TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
- El Bamba
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
A proposito di film a tema zombesco son finalmente riuscito a recuperare "the sadness"..
Un virus inibisce ogni remora a chiunque venga infettato trasformandolo in una macchina dedita a stupri e violenze di ogni genere.. Che dire? Se il genere vi appassiona recuperatelo, il color rosso del sangue domina incontrastato.. Bello, bello, credo il miglior film sul tema dai tempi di "i Am hero"
Un virus inibisce ogni remora a chiunque venga infettato trasformandolo in una macchina dedita a stupri e violenze di ogni genere.. Che dire? Se il genere vi appassiona recuperatelo, il color rosso del sangue domina incontrastato.. Bello, bello, credo il miglior film sul tema dai tempi di "i Am hero"
- Corilo1
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Il terzo è metà e metà, inizia come pov, finisce nel modo classico.
Si, è una trashata, ma perlomeno è parecchio stronzo, la parte con la sposa armata di motosega è cult
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- Mannu
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
X (2022)
Ho adorato sto film, sarà che ho un punto debole per qualsiasi cosa produca la A24 e per gli slasher in generale, ma l'ho trovato davvero ben fatto.
Ovviamente un grosso richiamo agli slasheroni del passato, ci mancherebbe, le citazioni sono palesi; però al tempo stesso ho trovato anche qualche idea originale e delle scene assurde che lo rendono assolutamente una fun ride. Se vi piace questo tipo di film e volete passare un'oretta e mezza piacevole, è quello che fa per voi.
Poi Mia Goth è una divinità.
Ho adorato sto film, sarà che ho un punto debole per qualsiasi cosa produca la A24 e per gli slasher in generale, ma l'ho trovato davvero ben fatto.
Ovviamente un grosso richiamo agli slasheroni del passato, ci mancherebbe, le citazioni sono palesi; però al tempo stesso ho trovato anche qualche idea originale e delle scene assurde che lo rendono assolutamente una fun ride. Se vi piace questo tipo di film e volete passare un'oretta e mezza piacevole, è quello che fa per voi.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
The Northman a me é sembrato voler fondere il canovaccio dei cinecomics ai temi della tragedia greca (in particolare Eschilo, in particolare l'Agamennone, oltre ai riferimenti più ovvi) per magari diventare definitivamente un fenomeno pop (pop alla Kubrick, si intende). Operazione parzialmente riuscita, la grandiosità della rappresentazione stona rispetto alla banalità dell'intreccio e la tesi é fin troppo diluita per essere efficace; se avesse raccolto anche la verbosità prolissa ma opportuna a mantenere l'attenzione alla Nolan, forse ne sarebbe uscito qualcosa di piú gradevole. Top le interpretazioni, flop la doppia morte finale che sembra uscita da 300. Simpatico insomma
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Stessa impressione in alcune fasi, il film ha un bell'impatto visivo e alcune interpretazioni notevoli (Hawke su tutti), ma non mi ha convinto pienamente. Tralasciando che quell'accenno edipico non so cosa abbia a che fare con i vichinghi, anche il personaggio della Joy parte bene ma poi prende una piega abbastanza scontata. Concordo sulla fine, ad un certo punto veramente sembrava 300. Insomma, complessivamente non rimpiango di averlo visto, ma di certo l'ho trovato un po' altalenante (e con troppa carne a fuoco, sia come citazioni che come passaggi di trama che poi non vengono sviluppati bene).Hohesc ha scritto: ↑23/04/2022, 23:39 The Northman a me é sembrato voler fondere il canovaccio dei cinecomics ai temi della tragedia greca (in particolare Eschilo, in particolare l'Agamennone, oltre ai riferimenti più ovvi) per magari diventare definitivamente un fenomeno pop (pop alla Kubrick, si intende). Operazione parzialmente riuscita, la grandiosità della rappresentazione stona rispetto alla banalità dell'intreccio e la tesi é fin troppo diluita per essere efficace; se avesse raccolto anche la verbosità prolissa ma opportuna a mantenere l'attenzione alla Nolan, forse ne sarebbe uscito qualcosa di piú gradevole. Top le interpretazioni, flop la doppia morte finale che sembra uscita da 300. Simpatico insomma
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
@Kanye, domanda. Mi sono un po’ intrippato con i film tedeschi dei 20’. Per ora ho visto Il gabinetto del dottor Caligari; Destino, Metropolis e M. (del 31’ e sonoro, ma vabbè comunque una figata); Nosferatu, Faust e Aurora. Altri consigli di film di questi o altri registi da recuperare?
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
M lo vidi al liceo durante l'alternanza scuola lavoro su proposta di un prof di diritto penale, ricordo che veramente mi colpì tantissimo.Inklings ha scritto: ↑24/04/2022, 14:41 @Kanye, domanda. Mi sono un po’ intrippato con i film tedeschi dei 20’. Per ora ho visto Il gabinetto del dottor Caligari; Destino, Metropolis e M. (del 31’ e sonoro, ma vabbè comunque una figata); Nosferatu, Faust e Aurora. Altri consigli di film di questi o altri registi da recuperare?
Di recente vidi Ombre e nebbie di Allen, che è essenzialmente il suo omaggio all'espressionismo tedesco, non un titolo indimenticabile ma come "tributo" a quel cinema rende bene, per altro visivamente è veramente un film molto interessante.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Alcuni appunti a caldo dopo la prima visione de
Ultimo tango a Parigi, o l'arbitraria memoria
Marlon vuole annullare la memoria perché gli ha portato solo dolore col suicidio inspiegabile della moglie, ma tuttavia accetta la narrazione, finzionale o meno, anche perché ne ignora la potenza (la memoria é narrazione) e la narrazione avrebbe potuto spiegare la morte della moglie, che invece resta memoria senza interpretazione (da cui memoria + interpretazione = narrazione, cioé il nostro presente). Le uniche narrazioni della sua vita sono quella imposta della suocera (il funerale religioso, non sopporta i suoni che ci sono e quindi la natura multi-narrativa e multi-interpretativa dell'albergo, nonostante lo gestisca) e quella speculare dell'amante (lui disprezza l'amante della moglie, anche se la narrazione dei due rapporti é identica e lo costringe a riflettere su di sé; inoltre, accetta la narrazione esplicita dell'amante da parte della moglie, pur ripudiandone intellettualmente la figura).
Nella prima fase della sua vita Brando accetta acriticamente gli eventi e cosí si costruisce una memoria senza interpretazione per un presente confuso, aperto dal suicidio inspiegabile.
Nella seconda fase Brando rifiuta il ruolo della memoria proprio perché non ne vede lo scopo, in quanto inutile a dargli risposte, e l'unico essere con cui riesce a parlare é il cadavere, cioé l'istanza assoluta e manipolabile, della moglie; ora che non risponde, Brando riesce a parlarci e a trovare la pace, anche se di fatto si parla da solo e si narra.
Entra quindi nella terza fase, dove decide di vivere criticamente, iniziando col racconto ordinato ed interpretato della propria vita, lanciandosi in retorica narrativa ("io ti amo, che conta il resto?") e quindi cadendo nell'estremo opposto, ovvero la realtà che deve necessariamente uniformarsi alla narrazione ("quando una cosa finisce, poi ricomincia, no?"). Ora che pretende di conoscersi, pretende ancora piú di prima di controllare: prima controllava il corpo di Maria, ma le lasciava la libertà di non tornare ma piú, ora vuole controllarla come un personaggio nel romanzo della sua vita. Ovviamente muore ammazzato.
Le sue scene soliste sono sempre in una penombra squarciata dalla luce tagliente ed invasiva: l'oblio della dimenticanza rovinato dalla memoria della vita ancora viva.
Maria ha sempre vissuto una narrazione inquadrata, implicitamente nei ricordi alla casa di famiglia, che con i quadri delle porte e delle finestre ricrea delle scene naturali, ed esplicitamente con lo pseudo-film girato dal fidanzato, che va a concludersi con la forma definitiva, il matrimonio.
Lei stessa inquadra acriticamente la realtà con i filtri interpretativi dei suoi registi, vedasi la percezione razzista della portinaia ricalcato sul razzismo della domestica di casa sua: é ancora nella prima fase.
Per lei il sesso assoluto dell'appartamento é una liberazione dalle forme, perché ha goduto di un eccesso di interpretazione, che rappresenta la morte individuale e l'ha frustrata tanto quanto l'eccessivo caos di Brando, ovvero l'eccessiva vita.
Negli incontri clandestini Maria cerca la vita inspiegabile col brivido di trovare una spiegazione finalmente propria, e quindi scoprirsi e quindi spiegarsi; per cui si lascia sottomettere fisicamente, perché le é lasciata la libertà intellettuale di spiegarsi quella sottomissione. Brando cerca la morte, l'assenza di responsabilità con sé stessi e domina per dominare eventuali domande, ma cade in un paradosso perché una dominazione completa richiederebbe la responsabilità del dominato a proprio carico, quindi deve comunque lasciare la libertà di cui sopra; anche perché la dominazione su chi sceglie di essere dominato è la vera conferma del proprio controllo.
Quando Brando torna alla vita, Maria (Pascal) é delusa e capisce che é ora di smettere i ruoli di Puttana (Meis) e tornare alla propria interpretabile forma, non prima di aver mostrato a tutti com'é che si balla.
"Pensare che questa pistola era cosí pesante quand'ero una bambina"
Ultimo tango a Parigi, o l'arbitraria memoria
Marlon vuole annullare la memoria perché gli ha portato solo dolore col suicidio inspiegabile della moglie, ma tuttavia accetta la narrazione, finzionale o meno, anche perché ne ignora la potenza (la memoria é narrazione) e la narrazione avrebbe potuto spiegare la morte della moglie, che invece resta memoria senza interpretazione (da cui memoria + interpretazione = narrazione, cioé il nostro presente). Le uniche narrazioni della sua vita sono quella imposta della suocera (il funerale religioso, non sopporta i suoni che ci sono e quindi la natura multi-narrativa e multi-interpretativa dell'albergo, nonostante lo gestisca) e quella speculare dell'amante (lui disprezza l'amante della moglie, anche se la narrazione dei due rapporti é identica e lo costringe a riflettere su di sé; inoltre, accetta la narrazione esplicita dell'amante da parte della moglie, pur ripudiandone intellettualmente la figura).
Nella prima fase della sua vita Brando accetta acriticamente gli eventi e cosí si costruisce una memoria senza interpretazione per un presente confuso, aperto dal suicidio inspiegabile.
Nella seconda fase Brando rifiuta il ruolo della memoria proprio perché non ne vede lo scopo, in quanto inutile a dargli risposte, e l'unico essere con cui riesce a parlare é il cadavere, cioé l'istanza assoluta e manipolabile, della moglie; ora che non risponde, Brando riesce a parlarci e a trovare la pace, anche se di fatto si parla da solo e si narra.
Entra quindi nella terza fase, dove decide di vivere criticamente, iniziando col racconto ordinato ed interpretato della propria vita, lanciandosi in retorica narrativa ("io ti amo, che conta il resto?") e quindi cadendo nell'estremo opposto, ovvero la realtà che deve necessariamente uniformarsi alla narrazione ("quando una cosa finisce, poi ricomincia, no?"). Ora che pretende di conoscersi, pretende ancora piú di prima di controllare: prima controllava il corpo di Maria, ma le lasciava la libertà di non tornare ma piú, ora vuole controllarla come un personaggio nel romanzo della sua vita. Ovviamente muore ammazzato.
Le sue scene soliste sono sempre in una penombra squarciata dalla luce tagliente ed invasiva: l'oblio della dimenticanza rovinato dalla memoria della vita ancora viva.
Maria ha sempre vissuto una narrazione inquadrata, implicitamente nei ricordi alla casa di famiglia, che con i quadri delle porte e delle finestre ricrea delle scene naturali, ed esplicitamente con lo pseudo-film girato dal fidanzato, che va a concludersi con la forma definitiva, il matrimonio.
Lei stessa inquadra acriticamente la realtà con i filtri interpretativi dei suoi registi, vedasi la percezione razzista della portinaia ricalcato sul razzismo della domestica di casa sua: é ancora nella prima fase.
Per lei il sesso assoluto dell'appartamento é una liberazione dalle forme, perché ha goduto di un eccesso di interpretazione, che rappresenta la morte individuale e l'ha frustrata tanto quanto l'eccessivo caos di Brando, ovvero l'eccessiva vita.
Negli incontri clandestini Maria cerca la vita inspiegabile col brivido di trovare una spiegazione finalmente propria, e quindi scoprirsi e quindi spiegarsi; per cui si lascia sottomettere fisicamente, perché le é lasciata la libertà intellettuale di spiegarsi quella sottomissione. Brando cerca la morte, l'assenza di responsabilità con sé stessi e domina per dominare eventuali domande, ma cade in un paradosso perché una dominazione completa richiederebbe la responsabilità del dominato a proprio carico, quindi deve comunque lasciare la libertà di cui sopra; anche perché la dominazione su chi sceglie di essere dominato è la vera conferma del proprio controllo.
Quando Brando torna alla vita, Maria (Pascal) é delusa e capisce che é ora di smettere i ruoli di Puttana (Meis) e tornare alla propria interpretabile forma, non prima di aver mostrato a tutti com'é che si balla.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Grande! Sono molto affezionato al cinema della Repubblica di Weimar perché è stato uno dei primi movimenti che ho visto da spettatore più "consapevole", ed è innegabile l'influenza che hanno avuto sul cinema d'autore europeo ed internazionale.Inklings ha scritto: ↑24/04/2022, 14:41 @Kanye, domanda. Mi sono un po’ intrippato con i film tedeschi dei 20’. Per ora ho visto Il gabinetto del dottor Caligari; Destino, Metropolis e M. (del 31’ e sonoro, ma vabbè comunque una figata); Nosferatu, Faust e Aurora. Altri consigli di film di questi o altri registi da recuperare?
Da quanto leggevo in alcuni manuali di storia del cinema (ricordo il Bertetto ma dovrei ricontrollare) gli autori imprescindibili sono quelli che hai menzionato cioè Wiene, Murnau e Lang, Lubitsch lo conosco meno quindi non saprei dirti. Mi sentirei di citarti due film importantissimi di Murnau, L'Ultima Risata perché perfetto esempio di kammerspiel e Tabu perché trovo affascinante il lavoro sui corpi e perché è stato ripreso da Gomes in quello che probabilmente è il mio film preferito degli ultimi dieci anni (ne parlavo con FantOs, che capolavorone mamma mia)
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
KanyeWest ha scritto: ↑24/04/2022, 20:05 Grande! Sono molto affezionato al cinema della Repubblica di Weimar perché è stato uno dei primi movimenti che ho visto da spettatore più "consapevole", ed è innegabile l'influenza che hanno avuto sul cinema d'autore europeo ed internazionale.
Da quanto leggevo in alcuni manuali di storia del cinema (ricordo il Bertetto ma dovrei ricontrollare) gli autori imprescindibili sono quelli che hai menzionato cioè Wiene, Murnau e Lang, Lubitsch lo conosco meno quindi non saprei dirti. Mi sentirei di citarti due film importantissimi di Murnau, L'Ultima Risata perché perfetto esempio di kammerspiel e Tabu perché trovo affascinante il lavoro sui corpi e perché è stato ripreso da Gomes in quello che probabilmente è il mio film preferito degli ultimi dieci anni (ne parlavo con FantOs, che capolavorone mamma mia)
Top, Murnau mi piace parecchio quindi sicuramente me li guardo.
Se dovessi dire il mio preferito però direi Destino di Lang, avevo quasi le lacrime nel finale. Penso entri nel mia top ten di film preferiti. Di lui che mi consigli oltre a quelli che ho citato? Mabuse e i sonori dopo M. meritano?
Ultima modifica di Inklings il 24/04/2022, 20:47, modificato 1 volta in totale.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Ho visto solo Mabuse in realtà ed è molto bello, per ora mi manca tutta la sua produzione americana quindi non so dirtiInklings ha scritto: ↑24/04/2022, 20:16
Top, Murnau mi piace parecchio quindi sicuramente me li guardo.
Se dovessi dire il mio preferito però direi Destino di Lang, avevo quasi le lacrime nel finale. Penso entri nel mia top ten di film preferiti. Di lui che mi consigli oltre a quelli che ho citato? Mabuse e i sonori dopo M. meritano?
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Dramma della gelosia (1970)
Ogni tanto mi viene voglia di rivedere sti vecchi film e vabbè, qua bisogna solo alzare le mani.
Ettore Scola come sempre riesce a mescolare alla perfezione tragedia e comicità, col suo realismo pungente che demolisce anche l'immagine che gli stranieri avevano della bella Italia e degli italiani (mostra discariche, Roma piena di monnezza, le piazzate che facciamo in pubblico, etc.) Un film che fa ridere, piangere, è un pugno nello stomaco. Ogni volta.
Poi vabè, la scena di Mastroianni che spalma la ricotta come fosse cemento è il tocco di classe. Giannini negli anni '70 era on fire e poteva fare letteralmente qualsiasi cosa, senza alcun dubbio uno degli attori più versatili che abbiamo mai avuto. E Monica Vitti era una regina assoluta. Senza contare la colonna sonora struggente di Trovajoli. Che meraviglia.
"Quante lacrime! Quanta felicità! Avete mai amato? Avete mai sofferto per amore? No? E allora che state a guardà?!"
(ho avuto un flash de Le onde del destino in cui il favore che chiede Jan a sua moglie è in realtà votare comunista)
Ogni tanto mi viene voglia di rivedere sti vecchi film e vabbè, qua bisogna solo alzare le mani.
Ettore Scola come sempre riesce a mescolare alla perfezione tragedia e comicità, col suo realismo pungente che demolisce anche l'immagine che gli stranieri avevano della bella Italia e degli italiani (mostra discariche, Roma piena di monnezza, le piazzate che facciamo in pubblico, etc.) Un film che fa ridere, piangere, è un pugno nello stomaco. Ogni volta.
Poi vabè, la scena di Mastroianni che spalma la ricotta come fosse cemento è il tocco di classe. Giannini negli anni '70 era on fire e poteva fare letteralmente qualsiasi cosa, senza alcun dubbio uno degli attori più versatili che abbiamo mai avuto. E Monica Vitti era una regina assoluta. Senza contare la colonna sonora struggente di Trovajoli. Che meraviglia.
"Quante lacrime! Quanta felicità! Avete mai amato? Avete mai sofferto per amore? No? E allora che state a guardà?!"
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Oh per me THE NORTHMAN è un semi-capolavoro però de gustibus. Per me l'intreccio è "banale" fino alla scena con la Kidman dove si svelano gli altarini, da li in poi anche tu spettatore rivaluti la tua empatia per un protagonista che è essenzialmente mangiato dalla vendetta e non conosce altra via. Posto che per me sarebbero bastate quelle meravigliose immagini a fare il film, ma ho apprezzato tantissimo che questo ha avuto 100 milioni di budget ed ha comunque fatto il suo film, straniante ed onirico a tratti, senza farsi mangiare da ingerenze di studio (che comunque un minimo ha influito da quanto si legge, ma non si percepisce). Please non menzioniamo 300 che manco è cinema ahah.Hohesc ha scritto: ↑23/04/2022, 23:39 The Northman a me é sembrato voler fondere il canovaccio dei cinecomics ai temi della tragedia greca (in particolare Eschilo, in particolare l'Agamennone, oltre ai riferimenti più ovvi) per magari diventare definitivamente un fenomeno pop (pop alla Kubrick, si intende). Operazione parzialmente riuscita, la grandiosità della rappresentazione stona rispetto alla banalità dell'intreccio e la tesi é fin troppo diluita per essere efficace; se avesse raccolto anche la verbosità prolissa ma opportuna a mantenere l'attenzione alla Nolan, forse ne sarebbe uscito qualcosa di piú gradevole. Top le interpretazioni, flop la doppia morte finale che sembra uscita da 300. Simpatico insomma
Film più accessibile rispetto a The VVitch e The Lighthouse? Probabile
Per questo meno bello? Proprio no
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Se posso, ti consiglio di recuperarti l'intervista ad IndieWire, in cui spiega un po' come è stato lavorare su un film prodotto da uno studio grosso, quanto ha influito la mancanza del final cut, il rapporto con le note dei produttori e in generale l'esigenza di bilanciare la sua visione a quello che lui ha definito genericamente "gusto hollywoodiano". A prescindere dall'idea che si ha di lui l'ho trovata una chiacchierata stimolante, sia per capire come funziona una produzione del genere sia perché mi è parso abbastanza schietto.The master of ROH ha scritto: ↑25/04/2022, 19:13 Oh per me THE NORTHMAN è un semi-capolavoro però de gustibus. Per me l'intreccio è "banale" fino alla scena con la Kidman dove si svelano gli altarini, da li in poi anche tu spettatore rivaluti la tua empatia per un protagonista che è essenzialmente mangiato dalla vendetta e non conosce altra via. Posto che per me sarebbero bastate quelle meravigliose immagini a fare il film, ma ho apprezzato tantissimo che questo ha avuto 100 milioni di budget ed ha comunque fatto il suo film, straniante ed onirico a tratti, senza farsi mangiare da ingerenze di studio (che comunque un minimo ha influito da quanto si legge, ma non si percepisce). Please non menzioniamo 300 che manco è cinema ahah.
Film più accessibile rispetto a The VVitch e The Lighthouse? Probabile
Per questo meno bello? Proprio no
https://www.indiewire.com/2022/04/the-n ... 234717336/