Fano 07/06/2022 - Russo c’è, ma urgono ulteriori finanziatori. Se non addirittura alternative a lui. Il presidente dell’Alma Juventus Fano ha voluto fare chiarezza sul futuro del principale club calcistico fanese, a margine di una stagione piena di ombre salvata per il rotto della cuffia all’ultimo momento utile nella gara di playout contro il Castelfidardo.
Messa in archivio l’ultima annata – “contrassegnata dalla pazienza”, a detta di Mario Russo -, ora si guarda avanti, ma gli scenari possibili sono i più svariati. Perché il patron intende proseguire, anche se tra mille ‘se’ e ancor più ‘ma’. È indubbio il suo impegno a continuare in mancanza d’altro, ma – parole sue – non intende legare il club alle sue vicende personali. O meglio: se non c’è nessuno lui resta. In ogni caso, tanto meglio non lasciarlo solo.
Russo non ha nascosto il suo rammarico per una stagione in cui avrebbe voluto vedere i granata ai vertici della Serie D, e non intenti ad annaspare fino all’ultimo secondo per non retrocedere. D’altronde l’accoglienza non era stata delle migliori. “All'inizio sono stato addirittura additato come un prestanome di Gabellini e Offidani – ha detto -, e ho dovuto registrate una certa diffidenza da parte della piazza, talvolta espressa anche attraverso un gergo di bassissimo livello. Episodi poi ricondotti a personaggi isolati”. Il riferimento è anche, e soprattutto, alle scritte ingiuriose a lui ‘dedicate’ lo scorso febbraio fuori dallo Stadio Mancini (le foto).
Il primo step è stato quello di metter mano ai conti. “Mi sono preso l'impegno di sanare la situazione che ho trovato – ha raccontato Russo -, e oggi le cose vanno molto meglio”. Ma a dirla tutta non è facile proseguire lungo questo solco. “Ringrazio i pochi sponsor che mi hanno dato una mano, ma sono stati racimolati soltanto 20mila euro di pubblicità. Risorse preziose ma esigue. Soltanto l'iscrizione al campionato ne costa 52mila. Se si considera anche la gestione del campo e tutte le altre spese occorrono sui 300-350mila euro, senza contare gli stipendi dei giocatori. Così è impossibile giocare al vertice”, ha concluso il presidente rimarcando il suo desiderio – finora tutt’altro che soddisfatto – di competere nella zona alta della classifica. Magre anche le entrate dagli incassi delle partite, a volta insufficienti pure per la sola organizzazione del match.
Un senso di solitudine, quello espresso dal presidente, che passa anche per l’amministrazione comunale. “Non è un segreto – ha detto - che quest'anno siamo stati un po' lasciati soli, ma la speranza è che si stia già cercando di recuperare il tempo perduto”. Altra questione cruciale è quella degli impianti. “I campi in erba naturale – ha spiegato - hanno un costo maggiore. Per il settore giovanile il campo in sintetico dei militari di via Pisacane sarebbe l’ideale, è vicino sia allo stadio sia alla stazione, ma mi vanno bene anche altri campi”.
Ma più che sul passato e sulle strutture a disposizione, però, i fari sono ora tutti puntati sul futuro. Un futuro che necessita di essere alimentato. E con del denaro sonante. “Invito a farsi avanti chiunque possa essere interessato – ha chiosato Russo -, fanesi e non, per il bene della Alma. Un invito che avevo già fatto a dicembre, ma non si è mosso nulla. Nessuno mi ha contattato, al momento non ho visto neanche un timido interessamento. In ogni caso non sono io il limite di questo club, e non ho intenzione di incatenarlo alle mie vicende”. E se intorno a Russo dovesse rimanere l’attuale deserto? “Mi impegno ad andare avanti con le mie possibilità, magari cercando di fare meno errori rispetto a quelli fatti in questa stagione”, ha spiegato con una probabile allusione all’area tecnica. “Il mio sforzo – ha continuato - sarà commisurato a ciò che emergerà dal territorio. Finora è stata fatta soltanto una valutazione su quello che è stato il risultato sportivo, e questo ha portato sfiducia e a una collaborazione che definirei scarsa”. In definitiva, come detto, Russo c’è. Ma servono partner, se non addirittura alternative a lui. “Non do scadenze – ha concluso -, le porte sono aperte, se c’è qualcosa di meglio per Fano o almeno un aiuto per me. Ma prima si fa meglio è: c’è una stagione da programmare”.