Lo stesso Austin ebbe a dirlo anni fa che, con un sistema di writing/booking come quello degli anni 2010, nemmeno uno come lui sarebbe potuto emergere.Darth_Dario ha scritto: ↑07/11/2024, 9:20 Comunque tanto della percezione è, ovviamente, colpa della WWE stessa più che dei Wrestler. Hanno passato gli ultimi 15 anni a dirci come qualsiasi scureggia del passato fosse la cosa più fica del mondo al punto di convincere gli spettatori che anche gente come Savio Vega e JBL (scusa Alieus) abbiano "star power".
Non solo, hanno raccontato infinite volte come questi Wrestler hanno raggiunto il loro status: storie epiche, tante regole infrante, casino su casino. Stacco sul presente, abbiamo Styles e Danielson che irrompono nell'ufficio di McMahon e fanno pippa perché hanno scombinato le sedie ed escono sistemando tutto (per fare un esempio). In generale, la domanda è sempre la stessa: Austin sarebbe stato Austin oggi?
Glorificazione del passato posso anche capirla (no in realtà, ma facciamo finta di si), è proprio il contesto che vige da almeno un quindicennio a questa parte in ogni ambito di entertainment che "prima era più bello", il problema è che a questo hanno pure legato il concetto che se non eri uno dei loro selezionati, eri uno sfigato cronico, che pure in contesti sulla carta importanti, non cavavi un cazzo di ragno dal buco.
Vedere wrestler ai tempi attuali, poderosamente scavalcati da Goldberg, che torna dal nulla dopo 13 anni, fa 2 match (2 angle, visto che non avrà superato manco i 5 minuti sul ring accorpandoli insieme) e diventa campione mondiale, battendo con una scoreggia gente che dovrebbe rappresentarmi il presente, nonché campione mondiale, altro non può fare che instillare l'idea che i wrestler odierni siano pippe indecorose, incapaci di sopravvivere più di 2 minuti sul ring con un vecchio semiritirato.
Non ci hanno guadagnato un cazzo, se non rimarcare quanto ai tempi fossero tutti sfigati tranne Reigns.