Transessualità e sport

Per i tantissimi amanti dello sport (al di fuori del wrestling e del calcio!) che vogliono parlare e discutere di motori, tennis, sci, golf e tutti gli altri sport!
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Corilo1
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Transessualità e sport

Messaggio da Corilo1 »

Negli ultimi giorni ho letto diversi articoli sull'argomento, e sapendo che in questo forum ci sono fini analisti, vorrei chiedere la vostra opinione.

Nel nome dell'inclusività e del rispetto della persona, temi su cui non si può non essere d'accordo, si corre il rischio di falsare le competizioni sportive femminili del futuro, a partire dalle prossime olimpiadi, visto che il Cio ha cambiato le regole fino ad ora vigenti, rendendole più leggere e inclusive.

Se da un lato gli atleti transgender plaudono questa decisione, molte atlete nate biologicamente donne sono sul piede di guerra, sottolineando il fatto che una persona nata uomo mantiene, nonostante le cure ormonali, diversi vantaggi che non possono essere cancellati.

Per adesso le atlete trans sono poche, ma nel futuro il loro numero è destinato ad aumentare, e potremmo trovarci di fronte a competizioni letteralmente dominate da loro, come già sta accadendo negli ultimi anni in alcuni ambiti, come il sollevamento pesi e il nuoto.

Opinioni? Il rispetto dell'individuo e delle sue scelte può prevalere sulla equità di una competizione sportiva?

A me sembra che qualunque cosa si possa fare, si sbagli, perchè qualcuno rimarrà ferito.



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The Prizefighter
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Re: Transessualità e sport

Messaggio da The Prizefighter »

Corilo1 ha scritto: 18/04/2022, 11:26 Negli ultimi giorni ho letto diversi articoli sull'argomento, e sapendo che in questo forum ci sono fini analisti, vorrei chiedere la vostra opinione.

Nel nome dell'inclusività e del rispetto della persona, temi su cui non si può non essere d'accordo, si corre il rischio di falsare le competizioni sportive femminili del futuro, a partire dalle prossime olimpiadi, visto che il Cio ha cambiato le regole fino ad ora vigenti, rendendole più leggere e inclusive.

Se da un lato gli atleti transgender plaudono questa decisione, molte atlete nate biologicamente donne sono sul piede di guerra, sottolineando il fatto che una persona nata uomo mantiene, nonostante le cure ormonali, diversi vantaggi che non possono essere cancellati.

Per adesso le atlete trans sono poche, ma nel futuro il loro numero è destinato ad aumentare, e potremmo trovarci di fronte a competizioni letteralmente dominate da loro, come già sta accadendo negli ultimi anni in alcuni ambiti, come il sollevamento pesi e il nuoto.

Opinioni? Il rispetto dell'individuo e delle sue scelte può prevalere sulla equità di una competizione sportiva?

A me sembra che qualunque cosa si possa fare, si sbagli, perchè qualcuno rimarrà ferito.
Non è un discorso semplice in effetti. Tra l'altro è un argomento che ho affrontato di recente anche io con altre persone riguardo Caytlin Jenner e la W Series, ma vabbè, è un'altra storia.
Io non so assolutamente niente della "scienza" che c'è dietro, nel senso che non so se esista effettivamente un vantaggio biologico che non è colmabile col semplice allenamento e mette queste atlete trans in una posizione di vantaggio già in partenza. Sono completamente ignorante in materia, è qualcosa di documentato questo vantaggio?

Però un'opinione in merito la ho, assumendo che questo vantaggio si mantenga con il cambio di sesso e non sia in alcun modo colmabile. Come dici tu accontentare tutti è impossibile, e nell'ambito dello sport io sono per il preservare l'equità, e in questo caso credo che permettere ad atlete con un vantaggio "unfair" di partecipare ad eventi sportivi con atlete nate biologicamente donne sia scorretto nei confronti di queste ultime, perchè partirebbero già con uno svantaggio che non possono colmare.
Si potrebbe fare in questo ambito una separazione "biologica", cioè a prescindere dal cambio di sesso, gareggi nella categoria del sesso con il quale sei nato/a. Però mi chiedo, un atleta che fa il cambio di sesso per diventare donna e si sottopone alle cure ormonali, non si troverebbe in svantaggio a sua volta rispetto ad atleti nati biologicamente maschi? Cioè si rischia di avere queste atlete che sono in un limbo prestazionale, troppo più forti delle atlete nate donne e meno forti degli atleti nati uomini, quindi si ritroverebbero con un vantaggio ingiusto nei confronti delle donne e con uno svantaggio ingiusto nei confronti degli uomini.
A questo punto forse la cosa più equa è creare una terza (o una quarta, per chi da donna diventa uomo) categoria, così da mettere tutti sullo stesso piano.

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luchador
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Re: Transessualità e sport

Messaggio da luchador »

The Prizefighter ha scritto: 18/04/2022, 12:43 Non è un discorso semplice in effetti. Tra l'altro è un argomento che ho affrontato di recente anche io con altre persone riguardo Caytlin Jenner e la W Series, ma vabbè, è un'altra storia.
Io non so assolutamente niente della "scienza" che c'è dietro, nel senso che non so se esista effettivamente un vantaggio biologico che non è colmabile col semplice allenamento e mette queste atlete trans in una posizione di vantaggio già in partenza. Sono completamente ignorante in materia, è qualcosa di documentato questo vantaggio?
Non so se l'assunzione di ormoni possa avere delle influenze o no, pero' di sicuro la struttura ossea e muscolare di un individuo non la puoi modificare, e in certi sport ( specialmente il nuoto ) questo puo' fare la differenza.
Ultima modifica di luchador il 18/04/2022, 14:37, modificato 1 volta in totale.

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Corilo1
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Re: Transessualità e sport

Messaggio da Corilo1 »

The Prizefighter ha scritto: 18/04/2022, 12:43 Sono completamente ignorante in materia, è qualcosa di documentato questo vantaggio?
Ecco, questo è un'argomento su cui non esiste una posizione definita, nel senso che molti medici/ricercatori e la maggior parte delle federazioni sportive glissano, e io penso che sia per non farsi travolgere dall'ondata di critiche che riceverebbero se escludessero a priori le atlete transgender dalle competizioni sportive.

Tra l'altro i vari studi fatti sono contraddittori, alcuni riportano una differenza minima tra donne cis e donne transessuali, altri fanno notare come ci siano delle differenze dalla nascita non eliminabili da nessuna terapia medica.

"Cuore e polmoni di dimensioni maggiori, una minor percentuale di massa grassa e una conformazione diversa dello scheletro. Queste caratteristiche giocano un ruolo importante anche in seguito alla transizione di genere e offrono un vantaggio del 10-12% in sport come il nuoto e il ciclismo"


Da quel che ho capito si dovrebbero fare distinzioni tra sport e sport, in alcuni la differenza è molto marcata, in altri è minima, forse inesistente.

Riporto qui un'articolo uscito un'ora fa a seguito delle dichiarazioni di Sofia Goccia;

https://www.newsby.it/sport/sport-le-do ... scordanti/

Ultima cosa, c'è un caso che sta facendo scalpore negli Usa. Un nuotatore mediocre, numero 462 nella Ivy League, campionato che include le otto università migliori degli Stati Uniti, ha cambiato sesso e sta gareggiando contro le donne sempre in questa competizione. Nel giro di pochi mesi è arrivata al primo posto nel ranking, vincendo tutte le gare e infrangendo diversi record, dimostrando una superiorità imbarazzante. Ecco, questi casi li ritengo ingiusti, perchè vai a colpire e vanificare gli sforzi di ragazze che hanno fatto il massimo ma si sono trovati sulla strada un'ostacolo insuperabile.

https://www.rainews.it/articoli/2022/02 ... 94bb0.html

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The Prizefighter
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Re: Transessualità e sport

Messaggio da The Prizefighter »

Corilo1 ha scritto: 18/04/2022, 14:01 Ecco, questo è un'argomento su cui non esiste una posizione definita, nel senso che molti medici/ricercatori e la maggior parte delle federazioni sportive glissano, e io penso che sia per non farsi travolgere dall'ondata di critiche che riceverebbero se escludessero a priori le atlete transgender dalle competizioni sportive.

Tra l'altro i vari studi fatti sono contraddittori, alcuni riportano una differenza minima tra donne cis e donne transessuali, altri fanno notare come ci siano delle differenze dalla nascita non eliminabili da nessuna terapia medica.

"Cuore e polmoni di dimensioni maggiori, una minor percentuale di massa grassa e una conformazione diversa dello scheletro. Queste caratteristiche giocano un ruolo importante anche in seguito alla transizione di genere e offrono un vantaggio del 10-12% in sport come il nuoto e il ciclismo"


Da quel che ho capito si dovrebbero fare distinzioni tra sport e sport, in alcuni la differenza è molto marcata, in altri è minima, forse inesistente.

Riporto qui un'articolo uscito un'ora fa a seguito delle dichiarazioni di Sofia Goccia;

https://www.newsby.it/sport/sport-le-do ... scordanti/

Ultima cosa, c'è un caso che sta facendo scalpore negli Usa. Un nuotatore mediocre, numero 462 nella Ivy League, campionato che include le otto università migliori degli Stati Uniti, ha cambiato sesso e sta gareggiando contro le donne sempre in questa competizione. Nel giro di pochi mesi è arrivata al primo posto nel ranking, vincendo tutte le gare e infrangendo diversi record, dimostrando una superiorità imbarazzante. Ecco, questi casi li ritengo ingiusti, perchè vai a colpire e vanificare gli sforzi di ragazze che hanno fatto il massimo ma si sono trovati sulla strada un'ostacolo insuperabile.

https://www.rainews.it/articoli/2022/02 ... 94bb0.html
Ecco la storia della nuotatrice l'avevo sentita, e in effetti anche io la ritengo parecchio ingiusta perchè va a dominare contro atlete che non possono fare niente per superare questo ostacolo biologico.
Fare distizioni tra sport e sport la vedo impraticabile come cosa, nel senso che andrebbe sempre monitorata la situazione, e bisognerebbe anche decidere una soglia di "accettabilità", ovvero quando questo vantaggio biologico è considerato insormontabile? Secondo quali criteri? Via impraticabile secondo me.
La soluzione più equa sarebbe far correre questi atleti assieme, ma anche lì comunque non fai tutti contenti perchè rischia di passare un messaggio discriminatorio, anche se sportivamente parlando sarebbe forse l'unica via in grado di "preservare" l'equità delle competizioni

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luchador
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Re: Transessualità e sport

Messaggio da luchador »

Corilo1 ha scritto: 18/04/2022, 14:01

Tra l'altro i vari studi fatti sono contraddittori, alcuni riportano una differenza minima tra donne cis e donne transessuali, altri fanno notare come ci siano delle differenze dalla nascita non eliminabili da nessuna terapia medica.

"Cuore e polmoni di dimensioni maggiori, una minor percentuale di massa grassa e una conformazione diversa dello scheletro. Queste caratteristiche giocano un ruolo importante anche in seguito alla transizione di genere e offrono un vantaggio del 10-12% in sport come il nuoto e il ciclismo"


s.it/articoli/2022/02/il-caso-lia-thomas-la-campionessa-di-nuoto-transgender-che-fa-discutere-b9afe583-9437-4be6-b38f-2c2a7fd94bb0.html
Ma a me infatti sorprende che si possa pensare a differenze minime. La terapia ormonale che fanno nella loro fase di transizione, serve per femminilizzare il corpo. Ma la struttura ossea e muscolare rimangono quelle. Le differenze di stamina e potenza rimangono quelle. Non vengono annullate dalle cure ormonali. Oltretutto parliamo di SPORT. Quindi il corpo della trangender, sottoposto a duri allenamenti ( per essere al top nel proprio sport prescelto ) avra' sempre e comunque dei vantaggi incolmabili su una donna biologica.

L'esempio fatto sul nuoto, vale praticamente per tutti gli sport. Tranne probabilmente per alcuni sport olimpici come tiro a piattello, tiro con l'arco o i tuffi....dove forza e resistenza atletica contano meno.

Ray magini
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Re: Transessualità e sport

Messaggio da Ray magini »

Esperienza vera: ho seguito una squadra femminile per qualche tempo e in un torneo la squadra avversaria aveva un portiere uomo che stava facendo la terapia ormonale per il cambio di sesso.
Fisicamente il portiere era superiore a tutte quelle in campo (pur essendoci due ragazze che avevano fatto presenze in C). I rilanci erano siluri e aveva una reattività molto alta.
Purtroppo i transgender sono una categoria sportiva abbastanza difficile da gestire (come ha scritto Luchador), secondo me la cosa più corretta da fare è inserire la categoria a parte nelle olimpiadi

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CombatZoneWrestling
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Re: Transessualità e sport

Messaggio da CombatZoneWrestling »

Corilo1 ha scritto: 18/04/2022, 11:26 sapendo che in questo forum ci sono fini analisti
Se sei nato con il pisello devi stare nelle competizioni maschili. Dall’altra parte è inutile tanto non avrebbero risultati rilevanti.
Chiudete il topic.

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Corilo1
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Re: Transessualità e sport

Messaggio da Corilo1 »

Beh, si può essere d'accordo o no ma di sicuro sei stato chiaro.

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KaiserSp
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Re: Transessualità e sport

Messaggio da KaiserSp »

è una di quelle situazioni dove, come la fai, la sbagli:
- o rischi di falsare le competizioni
- o ghettizzi chi appartiene ad una determinata categoria

bisogna solo decidere in che modo sbagliare: il primo è un errore morale & sportivo, l'altro è "solo" morale (in realtà sarebbe anche sportivo ma in questo caso non interesserebbe a nessuno)

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FAT MIKE
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Re: Transessualità e sport

Messaggio da FAT MIKE »

Come ha detto Dave Chappelle: se Lebron James domani cambiasse sesso, e andasse a giocare nella WNBA, farebbe 850 punti a partita.

Occorre usare il buon senso e non rompere le palle. Se io fossi un nuotatore e domani cambiassi sesso, se andassi a gareggiare contro le donne mi sentirei francamente uno stronzo.

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John Smith
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Re: Transessualità e sport

Messaggio da John Smith »

Dal mio punto di vista le persone transessuali dovrebbero scordarsi lo sport agonistico, almeno nell'attesa che la scienza decida di dare delle risposte unanimi. Intanto sembrano parlare i fatti: oltre agli esempio qua sopra, è famosa anche la storia dell'atleta trans di MMA che ha già spaccato due crani nella divisione femminile. E pur non avendo io le competenze per giudicare gli effetti delle terapie ormonali, mi viene da dire che le strutture fisiche rimangono appunto le medesime, e che il gesto sportivo, al pari della meccanica, è determinato anche dalla lunghezza e dalla dimensione delle leve.

L'inclusività a tutti i costi non deve andare a calpestare i diritti altrui, e in questo caso ritengo che ci sia una gerarchia. In una visione romantica, lo sport ha anche un ruolo enciclopedico, attraverso il quale si registrano i limiti e le possibilità del corpo umano, sia maschile che femminile. E dal momento in cui tutto ciò è già annacquato dal doping, non è il caso di inserire altre varianti.

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Re: Transessualità e sport

Messaggio da KaiserSp »

John Smith ha scritto: 20/04/2022, 12:01 Dal mio punto di vista le persone transessuali dovrebbero scordarsi lo sport agonistico, almeno nell'attesa che la scienza decida di dare delle risposte unanimi. Intanto sembrano parlare i fatti: oltre agli esempio qua sopra, è famosa anche la storia dell'atleta trans di MMA che ha già spaccato due crani nella divisione femminile. E pur non avendo io le competenze per giudicare gli effetti delle terapie ormonali, mi viene da dire che le strutture fisiche rimangono appunto le medesime, e che il gesto sportivo, al pari della meccanica, è determinato anche dalla lunghezza e dalla dimensione delle leve.

L'inclusività a tutti i costi non deve andare a calpestare i diritti altrui, e in questo caso ritengo che ci sia una gerarchia. In una visione romantica, lo sport ha anche un ruolo enciclopedico, attraverso il quale si registrano i limiti e le possibilità del corpo umano, sia maschile che femminile. E dal momento in cui tutto ciò è già annacquato dal doping, non è il caso di inserire altre varianti.
in un mondo, quello sportivo, dove il doping è accettato tacitamente (vedi tutte le prescrizioni fittizie per giustificare l'assunzione di farmaci), per non dire incoraggiato (vedi il ciclismo, dominato dalla lobby degli asmatici, a leggere le cartelle cliniche) e, nonostante questo, la lotta al doping è fatta molto all'acqua di rose, escludere ferocemente solo i transessuali per via di "vantaggi non proprio accettabili" va ben oltre la ghettizzazione ed il buonsenso

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Re: Transessualità e sport

Messaggio da John Smith »

KaiserSp ha scritto: 20/04/2022, 12:54 in un mondo, quello sportivo, dove il doping è accettato tacitamente (vedi tutte le prescrizioni fittizie per giustificare l'assunzione di farmaci), per non dire incoraggiato (vedi il ciclismo, dominato dalla lobby degli asmatici, a leggere le cartelle cliniche) e, nonostante questo, la lotta al doping è fatta molto all'acqua di rose, escludere ferocemente solo i transessuali per via di "vantaggi non proprio accettabili" va ben oltre la ghettizzazione ed il buonsenso
Però dove li collochi? Nella categoria degli uomini dentro la quale non si riconoscono? Nella categoria delle donne che devono farsene una ragione e accettare di perdere anche laddove dovrebbero vincere? In una categoria a parte irrealizzabile per motivi plurimi? Condivido a pieno il discorso doping, che non è più banalmente il discorso dei vecchi steroidi degli anni '80, ma sempre più un silente capolavoro di farmacia e burocrazia, però il discorso mi sembra diverso.

Anzi, se il parallelismo con il doping lo vogliamo mantenere, io non vedo concettualmente differenze tra l'assunzione di sostanze dopanti e una modifica corporea innaturale, ovvero non dipendente da dieta e allenamento. Perché se poi ne dobbiamo fare sempre un discorso sulla ricerca della felicità allora va a finire che snaturiamo l'essenza dello sport in nome delle uguaglianze a tutti i costi, anche laddove la biologia la dice diversamente. Un individuo per me ha pieno diritto di cambiare sesso e attendersi di fare molte delle cose che poteva fare prima: votare, fare carriera, essere socialmente accettato, avere relazioni ecc... Ci sono dei punti in cui però deve arrivare a dei compromessi.

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Re: Transessualità e sport

Messaggio da KaiserSp »

l'unico "compromesso" accettabile, secondo me, sarebbe quello di una categoria a parte, che sarebbe cmq un errore (dal punto di vista concettuale) ma che almeno non andrebbe a ledere gli altri atleti

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