Si vous n'aimez pas la mer, si vous n'aimez pas la montagne, si vous n'aimez pas la ville... allez vous faire foutre ! - (cit.).
Au revoir, Jean!
TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Qualcuno ha visto I don't feel at home in this world anymore?
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Per il ventennale, ho rivisto con piacere Mulholland Drive. 20 anni trascorsi e ancora un capolavoro imprescindibile.
Come molti, sposo anche io l'interpretazione del sogno della Watts, una realtà scissa che le permetta di nascondere il trauma per la perdita della sua amante.
Ho sempre i brividi alla visione della scena nel club silencio: così scolastica nella resa, eppure talmente vertiginosa. Una lezione di cinema. Ed è pazzesco, se pensiamo che la scena in sè ci spoileri l'intreccio cardine, e col testo della canzone, e con le parole del presentatore, e con il playback. Tutto è illusione, sogno.
Il cinema è una menzogna, affabulazione perversa e Lynch ce lo dice in faccia. Infine, la realtà irrompe nel sogno, nei nostri costrutti e pre-concetti, disattendendoli e scandalizzandoci, mostrando lampante la scissione del nostro sé.
Ho sempre apprezzato in Lynch la raffigurazione del male: non prodotto esterno, ma frutto della nostra intima, cattiva coscienza. Forse che ci chieda di abbracciarlo, comprenderlo, più che combatterlo nella rappresentazione classica di bene vs. male.
Chi sa, forse è per questo che le Laura Palmer del mondo non saranno mai vendicate o salvate del tutto.
Come molti, sposo anche io l'interpretazione del sogno della Watts, una realtà scissa che le permetta di nascondere il trauma per la perdita della sua amante.
Ho sempre i brividi alla visione della scena nel club silencio: così scolastica nella resa, eppure talmente vertiginosa. Una lezione di cinema. Ed è pazzesco, se pensiamo che la scena in sè ci spoileri l'intreccio cardine, e col testo della canzone, e con le parole del presentatore, e con il playback. Tutto è illusione, sogno.
Il cinema è una menzogna, affabulazione perversa e Lynch ce lo dice in faccia. Infine, la realtà irrompe nel sogno, nei nostri costrutti e pre-concetti, disattendendoli e scandalizzandoci, mostrando lampante la scissione del nostro sé.
Ho sempre apprezzato in Lynch la raffigurazione del male: non prodotto esterno, ma frutto della nostra intima, cattiva coscienza. Forse che ci chieda di abbracciarlo, comprenderlo, più che combatterlo nella rappresentazione classica di bene vs. male.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Ho visto quasi interamente The Suicide Squad, mi manca giusto il finale che penso non influirà molto sul giudizio che sto per dare.
E vorrei dire vaffanculo.
Vaffanculo a chi ha dipinto sto film come la new sensation dei film DC, un mezzo capolavoro e nuovo termine di paragone per tutti i cinecomic.
Cito da una recensione del Dioguardi:
The Suicide Squad è un'opera così sovversiva che ridefinisce non solo il cinecomic ma anche il Cinema di intrattenimento: la Troma di Lloyd Kaufman, padre artistico di James Gunn, è finalmente riuscita nel suo intento di scardinare Hollywood, entrando in una major ed esprimendo la propria idea di Cinema degli eccessi attraverso un autore elegante, folle e di puro talento.
Da ora in poi ogni volta che uscirà un film su un villain non dovrà vedersela con Joker, ma con The Suicide Squad.
Ma porca troia.
Ma che cazzo c'è di sovversivo in sta roba che è di un banale, prevedibile e insulso indescrivibile?
E non è una cosa solo italiana: 91% su rotten tomatoes.
NOVANTUNO.
Allora forse sono io che non capisco un cazzo, il che è probabile, però dai..
Mi parlano di battute dissacranti, film scorretto, ma che cazzo di paragoni avete?
Certo rispetto a, che ne so, Cenerentola possiamo parlare di film scorretto.
Se questo è il livello di scorrettezza o innovazione a cui ci dobbiamo abituare, mamma mia, cosa fanno se vedono una puntata di South Park?
Posso capire la trama non possa essere originalissima, ma cazzo parliamo di un gruppo di villain che dovrebbero essere (chi più chi meno) senza scrupoli e invece sono 4 stronzi che si abbracciano, parlano del proprio passato e si bevono una birra insieme.
C'è il solito turn di uno dei personaggi, il solito comedy character (indovinate un po' chi è? Si, l'uomo squalo, chi l'avrebbe mai detto!!), il solito leader scontroso che poi si apre alla forza dell'amicizia.
E poi, UAU, la critica all'America che fa quel cazzo che le pare senza pensare alle conseguenze, davvero UAU, mind blown!
Ma andate a cagare.
E vorrei dire vaffanculo.
Vaffanculo a chi ha dipinto sto film come la new sensation dei film DC, un mezzo capolavoro e nuovo termine di paragone per tutti i cinecomic.
Cito da una recensione del Dioguardi:
The Suicide Squad è un'opera così sovversiva che ridefinisce non solo il cinecomic ma anche il Cinema di intrattenimento: la Troma di Lloyd Kaufman, padre artistico di James Gunn, è finalmente riuscita nel suo intento di scardinare Hollywood, entrando in una major ed esprimendo la propria idea di Cinema degli eccessi attraverso un autore elegante, folle e di puro talento.
Da ora in poi ogni volta che uscirà un film su un villain non dovrà vedersela con Joker, ma con The Suicide Squad.
Ma porca troia.
Ma che cazzo c'è di sovversivo in sta roba che è di un banale, prevedibile e insulso indescrivibile?
E non è una cosa solo italiana: 91% su rotten tomatoes.
NOVANTUNO.
Allora forse sono io che non capisco un cazzo, il che è probabile, però dai..
Mi parlano di battute dissacranti, film scorretto, ma che cazzo di paragoni avete?
Certo rispetto a, che ne so, Cenerentola possiamo parlare di film scorretto.
Se questo è il livello di scorrettezza o innovazione a cui ci dobbiamo abituare, mamma mia, cosa fanno se vedono una puntata di South Park?
Posso capire la trama non possa essere originalissima, ma cazzo parliamo di un gruppo di villain che dovrebbero essere (chi più chi meno) senza scrupoli e invece sono 4 stronzi che si abbracciano, parlano del proprio passato e si bevono una birra insieme.
C'è il solito turn di uno dei personaggi, il solito comedy character (indovinate un po' chi è? Si, l'uomo squalo, chi l'avrebbe mai detto!!), il solito leader scontroso che poi si apre alla forza dell'amicizia.
E poi, UAU, la critica all'America che fa quel cazzo che le pare senza pensare alle conseguenze, davvero UAU, mind blown!
Ma andate a cagare.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Ri-quoto per l'occasione questo frammento da Caro Diario di Moretti, perfetto Machete per esprimere al meglio le tue perplessità:MacheteKowalski ha scritto: ↑08/09/2021, 11:00 Cito da una recensione del Dioguardi:
The Suicide Squad è un'opera così sovversiva che ridefinisce non solo il cinecomic ma anche il Cinema di intrattenimento: la Troma di Lloyd Kaufman, padre artistico di James Gunn, è finalmente riuscita nel suo intento di scardinare Hollywood, entrando in una major ed esprimendo la propria idea di Cinema degli eccessi attraverso un autore elegante, folle e di puro talento.
Da ora in poi ogni volta che uscirà un film su un villain non dovrà vedersela con Joker, ma con The Suicide Squad.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Eppure non sarà un capolavoro, ma è un film girato da dio (e già questo lo pone in alto) divertentissimo e con un'anima, già questo lo colloca probabilmente nei migliori film DC di sempre.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Come detto è molto probabile che io ci capisca poco, però mi faresti capire cosa intendi con "ha un'anima"?The master of ROH ha scritto: ↑08/09/2021, 16:38 Eppure non sarà un capolavoro, ma è un film girato da dio (e già questo lo pone in alto) divertentissimo e con un'anima, già questo lo colloca probabilmente nei migliori film DC di sempre.
Sul divertentissimo possiamo essere d'accordo o meno, alla fine sono gusti (io onestamente ho apprezzato molto solo la scena di Harley con i fiori di sfondo), per il resto ho trovato tutto molto ma molto banale.
Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Non so cosa mi ha spinto a guardare Assasins Creed...
Ma davvero Fassbender ha fatto un film cosi insulso...
Noioso dall'inizio alla fine. le scene di Parkour, mi davano pure queste il voltastomaco.
Possibile che non esistano trasposizioni cinematografiche da un qualsiasi gioco che siano quantomeno decenti. Boh al momento non me ne viene in mente manco mezza.
Ma davvero Fassbender ha fatto un film cosi insulso...
Noioso dall'inizio alla fine. le scene di Parkour, mi davano pure queste il voltastomaco.
Possibile che non esistano trasposizioni cinematografiche da un qualsiasi gioco che siano quantomeno decenti. Boh al momento non me ne viene in mente manco mezza.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Confermo, non c'è niente.bosh23 ha scritto: ↑09/09/2021, 15:10 Non so cosa mi ha spinto a guardare Assasins Creed...
Ma davvero Fassbender ha fatto un film cosi insulso...
Noioso dall'inizio alla fine. le scene di Parkour, mi davano pure queste il voltastomaco.
Possibile che non esistano trasposizioni cinematografiche da un qualsiasi gioco che siano quantomeno decenti. Boh al momento non me ne viene in mente manco mezza.
Se vogliamo andare su "cult" tipo Mortal Kombat o Super Mario o Street Fighter, appunto diventati cult ma sono tutto fuorché bei film.
Non ho visto Sonic perché non mi interessa ma ne hanno parlato benino mi pare.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Visto anche io Judas and the Black Messiah.
Quoto essenzialmente quanto già detto da Nom.
Il film poteva avere notevoli potenzialità espressive, nell'illustrare il concetto di rivoluzione in opposizione a quel riformismo borghese che vedrebbe solo, cito testualmente, un "cambio di padrone", eppure l'intreccio travolge le intenzioni del messaggio, sacrificandolo non poco e ammantandolo all'interno di logiche "hollywoodiste". Vi è un accenno, una idea basilare, ma manca un focus marcato, un contenuto realmente eversivo. Parer mio, da un film del genere io mi aspetto sempre un contenuto dirompente, che crei una spaccatura nello spettatore. In questo senso, quoto Nom altresì sull'impiego della figura messianica del protagonista: bene che gli si fornisca carattere, che a tratti si presenti come l'incarnazione ideale di "uomo forte" (per quanto oggi la definizione stessa cada in molti fraintendimenti), guerresco, ma anche su quest'ultimo punto non c'è un investimento della sceneggiatura più focalizzato ed estraneo al semplice "far proseguire la trama". Dovendo fare un parallelo, avrei immaginato più un film alla Malcolm X di Spike Lee, dove Lee investe il suo tempo nel fare una panoramica a tutto tondo del personaggio, mostrandone anche le contraddizioni, inducendo il pubblico a riflettere sulla sua figura, ammettendone il pensiero o respingendolo. Mah, sono film questi che non fanno (o non vogliono?) fare quel passo in più anche contro lo spettatore. Alla fine dei giochi più che di un film sulla rivoluzione, il film mi esalava proprio l'opposto: una spinta riformista.
Quoto essenzialmente quanto già detto da Nom.
Il film poteva avere notevoli potenzialità espressive, nell'illustrare il concetto di rivoluzione in opposizione a quel riformismo borghese che vedrebbe solo, cito testualmente, un "cambio di padrone", eppure l'intreccio travolge le intenzioni del messaggio, sacrificandolo non poco e ammantandolo all'interno di logiche "hollywoodiste". Vi è un accenno, una idea basilare, ma manca un focus marcato, un contenuto realmente eversivo. Parer mio, da un film del genere io mi aspetto sempre un contenuto dirompente, che crei una spaccatura nello spettatore. In questo senso, quoto Nom altresì sull'impiego della figura messianica del protagonista: bene che gli si fornisca carattere, che a tratti si presenti come l'incarnazione ideale di "uomo forte" (per quanto oggi la definizione stessa cada in molti fraintendimenti), guerresco, ma anche su quest'ultimo punto non c'è un investimento della sceneggiatura più focalizzato ed estraneo al semplice "far proseguire la trama". Dovendo fare un parallelo, avrei immaginato più un film alla Malcolm X di Spike Lee, dove Lee investe il suo tempo nel fare una panoramica a tutto tondo del personaggio, mostrandone anche le contraddizioni, inducendo il pubblico a riflettere sulla sua figura, ammettendone il pensiero o respingendolo. Mah, sono film questi che non fanno (o non vogliono?) fare quel passo in più anche contro lo spettatore. Alla fine dei giochi più che di un film sulla rivoluzione, il film mi esalava proprio l'opposto: una spinta riformista.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Nonostante fossi #TeamDelon sono anch'io in lutto per Babel, rivisto tra le altre cose il mio preferito con lui in mezzo anche se fuori character cioè il meraviglioso Moderato Cantabile di Brook, incrocio tra tradizione quality teatrale e modernismo esistenzialista con una Moreau angelo (della morte), un trattato su death drive, linguaggio e patriarcato che fa impallidire le cazzate femministe mainstream di oggi.
Unrelated, altri film immensamente sottovalutati visti/rivisti negli ultimi mesi:
- Hanussen, capitolo finale della trilogia tedesca di Szabó, oscurato dal successo irraggiungibile del primo capitolo (Mephisto che btw ha la premiazione agli oscar più bella di sempre) ma è un altro grande studio sulla psiche fascista e il potere dell'immaginazione, qua con sorprendenti risvolti metariflessivi sui rapporti tra magia e spettatore. Szabó altro GOAT ungherese, una mezza vergogna che quello che sarà probabilmente il suo ultimo film non sia stato invitato da nessuna parte.
- Salto nel vuoto, da vedere con "Gli occhi, la bocca" rigorosamente dopo "Marx può aspettare" a questo punto, psiche familiare e il suicido come eterno controcampo.
- Keetje Tippel, polpettone nazionalista, favola surrealista, romanzo di formazione, trattato marxista-femminista, un Novecento olandese in cui l'emancipazione della donna è sulla stessa linea dell'emancipazione proletaria, grandioso, mica come quella ciofeca del nostro Novecento. Miglior Verhoeven, fine della discussione.
Passiamo ai nuovi
- Il gioco del destino e della fantasia, buon film à la Rohmer/Hong, meno ossessionato dalla ricerca della potenza del falso e più alle dinamiche interne al racconto.
- Il ragazzo più bello del mondo, il ragazzo-star di Morte a Venezia è cresciuto e sull'onda di MeToo ha voluto denunciare la mercificazione e oggettificazione del corpo maschile. Peccato che non ci sia mezza prova, analisi sistematica, solo indignazione e infondate accuse di pedofilia a Visconti, bene. E peccato che nasconda le cazzate fatte dal ragazzo stesso. Ma, vedete, dietro il corpo c'è un lutto privato, quanto sono sensibile, ah ok, allora sei certamente una splendida persona e ti puoi permettere di smerdare chiunque. Ma poi un doc che cerca di smerdare l'industria culturale ma esiste solo perchè il tizio era una star nell'industria culturale, ma cazzo vuoi.
- Josep, sempre impressionante la mancanza di immaginazione nell'animazione europea. Mi interessava per il rapporto avanguardia artistica e politica ma esce didattico e sempliciotto come molta animazione "impegnata".
- The Card Counter (mi rifiuto di chiamarlo con l'illogica "traduzione" italiana), racconto su Colpa, Vendetta, Responsabilità, Accettazione e cazzate del genere, colti nell'atto di enunciazione autoriale e niente più. La prima parte scorsesiana è anche interessante nella sua introduzione nel campo del casinò e nelle logiche del gioco, in più il tema di Abu Ghraib e quindi il rapporto tra immagine, identità e responsabilità affascina molto. Peccato che poi i continui tableaux vivants bressoniani spezzino il ritmo, i twist siano estremamente prevedibili e i personaggi del tutto irrealistici. Il protagonista dovrebbe essere una specie di monaco giansenista alla Curato di Campagna e invece non si fa mezzo dubbio nella sua estroflessione verso l'altro perchè s'era già deciso che ogni suo dubbio deve invece essere su Colpa, Vendetta, Responsabilità e nient'altro. Insomma, un pupazzo dell'autore, non certo un umano caduto in una realtà. Film moralista in cui il messaggio dell'autore ammazza ogni cosa. E il finale è un ridicolo, ennesimo, tableau vivant di uno dei più grandi finali della storia del cinema.
- La ragazza di Stillwater, racconto su colpa, vendetta, responsabilità, accettazione e altri temi fondamentali, colti nell'attimo di distinzione. Ci si mette forse un po' a capire l'identità di questo film, ma proprio perchè prima vuole stabilire categorie che verranno via via rese ambigue e, infine, fatte crollare. Così la storia di un padre che lotta per dare giustizia alla figlia può essere in realtà un'altra storia, inconscia, una redenzione paterna ma che a sua volta nasconde sempre la costruzione della verità sulla figlia. A sua volta la volontà di giustizia della figlia si potrebbe rivelare accettazione di una colpa. Nel mezzo anche un meraviglioso incontro tra una dem francese e un proletario mezzo-trumpiano americano, pregiudizi razziali e la possibilità di una nuova democrazia, una nuova figura paterna. Questo è grande cinema americano, fatto con eleganza e stile ma anche con impegno e intransigenza, insomma tutta roba che non si vedeva da Manchester By The Sea (2016). Damon working-class hero meraviglioso.
Unrelated, altri film immensamente sottovalutati visti/rivisti negli ultimi mesi:
- Hanussen, capitolo finale della trilogia tedesca di Szabó, oscurato dal successo irraggiungibile del primo capitolo (Mephisto che btw ha la premiazione agli oscar più bella di sempre) ma è un altro grande studio sulla psiche fascista e il potere dell'immaginazione, qua con sorprendenti risvolti metariflessivi sui rapporti tra magia e spettatore. Szabó altro GOAT ungherese, una mezza vergogna che quello che sarà probabilmente il suo ultimo film non sia stato invitato da nessuna parte.
- Salto nel vuoto, da vedere con "Gli occhi, la bocca" rigorosamente dopo "Marx può aspettare" a questo punto, psiche familiare e il suicido come eterno controcampo.
- Keetje Tippel, polpettone nazionalista, favola surrealista, romanzo di formazione, trattato marxista-femminista, un Novecento olandese in cui l'emancipazione della donna è sulla stessa linea dell'emancipazione proletaria, grandioso, mica come quella ciofeca del nostro Novecento. Miglior Verhoeven, fine della discussione.
Passiamo ai nuovi
- Il gioco del destino e della fantasia, buon film à la Rohmer/Hong, meno ossessionato dalla ricerca della potenza del falso e più alle dinamiche interne al racconto.
- Il ragazzo più bello del mondo, il ragazzo-star di Morte a Venezia è cresciuto e sull'onda di MeToo ha voluto denunciare la mercificazione e oggettificazione del corpo maschile. Peccato che non ci sia mezza prova, analisi sistematica, solo indignazione e infondate accuse di pedofilia a Visconti, bene. E peccato che nasconda le cazzate fatte dal ragazzo stesso. Ma, vedete, dietro il corpo c'è un lutto privato, quanto sono sensibile, ah ok, allora sei certamente una splendida persona e ti puoi permettere di smerdare chiunque. Ma poi un doc che cerca di smerdare l'industria culturale ma esiste solo perchè il tizio era una star nell'industria culturale, ma cazzo vuoi.
- Josep, sempre impressionante la mancanza di immaginazione nell'animazione europea. Mi interessava per il rapporto avanguardia artistica e politica ma esce didattico e sempliciotto come molta animazione "impegnata".
- The Card Counter (mi rifiuto di chiamarlo con l'illogica "traduzione" italiana), racconto su Colpa, Vendetta, Responsabilità, Accettazione e cazzate del genere, colti nell'atto di enunciazione autoriale e niente più. La prima parte scorsesiana è anche interessante nella sua introduzione nel campo del casinò e nelle logiche del gioco, in più il tema di Abu Ghraib e quindi il rapporto tra immagine, identità e responsabilità affascina molto. Peccato che poi i continui tableaux vivants bressoniani spezzino il ritmo, i twist siano estremamente prevedibili e i personaggi del tutto irrealistici. Il protagonista dovrebbe essere una specie di monaco giansenista alla Curato di Campagna e invece non si fa mezzo dubbio nella sua estroflessione verso l'altro perchè s'era già deciso che ogni suo dubbio deve invece essere su Colpa, Vendetta, Responsabilità e nient'altro. Insomma, un pupazzo dell'autore, non certo un umano caduto in una realtà. Film moralista in cui il messaggio dell'autore ammazza ogni cosa. E il finale è un ridicolo, ennesimo, tableau vivant di uno dei più grandi finali della storia del cinema.
- La ragazza di Stillwater, racconto su colpa, vendetta, responsabilità, accettazione e altri temi fondamentali, colti nell'attimo di distinzione. Ci si mette forse un po' a capire l'identità di questo film, ma proprio perchè prima vuole stabilire categorie che verranno via via rese ambigue e, infine, fatte crollare. Così la storia di un padre che lotta per dare giustizia alla figlia può essere in realtà un'altra storia, inconscia, una redenzione paterna ma che a sua volta nasconde sempre la costruzione della verità sulla figlia. A sua volta la volontà di giustizia della figlia si potrebbe rivelare accettazione di una colpa. Nel mezzo anche un meraviglioso incontro tra una dem francese e un proletario mezzo-trumpiano americano, pregiudizi razziali e la possibilità di una nuova democrazia, una nuova figura paterna. Questo è grande cinema americano, fatto con eleganza e stile ma anche con impegno e intransigenza, insomma tutta roba che non si vedeva da Manchester By The Sea (2016). Damon working-class hero meraviglioso.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Semi-hype per Dune.
Villeneuve ci riavvicinerà a Lynch o amplierà il rammarico per la visionarietà abortita di Jodorowski con Salvador Dalì?
Villeneuve ci riavvicinerà a Lynch o amplierà il rammarico per la visionarietà abortita di Jodorowski con Salvador Dalì?
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Io non so neanche se guardarmelo o finire prima il libro e rischiare di essere deluso, boh..
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Io andrò stasera, non so perché ma ho tanta fiducia su questo film. Spero di non rimanere deluso come con enemyPuroIndyLove ha scritto: ↑16/09/2021, 11:15 Semi-hype per Dune.
Villeneuve ci riavvicinerà a Lynch o amplierà il rammarico per la visionarietà abortita di Jodorowski con Salvador Dalì?
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Visto Dune. Senza spoilerare niente, devo dire che dal punto di vista tecnico, per il poco che ne capisco, é un filmone. Fotografia, vestiti e sonoro sono veramente splendidi