TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2

[Darth_Dario]

Visto Freaks Out. Per quanto sia retorico, effettivamente una roba mai vista in Italia, e basterebbe già così. Per fortuna il film è anche piacevole, se non superiore a Jeeg Robot sicuramente più onesto nelle sue intenzioni di film fracassone.

Poteva (doveva) durare un'ora di meno, protagonista molto brava mentre Castellitto Jr. vero uomo cane del film, da abbattere.

La cosa migliore è comunque la rappresentazione di due persone affette da sindrome di down tra i deportati, una roba che andrebbe fatta più spesso.

[Hard Is Ono]

Anche io ero a vedere Freaks Out e anche a me è piaciuto, anche se è molto lungo e ha alcune parti un po' morte e alcune scene riuscite un po' meh, tipo:

Spoiler:

quella dove Matilde trova il camion con Israel in cui ogni segmento sembra un piccolo compartimento stagno rispetto a quello precedente e quello successivo.

Piacevole e casinaro, ho apprezzato soprattutto le cose più da favoletta e quelle macchiettistiche, compreso Castellitto Jr.

Per distacco però la cosa migliore per me è la rappresentazione dei partigiani, l'omaggio al gobbo del quarticciolo e la battaglia finale.

[CaccoleNutella]

Io pure l'ho visto ed ho adorato la sua natura caciarona e molto leggera. ed anch'io ho apprezzato Catellito Jr. come comic relief.
La vera punta di diamante per me è il villain e la maniera in cui hanno sfruttato il suo potere

Spoiler:

quanto parte creep al piano ci rimani secco, come i cubi di rubrick o la tuta dell'adidas con la svastica. tra l'altro la sua visione per me è uno dei punti visivamente più belli del film

bellissimo pure i partigiani che vengono dipinti in maniera poco retorica e molto "piratesca".
sinceramente ho apprezzato poco invece i personaggi ed i rapporti tra questi: di fatto vengono approfonditi solo Matilde e Franz ed ai comprimari viene lasciato poco spazio e poco sviluppo (Fulvio in particolare non ho capito che cazzo volesse per tutto il film).

Continuo a preferire Jeeg Robot che per farmi salire un po' l'hype ho rivisto domenica pomeriggio prima di andare a vedere Freaks Out!: secondo me è molto più convincente nel creare una storia supereroistica all'italiana, dando un bello spaccato su un quartiere e le persone che lo vivono. Tra l'altro Enzo, Alessia e lo Zingaro secondo me sono personaggi molto più carismatici e sviluppati infinitamente meglio.

Però, oh, ad avercene altri film come Freaks Out!

[The master of ROH]

Freaks Out é il classico bel film che vale 10 volte di piú se si pensa che è italiano, al netto dei suoi difetti.

Ho visto Last Night In Soho ieri e così di getto mi viene da dire che è un filmone, l'opera piú matura di Wright

[MacheteKowalski]

Mi sto guardando Black WIdow, la doppiatrice di Yelena ha un problema con la "O" e mi da altamente fastidio.
Ma cavolo!

EDIT: finita la visione, proprio un filmettino inutile.

[KanyeWest]

Molto interessante L'Evenement, mi ha ricordato il cinema dei Dardenne e reputo che la scelta di regia molto serrata e sul corpo sia particolarmente azzeccata.
Sicuramente un Leone molto più vicino alla tradizione europea (specialmente francese) rispetto non solo ai vincitori precedenti (Nomerdland, Joker e i messicani) ma anche a quell’abominio di Titane, molto bene che prima abbiano passato il trailer di È stata la mano di Dio ad enfatizzare la sconfitta di Sorrentino

[MacheteKowalski]

Shang Chi.

Non so guardo sempre con diffidenza a queste mega produzioni USA che vogliono strizzare l'occhio al cinema orientale ricalcandone gli stilemi, non so mai dove finisce la citazione ed inizia lo scopiazzamento (vedasi la scena del combattimento sulle impalcature in pieno stile Jackie Chan).
Il protagonista non mi ha convinto, della sorella vabbè si è già parlato nel topic Marvel, inutilissima, Awkwafina è brava a far risaltare il suo personaggio, bene anche Tony Leung nei panni del padre del protagonista.

Non voglio addentrarmi nella sospensione dell'incredulità, perché un tizio che per mille anni ha inseguito solo il potere e fino ad oggi non se ne era mai sentito parlare se non come leggenda (o giusto in Iron Man 3) fa riderissimo oppure Katy che passa da incapace ad arciere in grado di centrare un bersaglio in movimento a centinaia di metri di distanza ma, vabbè, non voglio dare ai film Marvel più coerenza o profondità di quanta meritino.

Capitolo a parte sulla CGI che alle volte è veramente di bassissima qualità, ad esempio nella scena dove scappano sulla BMW elettrica (tra l'altro sono passati da Audi a BMW come product placement vedo) in retromarcia e pare stiano andando ai 140km/h.

Insomma film che non rimane impresso nella memoria, meglio di Black Widow (ci vuole poco) ma siamo lontani dai picchi di altri prodotti Marvel (perde secondo me su tutta la linea con Dr Strange se vogliamo prendere un film di origini più recente).

[MacheteKowalski]

Red Notice.

Nammerda, si salva giusto il twist pre-finale che, ammetto, non mi aspettavo.

[christian4ever]

Lunedì ho visto Mulholland Drive in versione restaurata, qui a Napoli ha avuto una buona risposta (come nel resto d'Italia, mi pare).

Non voglio addentrarmi in analisi particolari sul valore e il significato del film (c'è una letteratura immensa con contributi di chi ha ben altri strumenti e conoscenze rispetto a me, su due piedi penso sia alla recensione su Lo specchio scuro che alla piccola antologia critica raccolta dalla Cineteca di Bologna per l'occasione), ma soltanto sottolineare che per me è stata davvero un'esperienza bellissima (avevo già visto il film, ma per ovvi motivi anagrafici era il primo film di Lynch che vedevo al cinema). Visto in sala vale ancora di più, soprattutto per il sonoro (penso alla scena da Winkie's), alla fine del film in sala c'era davvero un'atmosfera particolare.

PS: Avrei voluto vedere Annette in settimana, ma qui non è in programmazione al momento.

[Suture]

Molto interessante L'Evenement, mi ha ricordato il cinema dei Dardenne e reputo che la scelta di regia molto serrata e sul corpo sia particolarmente azzeccata.

Poco altro da aggiungere se non che è sempre più imbarazzante il confronto tra scuola francese e italiana. Questa al sophomore ti tira fuori un film moderno, una redenzione sia di contenuto che di stile, mentre in Italia non si esce dai neorealismi/viscontismi/olmismi/bertoluccismi, madonna che piaga, quanto c'aveva ragione Aristarco.
Comunque esce troppa roba e vengono pure i sensi di colpa ad andare in sala solo due volte alla settimana.
Molto bene Madres Paralelas che dimostra quanto si sia rigenerato Pedro con sta pausa pandemica. Dopo il fantastico corto dello scorso anno, mette da parte i toni intimistici e autoreferenziali degli ultimi film e ricorda allo spettatore che il privato, nel suo cinema, è sempre stato sociale e politico. Così dopo l'ennesima avventura con i suoi twist e turn nella psiche femminile, un finale mai così didascalico e chiaro è ancora più potente.
Non male anche Segreti nella nebbia, dramma vinterberghiano su individuo disfunzionale e comunità, cresce lentamente ma ultime due scene fantastiche. Scuola islandese che si dimostra di nuovo di gran mestiere, e non ho ancora visto Lamb.
Bocciati invece Non cadrà più la neve e Dovlatov. Il primo un'ambigua riflessione (?) su verità e magia ma che in realtà sembra solo uno showcase della vera maga che sta dietro la macchina da presa, due palle. Il secondo uno slice-of-life troppo impostato sulla Mosca 70s che finisce per sembrare la vita di un hipster che namedroppa a cazzo piuttosto che quella di un sovversivo che si vuole inserire in una tradizione dimenticata dal regime.

Visto infine La persona peggiore del mondo. Sguardo sulla generazione neo-trentenne dal pov di un ultra-quarantenne e confronto quindi tra una generazione morente e non integrata e una generazione (quella dei neo-trentenni) ansiosa e ultra-riflessiva. Da una parte il film cerca pure troppo di farsi sentire generazionale, sia contenutisticamente che stilisticamente, dall'altra rimane fedele come può a certi modelli europei. Eppure il suo rohmerismo manca di guizzi intellettuali e la ripresa del Fuoco Fatuo (già rifatto da Trier/Vogt dieci anni fa) è senza tragicità. Un film che cerca di rilassare una generazione stressata, ossessionata dal mondo linguistico in cui è caduta, ma non si sa quanto capace di proiettare nuove prospettive e possibilità al di fuori di accettare la totalità dell'esistente. Esemplare in questo senso quando si tematizza la questione linguistica (#MeToo, diverbio tv), lo spazio per l'osceno viene evocato ma non può intaccare il dominio del "linguaggio di oggi", dell'attualità, e quindi continua con rassegnazione a non criticare e a leggittimare la costituzione linguistica del mondo e l'espulsione di una vita non già istituzionalizzata e attualizzata. In fondo nei tragitti fra carriere diverse della protagonista ciò che rimane sempre fisso è, a un certo punto, la svolta linguistica, il rifiuto del corpo, il passaggio dalla medicina alla psicologia. Ma mai immaginato rimane una filosofia del corpo, una mente che sia corpo senza coincidere con il cervello, un altro uso della mente, al di fuori del dominio della ragione esistente. E hai voglia a dirci di rilassarci allora, diobono.

PS: Avrei voluto vedere Annette in settimana, ma qui non è in programmazione al momento.

Ma per fortuna, Carax è il peggio del cinema francese. Purtroppo, mi toccherà vederlo, un po' per Marion/Driver, ma più che altro per i sensi di colpa.

[MacheteKowalski]

visto 007 No time to die.
Opera che oserei dire oceanica data la lunghezza di oltre 160 minuti che segna l'addio di Daniel Craig al ruolo di Bond.
Capitolo finale che si rialza dal precedente e abbastanza dimenticabile Spectre ma che personalmente ho trovato troppo frammentario sia per l'eccessiva varietà di location e situazioni (si passa dalla Norvegia all'Italia, all'Inghilterra, alla Giamaica poi Cuba, poi di nuovo UK e Norvegia e infine un'isola tra Russia e Giappone).

Rami Malek è bravino nell'impersonare un villain quasi soporifero, che ha nella calma e nell'organizzazione il suo punto di forza, ma rimane sempre un po' troppo sullo sfondo senza mai arrivare alle vette di Mikkelsen in Casinò Royale per dirne uno, causa anche di una presenza forse troppo limitata e alla co-presenza di Blofeld e di tutta la Spectre di cui forse si poteva fare a meno.
Ana de Armas perfetta, bene la Seydoux, Craig fa sempre il suo però questa ennesima riproposizione di un Bond sempre triste, che non ha mai un momento di appagamento per sè se non, come dice lui, 5 minuti in cui ha creduto davvero di poter avere un futuro, onestamente lasciano da un certo punto di vista sollievo nel sapere che questa versione di Bond è finita.

Tra l'altro deve essere soddisfacente per il "nuovo" 007 della Lynch vedere che per questa missione richiamano un ex agente in pensione da anni invece di dare tutto a lei.

Insomma, avessero chiuso con un Skyfall sarebbe stato perfetto, questo lascia un po' di rammarico (come direbbe Limone Inzaghi) perché con un paio di aggiustamenti sarebbe potuto essere un ottimo film che invece risulta essere giusto discreto.

[The master of ROH]

Evitate come la peste il nuovo Ghostbusters, vomitevole.

[abc]

Evitate come la peste il nuovo Ghostbusters, vomitevole.

Non sono d'accordo. Nel senso, come film in sé non è un gran ché, ma se lo vedi in ottica nostalgia si guarda volentieri. È un continuo fanservice al film del 1984 (il secondo è così preso poco in considerazione che il regista ha dovuto precisare in un'intervista che sia sempre considerato canonico) e in particolare è un omaggio al defunto Harold Ramis.
Non ci si deve aspettare una formula come quella del primo capitolo, abbiamo visto nel 2016 che non sia replicabile, è più un Stranger Things in salsa Ghostbusters. Sono d'accordo con chi vede similitudine tra Ghostbusters Legacy e Star Wars 7 (l'unico che salvo della nuova trilogia).

[Jeff Hardy 18]

Non sono d'accordo. Nel senso, come film in sé non è un gran ché, ma se lo vedi in ottica nostalgia si guarda volentieri. È un continuo fanservice al film del 1984 (il secondo è così preso poco in considerazione che il regista ha dovuto precisare in un'intervista che sia sempre considerato canonico) e in particolare è un omaggio al defunto Harold Ramis.
Non ci si deve aspettare una formula come quella del primo capitolo, abbiamo visto nel 2016 che non sia replicabile, è più un Stranger Things in salsa Ghostbusters. Sono d'accordo con chi vede similitudine tra Ghostbusters Legacy e Star Wars 7 (l'unico che salvo della nuova trilogia).

Ghostbuster 2016 è un film pensato per i nuovi fan.
Quindi i vecchi lo hanno distrutto, nonostante poi il film sia nulla di che, a parte un paio di cose davvero carucce.

Questo Legacy è sfruttamento della fanbase, mero fan service per mandare a casa il 40+ che si è visto il primo da bambino felice, così può postare su FB quanto gli anni '80 fossero belli e altre cretinate del genre da crisi di mezz'età.

[abc]

Ghostbuster 2016 è un film pensato per i nuovi fan.
Quindi i vecchi lo hanno distrutto, nonostante poi il film sia nulla di che, a parte un paio di cose davvero carucce.

Questo Legacy è sfruttamento della fanbase, mero fan service per mandare a casa il 40+ che si è visto il primo da bambino felice, così può postare su FB quanto gli anni '80 fossero belli e altre cretinate del genre da crisi di mezz'età.

Vero, è fan service, ma volendo fare un film sui Ghostbusters nel 2021 era l'unico modo per salvare la situazione.