lando ha scritto: ↑28/09/2022, 15:44
L'unica cosa che mi ha stupito è la quantità dei voti ai 5S, ma poi guardo le mappe dell'erogazione del RdC e dei voti che hanno preso e capisco molte cose.
In realtà non credo proprio sia così, io per esempio li ho votati insieme a tante altre persone che l'ultima volta avevano votato PD turandosi l'impossibile, e nessuno di noi prende il RDC.
Comunque, al netto del mio caso specifico, ma cosa c'è di male se una fascia sociale che beneficia di uno strumento voti chi quello strumento glielo ha dato e lo difende? Se la Meloni farà la flat tax allora diremo che la sua vittoria sarà voto di scambio tra le fasce di reddito che guadagnano tra i 50 e i 100 mila euro? Se alzeranno le pensioni minime a mille euro sarà voto di scambio con i pensionati?
Semplicemente, ogni blocco sociale di riferimento vota il partito che propone cose più vicine ai propri bisogni. Il RDC è stato bastonato mediaticamente, ma di fatto è una misura assistenziale necessaria in un paese in cui per molte persone in età da lavoro non esiste lavoro dignitoso per mancanza dello stesso. Ridurre tutto al voto di convenienza dei percettori del Reddito sinceramente mi sembra ingeneroso e soprattutto permetterebbe di fare lo stesso discorso per tutte le elezioni nella storia italiana(basti solo pensare a Renzi e agli ottanta euro dati pochi giorni prima delle Europee).
I 5 stelle sono sopravvissuti(pur perdendo molti milioni di voti rispetto al 2018) perché Enrico Letta è stato talmente incapace da lasciare loro le tematiche sociali e la difesa degli ultimi, mentre il PD correva dietro all'agenda Draghi, e questo gli ha aperto praterie a sinistra. Inoltre, a parte la Meloni, Conte era l'unico leader che godeva di una qualche credibilità agli occhi dell'elettorato italiano e questo nel nostro paese sposta sempre moltissimo. Non a caso, nei sondaggi post-elettorali di Pagnoncelli, il 50% degli italiani crede che il capo dell'opposizione sarà Conte, proprio perché, piaccia o non piaccia, di quel fronte progressista è la figura più riconoscibile dagli elettori.