vuole solo essere ricordato ed è terrorizzato dalla miseria di morire nella mediocrità, non gliene frega niente di lasciare un messaggio o smuovere le coscienze. È vile perché non ha le palle di assumersi le responsabilità delle proprie azioni e della propria esistenza, perché è mosso da noia e paura e non è nemmeno in grado di suicidarsi in seguito al gesto. Solito Sartre che mette in luce la mediocrità della condizione umana, la vittoria dell'istinto di conservazione animale sulla coscienza e il suo terribile fardello (anche se il Muro è forse la sola cosa scritta da lui che ho apprezzato tra quelle che ho letto)
Allora diciamo che sono disposto a ricredermi su quello che ho detto. Il fatto è che ho un problema, che non so se sia risolvibile, e cioè vorrei definire in maniera chiara nella mia mente che cosa sia lecito fare a scopi artistici e cosa no. Il discorso che fai è ragionevole e quindi lo accolgo, poi dici "chiaro che questo non vuol dire che un artista possa fare ogni cosa impunemente". E allora torno ad avere un problema perché non capisco chi mi dice quale sia questo limite se non la società, con le sue regole e la sua morale. Oppure è semplicemente buon senso? E chi mi dice cos'è buon senso? Oppure anche sparare sulla folla è arte, se c'è un importante messaggio dietro quel gesto, basta che poi l'artista venga punito? Io non me la sento di dirlo, per questo sto cercando di trovare delle definizioni, dei limiti concettuali, non so se mi sono spiegato.

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Hard Is Ono
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Re: Arte contemporanea

Messaggio da Hard Is Ono »

Ma si certo, Sartre oscilla tremendamente tra il noioso ed il banale. Non volevo deragliare la discussione comunque. Per tornare all'arte, io non credo che la "carica rivoluzionaria" sia un tratto distintivo dell'arte. Certo può averla, e l'ha avuta in varie occasioni. Ma affidare all'arte e alla vita dell'artista una tale incidenza sui "grandi cambiamenti" mi sembra molto.. prometeico?

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Re: Arte contemporanea

Messaggio da DenisPirola »

FAT MIKE ha scritto: 14/01/2021, 18:19 [...]
chi mi dice quale sia questo limite se non la società, con le sue regole e la sua morale. Oppure è semplicemente buon senso? E chi mi dice cos'è buon senso? Oppure anche sparare sulla folla è arte [...]

Se “l’ opera d’arte” richiedesse lo sparare alla folla, non occorrerebbe prendere un revolver e sparare in una piazza : basterebbe mettere in scena l’ atto, ovvero creare un “happening”, come accade nel teatro {o nel Wrestling, ad esempio}; ricreare la situazione può essere anche più “forte” del gesto stesso. È {anche} in questo che sta la bravura di un artista.
Le Arti visive, del resto, non sono altro che atte a ricreare idee/concetti/gesti/momenti/situazioni ideali, che possono sia trarre spunto dalla realtà, che arrivare ad esprimersi tramite l’ idea astratta.

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Inklings
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Re: Arte contemporanea

Messaggio da Inklings »

Hard Is Ono ha scritto: 14/01/2021, 18:22 Ma si certo, Sartre oscilla tremendamente tra il noioso ed il banale. Non volevo deragliare la discussione comunque. Per tornare all'arte, io non credo che la "carica rivoluzionaria" sia un tratto distintivo dell'arte. Certo può averla, e l'ha avuta in varie occasioni. Ma affidare all'arte e alla vita dell'artista una tale incidenza sui "grandi cambiamenti" mi sembra molto.. prometeico?
Io però ho scritto "potenziale". Forse ne avevamo già parlato, ma io ho una deformazione professionale pragmatista, i miei criteri di giudizio si assestano più sulle potenzialità e le conseguenze (tanto effettive quanto ipotetiche) dei fenomeni. A me non interessa quali siano i "tratti distintivi" o i "caratteri fondamentali" dell'arte come categoria o quelli che permettono di definire cosa sia un'opera (non perché non siano interessanti eh, semplicemente è una questione di studi e interessi miei), sono più interessato a come tali attività che hanno una base creativa/simbolica possono influenzare lo sviluppo della cultura, le nostre genealogie, i nostri modi di relazionarci alla natura e agli altri, etc. In questo senso, è un fatto che alcune personalità (artistiche, ma anche scientifiche) emergenti da alcuni contesti storici producano opere/performance che modificano l'immaginario collettivo in modo importante, influenzando il comportamento delle generazioni future. Tu dici che è un modo di pensare "prometeico", che affida il cambiamento sociale a pochi leader creativi? Non penso sia così, nel senso che io non "affido" un bel niente all'autore. Dico solo che è innegabile che, oltre alle piccole variazioni sociali costantemente in atto da una generazione all'altra (deformazione da evoluzionista), emergano alcune prospettive individuali "speciali" che riescono a comprendere diversamente la realtà sociale, o qualche suo aspetto, in cui si trovano e a intuire e farsi carico di altre che non ci sono ancora. I cambi di paradigma derivanti da queste personalità non sono quasi mai pensati a priori, ovviamente, ma derivano da contesti di interpretazione successiva, da orizzonti di comprensioni storiche e ermeneutiche future (come ha analizzato splendidamente Gadamer). La potenzialità è nell'opera, nell'infinita possibilità di interpretazione dell'umanità presente e futura rispetto ad essa, non tanto nell'autore (che secondo Barthes è morto, ma se non ricordo male ti stava sulle balle). Il mio punto è solo che un'arte rivoluzionaria, un'arte che cambia i modi di relazione futuri, è proprio un modo di fare "arte" che stacca rispetto ai canoni e ai dettami consolidati. Non deve farlo per forza, non necessariamente viene "fatto bene", ma è interessante quando lo fa, e quando il modo in cui lo fa colpisce il pubblico presente e futuro (al massimo è ad esso che affiderei la possibilità del cambiamento sociale). Solo per questo contestavo l'idea dell'arte confinata nell'etica contemporanea.

Sorry per il polpettone, spero di essermi spiegato.

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Re: Arte contemporanea

Messaggio da Inklings »

FAT MIKE ha scritto: 14/01/2021, 18:19 Allora diciamo che sono disposto a ricredermi su quello che ho detto. Il fatto è che ho un problema, che non so se sia risolvibile, e cioè vorrei definire in maniera chiara nella mia mente che cosa sia lecito fare a scopi artistici e cosa no. Il discorso che fai è ragionevole e quindi lo accolgo, poi dici "chiaro che questo non vuol dire che un artista possa fare ogni cosa impunemente". E allora torno ad avere un problema perché non capisco chi mi dice quale sia questo limite se non la società, con le sue regole e la sua morale. Oppure è semplicemente buon senso? E chi mi dice cos'è buon senso? Oppure anche sparare sulla folla è arte, se c'è un importante messaggio dietro quel gesto, basta che poi l'artista venga punito? Io non me la sento di dirlo, per questo sto cercando di trovare delle definizioni, dei limiti concettuali, non so se mi sono spiegato.
Stai facendo domande a cui non hanno trovato risposte soddisfacenti in millenni di riflessioni filosofiche, dubito di poterlo fare io. :) Mi piacerebbe anche intavolare una discussione, ma al momento sono un po' incasinato e già ho scritto un mezzo mappazzone. Unico punto che sollevo è che noi occidentali siamo abituati a pensare in termini di categorie, essenze, definizioni, limiti sin da tempi antichissimi, per motivi più o meno validi, sia biologici che culturali. È un'eredità della nostra tradizione, ma che la realtà sia effettivamente inscrivibile in classi e definizioni fisse non è una questione così semplice, soprattutto per quanto riguarda i fenomeni sociali e culturali il cui delineamento è affidato a criteri arbitrari (che non significa privi di senso) e in costante cambiamento. Questo per dire che difficilmente troverai una risposta soddisfacente rimanendo ancorato ad un modo di pensare "essenzialista".

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Re: Arte contemporanea

Messaggio da FAT MIKE »

Inklings ha scritto: 14/01/2021, 19:46 Stai facendo domande a cui non hanno trovato risposte soddisfacenti in millenni di riflessioni filosofiche, dubito di poterlo fare io. :) Mi piacerebbe anche intavolare una discussione, ma al momento sono un po' incasinato e già ho scritto un mezzo mappazzone. Unico punto che sollevo è che noi occidentali siamo abituati a pensare in termini di categorie, essenze, definizioni, limiti sin da tempi antichissimi, per motivi più o meno validi, sia biologici che culturali. È un'eredità della nostra tradizione, ma che la realtà sia effettivamente inscrivibile in classi e definizioni fisse non è una questione così semplice, soprattutto per quanto riguarda i fenomeni sociali e culturali il cui delineamento è affidato a criteri arbitrari (che non significa privi di senso) e in costante cambiamento. Questo per dire che difficilmente troverai una risposta soddisfacente rimanendo ancorato ad un modo di pensare "essenzialista".
Ok. La vita fa schifo però

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Re: Arte contemporanea

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Re: Arte contemporanea

Messaggio da FAT MIKE »

Ho letto un po' di cose sull'Internet in cui si spiega che è un viaggio nella differenziazione sessuale dell'essere umano. Se mi sforzo di cogliere i simbolismi a tratti lo intuisco, comunque mi appare come un'opera fine a sé stessa, fortemente onirica, senza particolari messaggi etici o sociali. Quello che Victor Cousin chiamava "Art for art's sake". Mi sbaglio?

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Re: Arte contemporanea

Messaggio da Jeff Hardy 18 »

FAT MIKE ha scritto: 15/01/2021, 12:57 Ho letto un po' di cose sull'Internet in cui si spiega che è un viaggio nella differenziazione sessuale dell'essere umano. Se mi sforzo di cogliere i simbolismi a tratti lo intuisco, comunque mi appare come un'opera fine a sé stessa, fortemente onirica, senza particolari messaggi etici o sociali. Quello che Victor Cousin chiamava "Art for art's sake". Mi sbaglio?
Cercare il significato in un'opera, uccide l'opera stessa.
L'arte, non è per forza di cose tangibile, essendo espressione di un pensiero di un artista.

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Re: Arte contemporanea

Messaggio da Hard Is Ono »

Inklings ha scritto: 14/01/2021, 19:27 Sorry per il polpettone, spero di essermi spiegato.
Tutto chiaro, del resto io non voglio mica negare il ruolo della personalità nella storia (anche perchè sennò poi Ankie chi lo sente più?) penso però che le cose siano più complicate di così. La mia era una domanda per chiedere una chiarificazione più che altro e la risposta più precisa sta nella tua professione di pragmatismo, che è anche un monito a non insistere più su certi argomenti con te. :addolorato:
Ultima modifica di Hard Is Ono il 16/01/2021, 16:28, modificato 1 volta in totale.

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Re: Arte contemporanea

Messaggio da Inklings »

Hard Is Ono ha scritto: 16/01/2021, 15:22 Tutto chiaro, del resto io non voglio mica negare il ruolo della personalità nella storia (anche perchè sennò poi Ankie chi lo sente più?( penso però che le cose siano più complicate di così. La mia era una domanda per chiedere una chiarificazione più che altro e la risposta più precisa sta nella tua professione di pragmatismo, che è anche un monito a non insistere più su certi argomenti con te. :addolorato:
Una volta che leggi James, Mead e Dewey non ne esci più :boh1:

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Re: Arte contemporanea

Messaggio da FAT MIKE »

Jeff Hardy 18 ha scritto: 15/01/2021, 16:05 Cercare il significato in un'opera, uccide l'opera stessa.
L'arte, non è per forza di cose tangibile, essendo espressione di un pensiero di un artista.
Beh appunto cercare di capire il pensiero dell'artista e cosa volesse esprimere con la sua opera mi sembra il minimo, non mi sembra di uccidere nulla. Con cercare il significato intendevo questo, di fronte a un'opera così enigmatica per me è anche interessante cercare di capirne le intenzioni. Non so, tu credi sia sbagliato? Forse sarebbe più giusto limitarsi a dire ciò che l'opera suscita a me spettatore e basta? Può essere eh, non so.

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Hard Is Ono
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Re: Arte contemporanea

Messaggio da Hard Is Ono »

Ma che l'arte contemporanea non sia intelligibile e che cercare di capirla uccide l'opera sta tutto davvero scritto nel libro di Benjamin dal titolo wertmulleriano?

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Re: Arte contemporanea

Messaggio da DenisPirola »

Non facciamo diventare il discorso “Arte” una roba pesante, però, mettendoci 2000 post lunghi & infarciti di concetti indigesti.
“Arte” dev’ essere anche divertimento ed emozioni.
Voglio vedere se questo, anche se magari non conoscete appieno i personaggi, non vi emoziona :


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