Sacopus ha scritto: ↑16/06/2019, 18:54
Comunque il post di Der è completamente sbagliato perché critica un modo “malsano” di vivere il calcio puntando il dito proprio contro uno degli aspetti identitari dello sport , non solo del calcio : la connessione con il territorio e il concetto di identità.
Qualche anno fa scrissi uno dei miei migliori post sul trasferimento di Higuaìn alla Juve (i due Chris , Aaron che tra l’altro dove cazzo sei fratm manchi come il pane diopò e Kanye forse ricorderanno) dove spiegavo perché fosse troppo facile limitarsi a dire “in fondo è solo n lavoro” : a distanza di tempo credo che le mie parole , sostituendo Higuaìn con Sarri , siano ancora valide.
Sarri è un uomo di merda , come è stato ed è Piguaìn.
Le condizioni per far ritenere il loro passaggio alla Juve uno “scandalo” le hanno poste loro , non i tifosi del Napoli.
Premessa: sulla tua ultima frase concordo assolutamente e l'ho anche detto, la colpa di sarri è stata quella di ergersi a "schifatore della Juventus", se non si fosse mai esposto nessuno avrebbe potuto rimproverargli alcunché (e ribadisco l'esempio di conte, lui non ha mai detto "solo Juve a vita, che schifo Milan e Inter" anzi, ha detto "nel giorno in cui dovessi allenare Inter o Milan, da professionista quale sono ne sarei il primo tifoso"
Per il resto, per piacere Saco, non sei una verginella e io credo che uno debba prendere contatto con la realtà, il calcio è sempre più un business globale che muove miliardi e miliardi, pretendere che in un'epoca in cui trovi milioni di fans del Manchester united in INDONESIA (avessi detto Inghilterra) o del Real Madrid in CINA (avessi detto Spagna) sto cacchio di "territorio" è destinato a estinguersi come tutto il vecchiume che esiste man mano cede il passo alla modernità.
Se hai letto "American gods" pensa all'esempio della lotta fra dèi: i vecchi dèi sono destinati a soccombere e ad essere sostituiti dai nuovi dèi, l'unica cosa che non si deve fare a mio avviso è porre un "sentimento morale" secondo cui "il vecchio è bello, il nuovo è marcio" ma limitarci in modo asettico a prendere visione di ciò che è, togliere la nostra 'partecipazione emotiva' dalla storia ed essere semplici osservatori.
perché uno può darsi arie romantiche dicendo "l'amore, la visceralità, la passione" sono le cose belle della vita, senza di queste saremmo solo dei robot" ma quando si parla di cambiamenti storici il sentimento non trova posto, c'è posto solo per l'analisi.
Io moralmente non sono d'accordo con la deriva razzista e destrorsa che ha preso il nostro paese ma cerco di capire quali sono i motivi (in primis, per me, il fallimento delle classi politiche sulla carta più moderate) che hanno portato al soffiare di questi venti di destra.
non significa che dentro di me Io non sia schifato da tutto ciò ma la realtà è questa, stop.
Io penso che il calcio più andrà avanti e più diventerà un qualcosa di globalizzato, dove le cose che lo hanno portato a nascere (come l'identità territoriale e tutte le cose di cui parli tu) sono destinate a diventare dinosauri: estinguersi.
Se non altro ai massimi livelli professionistici dove circolerà tanto denaro; poi magari il derby di quinta categoria tra paesini confinanti 1 km l'uno dall'altro continuerà a suscitare le passioni belle e brutte che dà il tifo vissuto con lo stomaco, ma qui si ragiona in grande non in piccolo.
Poi per carità, la mia è un'opinione e non penso debba essere veritiera per tutti ma io cerco di argomentare con fatti, analisi e logica ciò che io penso e credo che nessuno possa dire a un altro: "il tuo pensiero è sbagliato" se quel pensiero si basa su cose concrete, reali e che stiamo tutt'ora vivendo.
Anzi, se devo osare, ti dico che la contrapposizione di idee dalle quali stiamo discutendo (riassumibili in un tuo sostenere "concetti in via d'estinzione" ed il mio sostenere-che ribadiamo si intende semplicemente da parte mia prendere atto di ciò che è, non dire ciò che a livello 'sentimentale' preferisca-il "nuovo che avanza") sono riconducibili a una bella metafora zoologica:
Se ci chiedessero: "qual è il sulla terra l'animale di cui avresti più paura?" tu risponderesti il tirannosauro, io il leone.
Ovviamente il tirannosauro è un animale più pericoloso del leone ma fatto sta che ad oggi il leone è più pericoloso semplicemente perché il tirannosauro non esiste più.
Ecco, io credo che guardare ad oggi ed a domani con la nostalgia di ieri sia un qualcosa di poco incline all'evoluzione (e si badi, io nella parola "evoluzione" non ci metto giudizi morali per cui ciò che è evoluto è migliore di ciò che non lo è; semplicemente l'evoluzione è un processo naturale che può piacere o meno ma che comunque non si arresta).