Preciso solo che “metafisico” era tra virgolette, perché ovviamente non stavo paragonando JoJo ad Aristotele, ma utilizzando la parola nel suo significato più o meno letterale, ossia “soprannaturale”. Che mi sembra la categorizzazione migliore per degli avatar che incarnano concetti astratti, tratti di personalità, forze ancestrali che modificano la realtà e i corpi fregandosene delle leggi della Natura.

Che Jojo sia un esercizio di stile in larga parte è vero, ma questo dovrebbe andare proprio a rinforzare il mio discorso: è il Narutoverse quello che ha costruito un mondo complesso, una trama e un battle system con una certa logica interna che regge il tutto.
Jojo può cambiare le regole del gioco quando vuole senza problemi e mettere in scena l’assurdo proprio perché è la sua ragion d’essere, Boruto no (a meno di sconfessare la propria narrativa interna).