Colt877 ha scritto: ↑09/06/2023, 17:29
In realtà la distruzione del Nord Stream è una questione economica, non etica. O vogliamo far finta che non abbia avuto un impatto sul prezzo del gas e sull'inflazione che ancora oggi paghiamo?
In realtà sì, è proprio così. Il sabotaggio del Nord Stream, prezzi del gas alla mano, non ha avuto nessunissimo impatto diretto sul prezzo del gas.
Le quotazioni del gas avevano già toccato il loro picco ad agosto 2022, al prezzo folle di 340 €/Smc (parlo di Amsterdam). Il sabotaggio del Nord Stream risale (o almeno è stato scoperto, non me ne intendo ma dubito che una cosa del genere possa restare "nascosta" a lungo) agli ultimi giorni di settembre, con le quotazioni già praticamente dimezzate (180-190 €/Smc). E in seguito hanno continuato a scendere in picchiata, a metà novembre eravamo già a 115 €/Smc. Per rivedere un aumento bisogna aspettare il periodo fine novembre/dicembre (tipo da 100 a 140), poi prezzi in picchiata praticamente fino ad oggi (in cui il gas per inciso costa letteralmente un decimo rispetto ad agosto 2022).
L'inflazione è causata da una serie di fattori, molti di questi legati alla guerra in Ucraina (tipo il fatto che stiamo comprando molto più GNL, che chiaramente costa di più) ma neanche tutti. E nemmeno tutte le cause dell'inflazione sono da ricercarsi nelle materie prime, anzi.
Se anche il sabotaggio del Nord Stream dovesse aver avuto un qualche effetto, direi che è stato più che annullato da altre cose evidentemente ben più importanti come la diversificazione delle forniture, l'andamento degli stoccaggi ecc. ecc.
Non sono un esperto di politiche energetiche, ma così a naso direi che il sabotaggio sembra più un segnale d'avvertimento stile "ora che il peggio per voi è alle spalle, non pensateci nemmeno a fare la pace con i russi". Il che magari potrà avere conseguenze sul lungo periodo, soprattutto per i tedeschi (a noi mediterranei in realtà cambia poco), ma non mi sembra abbia influito granché nell'immediato.