Delphi ha scritto: ↑03/02/2023, 14:22 Colgo l'occasione per farvi una domanda: quali anni furono l'apice dell'ECW?
Che io in questi giorni mi sto documentando molto sugli anni '90 del wrestling, specialmente dal '95 in poi, seguendo anche il documentario sulla Monday Night War del Network, e voglio anche farmi un'idea della durata dei momentum del wrestling. Non so come spiegarlo, ma avendo iniziato a seguire nel 2004/05, tendo a vedere gli eventi precedenti come qualcosa di più "diluito" nel tempo. Però mi rendo conto che la sola Attitude Era, che nella mia mente è come se fosse un'epoca lunghissima, in realtà è durata "solo" 4-5 anni, che, facendo un paragone, è come andare indietro nel 2018, che a me sembra l'altro ieri (e tra 2018 e oggi, a parte la nascita dell'AEW, non è successo molto di grosso e "rivoluzionario" a livello di wrestling [precisazione per evitare critiche: non sto dicendo che l'AEW sia rivoluzionaria, ma la sua nascita è l'unico vero scossone nel panorama del wrestling, almeno nordamericano, degli ultimi anni; la presa di potere di HHH la lascio ancora in ghiaccio, sia perché appena iniziata, sia per il ritorno di Vince]). Quindi mi rendo conto, pensando sia all'Attitude Era, che alla Monday Night War, ma anche all'iconica ECW, in realtà in pochi anni nel wrestling possano succedere potenzialmente moltissime cose. Per dire, il New Day sono quasi 10 anni che esiste e ha collezionato vittorie e momenti, eppure, nella mia mente da spettatore che ha iniziato a seguire dopo, non riesco a percepirli come i Dudleys agli inizi dei '00, anche se come tempistiche e palmares siamo più o meno lì. Ma anche facendo un paragone Michaels '95-'05-Danielson '11-'22, non riesco ancora ad accostarli al livello di "grandezza".
Non so se mi sono spiegato.
Concordo con Marco, anche per me l'apice creativo va dal 1995 dal turn di Foley circa al primo PPV Barely Legal.
Dentro c'è tantissima dell'ECW mitizzata a posteriori, da alcune sue rivalità storiche (Dreamer vs Raven, Sandman vs Raven, Taz vs Sabu) a tanti momenti e personaggi cult. Sopporto poco il resto del 1997 e la faida WWF vs ECW, ma merita il 1998 se non altro perché Taz vs Douglas è un'altra rivalità must-see e la costruzione di Taz merita di essere seguita, con tantissimi parallelismi con l'ascesa contemporanea di Austin.
E poi il format di Hardcore TV, col montaggio finale sulle note del surf-rock di Misirlou, l'impressione di ritrovarsi in una gabbia di matti, e la selezione match fatta ad hoc per nascondere le lacune del roster, che è davvero il modo migliore di approcciarsi al prodotto in-ring ECW.
L'ECW successiva merita di meno, ma per onestà intellettuale c'è anche dire che paga il (non) racconto che ne abbiamo tutti fatto negli ultimi 20 anni.
Alla fine la WWE col suo Rise and Fall ha ancorato il discorso ECW al ruolo di fed innovatrice di metà anni 90, serbatorio di uomini e idee per le due major del periodo. Ed ecco allora che tutta l'Attitude deve all'ECW qualcosa, e lo stesso vale per la WCW coi suoi pesi leggeri.
Solo che ai tempi di Rise and Fall era ancora troppo presto, e la WWE priva di interesse, per riconoscere che roba come i Supercrazy / Tajiri e gli RVD vs Lynn anticipavano l'X-Division e i match a spottoni che poi sono diventati lo standard.
Se l'ECW 1995-1997 racchiudeva i trend esplosi nelle major poco dopo, quella post-1999 certamente ha insegnato più di qualche lezione a TNA / mondo indy dei 2000.