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Corilo1 ha scritto: ↑18/09/2024, 8:21
Se non avessero perso la vita o la vista e le mani anche persone innocenti, questo attentato terroristico al contrario da parte di Israele sarebbe crudelmente geniale.
Gli hanno spedito dei cercapersone modificati con 20 grammi di esplosivo e li hanno fatti esplodere tutti contemporaneamente.
Sì, è stata una pensata da figli di puttana geniali (anche se più che la vista/mani, molti potrebbero avere perso qualcosa molto importante là sotto...").
Chiaramente loro usavano i cercapersone per non farsi rintracciare, quindi bastava mettere una "mini"-carica dentro uno o più grandi lotti per essere sicuri di beccare una marea di affiliati di Hezbollah senza sforzo.
Certo, per fare una cosa del genere devi fottertene copletamente di diritti umani e di colpire una marea di innocenti nelle esplosioni (ad esempio, la testa di un bambino che sta ad altezza cintola del papà con cercapersone, o uno che ce l'ha senza essere affiliato).
Il punto importante è che Netanhyau sta attivamente cercando l'allargamento del conflitto, che evidentemente considera lo scenario migliore per sé e per i suoi alleati più reazionari, sperando di costringere gli USA a essere coinvolti attivamente nella guerra. Questo è ciò su cui sta scommettendo, in barba a tutto il resto.
Su questo però la società e i piani alti di Israele sono arrivati ad un punto di spaccatura, cosa dovuta anche al fatto che a Gaza non rimangono più obiettivi militari realistici, visto che hanno spianato tutto, e che dopo un anno di guerra, la cosa si è trasformata in una specie di piccolo Vietnam, con tanto di manifestazioni in Israele contro il governo.
Un pezzo dell'esercito è pronto all'invasione del Libano, molti media israeliani hanno riportato la notizia che Ori Gordin, che comanda l'esercito al confine nord, preme per questa soluzione, mentre Gallant e Herzi Halevi cercano di frenare.
Gli USA per adesso cercano di evitare l'escalation ma è evidente che la loro presa diplomatica su Israele oggi è più fragile che mai.
La situazione è molto più incandescente di un anno fa e anche se non è automatico, gli ingredienti per una guerra regionale sono tutti sul piatto, anche se non tutti gli attori sono interessati a farla partire. In Israele è Netanhyau che vuole la guerra e sembra disposto a tutto per provocarla, gli attacchi in Iran, il sabotaggio delle trattative sugli ostaggi che ha causato il litigio con Gallant, ora l'attacco in Libano, sono tutti tentativi di buttare benzina sul fuoco e assicurare la propria posizione, legando a sé gli USA che sono enormemente esposti nella zona, con basi militari in molti paesi che rischiano di essere obiettivi di attacchi, attentati e quant'altro.
Hard Is Ono ha scritto: ↑19/09/2024, 10:29
Il punto importante è che Netanhyau sta attivamente cercando l'allargamento del conflitto, che evidentemente considera lo scenario migliore per sé e per i suoi alleati più reazionari, sperando di costringere gli USA a essere coinvolti attivamente nella guerra. Questo è ciò su cui sta scommettendo, in barba a tutto il resto.
Su questo però la società e i piani alti di Israele sono arrivati ad un punto di spaccatura, cosa dovuta anche al fatto che a Gaza non rimangono più obiettivi militari realistici, visto che hanno spianato tutto, e che dopo un anno di guerra, la cosa si è trasformata in una specie di piccolo Vietnam, con tanto di manifestazioni in Israele contro il governo.
Un pezzo dell'esercito è pronto all'invasione del Libano, molti media israeliani hanno riportato la notizia che Ori Gordin, che comanda l'esercito al confine nord, preme per questa soluzione, mentre Gallant e Herzi Halevi cercano di frenare.
Gli USA per adesso cercano di evitare l'escalation ma è evidente che la loro presa diplomatica su Israele oggi è più fragile che mai.
La situazione è molto più incandescente di un anno fa e anche se non è automatico, gli ingredienti per una guerra regionale sono tutti sul piatto, anche se non tutti gli attori sono interessati a farla partire. In Israele è Netanhyau che vuole la guerra e sembra disposto a tutto per provocarla, gli attacchi in Iran, il sabotaggio delle trattative sugli ostaggi che ha causato il litigio con Gallant, ora l'attacco in Libano, sono tutti tentativi di buttare benzina sul fuoco e assicurare la propria posizione, legando a sé gli USA che sono enormemente esposti nella zona, con basi militari in molti paesi che rischiano di essere obiettivi di attacchi, attentati e quant'altro.
se poi le cose dovessero sfuggirci ulteriormente di mano, ci chiederemo improvvisamente: "Ma com'è stato possibile far avvenire tutto questo?!?!?!?!?"
semplice! abbiamo preferito restare a guardare, supportando attivamente un conclamato criminale internazionale, proprio come gli str...
possiamo dire, al di fuori di ogni ragionevole dubbio, che gli ultimi due sono stati chiaramente atti di terrorismo di stato oppure bisogna di nuovo tornare allo stucchevole dibattito lessicale di "genocidio si, genocidio no" ?
L'Iran è appena caduto nel trappolone del secolo, il medio oriente è sull'orlo della guerra totale e gli USA si trovano in una situazione terribilmente delicata...intervenire o non intervenire? Siamo a tanto così da un conflitto nucleare in medio oriente. Che periodo storico di merda.
Ora vedremo che farà L'Italia
Se non appoggia Israele sarà automaticamente accusata di essere antisemita
Se appoggia BN dovrà per forza inviare armi come giusto che sia
Nel mentre ennesima figurella dei buontemponi che parlavano di zero possibilità di conflitto che poteva esplodere dalle loro camerette-studi live
Uno dei (pochi) vantaggi nell’essere irrilevanti sul piano internazionale è quello di potersi nascondere dietro frasi di circostanza e poi non fare assolutamente nulla di concreto.
Non daremo armi a nessuno, anche perché le poche che potevamo regalare sono già in Ucraina, e rimarremo in una posizione defilata, aspettando il risultato delle elezioni americane con i popcorn in mano.
Corilo1 ha scritto: ↑02/10/2024, 8:48
Non daremo armi a nessuno, anche perché le poche che potevamo regalare sono già in Ucraina, e rimarremo in una posizione defilata
veramente siamo il terzo fornitore di armi di israele, dopo gli usa e la germania, e siamo il primo partner commerciale europeo dell'iran, perciò rimanere in posizione defilata è controproducente, da qualsiasi punto di vista
per il resto, abbiamo aiutato un conclamato sterminatore terrorista, a capo di uno degli eserciti più avanzati del pianeta, bombardare ed invadere impunemente per mesi qualsiasi territorio nei dintorni (gaza, cisgiordania, siria, iran, libano) perciò siamo pienamente e consapevolmente complici dei suoi crimini
KaiserSp ha scritto: ↑02/10/2024, 9:14
veramente siamo il terzo fornitore di armi di israele, dopo gli usa e la germania, e siamo il primo partner commerciale europeo dell'iran, perciò rimanere in posizione defilata è controproducente, da qualsiasi punto di vista
per il resto, abbiamo aiutato un conclamato sterminatore terrorista, a capo di uno degli eserciti più avanzati del pianeta, bombardare ed invadere impunemente per mesi qualsiasi territorio nei dintorni (gaza, cisgiordania, siria, iran, libano) perciò siamo pienamente e consapevolmente complici dei suoi crimini
Non lo sapevo, ritiro tutto.
Qualcuno ha già detto che ci vorrebbe una risposta comune europea? È quasi una barzelletta, ma rimane l’unico modo per farci perlomeno ascoltare.
In realtà l'incredibile accelerazione degli eventi in Medio Oriente avviene anche perché nessuno degli attori principali della regione si sente vincolato agli USA, la cui capacità diplomatica, militare e di moralsuasion nella regione è significativamente diminuita rispetto a vent'anni fa.
Ovviamente in Europa gli USA contano ancora molti alleati e hanno ottenuto alcune vittorie (obbligare la Germania a suicidarsi e a entrare in recessione) ma l'escalation in corso dipende in ultima analisi proprio dall'indebolimento della cosiddetta "pax americana" (che poi tanto pax evidentemente non era).
Il medioriente sta diventando il luogo in cui tutta una serie di nodi vengono al pettine.
Sullo sfondo c'è lo scontro strategico tra USA da un lato e Cina e Russia dall'altro. Gli USA hanno perso molte posizioni in medioriente: Sconfitti in Iraq (dove ora comanda l'Iran) e Afghanistan, incapaci di intervenire in modo decisivo nella guerra civile siriana e avendo deluso i suoi alleati più fidati durante le rivoluzioni arabe, gli Stati Uniti non hanno più la stessa influenza di un tempo e Israele rimane il loro unico alleato fidato nella regione.
L'America non vorrebbe l'escalation, non vorrebbe neanche il massacro di Gaza e della Cisgiordania, perché questo potrebbe portare rapidamente alla destabilizzazione dei regimi arabi della regione, soprattutto di Giordania ed Egitto (dove stanno andando anche a centinaia di migliaia i profughi dal Sudan), sulla cui stabilità si gioca molto dell'equilibrio della regione.
Ma Netanhyau sta giocando proprio sul fatto che gli USA, che sono militarmente molto esposti nella zona, possono contare solo su di lui e sta facendo di tutto per trascinarli in una guerra aperta.
D'altro canto la Russia ha svolto un ruolo decisivo nella guerra civile siriana, mantenendo al potere il suo alleato Assad, bilanciando le diverse potenze regionali coinvolte (Turchia, Arabia Saudita, Qatar, ecc.). Anche il fatto che la Cina si sia posta come mediatore per un accordo di pace tra l'Iran e l'Arabia Saudita, bypassando completamente gli Stati Uniti, è una cosa che sarebbe stata impensabile solo 20 anni fa.
La rappresaglia iraniana verso Israele era dal loro punto di vista inevitabile. Il regime iraniano si trova in una situazione difficile. In casa ha una crescente opposizione (è di solo due anni fa la rivolta di massa contro di loro seguite all'assassinio di Mahsa Amini da parte della polizia iraniana) è la traiettoria politica degli ultimi anni è stata quella della normalizzazione dei rapporti con l'occidente. Il primo ministro in carica ha il mandato esplicito di lavorare perché si rimuovano le sanzioni. Parallelamente ha una rete di alleanze con gruppi armati in tutta la regione e ha creato una rete militare per controbilanciare il potere militare di Israele, che rimane il principale nemico dell'Iran nella zona.Israele sta tentando di disfare proprio questa rete e se l'Iran non risponde, il suo prestigio verso i suoi alleati verrà meno e la sua influenza regionale compromessa, ricacciandolo in un angolo.
La situazione ha davvero, e non giornalisticamente, superato alcune linee rosse. Fino a poco fa Hezbollah e l'Iran non volevano uno scontro aperto con Israele, la difesa dei Palestinesi andava bene a voce e con qualche razzi di 50 anni fa, ma si sono mossi con cautela per evitare di essere coinvolti in un conflitto generale.
Dopo che l'IDF ha fatto piazza pulita della leadership di Hezbollah, ora l'Iran ha bisogno di riaffermare che il suo ruolo nella regione conta qualcosa, ed Hezbollah ha bisogno di qualche vittoria militare per ripristinare il suo prestigio in Libano e serrare i ranghi, anche per questo è Hezbollah che sostiene di aver respinto le prime incursioni israeliane nel sud del Libano, mentre Israele nicchia rispetto all'inizio vero e proprio delle operazioni.
In tutto questo c'è poi la spada di Damocle del ruolo degli USA e delle elezioni. Se gli USA volessero, la guerra finirebbe in un istante. Israele dipende troppo dall'America per i rifornimenti di armi e i finanziamenti alla guerra. Ma per tutte le ragioni di cui sopra, gli USA e Biden non sono disposti a usare il leverage che hanno su Israele fino in fondo per mettere fine alla guerra, perché sono in una situazione in cui come si muovono hanno qualcosa da perdere.
Il risultato è che la gestione dell'amministrazione Biden sta passando agli occhi degli americani anche come quella incapace di fermare l'escalation della guerra e questa potrebbe essere una brutta gatta da pelare per Harris nell'ultimo mese di campagna elettorale.
nel frattempo,
- stanotte a gaza sono morte circa 60 persone
- è stata bombardata anche una società per orfani, che ospitava sfollati
- il segretario generale dell'ONU è stato dichiarato da israele come "persona non gradita", vietandogli l'ingresso nel Paese
così, giusto per ricordarci di che pasta è fatto lo sterminatore terrorista di cui siamo consapevolmente complici da mesi
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