Più che altro perché lo farebbero come qualunque altra cosa: in maniera pessima e raffazzonata.
Il centrodestra, se escludiamo la questione migranti su cui c'è una comunanza d'intenti sull'obiettivo, fermarli, molto meno sul come visto che la Lega vuole ritornare ai decreti sicurezza, mentre FdI vuole il blocco navale, per il resto è diviso su quasi tutto.
Le flat tax proposte da Salvini e Berlusconi la Meloni non le appoggia, semplicemente perché sa benissimo che al 99% andrà lei a Palazzo Chigi, i soldi non ci sono(parliamo di manovre da almeno 60 miliardi, di fatto impossibili da realizzare) e quindi più prometti, più la gente si incazzerà quando non manterrai(un malizioso direbbe che le promettono perché sanno che poi la merda se la prenderà Giorgia quando non se ne farà niente). C'è poi la questione autonomia differenziata che un partito nazionalista come FdI non può appoggiare e che è tornata ad essere il cavallo di battaglia di una lega che ha perso ogni aspirazione di diventare un partito nazionale e sta tornando verso il radicamento nel nord.
Tutte queste questioni esploderanno dal 26 settembre in tutta la loro forza, ma sono visibili già da oggi. Il vero problema è che in questo momento assistiamo allo sfilacciamento di tutti i partiti dell'arco costituzionale e alla totale assenza di un'alternativa antisistema come fu il M5S, capace di incanalare il malcontento diffuso nel paese. Il rischio è duplice: elevata astensione e disaffezione sempre maggiore dei cittadini nei confronti della politica.
C'è poi da vedere l'effettivo funzionamento del nuovo Parlamento, oltre che la composizione. Molti avevano sollevato nei mesi scorsi un tema di cui oggi non parla nessuno, ma che dopo le elezioni tornerà di stretta attualità. Il numero dei parlamentari è stato tagliato, ma non si è intervenuto sulle commissioni. Questo vuol dire che ci sarà anche molta difficoltà a portare avanti i lavori parlamentari nelle commissioni con 1/3 dei parlamentari in meno.
Tutte queste cose le dovrà gestire il nuovo parlamento: nuova legge elettorale, riscrittura di molti regolamenti parlamentari, oltre ovviamente ai problemi seri quindi inflazione, crisi economica, crisi idrica e climatica, crisi ucraina, ecc. In uno scenario di guerriglia interna, con Fi e Lega che tenteranno di sgambettare la Meloni per mostrarla come una leader debole e incapace.
Con largo anticipo mi viene da dire auguri alla Meloni e, soprattutto, agli italiani.