Citizen Kane è una pietra miliare ma personalmente non ritengo sia il migliore tra quei dieci, posto che scegliere tra film così diversi è veramente difficile.
Tra l’altro l’uso del piano sequenza, della profondità di campo e delle luci in chiave più psicologica erano già presenti ne La Règle du Jeu che uscì 2 anni prima, e per quanto il film di Welles sia passato alla storia per le innovazioni tecniche non mi sento di dire che sia per forza più influente dei contender in questo aspetto. Mi vengono in mente il tatami shot di Ozu, il già menzionato uso della profondità di campo di Renoir, il primo piano di Dreyer e tutte le tecniche usate da Dziga Vertov in Man with a movie camera: se dovessi scegliere il mio preferito della top 10 difficilmente uscirebbe da questi quattro, ma penso sia una questione di gusti quando si parla di mostri sacri (tanto che probabilmente ci sono più titoli che adoro dalla 12 alla 22 che dalla 1 alla 10).
Aggiungo che per me Tokyo Story è un capolavoro perché ci ho visto tanto del cinema contemplativo che sarebbe venuto dopo e il realismo di Ozu mi ha fatto emozionare come poche cose abbia mai visto in vita mia, ha ragione Schrader a parlare di trascendente e a fare dei parallelismi con Bresson e Dreyer.
Trovo più interessante Citizen Kane dal punto di vista dello storytelling, comunque sul gruppo telegram di Ivo dovrebbe esserci parecchio materiale.
FantOs ha scritto: ↑03/09/2022, 20:30
Non voglio entrare a gamba tesa, ma secondo me 2001 non è un film così grande, Barry Lyndon e A Clockwork Orange per citarne altri due di Kubrick, gli stanno comodamente sopra, sia per contenuti che per riflessioni.
Mi trovo d’accordo, ma non penso di fare testo perché preferisco quasi la roba del primo Kubrick (Orizzonti di Gloria il mio preferito)