Colt877 ha scritto: ↑15/03/2023, 10:46
L'Italia poi dovrebbe fare del suo meglio per controllare i traffici senza fare ricorso a dei cazzo di criminali e torturatori. Regolarizzare i flussi, scremando i migranti che dobbbiamo, e possiamo, accogliere da quelli che non hanno ragioni per partire, ma senza accatastarli nei lager libici come carne da macello.
Più o meno come chiedere la luna, purtroppo.
I "criminali e torturatori" dall'altra parte del Mediterraneo hanno il potere da sempre, che fossero criminali e torturatori (para)militari, criminali e torturatori jihadisti o semplici criminali e torturatori. E hanno il potere da sempre un po' perché è sempre stato così (le democrazie non si costruiscono in un giorno e soprattutto non con imposizioni esterne), un po' perché a noi occidentali torna comodo così. Noi tutti eh, senza voler scaricare la colpa sul politico, sul partito e nemmeno sullo stato singolo, proprio noi tutti come civiltà.
Si parla di "lager libici" perché fa comodo pensare che il problema sia la guerra in Libia (che pure quella, in un mondo giusto Sarkozy avrebbe la reputazione di Milosevic). Ma i "lager" per sfruttare gli aspiranti migranti mica sono solo in Libia, anzi, oserei dire che la Libia è QUASI uno specchietto per le allodole: buona parte di migranti vengono schiavizzati a monte, nel Niger e in Algeria, per estrarre l'uranio e in generale per mandare avanti quella preziosissima estrazione di materie prime su cui tanto stiamo contando ora che sul gas russo non possiamo più fare affidamento. La Libia è solo il punto di smistamento finale, e fra l'altro ora che la situazione politica è (leggermente) migliorata non escludo che pure lì seguano un modello simile, al posto che sfruttarli per finanziare a vario titolo la guerriglia.
Che si fa? Togliamo questi esseri umani dalle mani di criminali e torturatori per darli a... chi, esattamente? E poi senza le discutibili basi su cui poggia la politica energetica nordafricana, come faranno l'uranio """francese""" e il gas algerino a salvarci? Tradotto nella (comprensibile) reazione dell'elettore europeo (manco italiano), "le bollette killepagaH?".
Sorvolo poi sull'altro complicatissimo tema della cernita dei migranti. Come facciamo a stabilire chi ha diritto all'asilo e chi no? Solo siriani e libici perché "loro hanno la guerra" e gli altri sono "migranti economici"? Anche fosse, che intendiamo per "guerra", solo quella dichiarata ai sensi di trattati internazionali e/o riconosciuta da parte X esterna? Perché se dovessimo applicare un criterio effettivo, in Africa si spara più o meno ovunque (anche perché i confini internazionali sono fatti con la carta igienica ed è sempre stato così). Per dire, gli eritrei che vivono sotto un regime di stampo nordcoreano letteralmente da quando esistono come entità indipendente, loro valgono? I somali che vivono in anarchia da trent'anni valgono?
Ma poi, è così giusto stabilire che i "migranti economici" non valgono? Un congolese qualunque che vede la famiglia morire di fame davanti ai suoi occhi, è "giusto" che non provi a cercare un futuro migliore altrove piuttosto che arruolarsi con la Wagner di turno?
Cioè, magari esistessero risposte a domande del genere.
Anche chiedere all'UE di intervenire è una corbelleria perché l'UE non esiste. Tutt'al più si dovrebbe chiedere ai singoli paesi volenterosi di intervenire (Francia e Germania per cominciare, magari non trattandoli come nemici).
In realtà è proprio l'unica "via giusta" possibile. Non dico soluzione perché la soluzione a un problema così epocale non esiste, ma proprio perché le dimensioni del problema sono colossali va affrontato a una dimensione il più ampia possibile. Non di certo quella dei patetici staterelli ottocenteschi europei.
Ad ora la politica estera UE è una barzelletta, siamo d'accordo. Ma volenti o nolenti, la direzione in cui bisogna andare è quella. Serviranno ere geologiche, come sempre in questi casi, ma è un passaggio praticamente obbligato. Chiaramente gli stati non direttamente coinvolti a nord e ad est faranno ostruzione finché potranno, ma pian piano si renderanno conto che è nel loro stesso interesse (non voglio wallpostare oltre, cito solo la crisi sociale in Svezia come esempio).
I "singoli paesi volenterosi" già hanno fatto danni incalcolabili, soprattutto i francesi che in Africa nemmeno fanno finta di non avere le mani sporche di sangue. Uno potrebbe sperare che almeno, avendo interessi vitali nell'area, possano "dare una mano" in quanto diretti interessati... ma la Libia da sola basterebbe a far capire quanto anche loro possano essere miopi anche rispetto ai loro stessi interessi.