Hard Is Ono ha scritto: ↑01/10/2025, 14:39
Il 2025 si sta impegnando ancora più degli anni passati a confermare che viviamo in un epoca sì di guerre e controrivoluzioni, ma anche e soprattutto di rivoluzioni.
Nessuna ondata precedente (sudamerica a fine anni '10 o primavere arabe all'inizio) ha avuto un effetto così contagioso e un protagonismo così prolungato delle masse in lotta. Tenere la conta dei paesi travolti ormai è un esercizio faticoso: Sri Lanka, Iran, Bangladesh, Kenya, Serbia, Indonesia, Nepal, Filippine, Perù, Madagascar, Marocco.
Le rivoluzioni sono diventate ormai un fatto quotidiano, entrate di prepotenza nell'immaginario di centinaia di milioni di persone nel mondo, provocando un cambiamento nella coscienza delle masse che non farà passi indietro tanto rapidamente.
Ci sono degli elementi comuni e delle lezioni da trarre:
In primo luogo, appunto, la forza delle masse che da sole, disorganizzate, senza leadership o con leadership improvvisate, mettono in crisi, in fuga o abbattono regimi anche decennali.
Un elemento ricorrente è l'odio verso la corruzione, non a caso i simboli colpiti per primi sono stati quelli legati alla profonda corruzione delle istituzioni, dei partiti, dei sistemi.
Ma la cosa non si ferma qui, l'odio è profondo, è verso il sistema e chiunque lo difenda o lo rappresenti. E' una generalizzazione del "que se vayan todos" dell'Argentinazo del 2001. L'odio è verso tutti i rappresentanti del sistema, anche la semplice partecipazione alle istituzioni è un elemento che attira addosso il disprezzo. E' un disprezzo sano, che va dritto al cuore del sistema.
Questo odio colpisce anche e giustamente i partiti di sinistra che in questi decenni hanno amministrato la crisi, si sono fatti strumento dell'austerità.
Si tratta, in tutti i casi, di processi incompiuti, ancora largamente in corso di sviluppo, in cui nuove direzioni politiche stanno venendo messe alla prova. Non è una fase che si chiuderà tanto presto.
In queste settimane in Francia sta montando un movimento poderoso che avrà domani un'altra giornata di lotta significativa. In Italia la passività si è finalmente infranta e potremmo avere un nuovo sciopero generale tra poche ore.
Le onde delle rivoluzioni stanno iniziando a bussare anche alle porte della vecchia e stanca Europa.
E' proprio un momento entusiasmante.