La cultura del *****

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Raijinguitar
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Re: La cultura del *****

Messaggio da Raijinguitar »

Sono incuriosito da questo thread, e vorrei contribuire alla discussione lanciando una piccola provocazione: non so di per certo se è attinente al topic, ma a me, l'Hell in a Cell tra Bray Wyatt e Seth Rollins dell'ultimo, omonimo PPV, è piaciuto. E molto.
Nonostante le critiche feroci del wrestling web ed il giudizio di Meltzer di -2/5.
Perché ha fatto e tuttora fa parlare di sé, suscitando una reazione forte (negativa, ma pur sempre forte) nel pubblico, e soprattutto ha raccontato una storia originale senza seguire il canovaccio agonistico alla "io, te, titolo" tipico dei contasuplex che stravedono per le piroette di un Will Ospreay a caso e che sta uccidendo ogni personaggio riducendolo ad un generico tizio in mutande, magari straordinario sul piano ginnico, ma di cui si ricorda poco e ci si dimentica presto.
E allora ben venga l'overacting. Ben vengano la soap opera e il trash. Ben vengano le "schifezze" del fu Boogeyman o di Bray Wyatt.
Perché se fossi interessato solo all'esercizio sportivo vedrei l'MMA, o ancora meglio le Olimpiadi.



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Raijinguitar
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Re: La cultura del *****

Messaggio da Raijinguitar »

Backbone Crusher ha scritto: 14/10/2019, 10:51 Io ad oggi vedo più lamentele verso la mancanza di "spina dorsale" del prodotto WWE in generale, piuttosto che la ricerca forzata delle stellette nei match.
Non mi ricordo chi, poco tempo fa, su questo forum disse che uno dei motivi per cui la WWE non ha più appeal sugli appassionati è perché non sa più mettere in piedi niente di epico, come per l'appunto un Hogan-Rocky.
Ed è una cosa su cui mi trovo tremendamente d'accordo, conseguenza di una sempre più calante capacità di scrittura e una sempre più crescente necessità (da non ho ben capito quale meandro provenga) di fare swerve. Che, a fine giornata, alcuni saranno pure "belli" ma non hanno uno straccio di utilità per nessuno (streak, per l'appunto).

Non so quanto possa calzare nel discorso, ma mi viene in mente Lucha Underground, che da diversi utenti (me compreso) veniva lodata non tanto per i MOTY (che, a dirla tutta, ce ne saranno stati giusto un 4-5 in tutte le stagioni, a star larghi), ma per tutto l'organigramma di storie che c'era dietro.
Bellissimo Lucha Underground!!! :love:

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Emperador Horace
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Re: La cultura del *****

Messaggio da Emperador Horace »

Asuka senza la streak sarebbe stata meno di ora, una jappa random come viene trattata Kairi Hojo e penso pure Io Shirai.
Non so se è il roster migliore di sempre, ma non sanno sgruttare neanche i nomi a loro affini come Kana.

Ricostruzione di Ankie:
Casper è di parte, è un mark di Tanahashi, la vecchia DG e altro, e deve screditare in qualche modo la AJPW perché è vista come l'Apice.

Il fatto che la AJPW campasse sui 4 Pilastri e alcuni gaijin che ruotavano intorno, e che il resto fosse merda è palese.

Casper credo prenda come suo Punto di Riferimento lo scorso Decennio, che se non sbaglio è quello in cui lui è diventato Esperto, non credo nei 90s seguisse molto il Puro live.
Ecco, e con quei Parametri (Federazioni che curano maggiormente l'interità della card, ecc.) si mette a giudicare le Card dei 90s.

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HSMA
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Re: La cultura del *****

Messaggio da HSMA »

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Saimas
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Re: La cultura del *****

Messaggio da Saimas »

Emperador Horace ha scritto: 14/10/2019, 1:57 Se è per questo neanche WM30 e MITB 2011 hanno portato a chissà quali legacy, eppure state ancora a magnificarli.

Vi ricordavo più imperativi sulla questione streak.

Samoa Joe, Goldberg e Asuka c'hanno guadagnato, in status e visibilità, erano degli esordienti senza un background riconoscibile per il loro nuovo pubblico.sono stati per mesi o anni sotto i riflettori con un'idea semplice semplice.
Io non sono dell'idea che la streak serva a chi la interrompe, deve aiutare chi la compie (o anche a chi la subisce, Jerry Flynn o Mark Starr vengono ricordati più che altro per il numero di sconfitte contro Goldberg :D).
E Cab mi ha pure convinto che poi Joe il payoff lo ha avuto da Angle, e quindi che il cerchio intorno a quella streak si fosse chiuso.

Inoltre la WWE l'aveva pure costruita la storia per la legacy della streak di Taker, è stata il pubblico a non accettarla.
E per me ha fatto pure bene, ma lì dopo diventava difficile intervenire, in in mondo in cui nessuno ha uno status a parte 4-5 vecchiacci denominati Leggende.
Si ma, puoi anche darmi del "Lei"... non serve spingersi al "Voi".

Io non ho mai magnificato WM30 o MITB2011 per chissà quali Legacy, sarò vecchio io ma non riesco a "vedere" uno Show od un Match seppur storico pensando a chissà che Legacy. La Legacy rimane il passaggio di consegne tra Buddy Rogers e Ric Flair. La Legacy potrebbe essere una Streak.

E, senza quotare il tuo ultimo post, sono d'accordo nel dire che Asuka senza Streak rischiava di finire immediatamente in un buco nero di non-scrittura ma non ho detto nemmeno questo. La Streak andava bene, ma sarebbe andata bene soprattutto con un'interruzione di Streak.

Alla fine torniamo tutti quanti al discorso della Mancanza di Coraggio. Le Legacy non esistono perchè non c'è coraggio nel rischiare.

Possiamo anche solo pensare a Wyatt vs Rollins. L'emblema della mancanza di coraggio da parte della WWE e il suo mero obiettivo di mettere in primo piano "Gradoni in Testa" che naturalmente cozzano con qualunque idea di Legacy.

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Survive If I Let You
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Re: La cultura del *****

Messaggio da Survive If I Let You »

Premesso che il topic è ben strutturato e bello da leggere ed esponi chiaramente il tuo punto di vista con esempi.
Non voglio sminuire il tutto focalizzandomi su una cosa che hai scritto.

Se ti interessa il chi e non il come, perché non ti è piaciuto Cena vs Styles? Non è la cosa che più si avvicina ad Hogan vs Rock? (Visto che si è parlato anche di streak: Lesnar vs Taker? Che ho rivisto e… chemmerda! Però visto che si guarda al chi e non al cosa… va bene? O ho capito male?)
Per il resto mi trovi anche d’accordo. Oggi non si fruisce più il wrestling come una volta (nè come si fruirà in futuro, però), ma non può essere colpa del fruitore, quanto della fonte. Quando un McMahon produce decine di ore di contenuto settimanale e in un’intervista, che non riesco a citarvi quindi fidatevi se volete, dice che il pubblico oggi si guarda non tutto, ma solo quello che gli interessa nel contenitore di contenuti che è RAW (per dire), è lui lo stesso che obbliga il fan che vorrebbe a non guardare tutto.
E questo per quanto riguarda solo la WWE, ma se uno vuole farsi una cultura trasversale? Vedersi il bello di varie realtà?
Dare la colpa ad internet poi è inutile, le videocassette di best of sono sempre esistite. Le trasmissioni i migliori match sono sempre esistite.
Se uno vuole apprezzare anche solo il gesto tecnico non ci vedo nulla di male, quelli che fanno le classifiche devono tenere conto anche del loro impatto emotivo, di quanto il match da solo sia bello o lo sia nel contesto.
Mi trovi d’accordo sulla fruizione temporale. Un match che aspetti un anno non ha lo stesso impatto di “ora, 2019 mi guardo il match del 1997, tra 20 minuti mi guardo il seguito del 1998, senza segmenti parlati, senza precedenti interazioni”. Ma va in tutti e due i versi, perché sicuro nel 1998 non avrei colto la citazione al match precedente, perché me la sarei scordata. Alla fine, su questo aspetto, si riduce tutto ad una questione di gusti.
Perché il pubblico non ha calcolato Guerrero vs Jericho? Non l'ho capito e non può non fare la differenza.

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Backbone Crusher
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Re: La cultura del *****

Messaggio da Backbone Crusher »

Emperador Horace ha scritto: 14/10/2019, 11:12 Asuka senza la streak sarebbe stata meno di ora, una jappa random come viene trattata Kairi Hojo e penso pure Io Shirai.
Non so se è il roster migliore di sempre, ma non sanno sgruttare neanche i nomi a loro affini come Kana.
Ma non è già una jappa random?
Con una streak sul groppone, mi aspettavo una Asuka tra le top di categoria o comunque molto più incisiva, che invece è impelagata in un tag con Kairi che boh, stanno facendo qualcosa di buono? Chiedo perché non le seguo.
Pure dopo aver vinto facendo tappare la Lynch (la Lynch, non Dana Brooke), non la facevano nemmeno apparire nonostante fosse campionessa.
Non condanno la streak in se, ma il fatto che dopo quella è diventata "una delle tante", cosa che mi stona quando si parla di una che per un anno e più è rimasta imbattuta e non di culo, ma dominando una categoria intera.
Questo intendo: mancanza di continuità, pure nella gestione dei personaggi, cosa che se va insieme agli altri problemi di scrittura e gestione, ha naturale effetto su tutto il resto.

Poi oh, magari la percepisco io in modo sbagliato.

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Re: La cultura del *****

Messaggio da Emperador Horace »

Ma voi vi concentrate sul dopo, ma Asuka con quella streak è stata main eventer/attrazione speciale per un bel periodo.
Senza sarebbe stata subito una jappa random senza neanche quel minimo di background per elevarla un minimo quando serve un push per un job a una delle favorite di Vince.

HSMA, è un argomento al limite di WOW, infatti mi aspetto un tutn di Misterraza al grido "nerd di internet! Voi avete ucciso il wrestling con i vostri nani, a partire da Whipwreck". Lo avevo pure chiamato mesi fa sul forum di Ankie.

Survive, prima della banda larga il nerd si comprava la cassetta e se la guardava col suo circoletto di sociopatici,non avevano abbastanza fotza per bookarsi negli incubi delle top stars di WOW.
Oggi l'IWC è una realtà con cui i promoter devono per forza venire a patti, ieri erano quattro fessi che potevano essere presi in giro chiamando i jobber Davey Meltzer.
Ultima modifica di Emperador Horace il 14/10/2019, 14:48, modificato 1 volta in totale.

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Re: La cultura del *****

Messaggio da pingumen96 »

Boh stamattina ho guardato Wrestlemania IX... ok lamentarsi del prodotto attuale, però cazzarola, mille volte meglio.
Non mi sembra neanche vero che ci sia una esagerata cultura delle ***** (magari nella IWC potrebbe essere eh), soprattutto quando si parla di pubblico dal vivo, la quale reazione è influenzata da una sommatoria di fattori e non solo dalla qualità del match.
HSMA ha scritto: 14/10/2019, 11:49 Entro.
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Possiamo stare a parlare di stili di lotta che mettono più o meno a rischio la salute e mettere ciò in relazione col numero di stelline ricevute dai singoli match di un wrestler.

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Misterraza
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Re: La cultura del *****

Messaggio da Misterraza »

Survive If I Let You ha scritto: 14/10/2019, 12:31 Premesso che il topic è ben strutturato e bello da leggere ed esponi chiaramente il tuo punto di vista con esempi.
Non voglio sminuire il tutto focalizzandomi su una cosa che hai scritto.

Se ti interessa il chi e non il come, perché non ti è piaciuto Cena vs Styles? Non è la cosa che più si avvicina ad Hogan vs Rock? (Visto che si è parlato anche di streak: Lesnar vs Taker? Che ho rivisto e… chemmerda! Però visto che si guarda al chi e non al cosa… va bene? O ho capito male?)
Per il resto mi trovi anche d’accordo. Oggi non si fruisce più il wrestling come una volta (nè come si fruirà in futuro, però), ma non può essere colpa del fruitore, quanto della fonte. Quando un McMahon produce decine di ore di contenuto settimanale e in un’intervista, che non riesco a citarvi quindi fidatevi se volete, dice che il pubblico oggi si guarda non tutto, ma solo quello che gli interessa nel contenitore di contenuti che è RAW (per dire), è lui lo stesso che obbliga il fan che vorrebbe a non guardare tutto.
E questo per quanto riguarda solo la WWE, ma se uno vuole farsi una cultura trasversale? Vedersi il bello di varie realtà?
Dare la colpa ad internet poi è inutile, le videocassette di best of sono sempre esistite. Le trasmissioni i migliori match sono sempre esistite.
Se uno vuole apprezzare anche solo il gesto tecnico non ci vedo nulla di male, quelli che fanno le classifiche devono tenere conto anche del loro impatto emotivo, di quanto il match da solo sia bello o lo sia nel contesto.
Mi trovi d’accordo sulla fruizione temporale. Un match che aspetti un anno non ha lo stesso impatto di “ora, 2019 mi guardo il match del 1997, tra 20 minuti mi guardo il seguito del 1998, senza segmenti parlati, senza precedenti interazioni”. Ma va in tutti e due i versi, perché sicuro nel 1998 non avrei colto la citazione al match precedente, perché me la sarei scordata. Alla fine, su questo aspetto, si riduce tutto ad una questione di gusti.
Perché il pubblico non ha calcolato Guerrero vs Jericho? Non l'ho capito e non può non fare la differenza.
Ho detto prima il chi, poi il cosa, mica che il cosa scompaia. Styles vs Cena è un successone, a me fa cagare perché il cosa della WWE lo trovo inguardabile, no sense.

Il match tra Guerrero e Jericho è un fallimento perché, come spiega Jericho, nessuno dei due aveva momentum. Erano due grandi atleti senza character definiti che non interessavano minimamente al pubblico. I chi erano sbagliati.

Sul resto, dare la colpa a internet è inutile, ed infatti non è quella la mia intenzione. Prendo solo atto di come il medium internet (definizione ampissima) abbia portato a nuove dinamiche di fruizione, dinamiche che giocoforza impattano sulla percezione e, anche, sulla produzione del prodotto.

Torniamo all'accademia: la tesi della scuola di Toronto che citavo prima è che la maniera in cui un medium funziona rivoluziona la tua percezione. Prendi la TV: non era importante che si guardasse un varietà o un documentario, ciò che era rivoluzionario è che consentiva per la prima volta di vedere cosa avveniva lontano da te, magari dall'altra parte del mondo, e in tempo reale. Si tratta di una rivoluzione totale perché altera la tua concezione di spazio e tempo, che tu ci faccia caso o meno. Improvvisamente l'America o il Giappone non sono così lontani se, stando seduto sul divano, vedi cosa succede lì.

Se stiamo al wrestling, come dici grazie a Internet abbiamo avuto l'opportunità di vedere, rivedere, di tagliare e spezzettare. Ma questo ha necessariamente alterato la maniera in cui lo guardiamo, lo percepiamo e lo giudichiamo. E, successivamente, anche come viene concepito da chi lo fa.

Se segui il wrestling skippando i segmenti, recuperando i match che ti consigliano fuori contesto, ricerchi la roba buona, che tu lo voglia o meno inizi ad adottare un frame che incide su come percepisci il prodotto, un brainframe che ti entra dentro anche se non vuoi. Ma io non critico questo processo che è naturale e sensatissimo, ne prendo solo atto, è una riflessione non un attacco. Per rispondere ad Horace, non ho certo voglia di turnare heel e scagliarmi contro il mondo delle comunità del wrestling web.

La mia è una riflessione su mutamento percettivo e cosa provoca e genera (la cultura del *****), mica un giudizio di qualità o "morale" sulla superiorità di questo o quel prodotto.

Roberto Rosso
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Re: La cultura del *****

Messaggio da Roberto Rosso »

che topic del *****...

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Re: La cultura del *****

Messaggio da Backbone Crusher »

Emperador Horace ha scritto: 14/10/2019, 13:31 Ma voi vi concentrate sul dopo, ma Asuka con quella streak è stata main eventer/attrazione speciale per un bel periodo.
Senza sarebbe stata subito una jappa random senza neanche quel minimo di background per elevarla un minimo quando serve un push per un job a una delle favorite di Vince.
Mi concentro sul dopo tenendo conto del prima, perché (ripeto) trovo alquanto fuori logica che una che ha dominato una categoria per un anno e più, di colpo diventi una che non dico sia una jobber, ma campi alla giornata, strappando vittorie qua e la e non lasciando più il segno come lo faceva prima.
Ma col progredire del topic, mi rendo anche conto, d'altro canto, che stiamo parlando di una compagnia a cui frega si e no avere una continuità di scrittura al giorno d'oggi, quindi probabilmente sono io in primis che cerco cose che non potrò avere.

@Raza: tu però, correggimi se sbaglio, più che di "cultura del *****" stai parlando di gente che guarda il workrate estrapolando il match dal contesto. Penso siano due cose diverse.
Per me, che sono uno a cui non piace dare voti, un ipotetico match da ***** dovrebbe avere tutto: dal workrate alla storia, passando per il contesto. Se poi il tutto è "collegato" (non mi viene altro termine) ancora meglio.
Se vedo un bel match dal giorno alla notte, senza sapere cosa c'è dietro, probabilmente mi piacerà per la mera azione in ring, ma lo avrò "colto" e fruito diversamente da uno che ne conosce il background e il giorno dopo, altrettanto probabilmente, me ne sarò già dimenticato.

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Re: La cultura del *****

Messaggio da SNM UOTC »

Intervengo solo per dire che Zio Vince si mangia le palle un giorno sì e l'altro pure , perchè sa che non avrà mai più un match del livello di Hogan-The Rock

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Re: La cultura del *****

Messaggio da Jeff Hardy 18 »

Raijinguitar ha scritto: 14/10/2019, 10:59
Perché ha fatto e tuttora fa parlare di sé, suscitando una reazione forte (negativa, ma pur sempre forte) nel pubblico, e
Ma sta storia che "basta che se ne parli" nel marketing è una cazzata di 15/20 anni fa ormai morta e sepolta.
Dico solo: Ghostbusters remake femminile, trailer di Sonic.

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Re: La cultura del *****

Messaggio da CM-Cena »

Sono dell'idea che il concetto "non ti puoi godere appieno prodotto X senza averlo vissuto a suo tempo" sia talmente generico da potersi applicare a letteralmente qualsiasi media.

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