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Sta facendo esattamente quello che gli hanno ordinato dall'alto...
Ricordate che il Papi diceva a Ruby: "Fai la pazza".
Lei sta facendo esattamente questo, in modo che poi eventuali suoi interrogatori non possono essere presi sul serio in quanto incapace di intendere e di volere.
Capitan Ovvio ha scritto:Sta facendo esattamente quello che gli hanno ordinato dall'alto...
Ricordate che il Papi diceva a Ruby: "Fai la pazza".
Lei sta facendo esattamente questo, in modo che poi eventuali suoi interrogatori non possono essere presi sul serio in quanto incapace di intendere e di volere.
Fessi.
sai quanto frega questo a chi sta indagando? loro hanno già diverse intercettazioni (tra i suoi sms) da cui si evince che non era affatto pazza
la pazza può farla ora visto che non ha più la credibilità neanche per andare a prendere il giornale dall'edicola, ma ai fini del processo non cambia assolutamente nulla ormai
Martedì 15 Febbraio 2011 - 17:25
Ultimo aggiornamento: 17:33
NAPOLI - Sara Tommasi è esausta. A Diva e Donna, la showgirl coinvolta nell'inchiesta della procura di Napoli. «Ho deciso di parlare perchè altrimenti mi avrebbero uccisa. Ma, adesso, se mi chiedono 'preferisci continuare a vivere così o morire?', io scelgo la morte. Se mi sparano sono contenta, perchè almeno finisce questa storia: mi sento proprietà dello Stato e mi hanno tolto la voglia di vivere. Se mi capita qualcosa diranno: 'Lei l'aveva detto'. Sono esausta, aiutatemi». E continua: «Mi somministrano di nascosto sostanze che mi hanno fatta diventare malata di sesso - prosegue Sara Tommasi - per controllarmi mi hanno impiantato anche dei microchip». «In casa mia - aggiunge in un altro passaggio - entrano persone, spariscono cose e forse mi mettono anche dei gas. Sento un odore pesante, mi addormento e dormo tantissimo». E ancora: «C'è un sistema per uniformare una volontà comune, per mantenere lo stato delle cose in Italia. Potrebbero esserci dietro anche riti satanici». Infine, sul presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, la showgirl dice: «Non ho mai preso soldi da Berlusconi, purtroppo no». Ma chi è il colpevole? «Mi sento perseguitata, sono i servizi segreti. Lo sento».
Show ...uhhh interessante che parli la Sanjust....
Avevo letto a Dicembre ....la lettera aperta a Fratello Silvio del Fratello Massone Gioele Magaldi(leader di grande oriente democratico)....che citava la questione Virginia Sanjust...interessante se ti interessa cerca il sito di grande oriente democratico e leggiti la lettera aperta a Fratello Silvio N°2.
terza vittima? (lo so non c'entra nulla...ma mi ha fatto morire)
TRANS E COCA, ZACCAI SHOW:
'SALVATO DA POLIZIA, ANZI NO'
Mercoledì 16 Febbraio 2011 - 18:02
ROMA - Per spiegare le motivazioni che lo hanno spinto a lasciare il Pdl e affluire nel Gruppo Misto, il consigliere provinciale Pier Paolo Zaccai ha indetto, questa mattina, una conferenza stampa nello studio del suo legale a Ostia. «Non intendo aderire a nessun partito - ha dichiarato Zaccai - preferisco passare al gruppo misto, privo di appartenenza partitica per dedicarmi da una posizione di neutralità alla costituzione del Movimento nazionale riformista e garantista. Scelta legata alla vicenda che ho vissuto lo scorso primo luglio, nel corso della quale sono stato palesemente oggetto di violazioni dei diritti civili e libertà delle persona. Rispetto a quanto realmente accaduto c'è stata una prevalente disinformazione. Esprimo inoltre il mio profondo dissenso nei confronti del Coordinamento regionale del Pdl che non ha mai revocato la sospensione dal partito, pronunciata pubblicamente all'indomani di quei fatti tragici, lasciandomi solo». Il consigliere Zaccai si riferisce allo scandalo che lo ha investito lo scorso primo luglio quando sarebbe stato coinvolto in un festino. Vicenda che in conferenza stampa ripercorre con i giornalisti in modo confuso e contraddittorio, in particolare relativamente al ruolo avuto dalle forze dell'ordine. «Quella sera ero fuori casa, avevo dei problemi con mia moglie - inizia a raccontare Zaccai - sono andato a Roma e mi sono incontrato con due persone, non sono politici ma lavorano nell'edilizia, che avevo conosciuto durante la recente campagna elettorale regionale. Passo la serata con loro, ci siamo presi una birra, siamo andati in giro per Roma dopodiché mi hanno invitato in questo appartamento. Se fosse stato un appartamento destinato alla prostituzione clandestina - sottolinea - il proprietario doveva essere denunciato a piede libero e l'appartamento sequestrato. Il fatto non è avvenuto. La casa è di una privata cittadina italiana, non dei trans. Inoltre in quell'appartamento non ci sono mai stato in vita mia, come è dimostrabile dal traffico telefonico. Non ho mai avuto telefoni cellulari usa e getta, nè sim false. In campagna elettorale sono arrivati dei rumeni con quelle sim intestate a pincopallo. Tutta la gente che stava al comitato si è divisa le sim: io non l'ho voluta. Mi hanno detto di andare a casa di amici, dove abbiamo giocato su dei Pc, poi uno dei due è uscito dicendo che andava a chiamare due sue amiche. Si è presentato tardi con i trans e in poco tempo ho capito che volevano mettermi in mezzo. Ho avuto motivi per insospettirmi mi sono appartato vicino alla finestra e ho fatto tre telefonate a tre persone alle quali ho detto che mi volevano incastrare e che probabilmente stavo in pericolo. Si sono accorti che stavo dando delle indicazioni, mi hanno tolto il cellulare, strattonato e strappato la maglietta. Io ho iniziato a urlare e loro sono scappati. Tutto il palazzo ha visto scappare i trans con due uomini. Dopodiché è arrivata la Polizia e mi ha salvato. Per capire - risponde a chi gli chiedeva come mai non fosse andato via subito dopo aver avuto i primi sospetti - bisogna trovarsi in quelle situazioni. Ho lasciato una traccia con le tre telefonate». Forse il consigliere Zaccai ha omesso un punto importante per la comprensione dell'episodio, tra la fuga dei trans e l'arrivo della Polizia, suggerisce un giornalista. «Hanno capito, hanno capito - risponde Zaccai - è arrivata la Polizia e mi ha pestato. Mi ha torturato a morte nell'appartamento, 45 minuti di torture fino a farmi schiumare dalla bocca per soffocamento, fino a farmi vomitare sangue dalla bocca. Mi fa male quando lo racconto. Poi mi hanno messo in ambulanza, mi hanno legato, mi hanno fatto girare in ambulanza, legato mentre vomitavo sangue dalla bocca. Hanno cercato di farmi morire in ambulanza, un morto non avrebbe parlato». A questo punto del racconto, Zaccai chiede se qualcuno stia registrando, minacciando poi di sospendere la conferenza stampa e intimando ai giornalisti di non riportare quanto appena raccontato.