HANA KIMURA VS MIKA IWATA - Sendai Girls' Korakuen Hall 19/04/2018
A due anni dalla tragica morte di Hana Kimura, ecco un piccolo tributo con uno dei suoi match migliori in carriera, almeno per certi versi. L'evento in cui si è svolto è il classico big show delle Sendai Girls' al Korakuen. Abbiamo Aiger e Sakura Hirota a fare ignoranza nel lowcard, un altro grande capitolo della scintillante rivalità tra Io Shirai e la boss Meiko Satomura e un main event in cui ancora una volta la campionessa e super prodigio Chihiro Hashimoto perde a sorpresa contro una veterana per poi avere la sua redemption e riprendersi subito la cintura. Un copione già visto con Aja Kong e Hiroyo Matsumoto destinato a ripetersi, non fosse che la veterana di turno, Ayako Hamada, sarà arrestata per possesso di droga poco dopo.
In questo contesto Hana kimura affrontava l'altro giovane prospetto allenato da Meiko negli ultimi anni: Mika Iwata. E se da una parte Chihiro era la wrestling machine modello Kurt Angle tutta carni rosse (vedere il suo profilo Istagram), Mika era quella con la presenza scenica da bella ragazza, comunque letale soprattutto nei calci. Hana è in una sua versione più stronza (cattiva per esigenze di storia) del suo personaggio tutto acqua e sapone delle indy, ovvero extra Stardom. Mentre nella federazione ora di Bushiroad era la cool heel in leather nero in una delle versioni più fighe dell'Oedo Tai, quella di Kagetsu (con cui in quel periodo era Goddesses Champ), dalle altre parti (tipo Sendai e W-1) era tutta costumi rosa, balli e sorrisi.
Hana buona con il titolo Junior JWP e quello Princess of Pro Wrestling adesso detenuto da pupilla mea Harukedda Umesaki
In ogni caso, il match non è arrivato dal nulla e aveva una lunga storia alle spalle. Tutto si basava sul sentimento di inferiorità della Sendai girl, sconfitta quasi sempre da Hana Kimura nel corso di tutta la sua carriera, anche in una guerra per il titolo Junior JWP al loro primo scontro in singolo. In particolare, la figlia di Kyoko aveva battuto Mika in pochi minuti, in modo umiliante, a fine 2017. E già lì si poteva notare Meiko alzare il sopracciglio dubbiosa. Qualche mese dopo Iwata, nel frattempo tornata ad usare questo cognome dopo una breve crisi d'identità in cui era diventata "Shirahime", aveva avuto l'accasione di redimersi, ma al Shinjuku FACE non era andata oltre il pari da time limit proprio quando pareva lì lì per vincere. Inutile dire che la capa Satomura non l'aveva presa benissimo e, più arrabbiata di me dopo il pari del Cagliari ieri, le aveva detto: "Scusa giovane, m’sta a ven la nervatur mocch a te! Mo seggnorínè, vedi se la sconfiggi a questa o t'j'a dà schiaffi che ti presento Sanda Necole trimona. Basta time limit bell...bell. Si capit u fatt?". Si arriva quindi a questo match per salvare l'onore delle Sendai Girls, "le più tostissime che c'è".
Fin da subito mettono in chiaro che Mika Iwata andrà di calci, mentre Hana, appunto da heel nella psicologia del match, conduce puntando sulle sottomissioni per sfiancare la rivale e consentirle di "vendere" la voglia di non arrendersi e reagire. Perchè Meiko già l'ha guardata malissimo nel backstage.
Mika, KICK IT!
Non che da parte sua Hana non controbatta con colpi diretti eh! Anzi, mette in mostra tutto un repertorio di suolate e calci dalle movenze molto Kyoko Kimuresche. La super testata, invece, è un riferimento allo scontro di pochi minuti di novembre. Le fasi in cui Hana è in controllo con sottomissioni via via sempre più pericolose si alternano con i comeback di Iwata con gli scambi diretti a legare il tutto, fino a quando la Sendai, orgoglio della boss sua, non riesce finalmente a buttare giù la rivale dopo un piccolo crescendo con tanto di Venus shot tsukkoso (calcio volante tipico di Tsukasa Fujimoto).
Un match con una storia semplice e una messa in scena lineare, anzi a trovare un difetto forse lo hanno fatto in un modo fin troppo schematico. Comunque quello doveva essere, anche considerando che nessuna delle due aveva ancora raggiunto la piena maturazione (e non credo che Mika anche adesso sia poi tanto migliorata nel suo essere un po' un'eterna incompiuta) sul ring e, nel caso di Hana soprattutto, come personaggio con uno stile che influenza molto il suo modo di lottare. Insomma una Hana meno colorata e cazzona della versione TCS in Stardom che in molti avranno visto, più attenta e ordinata ma non per questo meno capace di trasmettere qualcosa ogni volta che calca il ring. Matane, Hana.