Non ti ho capito. Che fosse il quarto remake lo sapevo, così come che in realtà sia Crazy Heart ad aver copiato la storia. Però essendo appunto la storia identica, trovo che quello sia fatto meglio.Jeff Hardy 18 ha scritto: ↑28/04/2021, 10:54 A Star Is Born fa tutto meglio di A Star Is Born. Senza scomodare robe più raffinate, cioè uno è roba mainstream per il mainstream, Crazy Heart è produzione indipendente. Cioè, paragone insensato.
TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
- Darth_Dario
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Come ti ammazzo il bodyguard (se trovo chi sceglie sti titoli lo tiro sotto).
Il film in sé è una merda, però Reynolds che ha scoperto una nuova vita dopo Deadpool (qui comunque molto meno marcato) e Jackson in versione parodia di sé stesso valgono da soli la visione.
Avrei gradito un po' più di tette della Hayek ma va bene lo stesso.
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- christian4ever
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Senza Rimorso - di Stefano Sollima.
Sul film in sè poco da dire: un buon revenge-movie. Collaudato sodalizio tra Sollima e Sheridan. Personalmente, però, favorisco il precedente Soldado e, a questo, col suo montaggio lento e una tensione in crescendo, lo stile di Villeneuve in Sicario. Significativa la scelta artistica (di Jordan, mi pare) di mettere insieme due "buddy cops" di sesso opposto, eliminando una scontatissima sotto-trama romantica, o quanto meno una sotto-intesa tensione sessuale. Suppongo che raramente si sia fatto. E niente, solo due colleghi spara-tutto. Buona trovata anti-clichè, ma giusto questo; non arricchisce particolarmente il film. Interessante invece dal punto di vista del lavoro di Sollima alla regìa: il bravo Stefano sta diventando la perfetta macchina produttiva hollywoodiana. Ben al di là di quanto ci si aspettasse da un Muccino qualunque, e concretamente meno pretenzioso (punti di vista) di Sorrentino. Bene così, oh. Chissà se Hollywood prima o poi lo premierà facendogli compiere il grande balzo in avanti: che so, la regìa di un blockbusterone con millemila effetti speciali, roba da serie A (punti di vista, again).
Sul film in sè poco da dire: un buon revenge-movie. Collaudato sodalizio tra Sollima e Sheridan. Personalmente, però, favorisco il precedente Soldado e, a questo, col suo montaggio lento e una tensione in crescendo, lo stile di Villeneuve in Sicario. Significativa la scelta artistica (di Jordan, mi pare) di mettere insieme due "buddy cops" di sesso opposto, eliminando una scontatissima sotto-trama romantica, o quanto meno una sotto-intesa tensione sessuale. Suppongo che raramente si sia fatto. E niente, solo due colleghi spara-tutto. Buona trovata anti-clichè, ma giusto questo; non arricchisce particolarmente il film. Interessante invece dal punto di vista del lavoro di Sollima alla regìa: il bravo Stefano sta diventando la perfetta macchina produttiva hollywoodiana. Ben al di là di quanto ci si aspettasse da un Muccino qualunque, e concretamente meno pretenzioso (punti di vista) di Sorrentino. Bene così, oh. Chissà se Hollywood prima o poi lo premierà facendogli compiere il grande balzo in avanti: che so, la regìa di un blockbusterone con millemila effetti speciali, roba da serie A (punti di vista, again).
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Come posso fare per sapere quali cinema sono aperti in provincia di Savona?
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Visto The Woman in the Window su Netflix.
Deludente, sprecato un ottimo cast, film prevedibile e con una parte finale davvero brutta
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Volevo Nascondermi: agilmente l'oggetto di finzione più interessante da un decennio a sta parte per il cinema italiano. Inanzittutto vero e proprio biopic, non nel senso di una storia cronologica di una vita, ma narrazione di un bios, della natura di un soggetto, del suo vissuto. Da qui la prima distinzione, il bios non è la zōē, la natura non è l'animalità. Ma non è neanche vero che la zōē non c'entra con l'uomo. La seconda distinzione è un'altra classica del sapere greco, zōē e logos, animalità e linguaggio. E molta tradizione da Aristotele in poi c'ha fatto convincere che l'uomo, proprio in quanto avente logos, non rientrava più nel zōē. Da lì la svalutazione perenne degli aspetti animaleschi come l'istinto e la corporeità, in favore di un'iper-valutazione linguistica dell'uomo e quindi degli aspetti razionalistici e comunicazionali. Il vissuto animalesco di Ligabue è il riscatto della zōē dell'umano e dimostra come non vi sia una distinzione antropologica tra zōē e logos, l'umano è l'animale linguistico. D'altronde l'artista è colui che non può che affidarsi all'istintualità ed allo stesso tempo è artista in quanto produttore di linguaggio. Ma, come dice Lacan, tutto ciò che non rientra nel simbolico fuoriesce come reale, così l'animalità preme da di fuori il linguaggio nell'inconscio il quale si struttura come linguaggio. Ciò che di istintuale non si è in grado di frenare attraverso il simbolico ritorna violentando il soggetto. La vera distinzione antropologica è quindi tra simbolico e reale. Ma la cultura razionalistica occidentale ha preferito sempre la coscienza all'inconscio allineando la prima alla vita e la seconda alla morte. E giustificando così la costruzione di istituzioni totalizzanti che imprigionassero i soggetti tormentati dall'inconscio. Qui si mostra più genuinamente lo sguardo del solo Diritti. Se il film lascia perlopiù tormentare Germano nel solito ruolo del deviante è perchè c'è un tratto di assoluta unicità nel soggetto su cui il regista non può intervenire. Ma cosa può quindi fare un regista di cinema popolare? Costruire un discorso inclusivo e democratico, in cui le istanze del soggetto vengono legittimate rispetto alle tendenze fasciste, esclusiviste, mortifere delle istituzioni. Il film insomma gioca su questi tre piani: animalità/linguaggio, simbolico/reale, vita istituente / istituzione mortale. E concludendo incredibilmente il discorso con una coincidenza tra reale e vitale ma nel luogo della morte, la morte come vita dell'inconscio, facendo collassare anche l'ultima distinzione, quella tra vita e morte. Insomma, il film viaggia tra tutte le paranoie costruite dalla metafisica occidentale e coglie quell'elemento d'indistizione che per Agamben è il principio dell'umano. Cos'è l'umano? Certamente un animale linguistico, ma il suo bios, la sua vita, non può dipendere dalle distinzioni che gli assegniamo.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Blade Runner.
Un film di quasi 40 anni, che non perde un cazzo di colpo.
Sempre mastodontico.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Loro - di Paolo Sorrentino
M'era venuta ieri sera una voglia strana di riguardarmelo - nonostante non lo abbia apprezzato la prima volta -, col gusto puro e la curiosità di sapere se a una seconda visione ci fosse l'opportunità di rivalutarlo in altra luce. Online, intanto, non si trova la ripartizione in due parti ma esclusivamente la ricucitura internazionale drasticamente tagliata. Uno scempio peggiore del progetto originale al cinema, devo dire. Se infatti il film in due pezzi risultava l'opera più pretenziosa - altro che Great Beauty - e presuntuosamente self-confident di Sorrentino - ma quantomeno coesa nella narrazione -, questa versione unica ammazza quel poco di buono che c'era annullando quasi interamente tutte le trame e sotto-trame di quei personaggi secondari ben più accattivanti del protagonista; Il che s'intende distrugge la coerenza stessa dell'opera e la rende impresentabile. Boh, nel voler fare bene hanno fatto anche di peggio, cannando allo stesso tempo l'espediente principe e motore propulsivo del film: l'hype per l'entrata in scena del Berlusca. In questo senso, del resto, la mia opinione non si discosta dalle prime impressioni di quando lo vidi al cinema: quello di Berlusconi è il personaggio meno interessante del film, e a mio modesto avviso Sorrentino avrebbe dovuto addirittura eradicarlo per concentrarsi esclusivamente sul racconto di "Loro" (appunto!), ovvero di quel mondo plasmato dal berlusconismo imperante - E sì che ho sempre trovato Sorrentino bravo nel delineare i personaggi di contorno. Non certo una novità - vedesi Il Caimano - ma quantomeno un espediente trainante; eh, perché quel "traino" si vaporizza proprio una volta che Berlusconi entra in scena - interpretato da un Servillo, lo dissi già, at his worst. Il pezzo forte di "Loro" - nella prima parte, se non altro - sono non a caso le storie di Scamarcio, della Axen, di Bentivoglio, della Smutniak e di Alice Pagani che, a mio modesto avviso, è il personaggio meglio scritto del film insieme alla figura celata di "Dio" e del bodyguard Dario Cantarelli - uccisi nel montaggio unico, facepalm. Berlusconi avrebbe fatto meglio a rimanere questa sorta di empireo irragiungibile verso cui questi personaggi, simbolo di un'Italia decadente, proiettano le loro vane aspirazioni. Un personaggio evocato e mai palesato. Appunto, la rappresentazione stessa del Potere. Faceva il suo bel "Wolf of Wall Street all'italiana" e buona notte. L'andazzo era quello. A parte questo, della versione unica resta il difetto originale dell'opera, allorché Sorrentino non concede una conclusione degna di nota a quei personaggi secondari che la fanno da padrone avanti a Servillo. Di Scamarcio e della Axen non si delinea esattamente il momento della caduta - li ritroviamo random uno in galera e l'altra tra le fauci di Bentivoglio - e anche il personaggio, molto bello, della Smutniak si chiude in maniera poco elegante e coeso, da un momento all'altro tra le braccia di Ricky Memphis. Sorrentino, d'altronde, giunge troppo tardi: di Berlusconi non c'è più niente da dire. E lui aggiunge poco e niente. La serie "1992" stava già trattando l'argomento con maggior spessore. E anche questo cosiddetto "lato umano" dietro la maschera farsesca, lascia il tempo che trova. Poteva funzionare con la granitica e impenetrabile personalità "oscura" di Andreotti.
M'era venuta ieri sera una voglia strana di riguardarmelo - nonostante non lo abbia apprezzato la prima volta -, col gusto puro e la curiosità di sapere se a una seconda visione ci fosse l'opportunità di rivalutarlo in altra luce. Online, intanto, non si trova la ripartizione in due parti ma esclusivamente la ricucitura internazionale drasticamente tagliata. Uno scempio peggiore del progetto originale al cinema, devo dire. Se infatti il film in due pezzi risultava l'opera più pretenziosa - altro che Great Beauty - e presuntuosamente self-confident di Sorrentino - ma quantomeno coesa nella narrazione -, questa versione unica ammazza quel poco di buono che c'era annullando quasi interamente tutte le trame e sotto-trame di quei personaggi secondari ben più accattivanti del protagonista; Il che s'intende distrugge la coerenza stessa dell'opera e la rende impresentabile. Boh, nel voler fare bene hanno fatto anche di peggio, cannando allo stesso tempo l'espediente principe e motore propulsivo del film: l'hype per l'entrata in scena del Berlusca. In questo senso, del resto, la mia opinione non si discosta dalle prime impressioni di quando lo vidi al cinema: quello di Berlusconi è il personaggio meno interessante del film, e a mio modesto avviso Sorrentino avrebbe dovuto addirittura eradicarlo per concentrarsi esclusivamente sul racconto di "Loro" (appunto!), ovvero di quel mondo plasmato dal berlusconismo imperante - E sì che ho sempre trovato Sorrentino bravo nel delineare i personaggi di contorno. Non certo una novità - vedesi Il Caimano - ma quantomeno un espediente trainante; eh, perché quel "traino" si vaporizza proprio una volta che Berlusconi entra in scena - interpretato da un Servillo, lo dissi già, at his worst. Il pezzo forte di "Loro" - nella prima parte, se non altro - sono non a caso le storie di Scamarcio, della Axen, di Bentivoglio, della Smutniak e di Alice Pagani che, a mio modesto avviso, è il personaggio meglio scritto del film insieme alla figura celata di "Dio" e del bodyguard Dario Cantarelli - uccisi nel montaggio unico, facepalm. Berlusconi avrebbe fatto meglio a rimanere questa sorta di empireo irragiungibile verso cui questi personaggi, simbolo di un'Italia decadente, proiettano le loro vane aspirazioni. Un personaggio evocato e mai palesato. Appunto, la rappresentazione stessa del Potere. Faceva il suo bel "Wolf of Wall Street all'italiana" e buona notte. L'andazzo era quello. A parte questo, della versione unica resta il difetto originale dell'opera, allorché Sorrentino non concede una conclusione degna di nota a quei personaggi secondari che la fanno da padrone avanti a Servillo. Di Scamarcio e della Axen non si delinea esattamente il momento della caduta - li ritroviamo random uno in galera e l'altra tra le fauci di Bentivoglio - e anche il personaggio, molto bello, della Smutniak si chiude in maniera poco elegante e coeso, da un momento all'altro tra le braccia di Ricky Memphis. Sorrentino, d'altronde, giunge troppo tardi: di Berlusconi non c'è più niente da dire. E lui aggiunge poco e niente. La serie "1992" stava già trattando l'argomento con maggior spessore. E anche questo cosiddetto "lato umano" dietro la maschera farsesca, lascia il tempo che trova. Poteva funzionare con la granitica e impenetrabile personalità "oscura" di Andreotti.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Seguendo il consiglio del capoccia del gruppo WhatsApp più temuto del wrestling web sto iniziando a guardare qualche film portoghese degli anni '70 e '80. Per ora ho visto solo O Passado e o Presente di Manoel de Oliveira, di cui ho apprezzato un sacco i movimenti di macchina e lo sguardo sulla borghesia (curioso il fatto che sia uscito lo stesso anno de Il Fascino Discreto della Borghesia, che ancora criminosamente non ho visto) e À flor do mar di João César Monteiro, melodramma contemplativo di rara eleganza e sensibilità, decisamente uno dei film più belli visti negli ultimi mesi.
Sto recuperando lentamente anche qualcosa di Kiarostami, in questo mese ho visto Il Sapore della Ciliegia che ho amato alla follia
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Inquino brevemente il topic con cinema di basso livello per non aprirne un altro apposito che non vale la pena.
Mortal Kombat (2021): insomma, premesso che è un prodotto unicamente destinato agli appassionati del franchise e che non mi aspettavo fuochi d'artificio, la trama corre un po' troppo velocemente e dà l'impressione che avrebbe funzionato meglio in una serie. I combattimenti troppo brevi, frenetici e Marvel style, personaggi iconici che escono di scena senza essere onorati come ci si aspetterebbe, il torneo ridotto banalmente a una scazzottata. Kano tira fuori qualche battuta che fa sorridere, anche se abusa di riferimenti alla cultura pop. E seppur è l'infanzia a parlare, reputo un prodotto migliore il film del 1995, con tutti i limiti tecnologici e temporali.
Ecco, forse Mortal Kombat era il franchise giusto per quel cazzone di Zack Snyder.
Mortal Kombat (2021): insomma, premesso che è un prodotto unicamente destinato agli appassionati del franchise e che non mi aspettavo fuochi d'artificio, la trama corre un po' troppo velocemente e dà l'impressione che avrebbe funzionato meglio in una serie. I combattimenti troppo brevi, frenetici e Marvel style, personaggi iconici che escono di scena senza essere onorati come ci si aspetterebbe, il torneo ridotto banalmente a una scazzottata. Kano tira fuori qualche battuta che fa sorridere, anche se abusa di riferimenti alla cultura pop. E seppur è l'infanzia a parlare, reputo un prodotto migliore il film del 1995, con tutti i limiti tecnologici e temporali.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
John Smith ha scritto: ↑02/06/2021, 20:35 Inquino brevemente il topic con cinema di basso livello per non aprirne un altro apposito che non vale la pena.
Mortal Kombat (2021): insomma, premesso che è un prodotto unicamente destinato agli appassionati del franchise e che non mi aspettavo fuochi d'artificio, la trama corre un po' troppo velocemente e dà l'impressione che avrebbe funzionato meglio in una serie. I combattimenti troppo brevi, frenetici e Marvel style, personaggi iconici che escono di scena senza essere onorati come ci si aspetterebbe, il torneo ridotto banalmente a una scazzottata. Kano tira fuori qualche battuta che fa sorridere, anche se abusa di riferimenti alla cultura pop. E seppur è l'infanzia a parlare, reputo un prodotto migliore il film del 1995, con tutti i limiti tecnologici e temporali.
Ecco, forse Mortal Kombat era il franchise giusto per quel cazzone di Zack Snyder.
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Re: TOPIC UFFICIALE - Ultimo film visto o rivisto #2
Nono, è proprio stato anche detto che è idealmente il primo di una serie di film, quindi introduce i personaggi e il torneo arriverà poi.
Il film di 26 anni fa ha semplicemente capito quello che alla gente interessa da un MK, o un film preso da un picchiaduro, gente che si mena con poca trama e profondità psicologica, cioè non serve.
Film, debutto di Paul Thomas Anderson (ma il Paul Thomas Anderson simpatico, o comunque il più simpatico degli Anderson in generale), che comunque diede il là a un concetto ripreso poi da molta se non tutta la filmografia action. Il menarsi a colpi di musica Techno in sottofondo.
Poi Christopher Lambert che fa il cinese è la cosa più lol della storia, quasi quanto uno scozzese che fa un egizionano che parla spagnolo in Highlander.