MacheteKowalski ha scritto: ↑16/12/2022, 9:18
Molto insistenti le voci che vorrebbero un ritorno di Marotta, mi chiedo un po' il senso di tutto ciò.
Non perché mi spiacerebbe, anzi, più che altro non vedo quale potrebbe essere il suo interesse nel tornare in questa situazione.
Sarebbe sicuramente un gradito ritorno anche se queste operazioni nostalgia non mi convincono mai al 100%. Conte e Marotta sono state due figure importanti del ciclo vincente degli ultimi anni però non è mica detto che richiamando loro, improvvisamente si ricrei l'alchimia perfetta che ha reso possibile quei trionfi.
Inoltre, il primo ha un contratto bello pesante che non so quanto la Juve si possa permettere visto che avresti pur sempre Allegri a contratto con cifre fuori dal mondo e dubito che Conte accetterebbe di ridursi di molto l'ingaggio, un po' ti può anche venire incontro, ma se uno prende 17 milioni a stagione, non puoi certo pensare che torni alla Juve per prenderne, toh, 5. Ne chiederà almeno 13-14. Per Marotta già il discorso sarebbe un filo diverso, anche se questa Juve sarebbe sicuramente un downgrade rispetto all'Inter. Nel suo caso però la scelta mi pare già un pelo più plausibile, a patto che gli vengano date le dovute garanzie sul margine di manovra e sulla prospettiva futura.
Io comunque, nel mio piccolo, resto scettico. Cioè non criticherei a priori una soluzione del genere, ma continuo a pensare che si debba dare un taglio netto col passato e guardare avanti. Negli ultimi anni, tra le tante cose che ci hanno affossato, c'è stato anche il volersi attaccare a un passato che non c'è più: i nove scudetti, il ciclo vincente. Quella fase della nostra storia è stata stupenda, fantastica, quello che volete, ma ormai è passata. Non possiamo vivere di ricordi e delle figure che ci hanno reso possibili quei successi. Secondo me, dobbiamo guardare avanti e provare a gettare le basi di un nuovo ciclo vincente, altrimenti resteremo come quei tifosi che vivono prigionieri dei successi di un passato che non ritorna.
), a sta frase non ci credeva manco chi la diceva su, non c'era bisogno di essere dei contabili per arrivare a capire che era una mossa azzardata, come detto proprio il passo più lungo della gamba.
