Confondere la salute di un movimento calcistico(quantità e qualità di giocatori che sforna) con i risultati ottenuti(e comunque quelli buttati fuori nel 2002 e 2004, poi nel 2006 "qualcosina" l'hanno pure vinto) vedo che è cosa assai comune.4XSabin ha scritto: ↑16/11/2021, 9:35 Le fortissime nazionali del 2002 e del 2004 che sono state fuori da Corea e Lapponia. Ah, ma da tipici italiani la colpa è di Moreno e del biscotto.
Questi neanche sei mesi fa hanno vinto un europeo e sono criticati a destra e a manca.
La nostalgia dovrebbe essere ritenuta un crimine. A quanto è meglio avere una squadra con giocatori forti che un team unito e vincente.
Io personalmente non critico la vittoria dell'Europeo, non critico Mancini e non critico i giocatori, dico però che dobbiamo ragionare sulle cose, non soltanto godere per l'Europeo e piangerci addosso dopo ieri. Quindi smettiamola con sta storia del calcio più bello e tutte le altre bischerate che abbiamo detto. All'Europeo abbiamo giocato bene, da gruppo, evidenziando però dei problemi evidentissimi del nostro calcio. Nella fase ad eliminazione diretta, escluso il Belgio abbiamo pareggiato 3 partite, vincendone 2 ai rigori. Mettendo in luce i nostri grandi punti di forza(centrocampo e difesa) e i nostri grandissimi limiti(attacco). Nelle ultime settimane, vuoi gli infortuni, vuoi la condizione, si è tornati a vedere un'Italia simile a quella di Ventura, incapace di creare azioni da gol, sterile e cadaverica.
Da tutto questo Mancini ne esce come un eroe, per aver vinto un europeo con fortuna, ma senza rubare nulla. Però lo stato del movimento non è cambiato dal 2018 e continuiamo a non sfornare giovani talenti, continuiamo a non avere ricambi all'altezza degli ultimi grandi vecchi(ditemi voi ad oggi con chi sostituiremo Chiellini e Bonucci lì dietro. Uno forse Bastoni, ancora da vedere, e poi?).
Dire che siamo stati polli, i rigori sbagliati, la Bulgaria, ma vi rendete conto che non segniamo gol su azione da chissà quanti minuti? Non avessimo segnato su calcio piazzato con la Svizzera probabilmente avremmo perso direttamente a Roma per 1-0.
Quando nel 2018 si diede tutta la colpa a Ventura si fece la solita operazione all'italiana, in cui nessuno si assume le proprie responsabilità. Ventura gestì lo spogliatoio in maniera delirante, ma contro la Svezia pagò il fatto che quando incontriamo un certo tipo di squadra, vedi anche l'Irlanda del Nord ieri, non abbiamo mezzi per segnare visto che nessuno dei nostri è capace di saltare un uomo che sia uno. E la partita infatti finisce in pareggio, ma se non sei nella fase ad eliminazione di un grande torneo, col pareggio ci fai poco e infatti andiamo ai playoff.
Ora, come dicevo prima, inutile piangerci addosso. Però io ribadisco che se non incominciamo a ragionare sul nostro movimento in generale, nei prossimi anni saremo una nazione di seconda, terza fascia. Quindi verremo molto dopo le varie Spagna, Inghilterra, Francia, Germania. E il motivo è semplice: la nostra Serie A è diventata un campionato con molto meno appeal, i nostri giovani non vengono mai lanciati nella mischia. All'estero tu vedi ragazzi di 16-17 anni che vengono fatti esordire titolari dai top club e che arrivano a 22-23 anni con 100-150 partite ufficiali già giocate ad altissimi livelli. In Italia, se ti va bene, a 22 anni ti rompono ancora le palle perché dicono che non sei capace di gestire la pressione visto che sei alla quinta partita giocata. Poi uno mi dirà: ma noi in Italia i Foden o i Pedri non ce li abbiamo nemmeno. E io mi domando: ma qualora ce li avessimo, ma voi siete sicuri che qualcuno li lancerebbe così giovani?