TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
- MacheteKowalski
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Mi sono visto Hustle e l'ho trovato il classico film sportivo con la classica suddivisione nei 3 momenti topici: build up - problema - risoluzione.
Non che sia un brutto film ma è esattamente quello che ti aspetti ancora prima di vederlo, leggendo semplicemente la sinossi: Dopo che uno scout di pallacanestro scopre un giocatore di straordinario talento all'estero, decide di riportarlo in patria anche senza l'approvazione della sua squadra.
Sandler si porta bene il film sulle spalle anche se è lontano dall'interpretazione in Diamanti Grezzi, Hernangomez abbastanza convincente considerando che è un atleta professionista, il resto dei comprimari sono quasi delle comparse (Queen Latifah classica mama nera che ormai nel 2025 anche basta).
Insomma film da sabato pomeriggio che intrattiene ma che ti dimentichi dopo una settimana.
Non che sia un brutto film ma è esattamente quello che ti aspetti ancora prima di vederlo, leggendo semplicemente la sinossi: Dopo che uno scout di pallacanestro scopre un giocatore di straordinario talento all'estero, decide di riportarlo in patria anche senza l'approvazione della sua squadra.
Sandler si porta bene il film sulle spalle anche se è lontano dall'interpretazione in Diamanti Grezzi, Hernangomez abbastanza convincente considerando che è un atleta professionista, il resto dei comprimari sono quasi delle comparse (Queen Latifah classica mama nera che ormai nel 2025 anche basta).
Insomma film da sabato pomeriggio che intrattiene ma che ti dimentichi dopo una settimana.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Per fortuna c'è molto meno di quello che pensavo.
Però è divertente giocare ad indovinare tutti i cameo di gente dall'NBA.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
non lo so, è un'antipatia naturale, come ce l'ho per "Raven" (Raven-Symoné), che mi spinge ad evitare tutto ciò che c'è di mezzo la Latifah, anche se poi ho il vizio di non spoilerarmi troppo sul film che devo vedere.MacheteKowalski ha scritto: ↑25/07/2025, 13:24 Per fortuna c'è molto meno di quello che pensavo.
Però è divertente giocare ad indovinare tutti i cameo di gente dall'NBA.
Ma qua sapevo che c'era.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
So cosa hai fatto (1997)
La settimana scorsa ho finito di vedere la serie TV che avevano fatto, non a caso durata una stagione, bruttina, si rifaceva sicuramente molto al film originale, ma poi mi è sembrato di vedere altro.
Ieri dopo tanti anni (è uscito nel 97 ma ovviamente l'ho visto e rivisto tante volte dopo), forse almeno una decina, mi son rivisto il film , e sinceramente me lo ricordavo meglio di quel che è effettivamente, bruttino nel totale, più che altro verso il finale si perde un po'
E' ammetto pure che non ricordavo manco più tutti gli interpreti, mentre ricordavo la Love Hewitt, non ricordavo Ryan Philippe , Michelle Gellar (forse poco prima di Buffy?) e Freddie Prinze Jr. (che sposerà la Gellar, ma lavorarono assieme anni dopo ai 2 film di Scooby Doo, insieme proprio ad uno degli interpreti del primo Scream).
E interessanti anche i nomi di altri presenti nel cast, da Muse Watson (che ho rivisto da poco a Prison Break, ma era presente a NCIS e tanta altra roba) , Anna Heche (RIP) e Johnny Galecki (che cmq non porta gli occhiali, ma c'ha da sempre quell'espressione di colui che non vede un cazzo dal palmo dal naso).
Ora , son che ci son 2 seguiti, ed è uscito (o deve uscire?) sto anno un altro capitolo. Ma su Prime Video c'è solo il primo seguito "free" non il successivo e ovviamente l'ultimo a pagamento.
Forse anche qua ricordo male, ma il secondo ai tempi mi pare lo preferii al primo.
Insomma, rivisto dopo tutti questi anni, il film perde quella forza che aveva anche grazie al successo di Scream cui chiaramente i rimandi ci sono e non sono neanche troppo velati.
PS: mi ricordavo appunto la Gellar a Scream che moriva subito, ma non in questo film.
La settimana scorsa ho finito di vedere la serie TV che avevano fatto, non a caso durata una stagione, bruttina, si rifaceva sicuramente molto al film originale, ma poi mi è sembrato di vedere altro.
Ieri dopo tanti anni (è uscito nel 97 ma ovviamente l'ho visto e rivisto tante volte dopo), forse almeno una decina, mi son rivisto il film , e sinceramente me lo ricordavo meglio di quel che è effettivamente, bruttino nel totale, più che altro verso il finale si perde un po'
E' ammetto pure che non ricordavo manco più tutti gli interpreti, mentre ricordavo la Love Hewitt, non ricordavo Ryan Philippe , Michelle Gellar (forse poco prima di Buffy?) e Freddie Prinze Jr. (che sposerà la Gellar, ma lavorarono assieme anni dopo ai 2 film di Scooby Doo, insieme proprio ad uno degli interpreti del primo Scream).
E interessanti anche i nomi di altri presenti nel cast, da Muse Watson (che ho rivisto da poco a Prison Break, ma era presente a NCIS e tanta altra roba) , Anna Heche (RIP) e Johnny Galecki (che cmq non porta gli occhiali, ma c'ha da sempre quell'espressione di colui che non vede un cazzo dal palmo dal naso).
Ora , son che ci son 2 seguiti, ed è uscito (o deve uscire?) sto anno un altro capitolo. Ma su Prime Video c'è solo il primo seguito "free" non il successivo e ovviamente l'ultimo a pagamento.
Forse anche qua ricordo male, ma il secondo ai tempi mi pare lo preferii al primo.
Insomma, rivisto dopo tutti questi anni, il film perde quella forza che aveva anche grazie al successo di Scream cui chiaramente i rimandi ci sono e non sono neanche troppo velati.
PS: mi ricordavo appunto la Gellar a Scream che moriva subito, ma non in questo film.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Ho finalmente recuperato The Lighthouse e.... non mi ha lasciato niente.
Ci ho visto sicuramente la volontà di dare un certo tipo di stile al film ma non affonda in nessuno degli aspetti che vengono toccati (o citati): horror, thriller psicologico, metafora mitologica, vengono accarezzati ma mi ha dato l'impressione di fermarsi alla superficie di ognuno.
Pattinson e Dafoe sicuramente di alto livello ma anche li, bravo il regista a dirigerli ma per un fine che non si sa bene quale sia se non un esercizio di stile che può pure essere valido ma si ferma li.
Ci ho visto sicuramente la volontà di dare un certo tipo di stile al film ma non affonda in nessuno degli aspetti che vengono toccati (o citati): horror, thriller psicologico, metafora mitologica, vengono accarezzati ma mi ha dato l'impressione di fermarsi alla superficie di ognuno.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Piranha (1978) - Regia di Joe Dante
L'esordio nel mondo dei lungometraggi per il buon Dante e già qui troviamo delle tematiche che lo accompagneranno per tutta la sua filmografia come la satira politica che passa attraverso film d'intrattenimento o il cinismo verso il genere umano e la sua voglia di arricchirsi a discapito delle conseguenze che possono danneggiare cittadini innocenti.
Il film fu apprezzato anche da Spielberg, che lo definì come il miglior film figlio delle lezioni mostrate ne "Lo Squalo", realizzato tre anni prima, ossia quei film in cui il mostro/animale selvatico aggredisce gli esseri umani e diventa la minaccia principale da sconfiggere. Ovviamente in Piranha il budget a disposizione di Dante era ben poco, ma lui ha perfettamente dimostrato di avere i mezzi e le idee giuste per realizzare un ottimo B-Movie, divertentissimo e violento. Funzionano alla grande le stilettate date al potere o ai progetti militari che continuano a finanziare ricerche scientifiche solo con lo scopo di creare nuovi armamenti e nuove tecniche belliche perché "anche se è finita la guerra in Vietnam, tanto arriverà una nuova guerra". Tutte le scene di attacco dei piranha colgono nel segno (sempre restando contestualizzato al concetto del "B-Movie", quasi parodia de Lo Squalo) grazie ad un montaggio frenetico che pone l'accento sull'idea del caos che creano questi branchi di pesci famelici, che rappresentano una minaccia anche e soprattutto per l'intervento dell'uomo, che li ha resi adatti ad acque dolci o salate e che ha forzato la loro riproduzione.
Citizen Kane/Quarto Potere (1941) - Regia di Orson Welles:
Vabbè ... qualsiasi parola sarebbe superficiale per definire una pietra miliare del cinema. Pensare che Welles abbia realizzato questo film all'età di venticinque anni e che fosse il suo film d'esordio, mette semplicemente i brividi. Un film che non ha perso neppure un grammo del suo valore, anzi ... al giorno d'oggi è ancora più facile cogliere la potenza di questo film proprio perché il mondo che ci circonda è popolato da Charles Foster Kane, che accentrano potere e ricchezze nelle loro mani e che diventano figure di spicco, chiedendosi poi se qualcosa di umano sia rimasto in loro. Un film costruito come un puzzle, come un'indagine continua attraverso i ricordi delle persone che hanno gravitato attorno a Kane per capire chi o cosa fosse "Rosebud", ultima parola pronunciata dal magnate dell'editoria e della stampa prima di morire.
Ne emerge il quadro di un uomo complesso, assetato di potere, ma al tempo stesso ti trascina nella sua storia/vita: ne vuoi sapere di più, anche se hai già visto che sia tutt'altro che apprezzabile come persona; ne individui i difetti, vedi la sua capacità di distruggere qualsiasi rapporto umano egli sia riuscito ad instaurare eppure, anche nella repulsione, anche nel disprezzo che puoi provare per lui, sei attratto dalla sua storia. Eppure sai già tutto di lui dai primi dieci minuti, grazie ad un breve riassunto della sua vita che ti racconta come andranno a finire alcuni nodi cruciali della sua vita. L'unico colpo di scena che il film vuole riservare è legato a "Rosebud" e per il resto ti racconta ascesa e caduta di un uomo che dalla vita ha avuto e preso tutto.
Magistrale, iconico e immortale.
L'esordio nel mondo dei lungometraggi per il buon Dante e già qui troviamo delle tematiche che lo accompagneranno per tutta la sua filmografia come la satira politica che passa attraverso film d'intrattenimento o il cinismo verso il genere umano e la sua voglia di arricchirsi a discapito delle conseguenze che possono danneggiare cittadini innocenti.
Il film fu apprezzato anche da Spielberg, che lo definì come il miglior film figlio delle lezioni mostrate ne "Lo Squalo", realizzato tre anni prima, ossia quei film in cui il mostro/animale selvatico aggredisce gli esseri umani e diventa la minaccia principale da sconfiggere. Ovviamente in Piranha il budget a disposizione di Dante era ben poco, ma lui ha perfettamente dimostrato di avere i mezzi e le idee giuste per realizzare un ottimo B-Movie, divertentissimo e violento. Funzionano alla grande le stilettate date al potere o ai progetti militari che continuano a finanziare ricerche scientifiche solo con lo scopo di creare nuovi armamenti e nuove tecniche belliche perché "anche se è finita la guerra in Vietnam, tanto arriverà una nuova guerra". Tutte le scene di attacco dei piranha colgono nel segno (sempre restando contestualizzato al concetto del "B-Movie", quasi parodia de Lo Squalo) grazie ad un montaggio frenetico che pone l'accento sull'idea del caos che creano questi branchi di pesci famelici, che rappresentano una minaccia anche e soprattutto per l'intervento dell'uomo, che li ha resi adatti ad acque dolci o salate e che ha forzato la loro riproduzione.
Citizen Kane/Quarto Potere (1941) - Regia di Orson Welles:
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Ne emerge il quadro di un uomo complesso, assetato di potere, ma al tempo stesso ti trascina nella sua storia/vita: ne vuoi sapere di più, anche se hai già visto che sia tutt'altro che apprezzabile come persona; ne individui i difetti, vedi la sua capacità di distruggere qualsiasi rapporto umano egli sia riuscito ad instaurare eppure, anche nella repulsione, anche nel disprezzo che puoi provare per lui, sei attratto dalla sua storia. Eppure sai già tutto di lui dai primi dieci minuti, grazie ad un breve riassunto della sua vita che ti racconta come andranno a finire alcuni nodi cruciali della sua vita. L'unico colpo di scena che il film vuole riservare è legato a "Rosebud" e per il resto ti racconta ascesa e caduta di un uomo che dalla vita ha avuto e preso tutto.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Se ti interessa, qua una recensione del mio critico youtubbaro di nicchia preferito:HappyHellShow ha scritto: ↑29/07/2025, 14:59
Citizen Kane/Quarto Potere (1941) - Regia di Orson Welles:
Vabbè ... qualsiasi parola sarebbe superficiale per definire una pietra miliare del cinema. Pensare che Welles abbia realizzato questo film all'età di venticinque anni e che fosse il suo film d'esordio, mette semplicemente i brividi. Un film che non ha perso neppure un grammo del suo valore, anzi ... al giorno d'oggi è ancora più facile cogliere la potenza di questo film proprio perché il mondo che ci circonda è popolato da Charles Foster Kane, che accentrano potere e ricchezze nelle loro mani e che diventano figure di spicco, chiedendosi poi se qualcosa di umano sia rimasto in loro. Un film costruito come un puzzle, come un'indagine continua attraverso i ricordi delle persone che hanno gravitato attorno a Kane per capire chi o cosa fosse "Rosebud", ultima parola pronunciata dal magnate dell'editoria e della stampa prima di morire.
Ne emerge il quadro di un uomo complesso, assetato di potere, ma al tempo stesso ti trascina nella sua storia/vita: ne vuoi sapere di più, anche se hai già visto che sia tutt'altro che apprezzabile come persona; ne individui i difetti, vedi la sua capacità di distruggere qualsiasi rapporto umano egli sia riuscito ad instaurare eppure, anche nella repulsione, anche nel disprezzo che puoi provare per lui, sei attratto dalla sua storia. Eppure sai già tutto di lui dai primi dieci minuti, grazie ad un breve riassunto della sua vita che ti racconta come andranno a finire alcuni nodi cruciali della sua vita. L'unico colpo di scena che il film vuole riservare è legato a "Rosebud" e per il resto ti racconta ascesa e caduta di un uomo che dalla vita ha avuto e preso tutto.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Materialists ancora più piatto e scritto peggio di Past Lives. Imbarazzo per la scena sull'operazione di Pedro Pascal se rapportata a quello che dice il film qualche minuto film, Celine Song chiaramente un industry plant di quei bastardi della A24
Anche io l'ho detestato. Derivativo ma estremamente confusionario nel citazionismo, condivido che Eggers faccia solo un esercizio di stile e mi dà molto fastidio che non sfrutti appieno i due talentoni che dirige per mandare over la sua cifra stilistica. Ho avuto lo stesso problema anche con The Northman e Nosferatu, spero che in futuro diventi più umile perché avrebbe una bella mano (come mostrato nel buonissimo The Witch) ma mi ha già ampiamente rotto il cazzoMacheteKowalski ha scritto: ↑29/07/2025, 11:02 Ho finalmente recuperato The Lighthouse e.... non mi ha lasciato niente.
Ci ho visto sicuramente la volontà di dare un certo tipo di stile al film ma non affonda in nessuno degli aspetti che vengono toccati (o citati): horror, thriller psicologico, metafora mitologica, vengono accarezzati ma mi ha dato l'impressione di fermarsi alla superficie di ognuno.
Pattinson e Dafoe sicuramente di alto livello ma anche li, bravo il regista a dirigerli ma per un fine che non si sa bene quale sia se non un esercizio di stile che può pure essere valido ma si ferma li.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Visto che mi sono appena giocato l'espansione stand alone "Robocop Rogue City: Unfinished Business", mi sono fatto per l'ennesima volta la mini maratona dei 3 film. Tutto ok con il primo, con il secondo si scricchiola ma tutto sommato non mi è mai dispiaciuto più di tanto, poi arriva lui...
Robocop 3
Come faccio a descrivere Robocop 3 a chi non l'ha mai visto?
Ecco, immaginate a questa trilogia come alla carriera di Steve Austin: abbiamo un exploit con il primo titolo mondiale e primi 3 anni di dominio (Robocop), poi il turn che scombina le cose e che non sembra sta gran cosa (Robocop 2) e poi...beh, immaginate a questo punto se con Steve Austin, invece di correre ai ripari come hanno fatto, l'avessero fatto di botto diventare...Eugene.
Si, avete letto bene: Robocop 3 è Austin che diventa Eugene.
La domanda è una: perché l'ho rivisto? Dovere di completezza, forse. O forse, perché non lo rivedevo da anni e ho voluto farmi del male, giusto per vedere se l'avrei in qualche modo rivalutato.
Spoiler alert: non è successo.
Allora, c'è sto cazzo di robottone che per due film è andato in giro a uccidere alla peggio dio chiunque lo guardasse storto o che osasse muovere una critica ad una multa in divieto di sosta. Poi, improvvisamente, diventa magnanimo e amico di tutti.
Perché questo film è l'equivalente di Batman e Robin, ovvero una sfacciata dichiarazione che il franchise sarebbe stato sacrificato all'altare dei soldi dei bambini e degli adolescenti, o meglio dei soldi dei loro genitori.
Per qualche motivo, sto parte uomo, parte macchina, tutto poliziotto, ha avuto successo tra i bimbi, nonostante i primi due film tutto fossero tranne che destinati a quel target.
Eh si, anche Robocop ha visto mandare a puttane il suo messaggio iniziale e la sua cinica natura in favore dei giocattoli. Perché i soldi, come ci insegna CM Punk, non fanno schifo a nessuno e sarebbero tutti pronti a fare schifo, se fossero pagati per farlo.
Si ma, la trama?
La OCP è andata zampe all'aria e (s)venduta alla Corporation giapponese Kanemitsu, che sta portando avanti il piano di radere al suolo la vecchia Detroit per far posto a sta cazzo di Delta City, che è dal primo film che la nominano, ma mai che si sia vista l'ombra di un cantiere.
E qui, dopo manco 5 minuti, abbiamo la prima dichiarazione di intenti di questo film: Nikko. La più stereotipata bimbetta eroina dei film, una povera sfigata figlia di poveracci, che però è un superipermegagenio dei computer, tanto che ne ha uno che sembra uscito per direttissima da Star Trek, che diventa per magia una valigetta da portare in giro e che può hackerare praticamente tutto.
I tre vengono sfrattati da casa con una palla da demolizione (prima scena involontariamente comica del film) e Nikko si ritrova separata dai genitori, da sola, in mezzo a una zona che sembra un qualsiasi post concerto all'ippodromo di Milano.
Viene salvata da un gruppo di ribelli, che devono entrare in un'armeria della polizia e qui trovano il cameo di ED 209, iconico tanto quanto Robocop, ma infinitamente più rincoglionito sin dal suo esordio (che sia voluta o meno sta cosa, mi è tutt'ora ignoto). E come fanno a sorpassarlo? Ma è ovvio, c'è la nostra eroina Nikko, che tutti i bambini dovrebbero voler imitare, il cui magico computer si attacca alla gamba del robottone e lo hackera in 30 secondi.
Ecco qui, 30 merdosissimi secondi per far passare i più grandi ingegneri robotici del mondo della OCP come un branco di coglioni, che si fanno mettere le palle in testa da un'infante con una valigetta.
"Si ma Robocop dove cazzo sta?", direte voi.
Eh calmi, tranquilli, che dopo tipo 20 minuti (su un'ora e quaranta) ne vediamo finalmente il faccione, che è in realtà di un altro attore rispetto ai primi due film, ma che somiglia in modo inquietante a Peter Weller e qui plauso al responsabile del casting, che ha forse azzeccato l'unica cosa veramente salvabile di sto film.
Ma come entra in scena Robocop? Dopo aver inseguito suddetti ribelli in fuga, riceve una chiamata dalla collega e amica Lewis che sta nella peggio merda, circondata da punkettoni brutti e cattivi, quindi decide di lasciar perdere sto branco di scappati di casa per andare a salvarla. Ma lui è Robocop e non può andare da lei in modo normale e quindi ecco che si fa 27 piani di un parcheggio a silos. Il motivo? Ma ovvio: spiccare il volo con l'auto per atterrare LETTERALMENTE a due passi da Lewis. La Ford Sierra su cui sta Robocop, evidentemente, l'hanno fatta con l'adamantio, visto che nonostante un volo di 800 metri e il peso del robottone incorporato, atterra PERFETTAMENTE sulle quattro ruote, senza il benché minimo danno.
Seconda scena involontariamente comica del film, che doveva sembrare una roba epica e finisce per essere roba buona per l'Asylum.
E qui, anche seconda dichiarazione di intenti del film: Robocop si smonta il braccio e ne attacca uno armato dell'arsenale della Corea del Nord. Mitragliatore, missili, fuoco e fiamme, c'è proprio tutto per far felici i piccini e fare il culetto ai cattivoni (nonostante non si vedrà mezza goccia di sangue per tutto il film) e che, nel caso il volo precedente non fosse abbastanza, usa per creare un foro nel tettuccio dell'auto per uscire. Aprire la portiera no, eh?
"Bella, quanti giocattoli ci possiamo vendere con sta tamarrata?", chiede il regista.
Insomma, sto film che è diventato un circo dopo manco mezz'ora, prosegue in tutti i modi più merdosi che possiate pensare. Pure il capo della OCP, interpretato dalla buon'anima di Rip Torn, è un coglione senza appello, parodia della parodia del Vecchio dei primi due film, che era un cinico bastardo senza remore, che avesse potuto, avrebbe venduto sua madre per un pacchetto di Nutella Biscuits. Lui no, è un comedy relief della peggior specie, uno a cui non affiderei manco il banchetto di frutta e verdura del mercato del paese, a cui invece hanno affidato una fottuta multinazionale sull'orlo della bancarotta.
Ma tutto ciò serve per dare shine al vero cattivone: McDaggett. Capo dei risanatori della OCP e cattivo stereotipato numero 45, il classico "sono un sottoposto, ma metto le palle in testa a tutti i miei capi". Uno che dovrebbe essere una carismatica figura villanous che dovrebbe abusare dei suoi poteri OCPieschi, ma che finisce per essere una copia autoritaria uber sfigata di Clarence Boddicker.
Nancy Allen, l'attrice che fa Lewis, evidentemente aveva fiutato lammerda ed ho scoperto solo ieri che aveva espressamente chiesto alla produzione di farla fuori nella prima parte del film. Perché, parliamoci chiaro: essere accomunati a sta cloaca di film è come presentare un curriculum dove ci scrivi "stagista presso Uomini e Donne".
Ormai è andato già tutto a ramengo e non siamo manco alla fine del primo tempo.
Si prosegue nei modi più beceri e scontati, a questo punto pare che il regista abbia buttato il copione nel ventilatore e abbia portato avanti la trama con le parole che gli capitavano a tiro.
Robocop si sminchia, Robocop viene salvato dalla sua "dottoressa" (che in una scena grottesca e mezza onirica, ti fanno pure intendere che il robottone se la fionderebbe), Robocop diventa super amico di Nikko, Robocop torna in forma pronto a piallare il culo a tutti. Roba che succede in boh, tipo un quarto d'ora.
Nel mentre, un'intruglio di scene grottesche e mezze camp, tra cui due must: Robocop che ruba la macchina di un pappone (e si ragas, corredata di dadi rosa shocking giganti attaccati allo specchietto) e Robocop che, invece di sfondare una porta per pestare McDaggett, spara contro di essa fino a formare una sagoma attraverso cui poi passare. Peccato non abbiano colto l'occasione per far formare nella porta una sagoma a forma di Robocop, come nel già citato Batman e Robin, sarebbe stato azzeccato.
Ah, sta scena, quella precedente della macchina e un paio d'altre, mettono in evidenza una cosa che fino a ieri non avevo notato: in questo film, non c'è UNA porta che viene aperta in modo normale da Robocop. O le piega, o gli spara addosso, o saltano in aria. Mai che si limiti a spingere o tirare per aprirle.
Vabbè, in tutto ciò, la Kanemitsu si rompe il cazzo dei fallimenti continui della OCP e manda sul campo Otomo, ovvero lo stereotipo numero 126 di sto film: un robot dall'aspetto asiatico, mezzo ninja mezzo vestito come uno dei Boyz 2 Men, armato di katana (e di cos'altro, cazzarola? E' jappo), che non parla e che, come l'ED 209, finirà per essere l'ennesimo espediente per far vedere quanto Nikko è una super bimba super genio, tappatrice di buchi di trama e deus ex machina pronta all'evenienza. Anche lui (o meglio, loro, perché a fine film si moltiplicano) hackerato e che mette in ridicolo pure i super tecnici giapponesi, altre vittime sacrificali all'altare della bimbetta.
Ah, nel caso non abbiate ancora capito dopo un'ora e mezza che sto film è per bambini, ecco la chicca finale. La polizia si è ribellata alla OCP e si è unita ai ribelli, per fermare l'esercito dei risanatori che nel frattempo si è mischiato ai punk di inizio film (si regà, niente domande, tutta colpa di quel coglione di McDaggett) ma naturalmente, i cattivi stanno vincendo.
Ovviamente, il nostro amichevole robottone di quartiere salva la situazione e come lo fa? Volando. Si, ragas: VOLANDO.
Dichiarazione di intenti numero 3 del film. Perché, nel caso non vi sia chiaro, questo è un film g-g-giovane.
"Ragas, con sto coso volante ci facciamo i grandissimi soldi nei Toys 'R Us". Tutta la notte coca e mignotte per il reparto marketing.
McDaggett fa la fine del coglione che è stato per tutto il film, si fa brasare i piedi dal sistema di volo di Robocop e esplode insieme alla OCP.
Insomma, alla fine della questione, la storia è: un robot volante e una bimbetta con un pc-valigetta salvano la situazione e fanno definitivamente affondare la saga di Robocop.
Però, alla fine di sta carovana circense, una cosa la devo dire: mi piace che Robocop 3 sia un film coerente.
Faceva cagare trent'anni fa, fa cagare oggi, farà cagare tra trent'anni sempre allo stesso modo.
Un film talmente orripilante che si ritroverà eternamente incastrato nel limbo dei film che non potranno fare più schifo di così e che, allo stesso tempo, non avranno MAI i mezzi per essere rivalutati nel tempo. Ma da niente proprio, manco il fattore nostalgia servirà per rivalutare sta baracconata.
Non è nemmeno quello che fa cagare, però è talmente stupido e orribile che fa il giro e diventa cult.
No ragas, Robocop 3 è una sola parola, tanto semplice quanto potente: brutto. Ma non brutto un po': brutto, brutto e ancora brutto.
Così era, così è, così sarà.
E non accetterò MAI alcun tipo di rivalutazione per questa monnezza.
Robocop 3
Come faccio a descrivere Robocop 3 a chi non l'ha mai visto?
Ecco, immaginate a questa trilogia come alla carriera di Steve Austin: abbiamo un exploit con il primo titolo mondiale e primi 3 anni di dominio (Robocop), poi il turn che scombina le cose e che non sembra sta gran cosa (Robocop 2) e poi...beh, immaginate a questo punto se con Steve Austin, invece di correre ai ripari come hanno fatto, l'avessero fatto di botto diventare...Eugene.
Si, avete letto bene: Robocop 3 è Austin che diventa Eugene.
La domanda è una: perché l'ho rivisto? Dovere di completezza, forse. O forse, perché non lo rivedevo da anni e ho voluto farmi del male, giusto per vedere se l'avrei in qualche modo rivalutato.
Spoiler alert: non è successo.
Allora, c'è sto cazzo di robottone che per due film è andato in giro a uccidere alla peggio dio chiunque lo guardasse storto o che osasse muovere una critica ad una multa in divieto di sosta. Poi, improvvisamente, diventa magnanimo e amico di tutti.
Perché questo film è l'equivalente di Batman e Robin, ovvero una sfacciata dichiarazione che il franchise sarebbe stato sacrificato all'altare dei soldi dei bambini e degli adolescenti, o meglio dei soldi dei loro genitori.
Per qualche motivo, sto parte uomo, parte macchina, tutto poliziotto, ha avuto successo tra i bimbi, nonostante i primi due film tutto fossero tranne che destinati a quel target.
Eh si, anche Robocop ha visto mandare a puttane il suo messaggio iniziale e la sua cinica natura in favore dei giocattoli. Perché i soldi, come ci insegna CM Punk, non fanno schifo a nessuno e sarebbero tutti pronti a fare schifo, se fossero pagati per farlo.
Si ma, la trama?
La OCP è andata zampe all'aria e (s)venduta alla Corporation giapponese Kanemitsu, che sta portando avanti il piano di radere al suolo la vecchia Detroit per far posto a sta cazzo di Delta City, che è dal primo film che la nominano, ma mai che si sia vista l'ombra di un cantiere.
E qui, dopo manco 5 minuti, abbiamo la prima dichiarazione di intenti di questo film: Nikko. La più stereotipata bimbetta eroina dei film, una povera sfigata figlia di poveracci, che però è un superipermegagenio dei computer, tanto che ne ha uno che sembra uscito per direttissima da Star Trek, che diventa per magia una valigetta da portare in giro e che può hackerare praticamente tutto.
I tre vengono sfrattati da casa con una palla da demolizione (prima scena involontariamente comica del film) e Nikko si ritrova separata dai genitori, da sola, in mezzo a una zona che sembra un qualsiasi post concerto all'ippodromo di Milano.
Viene salvata da un gruppo di ribelli, che devono entrare in un'armeria della polizia e qui trovano il cameo di ED 209, iconico tanto quanto Robocop, ma infinitamente più rincoglionito sin dal suo esordio (che sia voluta o meno sta cosa, mi è tutt'ora ignoto). E come fanno a sorpassarlo? Ma è ovvio, c'è la nostra eroina Nikko, che tutti i bambini dovrebbero voler imitare, il cui magico computer si attacca alla gamba del robottone e lo hackera in 30 secondi.
Ecco qui, 30 merdosissimi secondi per far passare i più grandi ingegneri robotici del mondo della OCP come un branco di coglioni, che si fanno mettere le palle in testa da un'infante con una valigetta.
"Si ma Robocop dove cazzo sta?", direte voi.
Eh calmi, tranquilli, che dopo tipo 20 minuti (su un'ora e quaranta) ne vediamo finalmente il faccione, che è in realtà di un altro attore rispetto ai primi due film, ma che somiglia in modo inquietante a Peter Weller e qui plauso al responsabile del casting, che ha forse azzeccato l'unica cosa veramente salvabile di sto film.
Ma come entra in scena Robocop? Dopo aver inseguito suddetti ribelli in fuga, riceve una chiamata dalla collega e amica Lewis che sta nella peggio merda, circondata da punkettoni brutti e cattivi, quindi decide di lasciar perdere sto branco di scappati di casa per andare a salvarla. Ma lui è Robocop e non può andare da lei in modo normale e quindi ecco che si fa 27 piani di un parcheggio a silos. Il motivo? Ma ovvio: spiccare il volo con l'auto per atterrare LETTERALMENTE a due passi da Lewis. La Ford Sierra su cui sta Robocop, evidentemente, l'hanno fatta con l'adamantio, visto che nonostante un volo di 800 metri e il peso del robottone incorporato, atterra PERFETTAMENTE sulle quattro ruote, senza il benché minimo danno.
Seconda scena involontariamente comica del film, che doveva sembrare una roba epica e finisce per essere roba buona per l'Asylum.
E qui, anche seconda dichiarazione di intenti del film: Robocop si smonta il braccio e ne attacca uno armato dell'arsenale della Corea del Nord. Mitragliatore, missili, fuoco e fiamme, c'è proprio tutto per far felici i piccini e fare il culetto ai cattivoni (nonostante non si vedrà mezza goccia di sangue per tutto il film) e che, nel caso il volo precedente non fosse abbastanza, usa per creare un foro nel tettuccio dell'auto per uscire. Aprire la portiera no, eh?
"Bella, quanti giocattoli ci possiamo vendere con sta tamarrata?", chiede il regista.
Insomma, sto film che è diventato un circo dopo manco mezz'ora, prosegue in tutti i modi più merdosi che possiate pensare. Pure il capo della OCP, interpretato dalla buon'anima di Rip Torn, è un coglione senza appello, parodia della parodia del Vecchio dei primi due film, che era un cinico bastardo senza remore, che avesse potuto, avrebbe venduto sua madre per un pacchetto di Nutella Biscuits. Lui no, è un comedy relief della peggior specie, uno a cui non affiderei manco il banchetto di frutta e verdura del mercato del paese, a cui invece hanno affidato una fottuta multinazionale sull'orlo della bancarotta.
Ma tutto ciò serve per dare shine al vero cattivone: McDaggett. Capo dei risanatori della OCP e cattivo stereotipato numero 45, il classico "sono un sottoposto, ma metto le palle in testa a tutti i miei capi". Uno che dovrebbe essere una carismatica figura villanous che dovrebbe abusare dei suoi poteri OCPieschi, ma che finisce per essere una copia autoritaria uber sfigata di Clarence Boddicker.
Nancy Allen, l'attrice che fa Lewis, evidentemente aveva fiutato lammerda ed ho scoperto solo ieri che aveva espressamente chiesto alla produzione di farla fuori nella prima parte del film. Perché, parliamoci chiaro: essere accomunati a sta cloaca di film è come presentare un curriculum dove ci scrivi "stagista presso Uomini e Donne".
Ormai è andato già tutto a ramengo e non siamo manco alla fine del primo tempo.
Si prosegue nei modi più beceri e scontati, a questo punto pare che il regista abbia buttato il copione nel ventilatore e abbia portato avanti la trama con le parole che gli capitavano a tiro.
Robocop si sminchia, Robocop viene salvato dalla sua "dottoressa" (che in una scena grottesca e mezza onirica, ti fanno pure intendere che il robottone se la fionderebbe), Robocop diventa super amico di Nikko, Robocop torna in forma pronto a piallare il culo a tutti. Roba che succede in boh, tipo un quarto d'ora.
Nel mentre, un'intruglio di scene grottesche e mezze camp, tra cui due must: Robocop che ruba la macchina di un pappone (e si ragas, corredata di dadi rosa shocking giganti attaccati allo specchietto) e Robocop che, invece di sfondare una porta per pestare McDaggett, spara contro di essa fino a formare una sagoma attraverso cui poi passare. Peccato non abbiano colto l'occasione per far formare nella porta una sagoma a forma di Robocop, come nel già citato Batman e Robin, sarebbe stato azzeccato.
Ah, sta scena, quella precedente della macchina e un paio d'altre, mettono in evidenza una cosa che fino a ieri non avevo notato: in questo film, non c'è UNA porta che viene aperta in modo normale da Robocop. O le piega, o gli spara addosso, o saltano in aria. Mai che si limiti a spingere o tirare per aprirle.
Vabbè, in tutto ciò, la Kanemitsu si rompe il cazzo dei fallimenti continui della OCP e manda sul campo Otomo, ovvero lo stereotipo numero 126 di sto film: un robot dall'aspetto asiatico, mezzo ninja mezzo vestito come uno dei Boyz 2 Men, armato di katana (e di cos'altro, cazzarola? E' jappo), che non parla e che, come l'ED 209, finirà per essere l'ennesimo espediente per far vedere quanto Nikko è una super bimba super genio, tappatrice di buchi di trama e deus ex machina pronta all'evenienza. Anche lui (o meglio, loro, perché a fine film si moltiplicano) hackerato e che mette in ridicolo pure i super tecnici giapponesi, altre vittime sacrificali all'altare della bimbetta.
Ah, nel caso non abbiate ancora capito dopo un'ora e mezza che sto film è per bambini, ecco la chicca finale. La polizia si è ribellata alla OCP e si è unita ai ribelli, per fermare l'esercito dei risanatori che nel frattempo si è mischiato ai punk di inizio film (si regà, niente domande, tutta colpa di quel coglione di McDaggett) ma naturalmente, i cattivi stanno vincendo.
Ovviamente, il nostro amichevole robottone di quartiere salva la situazione e come lo fa? Volando. Si, ragas: VOLANDO.
Dichiarazione di intenti numero 3 del film. Perché, nel caso non vi sia chiaro, questo è un film g-g-giovane.
"Ragas, con sto coso volante ci facciamo i grandissimi soldi nei Toys 'R Us". Tutta la notte coca e mignotte per il reparto marketing.
McDaggett fa la fine del coglione che è stato per tutto il film, si fa brasare i piedi dal sistema di volo di Robocop e esplode insieme alla OCP.
Insomma, alla fine della questione, la storia è: un robot volante e una bimbetta con un pc-valigetta salvano la situazione e fanno definitivamente affondare la saga di Robocop.
Però, alla fine di sta carovana circense, una cosa la devo dire: mi piace che Robocop 3 sia un film coerente.
Faceva cagare trent'anni fa, fa cagare oggi, farà cagare tra trent'anni sempre allo stesso modo.
Un film talmente orripilante che si ritroverà eternamente incastrato nel limbo dei film che non potranno fare più schifo di così e che, allo stesso tempo, non avranno MAI i mezzi per essere rivalutati nel tempo. Ma da niente proprio, manco il fattore nostalgia servirà per rivalutare sta baracconata.
Non è nemmeno quello che fa cagare, però è talmente stupido e orribile che fa il giro e diventa cult.
No ragas, Robocop 3 è una sola parola, tanto semplice quanto potente: brutto. Ma non brutto un po': brutto, brutto e ancora brutto.
Così era, così è, così sarà.
E non accetterò MAI alcun tipo di rivalutazione per questa monnezza.