POLITICA ITALIANA
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Re: POLITICA ITALIANA
un governo che ha vivacchiato in politica interna ed è stato nullo in politica estera, retto dal premier più sopravvalutato della storia
penso che mancherà solo alle sue groupie da forum ed a renzi
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Re: POLITICA ITALIANA
Almeno adesso smetterete con la storiella dei media asserviti, quale sarà la prossima battaglia di TW?
- DF PUNK
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Re: POLITICA ITALIANA
E del "Draghiani"Depeche boy ha scritto: ↑14/07/2022, 21:02 Almeno adesso smetterete con la storiella dei media asserviti, quale sarà la prossima battaglia di TW?
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Re: POLITICA ITALIANA
Depeche boy ha scritto: ↑14/07/2022, 21:02 Almeno adesso smetterete con la storiella dei media asserviti, quale sarà la prossima battaglia di TW?
"La vittoria ha moltissimi padri, la sconfitta è orfana."
sono curioso di sapere chi lo rinnegherà per primo, tra media, groupie da forum e quant'altri
- DF PUNK
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Re: POLITICA ITALIANA
Sei tu che metti in bocca cose mai dette, tipo che si ritenga Draghi un grande statista. Al massimo che fosse un premier di tutt'altro profilo rispetto a Gonde e che gli si stavano dando colpe non sue su un mancato protagonismo dell'Italietta.
- Colt877
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Re: POLITICA ITALIANA
Vi rendete conto però che le dimissioni di Draghi sono state respinte e che tutto è stato rinviato a settimana prossima? Perché qui già leggo commenti come se Draghi fosse caduto e fra un mese si andasse a votare.
Io poi vorrei far notare una cosa(a parte le solite che vanno ripetendo tutti e cioè che si è votato in Francia, è caduto il Primo Ministro inglese, si voterà in Israele, si terranno le elezioni di mid-term negli Stati Uniti, non vedo perché non si debba votare in Italia): ma se c'è tutta questa fretta perché non farla prima la discussione parlamentare? Perché aspettare una settimana? A parte che in una situazione di crisi il Parlamento si potrebbe convocare anche nel fine settimana, ma se proprio non vuoi farlo, convocalo lunedì. Perché dire: Conte ha fatto cadere il governo in un momento decisivo, e poi prendersi una settimana per discutere restando senza maggioranza e con un PdC dimissionario con le dimissioni respinte è semplicemente ipocrita. Oppure, molto probabilmente, di quello che succede in Italia nel mondo non frega niente a nessuno. Non cambierà niente in Ucraina, nell'UE, nei rapporti con gli Stati Uniti. Queste sono beghe interne che chi non sa come risolvere nasconde dietro il "ce lo chiede Bruxelles"; "ce lo chiedono gli USA"; "l'Ucraina e la Russia?". Tutte faccende che non c'entrano niente con la crisi in Italia.
Facciamo finta per un attimo che Conte non sia maestro dei Penultimatum, qual è, e che abbia aperto una crisi vera votando contro la fiducia e ritirando i ministri dal governo. Si aprirebbe, finalmente, la questione politica e non personale. Qui non si deve ricomporre il rapporto tra Conte e Draghi, ma ritrovare un filo politico di un governo che non ha più niente da fare e per tirare a campare resta immobile. Da dopo il Quirinale e la mancata elezione di Draghi questo governo non ha più una ragion d'essere. Ha vivacchiato perché i primi mesi di guerra hanno reso la presenza di Draghi cruciale, ma oggi non c'è più niente che questo governo possa fare. Per quanto mi riguarda l'unica soluzione è quella di andare a elezioni il prima possibile, foss'anche fra due settimane. E ridare la parola agli italiani. Anche lo scenario di rifare il governo senza M5s non regge, perché la maggioranza Salvini-Berlusconi-Letta e centrini vari sarebbe ancora più litigiosa di questa e dubito che Draghi si presterebbe al logorio costante di una campagna elettorale permanente con una maggioranza che non gli permetterebbe di fare nulla.
Bisogna prendere atto, e il primo a farlo credo sia stato Draghi stesso, che in Parlamento non c'è più una maggioranza. Lo stesso PD che oggi si comporta come un partito filo-governativo aveva presentato una settimana fa lo Ius Scholae e la legalizzazione della Cannabis(provvedimenti che io condivido, beninteso), due temi divisivi presentati non per essere approvati, ma per rimarcare le differenze con la Lega e FI. Io dico ben venga una crisi che svela l'ipocrisia sul governo necessario in un momento di crisi. Vero, l'Italia è in crisi; altrettanto vero, ci vorrebbe un governo. Ma un governo coeso che faccia delle cose, giuste o sbagliate che siano, con convinzione. Non un governo litigioso e traballante che se si muove di mezzo centimetro cade. Un governo così non ci serve e chi dice il contrario non fa certamente il bene dell'Italia.
Io poi vorrei far notare una cosa(a parte le solite che vanno ripetendo tutti e cioè che si è votato in Francia, è caduto il Primo Ministro inglese, si voterà in Israele, si terranno le elezioni di mid-term negli Stati Uniti, non vedo perché non si debba votare in Italia): ma se c'è tutta questa fretta perché non farla prima la discussione parlamentare? Perché aspettare una settimana? A parte che in una situazione di crisi il Parlamento si potrebbe convocare anche nel fine settimana, ma se proprio non vuoi farlo, convocalo lunedì. Perché dire: Conte ha fatto cadere il governo in un momento decisivo, e poi prendersi una settimana per discutere restando senza maggioranza e con un PdC dimissionario con le dimissioni respinte è semplicemente ipocrita. Oppure, molto probabilmente, di quello che succede in Italia nel mondo non frega niente a nessuno. Non cambierà niente in Ucraina, nell'UE, nei rapporti con gli Stati Uniti. Queste sono beghe interne che chi non sa come risolvere nasconde dietro il "ce lo chiede Bruxelles"; "ce lo chiedono gli USA"; "l'Ucraina e la Russia?". Tutte faccende che non c'entrano niente con la crisi in Italia.
Facciamo finta per un attimo che Conte non sia maestro dei Penultimatum, qual è, e che abbia aperto una crisi vera votando contro la fiducia e ritirando i ministri dal governo. Si aprirebbe, finalmente, la questione politica e non personale. Qui non si deve ricomporre il rapporto tra Conte e Draghi, ma ritrovare un filo politico di un governo che non ha più niente da fare e per tirare a campare resta immobile. Da dopo il Quirinale e la mancata elezione di Draghi questo governo non ha più una ragion d'essere. Ha vivacchiato perché i primi mesi di guerra hanno reso la presenza di Draghi cruciale, ma oggi non c'è più niente che questo governo possa fare. Per quanto mi riguarda l'unica soluzione è quella di andare a elezioni il prima possibile, foss'anche fra due settimane. E ridare la parola agli italiani. Anche lo scenario di rifare il governo senza M5s non regge, perché la maggioranza Salvini-Berlusconi-Letta e centrini vari sarebbe ancora più litigiosa di questa e dubito che Draghi si presterebbe al logorio costante di una campagna elettorale permanente con una maggioranza che non gli permetterebbe di fare nulla.
Bisogna prendere atto, e il primo a farlo credo sia stato Draghi stesso, che in Parlamento non c'è più una maggioranza. Lo stesso PD che oggi si comporta come un partito filo-governativo aveva presentato una settimana fa lo Ius Scholae e la legalizzazione della Cannabis(provvedimenti che io condivido, beninteso), due temi divisivi presentati non per essere approvati, ma per rimarcare le differenze con la Lega e FI. Io dico ben venga una crisi che svela l'ipocrisia sul governo necessario in un momento di crisi. Vero, l'Italia è in crisi; altrettanto vero, ci vorrebbe un governo. Ma un governo coeso che faccia delle cose, giuste o sbagliate che siano, con convinzione. Non un governo litigioso e traballante che se si muove di mezzo centimetro cade. Un governo così non ci serve e chi dice il contrario non fa certamente il bene dell'Italia.
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Re: POLITICA ITALIANA
Ecco perchè mercoledì.
Il motivo per cui il discorso di Draghi alle camere è stato programmato per mercoledì è legato probabilmente agli impegni internazionali di Draghi stesso: lunedì 18 e martedì 19 luglio parteciperà a un vertice intergovernativo in Algeria «per stringere nuovi accordi sul gas che non potrebbero essere sottoscritti da un premier dimissionario», scrive Repubblica.
Il motivo per cui il discorso di Draghi alle camere è stato programmato per mercoledì è legato probabilmente agli impegni internazionali di Draghi stesso: lunedì 18 e martedì 19 luglio parteciperà a un vertice intergovernativo in Algeria «per stringere nuovi accordi sul gas che non potrebbero essere sottoscritti da un premier dimissionario», scrive Repubblica.