POLITICA ITALIANA

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Hard Is Ono
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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da Hard Is Ono »

I giornali hanno passato gli ultimi giorni a tentare di criminalizzare le piazze di questi giorni, a cavalcare qualunque minuscolo appiglio potessero trovare e la ragione è che quello che è successo ha davvero pochi precedenti. In tutto ciò i tentativi di sminuire la partecipazione alle mobilitazioni di questo mese fanno davvero tenerezza.

E' incredibile la quantità di gente che s'è affrettata a mettersi il pannolone in questi ultimi giorni.



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Marvels
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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da Marvels »

Hard Is Ono ha scritto: 07/10/2025, 14:34 I giornali hanno passato gli ultimi giorni a tentare di criminalizzare le piazze di questi giorni, a cavalcare qualunque minuscolo appiglio potessero trovare e la ragione è che quello che è successo ha davvero pochi precedenti. In tutto ciò i tentativi di sminuire la partecipazione alle mobilitazioni di questo mese fanno davvero tenerezza.

E' incredibile la quantità di gente che s'è affrettata a mettersi il pannolone in questi ultimi giorni.
I giornali rispondono a dei padroni e editori da sempre almeno
Lo hanno fatto anche i sedicenti influencer , quelli cosidetti liberi che stanno sparando boiate in serie senza mai mettere piede in una piazza ma pontificando dalle loro camerette e studi

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IlBiondo
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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da IlBiondo »

KaiserSp ha scritto: 07/10/2025, 12:36 questo implicherebbe
- cercare il certificato elettorale
- trovare il certificato elettorale
- recarsi al seggio
- fare la fila
- espletare le operazioni di voto
- farsi conteggiare dal flusso/quorum

purtroppo conosco parecchia gente che considera tutto questo una "seccatura immensa" anche solo per mettere una croce, figuriamoci per non metterla!
La multa è proprio per, metaforicamente parlando, dare una sveglia a questa categoria di cittadini.
Per come la vedo io, andando a votare si guadagna il diritto di lamentarsi. Elaboro. Se un individuo se ne disinteressa, qualsiasi decisione presa per delega poi la deve accettare.
Purtroppo è una questione di ignoranza profonda. Basta studiare la storia almeno del proprio paese per capire quanto c'è voluto per arrivare al suffragio universale.
Aver letto più di dieci libri (non la biografia dello sportivo o del cantante...) è finito almeno le superiori aiuterebbe anche in mille altri ambiti ma tant'è.

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IlBiondo
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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da IlBiondo »

Hard Is Ono ha scritto: 07/10/2025, 14:34 I giornali hanno passato gli ultimi giorni a tentare di criminalizzare le piazze di questi giorni, a cavalcare qualunque minuscolo appiglio potessero trovare e la ragione è che quello che è successo ha davvero pochi precedenti. In tutto ciò i tentativi di sminuire la partecipazione alle mobilitazioni di questo mese fanno davvero tenerezza.

E' incredibile la quantità di gente che s'è affrettata a mettersi il pannolone in questi ultimi giorni.
Tanto ormai la nomea del complottista me la sono presa. Mi viene da dirti: le vie del sionismo sono infinite.

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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da KaiserSp »

IlBiondo ha scritto: 07/10/2025, 21:51 La multa è proprio per, metaforicamente parlando, dare una sveglia a questa categoria di cittadini.
Per come la vedo io, andando a votare si guadagna il diritto di lamentarsi. Elaboro. Se un individuo se ne disinteressa, qualsiasi decisione presa per delega poi la deve accettare.
Purtroppo è una questione di ignoranza profonda. Basta studiare la storia almeno del proprio paese per capire quanto c'è voluto per arrivare al suffragio universale.
Aver letto più di dieci libri (non la biografia dello sportivo o del cantante...) è finito almeno le superiori aiuterebbe anche in mille altri ambiti ma tant'è.
sull'astensionismo con me sfondi una porta aperta ed anche io sono per la linea di principio "se non voti, perdi il diritto di lamentarti"

però, piuttosto che punire gli astenuti, con multe, perdita di diritti o altro, preferisco renderli irrilevanti ai fini della decisione delle urne, in modo tale che il loro essere inerti/pigri/disinteressati non influisca sulle vite degli altri

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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da MacheteKowalski »

Basterebbe semplicemente togliere il quorum.
Il referendum è già sottoposto al vaglio delle 500.000 firme, a che serve vanificare tutto l'iter precedente?
A sto punto alzassero le firme a 1 milione e via il quorum.

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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da KaiserSp »

MacheteKowalski ha scritto: 08/10/2025, 9:16 Basterebbe semplicemente togliere il quorum.
Il referendum è già sottoposto al vaglio delle 500.000 firme, a che serve vanificare tutto l'iter precedente?
A sto punto alzassero le firme a 1 milione e via il quorum.
https://firmereferendum.giustizia.it/re ... en/3900018

chissà perchè ho l'impressione che al parlamento non si stracceranno le vesti nè per discuterla, nè per approvarla

per avere un'idea di massima, da quando esiste la repubblica, sono state presentate 329 leggi di iniziativa popolare

ne sono state approvate 7 (pari al 2,1%)

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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da Impreza »

Hard Is Ono ha scritto: 05/10/2025, 13:10
Più tardi scrivo un pippone.
Lo aspettavo...

Immagine

Comunque destre e anche i partiti del "meno peggio", ci hanno campato e tuttora ci campano con la disillusione che porta all'assenteismo. È qualcosa che non cambierà mai in questo paese.

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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da IlBiondo »

MacheteKowalski ha scritto: 08/10/2025, 9:16 Basterebbe semplicemente togliere il quorum.
Il referendum è già sottoposto al vaglio delle 500.000 firme, a che serve vanificare tutto l'iter precedente?
A sto punto alzassero le firme a 1 milione e via il quorum.
Io ci sono rimasto male quando ho scoperto che un referendum popolare in Australia, per passare, deve avere la maggioranza del 50%+1 in tutti gli stati e territori che in totale sono 7.
Se in anche uno è sotto, non passa.
A cui ho partecipato io, quello dei matrimoni tra persone dello stesso sesso è passato mentre quello per la rappresentanza fissa in parlamento dei First Nation (Aborigeni) no.

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Hard Is Ono
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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da Hard Is Ono »

Impreza ha scritto: 08/10/2025, 10:16 Lo aspettavo...

Immagine
Eccomi, in effetti volevo farlo ma sono giornate molto piene, era una vita che non organizzavo comitati di sciopero così pieni di entusiasmo.

La situazione in Italia ha pochi precedenti, non ne ha nessuno negli ultimi 40 anni nel nostro paese. Certo, ci sono stati scioperi enormi nel passato, ma niente di simile su un tema politico come lotta contro la guerra e solidarietà internazionale.

Nei 10 giorni tra il 22 Settembre e il 4 Ottobre milioni di persone si sono riversate nelle strade nel nostro paese e hanno preso parte agli scioperi segnando un punto di non ritorno.

Ci sono molte lezioni da trarre da quello che sta succedendo.

In primo luogo il carattere assolutamente spontaneo delle mobilitazioni. La rabbia sociale covava sotto la superficie da tempo. E' impossibile spiegare i risultati di questo lungo mese se non si parte dal peggioramento delle condizioni di vita, l'allungamento dell'orario di lavoro su base giornaliera, settimanale, annuale, di vita, la crisi abitativa, le crisi del debito privato e dunque dei mutui, il carrello della spesa, la crisi energetica eccetera. Tutto ciò covava, ma non trovava canali per esprimersi e li ha trovati in questo mese di mobilitazioni.

E' accaduto tutto al di fuori delle sigle e dei partiti tradizionali. CGIL e USB, i protagonisti di queste settimane, sono stati costretti a inseguire la mobilitazione (la CGIL) o a navigare in acque enormemente più grandi di quelle a cui sono abituati (l'USB) e le opposizioni istituzionali sono completamente ai margini per ora. Il voto in Calabria ne è un riflesso distorto, ma nessuno di quelli che è stato in piazza in queste settimane oggi ha la minima intenzione di dare credibilità ad una opposizione che vergognosamente si astiene in parlamento sul Piano Trump invece di votare contro.

Il protagonismo principale è quello dei giovani, in piazza c'erano i giovanissimi, la massa la facevano la fascia 13\20. Questo, in un paese governato da Meloni e Salvini è uno schiaffo a tutti quei ripetitori ambulanti di fandonie che si immaginavano un'Italia fatta tutta da piccoli Cicalone, Cruciani, Sgarbi e Pino Insegno, ed oggi è costretta a stringersi il pannolone molto forte, visto che la realtà spazza via tutte queste fantasie reazionarie.

La novità più importante però è che rispetto ai grandi movimenti del passato, i noglobal di fine '90\inizio '00 e poi l'Onda 2008\2011, movimenti che ebbero chiare matrici guida a carattere pacifista, studentesca, con parole d'ordine ibride e poco comprensibili, oggi il movimento parte su parole d'ordine operaie: sciopero generale, bloccare tutto, protagonismo della classe operaia.

Il più cristallino esempio di questo è il ruolo avuto in queste settimane dai lavoratori portuali che hanno meritoriamente bloccato le merci provenienti e dirette da Israele, a Ravenna, a Genova, a Livorno, in altri casi, e in collegamento con porti europei come Marsiglia e Pireo.

A Genova c'è stato un importante incontro dei sindacati portuali italiani, greci, baschi, francesi e il coordinamento si allarga anche a tunisia, turchia e spagna, per una chiamata di sciopero europeo dei porti nelle prossime settimane. E' un passaggio importante.

In Italia oggi il movimento è ad un suo apice, ma l'aspetto più importante è che siamo dentro un movimento specifico che sta assumendo connotati europei. Mercoledì 1 c'è stato lo sciopero in Grecia, Giovedì 2 in Francia, con conseguente caduta del governo, Venerdì 3 in Italia.
Il 15 ci sarà un grande sciopero generale in Spagna.
Questo risveglio delle masse europee non è scollegato dalle rivoluzioni che hanno animato il 2025 e di cui ho parlato nell'altro topic. È un movimento internazionale che si è autodefinito Gen Z Revolution e che è arrivato a bussare anche in Europa. Senza rifare l'elenco, l'aspetto importante qui è che siamo alle porte di un nuovo '68 su scala mondiale, che è destinato a cambiare per sempre la faccia politica, sociale e culturale del mondo.

In Italia il movimento potrebbe spingersi oltre, nelle assemblee sta iniziando a venir sollevata la richiesta di una rottura totale dei rapporti con Israele e credo che la direzione dovrebbe essere quella di fare pressione sui dirigenti sindacali, che sono stati costretti ad una azione unitaria dalla pressione dal basso, perché rilancino con uno sciopero di ordine superiore qualora il governo si rifiutasse.

Israele è isolatissima a livello internazionale, questo lo sa anche Trump che infatti spinge per un accordo di pace anche per questo, perché teme le reazioni nei paesi imperialisti delle popolazioni che hanno iniziato a mobilitarsi e che potrebbero rappresentare un problema al suo progetto di orientare tutte le forze politiche ed economiche US nello scontro con la Cina.

Questa è la strada perché il movimento passi da un movimento di solidarietà internazionale ad un movimento di lotta contro il governo, sull'esempio francese.

La gente in ogni caso non può stare perennemente sulle barricate, il movimento avrà delle fasi di riflusso e delle nuove ondate, ma l'impatto che queste settimane avranno è destinato a durare anni.

Come detto, siamo alle soglie di un nuovo '68 ed è emozionante farne parte e non doverne soltanto leggere sui libri.

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MacheteKowalski
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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da MacheteKowalski »

Tutto bello ma io sono molto meno ottimista, perché tutto questo si sta sviluppando all'interno di una cornice politica poverissima, senza leader Carismatici e preparati nè da una parte, nè dall'altra (parlo prettamente dell'Italia) e ad un sostanziale menefreghismo di chi non partecipa a questi movimenti.

Non so com'era la situazione nel 68 ma dai racconti di mio papà ne traggo un fermento generale anche all'interno dei piccoli centri urbani e non solo nelle grandi città, cosa che oggi non mi pare di cogliere o, almeno, non per il momento.

Ora c'è il grande traino della situazione palestinese ma quando questo verrà a sgonfiarsi (e le mie impressioni sono che non durerà ancora molto) non vedo qualcosa che possa sostituirsi ed alimentare ulteriormente il sentore popolare.

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Hard Is Ono
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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da Hard Is Ono »

MacheteKowalski ha scritto: 08/10/2025, 11:58 Ora c'è il grande traino della situazione palestinese ma quando questo verrà a sgonfiarsi (e le mie impressioni sono che non durerà ancora molto) non vedo qualcosa che possa sostituirsi ed alimentare ulteriormente il sentore popolare.
Gli effetti della crisi hanno prodotto l'esplosione, mi autoquoto: E' impossibile spiegare i risultati di questo lungo mese se non si parte dal peggioramento delle condizioni di vita, l'allungamento dell'orario di lavoro su base giornaliera, settimanale, annuale, di vita, la crisi abitativa, le crisi del debito privato e dunque dei mutui, il carrello della spesa, la crisi energetica eccetera. Tutto ciò covava, ma non trovava canali per esprimersi e li ha trovati in questo mese di mobilitazioni.

Oggi si esprime sulla Palestina, domani si esprimerà su un altro terreno: salariale, politico, elettorale, difficile dire quale prima, non c'è la palla di vetro.

Che non ci siano i leader del '68 poi è un bene, sono stati la causa della sua sconfitta.

Infine, il punto sono gli effetti sulla coscienza delle masse, sul fatto che la gente capisce che se i governi non fanno niente, possono prendere direttamente l'iniziativa, esattamente come hanno fatto i portuali.

Gli stessi piccoli centri poi sono stati attraversati dalle mobilitazioni. Ci sono paesini di 5000 persone dove ci sono stati presidi o cortei di 500 persone.

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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da CaccoleNutella »

Hard Is Ono ha scritto: 08/10/2025, 11:10 Eccomi, in effetti volevo farlo ma sono giornate molto piene, era una vita che non organizzavo comitati di sciopero così pieni di entusiasmo.

La situazione in Italia ha pochi precedenti, non ne ha nessuno negli ultimi 40 anni nel nostro paese. Certo, ci sono stati scioperi enormi nel passato, ma niente di simile su un tema politico come lotta contro la guerra e solidarietà internazionale.

Nei 10 giorni tra il 22 Settembre e il 4 Ottobre milioni di persone si sono riversate nelle strade nel nostro paese e hanno preso parte agli scioperi segnando un punto di non ritorno.

Ci sono molte lezioni da trarre da quello che sta succedendo.

In primo luogo il carattere assolutamente spontaneo delle mobilitazioni. La rabbia sociale covava sotto la superficie da tempo. E' impossibile spiegare i risultati di questo lungo mese se non si parte dal peggioramento delle condizioni di vita, l'allungamento dell'orario di lavoro su base giornaliera, settimanale, annuale, di vita, la crisi abitativa, le crisi del debito privato e dunque dei mutui, il carrello della spesa, la crisi energetica eccetera. Tutto ciò covava, ma non trovava canali per esprimersi e li ha trovati in questo mese di mobilitazioni.

E' accaduto tutto al di fuori delle sigle e dei partiti tradizionali. CGIL e USB, i protagonisti di queste settimane, sono stati costretti a inseguire la mobilitazione (la CGIL) o a navigare in acque enormemente più grandi di quelle a cui sono abituati (l'USB) e le opposizioni istituzionali sono completamente ai margini per ora. Il voto in Calabria ne è un riflesso distorto, ma nessuno di quelli che è stato in piazza in queste settimane oggi ha la minima intenzione di dare credibilità ad una opposizione che vergognosamente si astiene in parlamento sul Piano Trump invece di votare contro.

Il protagonismo principale è quello dei giovani, in piazza c'erano i giovanissimi, la massa la facevano la fascia 13\20. Questo, in un paese governato da Meloni e Salvini è uno schiaffo a tutti quei ripetitori ambulanti di fandonie che si immaginavano un'Italia fatta tutta da piccoli Cicalone, Cruciani, Sgarbi e Pino Insegno, ed oggi è costretta a stringersi il pannolone molto forte, visto che la realtà spazza via tutte queste fantasie reazionarie.

La novità più importante però è che rispetto ai grandi movimenti del passato, i noglobal di fine '90\inizio '00 e poi l'Onda 2008\2011, movimenti che ebbero chiare matrici guida a carattere pacifista, studentesca, con parole d'ordine ibride e poco comprensibili, oggi il movimento parte su parole d'ordine operaie: sciopero generale, bloccare tutto, protagonismo della classe operaia.

Il più cristallino esempio di questo è il ruolo avuto in queste settimane dai lavoratori portuali che hanno meritoriamente bloccato le merci provenienti e dirette da Israele, a Ravenna, a Genova, a Livorno, in altri casi, e in collegamento con porti europei come Marsiglia e Pireo.

A Genova c'è stato un importante incontro dei sindacati portuali italiani, greci, baschi, francesi e il coordinamento si allarga anche a tunisia, turchia e spagna, per una chiamata di sciopero europeo dei porti nelle prossime settimane. E' un passaggio importante.

In Italia oggi il movimento è ad un suo apice, ma l'aspetto più importante è che siamo dentro un movimento specifico che sta assumendo connotati europei. Mercoledì 1 c'è stato lo sciopero in Grecia, Giovedì 2 in Francia, con conseguente caduta del governo, Venerdì 3 in Italia.
Il 15 ci sarà un grande sciopero generale in Spagna.
Questo risveglio delle masse europee non è scollegato dalle rivoluzioni che hanno animato il 2025 e di cui ho parlato nell'altro topic. È un movimento internazionale che si è autodefinito Gen Z Revolution e che è arrivato a bussare anche in Europa. Senza rifare l'elenco, l'aspetto importante qui è che siamo alle porte di un nuovo '68 su scala mondiale, che è destinato a cambiare per sempre la faccia politica, sociale e culturale del mondo.

In Italia il movimento potrebbe spingersi oltre, nelle assemblee sta iniziando a venir sollevata la richiesta di una rottura totale dei rapporti con Israele e credo che la direzione dovrebbe essere quella di fare pressione sui dirigenti sindacali, che sono stati costretti ad una azione unitaria dalla pressione dal basso, perché rilancino con uno sciopero di ordine superiore qualora il governo si rifiutasse.

Israele è isolatissima a livello internazionale, questo lo sa anche Trump che infatti spinge per un accordo di pace anche per questo, perché teme le reazioni nei paesi imperialisti delle popolazioni che hanno iniziato a mobilitarsi e che potrebbero rappresentare un problema al suo progetto di orientare tutte le forze politiche ed economiche US nello scontro con la Cina.

Questa è la strada perché il movimento passi da un movimento di solidarietà internazionale ad un movimento di lotta contro il governo, sull'esempio francese.

La gente in ogni caso non può stare perennemente sulle barricate, il movimento avrà delle fasi di riflusso e delle nuove ondate, ma l'impatto che queste settimane avranno è destinato a durare anni.

Come detto, siamo alle soglie di un nuovo '68 ed è emozionante farne parte e non doverne soltanto leggere sui libri.
Mi auguro sinceramente che questo sia l'orizzonte

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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da Inklings »

L'analisi di Hard la trovo interessante e spero anch'io che si vada in una direzione di questo tipo (ma la speranza non è il mio forte), l'unico punto del discorso che non mi chiaro è la transizione/rapporto (se c'è) tra masse formate prevalentemente da giovani 13/20 e avere come pilastro il "protagonismo della classe operaia".

Riesci a spiegarmi meglio questo passaggio?

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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da Hard Is Ono »

Inklings ha scritto: 08/10/2025, 13:01 L'analisi di Hard la trovo interessante e spero anch'io che si vada in una direzione di questo tipo (ma la speranza non è il mio forte), l'unico punto del discorso che non mi chiaro è la transizione/rapporto (se c'è) tra masse formate prevalentemente da giovani 13/20 e avere come pilastro il "protagonismo della classe operaia".

Riesci a spiegarmi meglio questo passaggio?
La speranza non c'entra niente, se non riuscite a vedere quello che sta succedendo con i vostri occhi è difficile che io riesca a farvi cambiare idea wallpostando su TW.
Riesci a spiegarmi meglio questo passaggio?
Gli studenti e i giovanissimi sono stati i principali protagonisti di alcune delle giornate: il 22 Settembre ha avuto un carattere giovanile, hanno scioperato per lo più gli insegnanti e i giovanissimi hanno riempito le piazze. Da lì in poi l'argine si è rotto e anche altri settori del mondo del lavoro si sono mobilitati: il 3 è stato uno sciopero generalizzato anche ad altri settori, il 4 in Piazza poi, c'era veramente di tutto, ma l'età media non era quella di una pietosa marcia della CGIL degli ultimi anni o delle Sardine di Roma di qualche anno fa dove le teste erano bianche o canute, era bassissima.

Un conto però è la partecipazione ai cortei, un conto è il contenuto politico di una fase. Come ho cercato di spiegare già prima, la mobilitazione è nata dall'appello dei portuali di Genova a bloccare tutto e si è alimentato dell'esempio dei lavoratori portuali di altre città nelle settimane seguenti.
A Ravenna i portuali hanno saputo identificare loro dove stavano le armi israeliane dentro i container, decidendo loro e né l'autorità portuale, né le aziende, né le burocrazie sindacali cosa poteva passare e cosa no. A Taranto è stata bloccata la raffineria ENI per impedire il carico di petrolio verso Israele.

Le mobilitazioni si danno dietro la bandiera dello sciopero generale. Lo sciopero non è una generica chiamata ad un corteo, ma è uno strumento di lotta operaio.

La CGIL è stata costretta a chiamare lo sciopero del 3 perché la situazione gli stava scappando di mano in tante categorie, tanti posti di lavoro, dove i delegati o i funzionari erano costretti a inseguire il protagonismo dei lavoratori da cui venivano continuamente scavalcati.
Nelle scuole, che la CGIL aveva colpevolmente lasciato fuori dalla ridicola chiamata del 19 Settembre, si sono creati comitati per organizzare spontaneamente lo sciopero del 22, nei porti ugualmente e la cosa si può estendere ad altri settori, compresa la sanità, altro settore dove le precettazioni e le leggi antisindacali impongono un regime più restrittivo dello sciopero.

Anche se gli studenti e i giovanissimi sono stati la massa principale delle manifestazioni più grandi, si sono mobilitati dietro parole d'ordine operaie, partite dai luoghi di lavoro.

Non so se ho risposto adeguatamente, ma spero di sì.

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