POLITICA ESTERA
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Re: POLITICA ESTERA
La Von der Leyen tre anni fa diceva che i russi riutilizzavano gli elettrodomestici per per la causa bellica, 3 anni dopo devo sentirla sbraitare sull ottenere la pace con la forza esautorando il parlamento europeo
E se non mi fido dei russi, mi fido ancora meno dei tedeschi
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- IlBiondo
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Re: POLITICA ESTERA
Questo è l'ultima spiaggia ora ma non è sempre stato così.Moxicity ha scritto: ↑11/03/2025, 13:05 Non abbiamo perso la guerra, perché non ci abbiamo partecipato, se non in maniera convinta.
E la Russia non ha affatto vinto, ha tenuto i territori che già aveva.
Non abbiamo mai avuto una strategia unica.
E anche sta cosa della propaganda occidentale, sono singoli articoli che ogni persona seria giudicava come pagliacciata. Come anche ci sono stati articoli contrari dello stesso tenore (per dire della propaganda, quanto fosse efficace).
Il riarmo è un qualcosa che dobbiamo fare, piaccia o meno, non è una scelta.
A meno di non voler essere la puttana di altri, ma io la puttana non la voglio fare.
La prima cosa che mi viene in mente è: sindrome di Stoccolma.
Dopo ottant'anni di dipendenza dagli americani e una trentina d'anni per poter diventare quel polo indipendente tanto proclamato nella propaganda unionista, si è arrivati alla soluzione: smettere di comprare armamenti e produrne di propri per salvare un'economia stagnante e pesantemente fuori fase se confrontata a quella dei paesi area BRICS.
Cioè in pratica quello che gli USA hanno fatto dalla fine della seconda guerra mondiale in poi: con la scusa della guerra fredda e anche senza quando questa è finita. Produciamo armi, facciamo guerre, economia di guerra, siamo giustificati a farlo perché c'è la minaccia incombente.
Il fallimento del progetto Europeo. Un clone americano dove neanche troppo lentamente i diritti conquistati dai cittadini dal dopoguerra al duemila sono diventati o stanno diventando privilegi. La forbice della distribuzione del benessere (differenza tra ricchi e poveri) è sproporzionatamente più ampia di quanto lo fosse negli anni 60 e 70 del boom economico.
A me sentire parlare di riarmarsi per rialzarsi, in tedesco, nel nome di una bandiera che rappresenta una scelta imposta non piace per niente.
Ci hanno raccontato che l'Italia sarebbe morta se non fosse entrata in Europa. Non lo sapremo mai. Rimane il fatto che nel 1991 era la quarta potenza al mondo per pil e invece dal 2006 (sono conservativo) è in coma farmacologico.
Questa è l'Europa della Germania, la banca centrale europea è in Germania, a capo del parlamento c'è una tedesca.
In appendice, mi piacerebbe sapere un'opinione del foro sull'operazione finanziaria delle banche tedesche per salvare la Grecia. Ovviamente sui media di regime (Repubblica presenta una carrellata di articoli propagandistica da manuale) non se ne parla più.
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Re: POLITICA ESTERA
È tutto un complottoIlBiondo ha scritto: ↑11/03/2025, 20:50 Questo è l'ultima spiaggia ora ma non è sempre stato così.
La prima cosa che mi viene in mente è: sindrome di Stoccolma.
Dopo ottant'anni di dipendenza dagli americani e una trentina d'anni per poter diventare quel polo indipendente tanto proclamato nella propaganda unionista, si è arrivati alla soluzione: smettere di comprare armamenti e produrne di propri per salvare un'economia stagnante e pesantemente fuori fase se confrontata a quella dei paesi area BRICS.
Cioè in pratica quello che gli USA hanno fatto dalla fine della seconda guerra mondiale in poi: con la scusa della guerra fredda e anche senza quando questa è finita. Produciamo armi, facciamo guerre, economia di guerra, siamo giustificati a farlo perché c'è la minaccia incombente.
Il fallimento del progetto Europeo. Un clone americano dove neanche troppo lentamente i diritti conquistati dai cittadini dal dopoguerra al duemila sono diventati o stanno diventando privilegi. La forbice della distribuzione del benessere (differenza tra ricchi e poveri) è sproporzionatamente più ampia di quanto lo fosse negli anni 60 e 70 del boom economico.
A me sentire parlare di riarmarsi per rialzarsi, in tedesco, nel nome di una bandiera che rappresenta una scelta imposta non piace per niente.
Ci hanno raccontato che l'Italia sarebbe morta se non fosse entrata in Europa. Non lo sapremo mai. Rimane il fatto che nel 1991 era la quarta potenza al mondo per pil e invece dal 2006 (sono conservativo) è in coma farmacologico.
Questa è l'Europa della Germania, la banca centrale europea è in Germania, a capo del parlamento c'è una tedesca.
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Re: POLITICA ESTERA
Banca centrale tedesca, parlamento in Francia, Commissione in Belgio e così tedesco che la Von der Leyen è il primo commissario tedesco della storia (non calcolando il primo negli anni 60).IlBiondo ha scritto: ↑11/03/2025, 20:50 Questo è l'ultima spiaggia ora ma non è sempre stato così.
La prima cosa che mi viene in mente è: sindrome di Stoccolma.
Dopo ottant'anni di dipendenza dagli americani e una trentina d'anni per poter diventare quel polo indipendente tanto proclamato nella propaganda unionista, si è arrivati alla soluzione: smettere di comprare armamenti e produrne di propri per salvare un'economia stagnante e pesantemente fuori fase se confrontata a quella dei paesi area BRICS.
Cioè in pratica quello che gli USA hanno fatto dalla fine della seconda guerra mondiale in poi: con la scusa della guerra fredda e anche senza quando questa è finita. Produciamo armi, facciamo guerre, economia di guerra, siamo giustificati a farlo perché c'è la minaccia incombente.
Il fallimento del progetto Europeo. Un clone americano dove neanche troppo lentamente i diritti conquistati dai cittadini dal dopoguerra al duemila sono diventati o stanno diventando privilegi. La forbice della distribuzione del benessere (differenza tra ricchi e poveri) è sproporzionatamente più ampia di quanto lo fosse negli anni 60 e 70 del boom economico.
A me sentire parlare di riarmarsi per rialzarsi, in tedesco, nel nome di una bandiera che rappresenta una scelta imposta non piace per niente.
Ci hanno raccontato che l'Italia sarebbe morta se non fosse entrata in Europa. Non lo sapremo mai. Rimane il fatto che nel 1991 era la quarta potenza al mondo per pil e invece dal 2006 (sono conservativo) è in coma farmacologico.
Questa è l'Europa della Germania, la banca centrale europea è in Germania, a capo del parlamento c'è una tedesca.
In appendice, mi piacerebbe sapere un'opinione del foro sull'operazione finanziaria delle banche tedesche per salvare la Grecia. Ovviamente sui media di regime (Repubblica presenta una carrellata di articoli propagandistica da manuale) non se ne parla più.
Da quarta potenza siamo passati all’ottava, non alla 40 ed eravamo quarti perché per caso avevamo superato la Francia quell’anno, Cina, India e Giappone erano ancora arretrate, quindi bisognerebbe dare il giusto peso alle cose e non parlare a vanvera. E il problema economico è che la nostra mentalità è rimasta agli anni 90, non ci siamo evoluti ed il tessuto industriale nostrano è inadeguato per il 2025. Insomma soluzioni vecchie per problemi nuovi, come piace all’italiano medio.
Che poi parli di Europa e tutto, ma non stai in Australia?
Il riarmo è una cosa necessaria, piaccia o meno. A nessuno piace spendere per armi, però purtroppo a causa di altri, dobbiamo farlo.
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Re: POLITICA ESTERA
Ho brutte notizie, Biondo#NEW L'Amministrazione Trump ha imposto dazi al 25% contro l'Australia sulle importazioni di alluminio e acciaio, negando un'esenzione a Canberra. Dura condanna del premier australiano Anthony Albanese, che afferma:
«In tutto il mondo e qui a casa, il nostro governo difenderà sempre i posti di lavoro e le industrie australiane. La decisione degli Stati Uniti di imporre dazi sull'acciaio e sull'alluminio australiani nell'ambito di una decisione globale è ingiustificata.
Come per gli altri prodotti e risorse di cui dispone l'Australia, continueremo a diversificare i mercati per i nostri prodotti, richiesti a livello globale. Tutti gli australiani possono unirsi a questo sforzo e sostenere le nostre industrie cogliendo l'opportunità di acquistare prodotti australiani».
Secondo la ABC Australia le speranze di una tregua dai dazi sono state rafforzate il mese scorso, quando Trump ha promesso «grande considerazione» dopo una calorosa telefonata con Albanese. Ma in seguito sono stati infranti quando il guru del commercio di Trump, Peter Navarro, ha detto che l'Australia stava «uccidendo» l'alluminio americano.

- c'hoçtreß
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Re: POLITICA ESTERA
No beh a qualcuno spendere per le armi piace eccome, e pure usarle.Il riarmo è una cosa necessaria, piaccia o meno. A nessuno piace spendere per armi, però purtroppo a causa di altri, dobbiamo farlo.
In realtà la vostra posizione la capisco, non la condivido ma la capisco, non sono pacifista a qualsiasi costo.
Però davvero mi chiedo, immaginate una Russia che pezzo dopo pezzo vuole arrivare a Parigi come Adolfo, o ne fate una questione di principio, legittimità vs prepotenza?
- salettone
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Re: POLITICA ESTERA
Mettiamo per ipotesi che il conflitto arrivi in qualche modo alla sua fine.
Cosa pensate che farà la Russia, che si è convertita a pieno ad un'economia si guerra, ha creato un esercito vicino al milione di unità e le cui uniche produzioni industriali sono di fatto, solo armi e derivati?
Riconvertiranno il tutto per produrre aquiloni e incubatrici?
Ecco perché -purtroppo- il riarmo diventa una necessità
Cosa pensate che farà la Russia, che si è convertita a pieno ad un'economia si guerra, ha creato un esercito vicino al milione di unità e le cui uniche produzioni industriali sono di fatto, solo armi e derivati?
Riconvertiranno il tutto per produrre aquiloni e incubatrici?
Ecco perché -purtroppo- il riarmo diventa una necessità
- c'hoçtreß
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Re: POLITICA ESTERA
Non ne ho la minima idea. L'unica è che adeguarci alla loro di logica non mi sembra la migliore delle soluzioni ecco.salettone ha scritto: ↑12/03/2025, 12:47 Mettiamo per ipotesi che il conflitto arrivi in qualche modo alla sua fine.
Cosa pensate che farà la Russia, che si è convertita a pieno ad un'economia si guerra, ha creato un esercito vicino al milione di unità e le cui uniche produzioni industriali sono di fatto, solo armi e derivati?
Riconvertiranno il tutto per produrre aquiloni e incubatrici?
Ecco perché -purtroppo- il riarmo diventa una necessità
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Re: POLITICA ESTERA
Neanche io la trovo la direzione migliore da intraprendere, ma guardando in faccia la realtà, purtroppo le alternative non abbondando.
Non quando la controparte ha già dimostrato più e più volte, nell'arco di decenni, di non avere alcun riguardo per trattati internazionali e nessuna volontà di rispettare gli accordi.
E che passa il tempo libero a prezzolare partiti e movimenti filo-russi in mezza Europa.
La logica della forza è la migliore delle soluzioni? No
Ma sembra l'unica che riescano a comprendere dalle parti del Cremlino.
A meno di non voler continuare a voltarci dall'altra parte, sperando sempre che tocchi a qualcun'altro
- c'hoçtreß
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Re: POLITICA ESTERA
Ma io non nego affatto che si stiano dimostrando inaffidabili ed aggressivi, sopratutto in questa fase storica, il punto è che le alternative ci sono sempre anche quando a caldo sembrano non essercene, basta volerle cercare e non chiudersi a riccio anche perché poi il rischio è che non si torni più indietro.salettone ha scritto: ↑12/03/2025, 13:29 Neanche io la trovo la direzione migliore da intraprendere, ma guardando in faccia la realtà, purtroppo le alternative non abbondando.
Non quando la controparte ha già dimostrato più e più volte, nell'arco di decenni, di non avere alcun riguardo per trattati internazionali e nessuna volontà di rispettare gli accordi.
E che passa il tempo libero a prezzolare partiti e movimenti filo-russi in mezza Europa.
La logica della forza è la migliore delle soluzioni? No
Ma sembra l'unica che riescano a comprendere dalle parti del Cremlino.
A meno di non voler continuare a voltarci dall'altra parte, sperando sempre che tocchi a qualcun'altro
Sai cosa? Anche queste di diatribe mi suonano tanto di già sentito. Abbiamo la memoria delle formiche e ci rifiutiamo di imparare dal passato.
Mi permetto di consigliare un libro di Kissinger sulla rivalità tra Metternich e Napoleone, la diversa visione esistenziale e antropologica che avevano e i conseguenti sviluppi storici.
È pure gradevole da leggere, oltre ad esserci quasi tutto quello su cui ci scanniamo adesso senza vedere alternative.
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Re: POLITICA ESTERA
Il diritto internazionale con loro non serve ad un cazzo, il carotone non vuole restare nella nato, ai cinesi fregacazzi.
Far vedere di essere forti è purtroppo l'unica soluzione, fino a quando l'amico russo schiatta e forse ci leveremo il problema
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Re: POLITICA ESTERA
c'hoçtreß ha scritto: ↑12/03/2025, 13:47 Ma io non nego affatto che si stiano dimostrando inaffidabili ed aggressivi, sopratutto in questa fase storica, il punto è che le alternative ci sono sempre anche quando a caldo sembrano non essercene, basta volerle cercare e non chiudersi a riccio anche perché poi il rischio è che non si torni più indietro.
Sai cosa? Anche queste di diatribe mi suonano tanto di già sentito. Abbiamo la memoria delle formiche e ci rifiutiamo di imparare dal passato.
Mi permetto di consigliare un libro di Kissinger sulla rivalità tra Metternich e Napoleone, la diversa visione esistenziale e antropologica che avevano e i conseguenti sviluppi storici.
È pure gradevole da leggere, oltre ad esserci quasi tutto quello su cui ci scanniamo adesso senza vedere alternative.
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Ma non mi pareva che ci stessimo scannando

Anzi, mi pare un confronto piuttosto equilibrato tra individui con opinioni diverse riguardanti uno stesso problema
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Re: POLITICA ESTERA
Sì, più che altro il diritto internazionale si chiama "diritto" per convenzione ma da sempre è basato sui rapporti di forza.Ray magini ha scritto: ↑12/03/2025, 14:11 Il diritto internazionale con loro non serve ad un cazzo, il carotone non vuole restare nella nato, ai cinesi fregacazzi.
Far vedere di essere forti è purtroppo l'unica soluzione, fino a quando l'amico russo schiatta e forse ci leveremo il problema
Le fesserie sul bene vs male lasciamole ai fumetti e alla retorica anglosassone intrisa di puritanesimo farlocco e di convenienza.
Il punto è che soluzioni alternative ci sono sempre, la storia ne è piena di esempi, anche se spesso arrivano col senno di poi.
Ecco magari non lasciarsi trasportare dall'emotività, sacrosanta per inciso, è 0rovare ad imparare qualcosa dagli errori non sarebbe male ecco.
- c'hoçtreß
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Re: POLITICA ESTERA
Non mi riferivo a te, scusami, ma ad un modus operandi abbastanza diffuso ormai. Il fanatismo da stadio, che già mi repelle di per sé, su questioni tanto delicate mi fa cascare le palle, perdona il francesismo.
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Re: POLITICA ESTERA
Scrivere di soluzioni quando tu per primo non sai quale proporre (se non lo scenario 1936) mi sembra una gran cosac'hoçtreß ha scritto: ↑12/03/2025, 14:22 Sì, più che altro il diritto internazionale si chiama "diritto" per convenzione ma da sempre è basato sui rapporti di forza.
Le fesserie sul bene vs male lasciamole ai fumetti e alla retorica anglosassone intrisa di puritanesimo farlocco e di convenienza.
Il punto è che soluzioni alternative ci sono sempre, la storia ne è piena di esempi, anche se spesso arrivano col senno di poi.
Ecco magari non lasciarsi trasportare dall'emotività, sacrosanta per inciso, è 0rovare ad imparare qualcosa dagli errori non sarebbe male ecco.