ma la Semenya è una donna infatti. che ha vinto tre mondiali e due olimpiadi femminili.
Transessualità e sport
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Re: Transessualità e sport
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Re: Transessualità e sport
Poi bandita.THEREALUNDERTAKER ha scritto: ↑06/08/2024, 0:17 ma la Semenya è una donna infatti. che ha vinto tre mondiali e due olimpiadi femminili.
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Re: Transessualità e sport
perchè la IAAF cambiò appunto le regole. E mica le hanno tolto le medaglie in modo postumo. Tra l'altro ha anche vinto un ricorso la Semenya per quel cambio regole, nel 2023.
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Re: Transessualità e sport
E infatti, ribadisco, il problema alla base sono appunto le regole che variano a seconda di come fanno comodo tra una competizione e l'altra e il buonsenso di chi sa di avere un vantaggio ma se ne sbatte perché può competere secondo le regole.THEREALUNDERTAKER ha scritto: ↑06/08/2024, 0:21 perchè la IAAF cambiò appunto le regole. E mica le hanno tolte le medaglie in modo postumo. Tra l'altro ha anche vinto un ricorso la Semenya per quel cambio regole, nel 2023.
Sui test ormai c'è poco da dire perché è abbastanza evidente. È tutto il contorno che incide.
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Re: Transessualità e sport
e torniamo al discorso che il contorno polemico è unilaterale. I fatti sono che:AFM2000 ha scritto: ↑06/08/2024, 0:25 E infatti, ribadisco, il problema alla base sono appunto le regole che variano a seconda di come fanno comodo tra una competizione e l'altra e il buonsenso di chi sa di avere un vantaggio ma se ne sbatte perché può competere secondo le regole.
Sui test ormai c'è poco da dire perché è abbastanza evidente. È tutto il contorno che incide.
La Khelif è donna, poteva partecipare, sta partecipando e meritatamente è arrivata in semifinale.
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Re: Transessualità e sport
In effetti è tremendo che nel mondo si sfruttino le proprie caratteristiche vincenti nei limiti delle regole imposte.
Se uno è alto e ha un po' di amor proprio dovrebbe tenersi alla larga da pallavolo e basket; Phelps se avesse avuto un po' di coraggio si sarebbe dato agli scacchi, che con quelle manone che si ritrova avrebbe involontariamente ribaltato la scacchiera a ogni mossa, sai che spasso.
E Khelif? Modella, tutta la vita.
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Re: Transessualità e sport
l'unica cosa di buon senso è evitare di quotare il fenomeno con le sue teorie lombrosiane per cui basta un'occhiata.
lo dico a chi sta cercando di rispondergli seriamente.
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Re: Transessualità e sport
Potete andare avanti anche per 1000 pagine a discutere, fino a che il Cio non darà spiegazioni scientifiche ed entrerà nel merito dei test effettuati, rimarrà il dubbio che in semifinale ci saranno due atlete donne con la massa muscolare di un uomo, una sorta di doping, involontario quanto volete ma pur sempre doping.
Ma loro parlano di diritti umani e della volontà di non effettuare più test considerati degradanti per gli atleti….non si può permettere l’ingresso ad una competizione così importante basandosi su ciò che è scritto sul passaporto. Ci vuole la massima trasparenza e chiarezza.
Ma loro parlano di diritti umani e della volontà di non effettuare più test considerati degradanti per gli atleti….non si può permettere l’ingresso ad una competizione così importante basandosi su ciò che è scritto sul passaporto. Ci vuole la massima trasparenza e chiarezza.
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Re: Transessualità e sport
Corilo ma il dubbio si avrà sempre, per qualsiasi cosa perchè in una società dove si mettono in dubbio i vaccini, le motivazioni della profilassi, le notizie e le decisioni che una persona/gruppo di potere fa... avrai sempre chi mette in dubbio (è il dubbio che ti fa mettere in discussione le certezze precedenti, com è giusto che sia, ovvio)Corilo1 ha scritto: ↑06/08/2024, 10:07 Potete andare avanti anche per 1000 pagine a discutere, fino a che il Cio non darà spiegazioni scientifiche ed entrerà nel merito dei test effettuati, rimarrà il dubbio che in semifinale ci saranno due atlete donne con la massa muscolare di un uomo, una sorta di doping, involontario quanto volete ma pur sempre doping.
Ma loro parlano di diritti umani e della volontà di non effettuare più test considerati degradanti per gli atleti….non si può permettere l’ingresso ad una competizione così importante basandosi su ciò che è scritto sul passaporto. Ci vuole la massima trasparenza e chiarezza.
inoltre.. noi non siamo li, stiamo su un forum: quello che possiamo fare è discutere (si spera, pacatamente). I dubbi non te li toglierai mai, ma almeno si discute. Che ad AFM (o chi per lui) il discorso è "non mi piace la Khelif" e "non mi piace che esista quest'essere" è palese eh, non è che ci vuole "Il buon senso" per capirlo (tra l'altro lo hanno anche detto apertamente).
Da un punto di vista regolamentare, ribadisco, ad oggi la scelta è farla gareggiare perchè per Il CIO ed i suoi parametri scientifici (il livello di testosterone) è abilitata a farlo.
poi, se si vuole entrare nel merito della parametrizzazione e di come questa "dev'essere" per un futuro... beh di quello possiamo parlare quanto vogliamo.. a scegliere saranno sempre le organizzazioni e le federazioni.
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Re: Transessualità e sport
Ma se ci sono delle regole e dei controlli si deve partire dall'assunto che siano stati svolti correttamente, al massimo può servire la prova contraria ma, ad oggi, i valori di testosterone sono quelli richiesti dal CIO per la partecipazione ai GIochi. Il dibattito potrebbe e dovrebbe essere su quanto sia giusto che i valori di ingresso siano questi ma i toni (se non in minima parte) non sono mai stati questi (non è chiaramente una polemica a te, sia chiaro).Corilo1 ha scritto: ↑06/08/2024, 10:07 Potete andare avanti anche per 1000 pagine a discutere, fino a che il Cio non darà spiegazioni scientifiche ed entrerà nel merito dei test effettuati, rimarrà il dubbio che in semifinale ci saranno due atlete donne con la massa muscolare di un uomo, una sorta di doping, involontario quanto volete ma pur sempre doping.
Ma loro parlano di diritti umani e della volontà di non effettuare più test considerati degradanti per gli atleti….non si può permettere l’ingresso ad una competizione così importante basandosi su ciò che è scritto sul passaporto. Ci vuole la massima trasparenza e chiarezza.
In ogni caso, il dibattito sulla singola atleta non trovo sia costruttivo perché porta molti a sfogare su una persona opinioni politiche che finiscono per buttarla in mezzo in un caso mediatico.
Sulle ultime dichiarazioni del CIO, sinceramente è giusto dire che il controllo dei genitali al giorno d'oggi non dovrebbe essere la regola dei controlli, se no si torna all'inquisizione che per confutare la tua impotenza chiedeva di copulare davanti ad un tribunale di preti. Penso e credo ci siano metodi meno invasivi e degradanti.
Piuttosto è una precisazione banale ed inutile che non aggiunge nulla al dibattito.
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Re: Transessualità e sport
Però è una discussione senza fine, sterile, perché non avendo certezze tutti possono dare aria alla bocca e a perderci alla fine sono le atlete e lo sport che praticano.THEREALUNDERTAKER ha scritto: ↑06/08/2024, 10:18
Corilo ma il dubbio si avrà sempre, per qualsiasi cosa perchè in una società dove si mettono in dubbio i vaccini, le motivazioni della profilassi, le notizie e le decisioni che una persona/gruppo di potere fa... avrai sempre chi mette in dubbio (è il dubbio che ti fa mettere in discussione le certezze precedenti, com è giusto che sia, ovvio)
inoltre.. noi non siamo li, stiamo su un forum: quello che possiamo fare è discutere (si spera, pacatamente). I dubbi non te li toglierai mai, ma almeno si discute. Che ad AFM (o chi per lui) il discorso è "non mi piace la Khelif" e "non mi piace che esista quest'essere" è palese eh, non è che ci vuole "Il buon senso" per capirlo eh (tra l'altro lo hanno anche detto apertamente.
Da un punto di vista regolamentare, ribadisco, ad oggi la scelta è farla gareggiare perchè per Il CIO ed i suoi parametri scientifici (il livello di testosterone) è abilitata a farlo.
poi, se si vuole entrare nel merito della parametrizzazione e di come "dev'essere" per un futuro... beh quello possiamo parlare quanto vogliamo.. a scegliere saranno sempre le organizzazioni e le federazioni.
Se dall’Iba non mi aspetto nulla, essendo una federazione senza alcuna credibilità, quando il Cio ti risponde che l’atleta X ha sempre lottato con le donne e sui documenti del suo paese è “classificata” come donna, come se quella fosse una spiegazione inconfutabile, mi cadono le braccia.
Non è un torneo amatoriale con in palio una confezione di gelati Motta, sono le olimpiadi, e non siamo più negli anni 70/80 con alcuni paesi che riempivano di steroidi i propri atleti, ora si possono fare esami approfonditi e capire se ci possono essere fattori che vadano non solo ad inficiare la regolarità delle sfide, ma anche a creare un pericolo, trattandosi di sport di lotta.
Invece siamo ancora qui, dopo giorni di discussione, e ne sappiamo come prima.
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Re: Transessualità e sport
State parlando di cose diverse.
TRU sta dicendo che le regole imposte del CIO sono quelle quindi la partecipazione di casi di DSD (presunti) come Khelif e Lin Yu Ting sono legittimi e non dovrebbero porre discussione.
Cheating sta dicendo cazzate che non meritano risposta.
Corilo sta ponendo una (a mio modo di vedere interessante) questione di principio sulla metodologia del CIO e sulla voluta ambiguità delle dichiarazioni degli ultimi giorni (un recap all'articolo che ho postato 3 pagine fa).
In particolare su questo: "As with previous Olympic boxing competitions, the gender and age of the athletes are based on their passport".
Così come la questione del "in passato sono state ammesse ad altre competizioni, quindi tutto ok". Pure Ben Johnson e Carl Lewis immagino che fossero "a norma" prima di un certo anno, ma non è un argomento valido.
Ora, io sono certamente convinto che il CIO abbia attuato dei controlli sulle due atlete, ma potrebbe essere utile chiarire quali sono i criteri di riferimento per una decisione o l'altra.
Che non significa violare la privacy delle due spiattellando la loro cartella clinica e la loro condizione medica (ci mancherebbe), ma semplicemente capire cosa si sta valutando.
Il livello di testosterone è ritenuto un criterio valido dal CIO? Il corredo genetico? C'è un livello di testosterone ritenuto univocamente escludente per le competizioni femminili perché affine a quello maschile (o al doping)? Se sì, perché questo livello è diverso da quello posto dall'IBA? E' possibile far valutare questi due diversi criteri da un ente terzo indipendente che si avvalga di una metodologia scientifica per dirimere la questione in modo chiaro?
La questione è complessa, sicuramente ci vuole tempo per mettere chiarezza in questi punti, ma sicuramente la chiusura a riccio sul "sono donne" o il "regole sono queste" non aiuta.
Perché il problema non è capire se "sono donne", ma capire se la loro condizione biologica è compatibile con una competizione equa con le altre partecipanti in una determinata disciplina o costituisce un vantaggio troppo importante.
Non è capire se "sono nelle regole", ma se le regole imposte da un'associazione hanno senso alla luce delle conoscenze mediche e biologiche a disposizione oggi.
TRU sta dicendo che le regole imposte del CIO sono quelle quindi la partecipazione di casi di DSD (presunti) come Khelif e Lin Yu Ting sono legittimi e non dovrebbero porre discussione.
Cheating sta dicendo cazzate che non meritano risposta.
Corilo sta ponendo una (a mio modo di vedere interessante) questione di principio sulla metodologia del CIO e sulla voluta ambiguità delle dichiarazioni degli ultimi giorni (un recap all'articolo che ho postato 3 pagine fa).
In particolare su questo: "As with previous Olympic boxing competitions, the gender and age of the athletes are based on their passport".
Così come la questione del "in passato sono state ammesse ad altre competizioni, quindi tutto ok". Pure Ben Johnson e Carl Lewis immagino che fossero "a norma" prima di un certo anno, ma non è un argomento valido.
Ora, io sono certamente convinto che il CIO abbia attuato dei controlli sulle due atlete, ma potrebbe essere utile chiarire quali sono i criteri di riferimento per una decisione o l'altra.
Che non significa violare la privacy delle due spiattellando la loro cartella clinica e la loro condizione medica (ci mancherebbe), ma semplicemente capire cosa si sta valutando.
Il livello di testosterone è ritenuto un criterio valido dal CIO? Il corredo genetico? C'è un livello di testosterone ritenuto univocamente escludente per le competizioni femminili perché affine a quello maschile (o al doping)? Se sì, perché questo livello è diverso da quello posto dall'IBA? E' possibile far valutare questi due diversi criteri da un ente terzo indipendente che si avvalga di una metodologia scientifica per dirimere la questione in modo chiaro?
La questione è complessa, sicuramente ci vuole tempo per mettere chiarezza in questi punti, ma sicuramente la chiusura a riccio sul "sono donne" o il "regole sono queste" non aiuta.
Perché il problema non è capire se "sono donne", ma capire se la loro condizione biologica è compatibile con una competizione equa con le altre partecipanti in una determinata disciplina o costituisce un vantaggio troppo importante.
Non è capire se "sono nelle regole", ma se le regole imposte da un'associazione hanno senso alla luce delle conoscenze mediche e biologiche a disposizione oggi.
Ultima modifica di Inklings il 06/08/2024, 11:15, modificato 1 volta in totale.
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Re: Transessualità e sport
posso dire ciò che penso di cheating o rischio il ban?
comunque, a mio parere, temo che sto casino sia dovuto anche ad una sorta di lotta di potere tra le due federazioni.
il cio non sarà perfetto, nessuno nega, ma l'iba è mooooolto corrotta. ma molto.
mi sa che alle prossime olimpiadi ciao ciao boxe
comunque, a mio parere, temo che sto casino sia dovuto anche ad una sorta di lotta di potere tra le due federazioni.
il cio non sarà perfetto, nessuno nega, ma l'iba è mooooolto corrotta. ma molto.
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Re: Transessualità e sport
Non è capire se "sono nelle regole", ma se le regole imposte da un'associazione hanno senso alla luce delle conoscenze mediche e biologiche a disposizione oggi.
hanno senso nel momento in cui le decidi: Poi la decisione non è che statica o durerà per sempre Inklings.. non sono le prime regole ad essere cambiate nel tempo; e le regole si cambiano per le "nuove esigenze sociali venutesi a creare" (le donne non potevano votare, non potevano gareggiare, non potevano fare la maratona ecc ecc poi le cose son cambiate)
Il livello di testosterone è ritenuto un criterio valido dal CIO? Il corredo genetico? C'è un livello di testosterone ritenuto univocamente escludente per le competizioni femminili perché affine a quello maschile (o al doping)? Se sì, perché questo livello è diverso da quello posto dall'IBA? E' possibile far valutare questi due diversi criteri da un ente terzo indipendente che si avvalga di una metodologia scientifica per dirimere la questione in modo chiaro?
Come detto.. qui torniamo al discorso che a decidere saranno sempre "le organizzazioni" e c'è poco da dire: le decisioni avverranno sempre per discorsi politici/di interesse/di potere.