Si, capisco il tuo punto di vista. Questo è stato il momento in cui i Metallica hanno iniziato ad andare oltre il thrash metal, c'è chi definisce Justice come pioniere e precursore del Progressive Metal, ma parlo per sentito dire dato che non me ne intendo tantissimo. Io ci sono legato molto per motivi personali, ho pure il tatuaggio della statua sul braccio e ciò mi destabilizza, perché degli album classici, è quello che fa più schifo a livello di produzione, vista la questione del basso. C'è chi parla di bullismo verso il povero Newsted, chi dice che fosse vittima di una sorta di elaborazione del lutto dei Metallica, che per qualche senso distorto di rispetto verso Burton, non vollero volontariamente far sentire il basso. Hetfield si è accollato la responsabilità della questione con Ulrich, dicendo che venivano da due anni di tour, era un periodo in cui alternavano concerti e registrazioni in studio e avevano i timpani a pezzi e che, non sentendo bene gli strumenti alti come chitarra e batteria, continuavano ad alzarne il volume, sacrificando conseguentemente il suono di Jason. Il produttore dell'album affermò che Newsted era troppo passivo ed accettava sempre tutto senza discutere, Hetfield e Ulrich odiavano sta cosa e gli abbassarono volontariamente il basso per scatenare una reazione, che non arrivò. Boh, mai capita la verità.John Smith ha scritto: ↑25/01/2025, 4:13 Da ragazzo mi bevevo tranquillamente tutti i primi cinque album, ma nel tempo ho faticato sempre più con tutto Justice. Molto tecnico ma al contempo piuttosto macchinoso, a tratti sembra manchi di anima (certo l'anima del quartetto era stata appena messa alla prova dal fattaccio Burton, quindi tutto è relativo). Il pezzo che più riassume il mood di questo lavoro per me è Harvester of sorrow, che se la gioca ovviamente con One come migliore. Dopo vabbè, i 'Tallica si butteranno a pesce in un mare di soldi, anche se non li biasimo per aver voluto provare sonorità diverse, anche quelle apprezzate sempre meno nel tempo.
Concordo su Harvester Of Sorrow, gran pezzo anche quello e poi vabbè One, classicone che non manca mai nei live.