abc ha scritto:
La Professionalità è anche decidere di andarsene, ma lo si può fare da Signore o da bambino. Se uno che lavora in studio di commercialisti lascia il lavoro senza preavviso proprio nel periodo di dichiarazioni dei redditi è ovvio che mette nei guai il capo e lo fa per ripicca attuando un atteggiamento infantile. Idem se a farlo è anche solo un commesso di un negozio di videogiochi nel periodo natalizio o uno di vestiti nel periodo saldi. Che Punk abbia ragione o no passa comunque dalla parte del torto per le modalità che ha scelto per andarsene.
Carmine Viggiano ha scritto:Un lavoratore che lascia l'azienda "nel momento di massimo bisogno" lo fa anche per creare un "disagio" alla compagnia per cui ha lavorato. Mi sembra evidente che sia stata una forma molto forte di protesta. Se no dovremmo abolire gli scioperi perché creano disagio alle aziende: meh!
Non posso che essere d' accordo con quest' ultima affermazione {mi scuso se oramai sono trascorse tre pagine, ma ho ripreso il discorso da dove lo avevo lasciato}. Oltretutto è nel DNA di un Wrestler e nelle corde più che mai di un Wrestler come CmPunk, il dover rendere eclatante decisioni come questa che nascono per protesta e per palesare un malcontento.
Andarsene senza tutto questo clamore, magari nascondendo i motivi che lo hanno spinto ad andarsene, non avrebbero sortito l' effetto voluto : dare una scossa sia alla compagnia, che agli stessi wrestlers scontenti della situazione, ma senza ne' il coraggio di mollare, e senza la cassa di risonanza che ha avuto CmPunk nel rendere notorio il malcontento nel backstage.