
TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
- PuroIndyLove
- Messaggi: 1818
- Iscritto il: 05/11/2012, 10:32
- Città: Napoli
- Has thanked: 217 times
- Been thanked: 153 times
Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Fai un pò il caratterista per Villeneuve e Mendes e così, d'improvviso, ti atteggi a attore vero. 

- Jeff Hardy 18
- Messaggi: 32550
- Iscritto il: 23/12/2010, 9:55
- Città: Milano
- Been thanked: 539 times
Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Sisi ma c’era qualcuno qui sul forum che aveva detto:MacheteKowalski ha scritto: ↑22/09/2021, 14:35 Lui stesso: "Non paragonatemi a The Rock e John Cena, io sono un attore vero".
‘Era con Villeneuve e in 007 quindi>>>>>Rock’
- MacheteKowalski
- Messaggi: 10607
- Iscritto il: 27/01/2011, 17:51
- Has thanked: 692 times
- Been thanked: 667 times
Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Ah si ricordo anche io quella mezza discussione, non ricordo però se è stata fatta qui o nel main...Jeff Hardy 18 ha scritto: ↑22/09/2021, 16:43 Sisi ma c’era qualcuno qui sul forum che aveva detto:
‘Era con Villeneuve e in 007 quindi>>>>>Rock’
Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Inquisitor: viewtopic.php?f=45&t=69925&p=2248142&hi ... e#p2248142Jeff Hardy 18 ha scritto: ↑22/09/2021, 16:43 Sisi ma c’era qualcuno qui sul forum che aveva detto:
‘Era con Villeneuve e in 007 quindi>>>>>Rock’
- PuroIndyLove
- Messaggi: 1818
- Iscritto il: 05/11/2012, 10:32
- Città: Napoli
- Has thanked: 217 times
- Been thanked: 153 times
Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Batista allo stato attuale se la sogna una carriera alla The Rock, il quale se non altro è perfettamente inquadrato all'interno di un genere.
- KanyeWest
- Messaggi: 10779
- Iscritto il: 09/12/2011, 14:11
- Città: Pistoia
- Località: #fuckthequeen
- Has thanked: 647 times
- Been thanked: 1109 times
Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Ero a Milano questa settimana, non ho visto il film del Cieco perché ho capito che uscirà a breve in Toscana ed ho scelto di vedere altro
La passion de Jeanne d'Arc, Carl Theodore Dreyer ★★★★★
Rivisto domenica sul grande schermo alla Cineteca Milano nella versione dell'85 (purtroppo) in 35mm con la musica di accompagnamento in sottofondo (mai avuto un'esperienza simile).
Poco da dire sul film che rimane un capolavoro senza tempo, la Falconetti sul podio degli eroi cristiani della Storia del Cinema di poco dietro a Mel Gibson e all'inarrivabile Vin Diesel
Il Buco, Michelangelo Frammartino ★★★★1/2
Fammartino era pure in sala, da quel poco che ha parlato mi è sembrato un tipo pacato e molto concreto in linea con il suo stile.
Poco da dire su Il Buco, è bellissimo. Capisco sempre meno le critiche lette all'uscita a Venezia, chi si aspettava l'Herzog di Aguirre o Fitzcarraldo o, peggio ancora, un ritmo diverso probabilmente non conosceva il regista o non si aspettava che rimanesse così coerente al suo stile e alla sua visione.
Come ne Le Quattro Volte, al centro vi è sempre l'indagine sul rapporto tra uomo e natura e sul ciclo della vita, tematiche anche qui affrontate con la massima attinenza al reale senza, fortunatamente, il minimo accenno ad ellissi poetiche o a retorica spicciola.
Ho apprezzato molto il parallelismo nord-sud, che non solo si ritrova nella discesa dei giovani speleologi nella cava e all'inizio, al contrario, nel filmato di repertorio sul Pirellone, ma diventa anche una riflessione più universale sugli spostamenti dal Sud al Nord durante il boom economico (tra questi anche i genitori del regista, calabresi trasferiti a Milano).
Non conosco altri registi di slow cinema nostrani, ma sinceramente non riesco ad essere indifferente di fronte alla sensibilità e alla naturalezza con cui Frammartino dirige anche questo film, e penso che sia ad oggi il mio autore italiano contemporaneo di riferimento.
Esperienza magnifica, poco da aggiungere.
La passion de Jeanne d'Arc, Carl Theodore Dreyer ★★★★★
Rivisto domenica sul grande schermo alla Cineteca Milano nella versione dell'85 (purtroppo) in 35mm con la musica di accompagnamento in sottofondo (mai avuto un'esperienza simile).
Poco da dire sul film che rimane un capolavoro senza tempo, la Falconetti sul podio degli eroi cristiani della Storia del Cinema di poco dietro a Mel Gibson e all'inarrivabile Vin Diesel
Il Buco, Michelangelo Frammartino ★★★★1/2
Fammartino era pure in sala, da quel poco che ha parlato mi è sembrato un tipo pacato e molto concreto in linea con il suo stile.
Poco da dire su Il Buco, è bellissimo. Capisco sempre meno le critiche lette all'uscita a Venezia, chi si aspettava l'Herzog di Aguirre o Fitzcarraldo o, peggio ancora, un ritmo diverso probabilmente non conosceva il regista o non si aspettava che rimanesse così coerente al suo stile e alla sua visione.
Come ne Le Quattro Volte, al centro vi è sempre l'indagine sul rapporto tra uomo e natura e sul ciclo della vita, tematiche anche qui affrontate con la massima attinenza al reale senza, fortunatamente, il minimo accenno ad ellissi poetiche o a retorica spicciola.
Ho apprezzato molto il parallelismo nord-sud, che non solo si ritrova nella discesa dei giovani speleologi nella cava e all'inizio, al contrario, nel filmato di repertorio sul Pirellone, ma diventa anche una riflessione più universale sugli spostamenti dal Sud al Nord durante il boom economico (tra questi anche i genitori del regista, calabresi trasferiti a Milano).
Non conosco altri registi di slow cinema nostrani, ma sinceramente non riesco ad essere indifferente di fronte alla sensibilità e alla naturalezza con cui Frammartino dirige anche questo film, e penso che sia ad oggi il mio autore italiano contemporaneo di riferimento.
Esperienza magnifica, poco da aggiungere.
- Michael Myers
- Messaggi: 3047
- Iscritto il: 23/12/2010, 11:48
- Città: Mantova
- Has thanked: 23 times
- Been thanked: 189 times
Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Visto A Classic Horror Story, credo sia il film horror più sbagliato degli ultimi tempi, con un plot twist assolutamente non necessario e pretenzioso. Peccato perchè la prima parte è molto valida, ma non è così che si riabilità l'horror in Italia.
- Backbone Crusher
- Messaggi: 12663
- Iscritto il: 23/12/2010, 8:56
- Città: Bergamo
- Località: Every Man's Nightmare
- Has thanked: 165 times
- Been thanked: 1113 times
Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Impressione mia: la seconda parte l'hanno impostata tutta con il solo scopo di avere una strada aperta per un seguito, facendo cose un po' a cazzo.Michael Myers ha scritto: ↑28/09/2021, 9:28 Visto A Classic Horror Story, credo sia il film horror più sbagliato degli ultimi tempi, con un plot twist assolutamente non necessario e pretenzioso. Peccato perchè la prima parte è molto valida, ma non è così che si riabilità l'horror in Italia.
Anche a me non è dispiaciuto all'inizio, poi hanno botchato tutto...
- MacheteKowalski
- Messaggi: 10607
- Iscritto il: 27/01/2011, 17:51
- Has thanked: 692 times
- Been thanked: 667 times
Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Mi sono rivisto per la quarta o quinta volta Birdman e rimane sempre un gran film.
Tra l'altro ho notato solo oggi come nel 2015 abbiano vinto oscar sia Birdman (colonna sonora quasi esclusivamente con soli di batteria) che Whiplash (che ha come protagonista un batterista).
Tra l'altro ho notato solo oggi come nel 2015 abbiano vinto oscar sia Birdman (colonna sonora quasi esclusivamente con soli di batteria) che Whiplash (che ha come protagonista un batterista).
- christian4ever
- Messaggi: 44323
- Iscritto il: 13/04/2011, 14:58
- Città: Napoli
- Località: Napoli
- Has thanked: 3954 times
- Been thanked: 2137 times
Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Qualcuno ha in mente di andare a vedere Titane?
- The master of ROH
- Messaggi: 3764
- Iscritto il: 30/12/2010, 12:24
- Città: Foggia
- Località: "The greatest thing the devil ever did, was make you people believe he didn't exist"
- Has thanked: 162 times
- Been thanked: 314 times
Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Dovrei vederlo oggi. Se riesci recuperati Raw della stessa regista, film splendido per me.
-
Nom du père
- Messaggi: 65
- Iscritto il: 23/05/2020, 12:01
- Has thanked: 2 times
- Been thanked: 10 times
Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Titane
Un trauma cranico produce una nuova soggettività, ma il linguaggio non sa processarlo quindi tocca disfarsi del linguaggio (e della mente in cui è innestato) per produrre una nuova umanità. Favola transuman-cognitivista sui limiti dell'uomo nell'accettare la continua produzione di differenza che la tecnologia apporta nell'esperienza del corpo, in realtà è un patetico e fascista attacco alla psicoanalisi e alle possibilità di appropriazione attraverso il linguaggio di questa produzione di differenza. La forma di vita che si proietta è un monadismo individualista di menti staccate dal proprio corpo in cui il linguaggio è solo un inutile innesto produttore d'incomunicabilità. Così un padre non deve decostruire il proprio linguaggio che l'ha portato a una sostituzione della figura del figlio perchè tanto manco ci credeva a sto linguaggio, l'importante è solo che il figlio venga sostituito perchè sì. E così la protagonista non deve decostruire il linguaggio della soggettività prodotta dal trauma perchè tanto il trauma è puro evento delle sinapsi e sono le sinapsi a comandare il corpo quindi meglio annientarsi del tutto perchè l'unica possibilità di una soggettività libera dal linguaggio è quella di una nuova mente completamente tecnologica. Folle anche solo accostarlo a certo femminismo o post-umanesimo, qua c'è solo continua fascinazione per la macchina padronale, mai in alcun momento sovvertita, una serie di music video fascinosi, voyeuristici e vuoti. Forse 30 anni fa sarebbe potuta apparire come una provocazione reazionaria anti-Cronenberg, oggi sta roba pare chiaramente allineata al potere e pure arretrata negli studi cognitivisti. Una roba immonda, inaccettabile, una macchia indelebile nell'albo del premio più importante della storia del cinema, colpa del delirio di un pazzo in culo a cui verrà tagliata la testa per primo quando verrà la rivoluzione.
Lucus a Lucendo
Dopo circa un'ora e un quarto d'assenza totale di rabbia un inserto di un'intervista di Pasolini ci ricorda che, certo, la rabbia si inventa ma poi va anche saputa incanalare e il modello con cui si è incanalata è quello della Resistenza, o, visivamente, del Neorealismo. Insomma, la Resistenza più che un compito di continua re-invenzione della rabbia dovrebbe essere quel modello storico a cui affidarsi per incanalarla, perchè... boh, dovere di memoria, immagino. Il Carlo Levi che esce da sto film è certamente una figura imponente, facente parte in maniera attiva di una tradizione e della storia di un popolo. Ma, nonostante i tentativi anche troppo didascalici di imporcelo, sta roba tocca ben poco il presente, e soprattutto la rabbia presente, a differenza dei precedenti film di Masi. Non è poi così assurdo che si associ la figura dell'agnello non con l'ebraismo ma con il cristianesimo, mandando a fanculo una linea narrativa, se tutto il film, manco fosse Marcello o la Rohrwacher, ci impone l'iconografia neorealista. "Documentario di ricerca", si dice, cioè intellettuale, a scopo di ricerche accademiche ulteriori, e non quindi di fondazione di una realtà in cui abitare. "Maturo", dice qualcun altro, e quindi, per un benjaminiano come me, la distruzione dell'esperienza. Bocciatissimo.
Il Buco
Poco meno di un secolo fa prima nelle pagine di un giornale di propaganda e poi in cortometraggi un giovane intellettuale polacco andato a studiare in Russia inventava l'idea del cineocchio, la macchina da presa come occhio disincarnato, inumano, l'idea della tecnica come protesi, estensione delle potenzialità umane. Nel '29 produrrà poi uno dei caposaldi dell'avanguardia russa, L'uomo con la macchina da presa, straordinaria celebrazione della natura tecnica dell'uomo, delle nuove modalità di circolazione umana in seguito allo sviluppo tecnico e delle potenzialità di questo occhio inumano capace di far parlare le cose e portare l'uomo a ridefinirsi in base a questa nuova conversazione con le cose. Il Buco coglie perfettamente l'attualità teorica delle intuizioni di quel gigante che era Dziga Vertov, e lo coglie perchè lo spiazza completamente, lo de-storicizza. Così in pieno boom economico quel che si mostra non è la cultura, la nuova vita industriale, ma, piuttosto, la natura o, ancor meglio, quella parte inapproppriabile, inculturalizzabile, impadroneggiabile della natura, l'informe, l'oscurità. Proprio nell'impossibilità di rendere la tecnica cultura vengono tracciate nuove possibilità per l'occhio e quindi per la tecnica di ridefinire la circolazione e lo sguardo dell'uomo. Ciò che viene sottratto è il gesto, fin troppo umano, della cultura, un gesto che è già una decisione e quindi una definizione dell'umano. Se c'è invece possibilità di ridefinizione della posizione dell'umano sta in questo luogo d'indistinzione, l'informe, l'oscurità. Ma cos'è questo luogo oscuro se non già l'umano nell'esperienza del morire? Tra Dasein e protesi tecnologica attraverso il postumano, semplicemente uno dei film più importanti del nostro secolo.
Un trauma cranico produce una nuova soggettività, ma il linguaggio non sa processarlo quindi tocca disfarsi del linguaggio (e della mente in cui è innestato) per produrre una nuova umanità. Favola transuman-cognitivista sui limiti dell'uomo nell'accettare la continua produzione di differenza che la tecnologia apporta nell'esperienza del corpo, in realtà è un patetico e fascista attacco alla psicoanalisi e alle possibilità di appropriazione attraverso il linguaggio di questa produzione di differenza. La forma di vita che si proietta è un monadismo individualista di menti staccate dal proprio corpo in cui il linguaggio è solo un inutile innesto produttore d'incomunicabilità. Così un padre non deve decostruire il proprio linguaggio che l'ha portato a una sostituzione della figura del figlio perchè tanto manco ci credeva a sto linguaggio, l'importante è solo che il figlio venga sostituito perchè sì. E così la protagonista non deve decostruire il linguaggio della soggettività prodotta dal trauma perchè tanto il trauma è puro evento delle sinapsi e sono le sinapsi a comandare il corpo quindi meglio annientarsi del tutto perchè l'unica possibilità di una soggettività libera dal linguaggio è quella di una nuova mente completamente tecnologica. Folle anche solo accostarlo a certo femminismo o post-umanesimo, qua c'è solo continua fascinazione per la macchina padronale, mai in alcun momento sovvertita, una serie di music video fascinosi, voyeuristici e vuoti. Forse 30 anni fa sarebbe potuta apparire come una provocazione reazionaria anti-Cronenberg, oggi sta roba pare chiaramente allineata al potere e pure arretrata negli studi cognitivisti. Una roba immonda, inaccettabile, una macchia indelebile nell'albo del premio più importante della storia del cinema, colpa del delirio di un pazzo in culo a cui verrà tagliata la testa per primo quando verrà la rivoluzione.
Lucus a Lucendo
Dopo circa un'ora e un quarto d'assenza totale di rabbia un inserto di un'intervista di Pasolini ci ricorda che, certo, la rabbia si inventa ma poi va anche saputa incanalare e il modello con cui si è incanalata è quello della Resistenza, o, visivamente, del Neorealismo. Insomma, la Resistenza più che un compito di continua re-invenzione della rabbia dovrebbe essere quel modello storico a cui affidarsi per incanalarla, perchè... boh, dovere di memoria, immagino. Il Carlo Levi che esce da sto film è certamente una figura imponente, facente parte in maniera attiva di una tradizione e della storia di un popolo. Ma, nonostante i tentativi anche troppo didascalici di imporcelo, sta roba tocca ben poco il presente, e soprattutto la rabbia presente, a differenza dei precedenti film di Masi. Non è poi così assurdo che si associ la figura dell'agnello non con l'ebraismo ma con il cristianesimo, mandando a fanculo una linea narrativa, se tutto il film, manco fosse Marcello o la Rohrwacher, ci impone l'iconografia neorealista. "Documentario di ricerca", si dice, cioè intellettuale, a scopo di ricerche accademiche ulteriori, e non quindi di fondazione di una realtà in cui abitare. "Maturo", dice qualcun altro, e quindi, per un benjaminiano come me, la distruzione dell'esperienza. Bocciatissimo.
Il Buco
Poco meno di un secolo fa prima nelle pagine di un giornale di propaganda e poi in cortometraggi un giovane intellettuale polacco andato a studiare in Russia inventava l'idea del cineocchio, la macchina da presa come occhio disincarnato, inumano, l'idea della tecnica come protesi, estensione delle potenzialità umane. Nel '29 produrrà poi uno dei caposaldi dell'avanguardia russa, L'uomo con la macchina da presa, straordinaria celebrazione della natura tecnica dell'uomo, delle nuove modalità di circolazione umana in seguito allo sviluppo tecnico e delle potenzialità di questo occhio inumano capace di far parlare le cose e portare l'uomo a ridefinirsi in base a questa nuova conversazione con le cose. Il Buco coglie perfettamente l'attualità teorica delle intuizioni di quel gigante che era Dziga Vertov, e lo coglie perchè lo spiazza completamente, lo de-storicizza. Così in pieno boom economico quel che si mostra non è la cultura, la nuova vita industriale, ma, piuttosto, la natura o, ancor meglio, quella parte inapproppriabile, inculturalizzabile, impadroneggiabile della natura, l'informe, l'oscurità. Proprio nell'impossibilità di rendere la tecnica cultura vengono tracciate nuove possibilità per l'occhio e quindi per la tecnica di ridefinire la circolazione e lo sguardo dell'uomo. Ciò che viene sottratto è il gesto, fin troppo umano, della cultura, un gesto che è già una decisione e quindi una definizione dell'umano. Se c'è invece possibilità di ridefinizione della posizione dell'umano sta in questo luogo d'indistinzione, l'informe, l'oscurità. Ma cos'è questo luogo oscuro se non già l'umano nell'esperienza del morire? Tra Dasein e protesi tecnologica attraverso il postumano, semplicemente uno dei film più importanti del nostro secolo.
- Monkey d Michele
- Messaggi: 1498
- Iscritto il: 26/11/2020, 18:40
- Has thanked: 198 times
- Been thanked: 247 times
Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Space Jam 2
Che che ne dicano i boomer e i nostalgia canaglia, non è la merda che tanti dicono. A me ha intrattenuto, basta staccare il cervello e farsi portare nel mondo Warner. Le diverse citazioni all'universo Warner, i richiami al primo film e un cameo da risate lasciano che il film vada avanti liscio.
Che che ne dicano i boomer e i nostalgia canaglia, non è la merda che tanti dicono. A me ha intrattenuto, basta staccare il cervello e farsi portare nel mondo Warner. Le diverse citazioni all'universo Warner, i richiami al primo film e un cameo da risate
Spoiler:
- KanyeWest
- Messaggi: 10779
- Iscritto il: 09/12/2011, 14:11
- Città: Pistoia
- Località: #fuckthequeen
- Has thanked: 647 times
- Been thanked: 1109 times
Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Titane un disastro, peggior Palma che abbia visto in vita mia e un insulto a un grande premio. Totalmente d'accordo con Orly
- deadman3:16
- Messaggi: 14742
- Iscritto il: 11/02/2013, 23:05
- Has thanked: 4398 times
- Been thanked: 2880 times




