Il futuro del wrestling è una scena meno vasta?
Il futuro del wrestling è una scena meno vasta?
Stavo guardando l'ultimo episodio di WWE Evolve e intanto pensavo a come sta cambiando lo scenario internazionale del wrestling.
Per alcuni anni il calo qualitativo della WWE aveva spostato l'attenzione di tanti appassionati sulle cosiddette "federazioni minore", promotions secondarie che offrivano spettacoli con continuità e facilmente accessibili. Il business sembrava in crescita e i ciclici rilasci della WWE davano anche modo alle altre realtà di proporre atleti ormai conosciuti e di richiamo. La nascita dell'AEW ha reso il fenomeno ancora più evidente, perché ha dimostrato che nel mercato esisteva lo spazio per due prodotti mainstream.
Poi però è arrivata la pandemia e con essa uno stop prolungato che ha fatto saltare i bilanci di chi non poteva permettersi di campare di diritti televisivi. Da lì mi sembra che sia partita una fase di contrazione nella proposta, con tante realtà che hanno chiuso o comunque ridimensionato la loro attività e pochissime federazioni emergenti in grado di andare a coprire quei vuoti.
Su questo tracciato si è creata una seconda dinamica, fatta di acquisizioni e partnership che stanno progressivamente portando molte federazioni sotto l'ombrello di realtà maggiori. La WWE ha comprato l'Evolve nel 2020 e l'AAA nel 2025 e nel frattempo ha creato una partnership con la TNA che sa tanto di acquisizione strisciante, l'AEW ha acquistato la ROH e ha collaborazioni molto solide con la CMLL e la NJPW. Quest'ultima ha reso propria sussidiaria la Stardom e, sempre in Giappone, la DDT ha preso il controllo della NOAH.
Vi domando allora: è questo il futuro? Andiamo incontro a un'era di poche federazioni molto grandi che inglobano o controllano federazioni minori, lasciando spazio a uno sparuto gruppo di indies che facciano da terreno di caccia per le big? O forse questa è solo una fase e la maggiore visibilità garantita alle realtà minori dal loro avvicinarsi a quelle più famose permetterà una crescita progressiva del sottobosco?
Per alcuni anni il calo qualitativo della WWE aveva spostato l'attenzione di tanti appassionati sulle cosiddette "federazioni minore", promotions secondarie che offrivano spettacoli con continuità e facilmente accessibili. Il business sembrava in crescita e i ciclici rilasci della WWE davano anche modo alle altre realtà di proporre atleti ormai conosciuti e di richiamo. La nascita dell'AEW ha reso il fenomeno ancora più evidente, perché ha dimostrato che nel mercato esisteva lo spazio per due prodotti mainstream.
Poi però è arrivata la pandemia e con essa uno stop prolungato che ha fatto saltare i bilanci di chi non poteva permettersi di campare di diritti televisivi. Da lì mi sembra che sia partita una fase di contrazione nella proposta, con tante realtà che hanno chiuso o comunque ridimensionato la loro attività e pochissime federazioni emergenti in grado di andare a coprire quei vuoti.
Su questo tracciato si è creata una seconda dinamica, fatta di acquisizioni e partnership che stanno progressivamente portando molte federazioni sotto l'ombrello di realtà maggiori. La WWE ha comprato l'Evolve nel 2020 e l'AAA nel 2025 e nel frattempo ha creato una partnership con la TNA che sa tanto di acquisizione strisciante, l'AEW ha acquistato la ROH e ha collaborazioni molto solide con la CMLL e la NJPW. Quest'ultima ha reso propria sussidiaria la Stardom e, sempre in Giappone, la DDT ha preso il controllo della NOAH.
Vi domando allora: è questo il futuro? Andiamo incontro a un'era di poche federazioni molto grandi che inglobano o controllano federazioni minori, lasciando spazio a uno sparuto gruppo di indies che facciano da terreno di caccia per le big? O forse questa è solo una fase e la maggiore visibilità garantita alle realtà minori dal loro avvicinarsi a quelle più famose permetterà una crescita progressiva del sottobosco?
- Darth_Dario
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Re: Il futuro del wrestling è una scena meno vasta?
L'industria dell'intrattenimento va verso l'uniformità sempre di più (ma direi tutte le industrie, "il capitalismo genera varietà" grandissima palla). Detto ciò, è anche vero che il Wrestling è ciclico ed è da almeno 40 anni che si attraversano fasi di grassa e di magra. La stessa nascita dell'AEW è un ampliare l'offerta e tutto sommato basta relativamente poco per mettere su una federazione di Wrestling: un ring e un cellulare e sei su YouTube. Quindi bho, credo che sia una fase ma non vedo collassi grandi all'orizzonte. Certo, se l'NJPW va a gambe all'aria e diventa AEW c'è un po' da preoccuparsi...
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Re: Il futuro del wrestling è una scena meno vasta?
Se fai backyard non ti serve nemmeno il ringDarth_Dario ha scritto: ↑14/06/2025, 23:30 L'industria dell'intrattenimento va verso l'uniformità sempre di più (ma direi tutte le industrie, "il capitalismo genera varietà" grandissima palla). Detto ciò, è anche vero che il Wrestling è ciclico ed è da almeno 40 anni che si attraversano fasi di grassa e di magra. La stessa nascita dell'AEW è un ampliare l'offerta e tutto sommato basta relativamente poco per mettere su una federazione di Wrestling: un ring e un cellulare e sei su YouTube. Quindi bho, credo che sia una fase ma non vedo collassi grandi all'orizzonte. Certo, se l'NJPW va a gambe all'aria e diventa AEW c'è un po' da preoccuparsi...
- danielemido
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Re: Il futuro del wrestling è una scena meno vasta?
Il problema nasce dal fatto che chi nel tempo ha provato a creare un prodotto alternativo, in realtà ha solo cercato di imitare la WWE con risultati per forza di cose più scarsi.
Nessuno, a parte Lucha Underground che però non aveva le risorse finanziarie adeguate, ha mai azzardato a fare qualcosa di realmente innovativo.
La TNA pre declino e trasformazione in Impact Wrestling era la più lanciata all’epoca, ma non hai mai avuto realmente le armi necessarie per rappresentare qualcosa di nuovo. La AEW attuale non è una minaccia perché non propone niente di fondamentalmente diverso.
Guardare il wrestling nel 2025 è esattamente come guardarlo nel 2015, e finché non ci sarà un investimento importante per rinnovare il modo di vedere questa disciplina non potrà mai cambiare niente.
La UFC al momento rappresenta una forma di intrattenimento anche molto vecchia e credo che il boom attuale in generale, anche dei prezzi, porterà inevitabilmente ad una crisi di settore.
I primi segnali della crisi si stanno vedendo già adesso con i licenziamenti non sono degli atleti ma soprattutto del persone di produzione.
Nessuno, a parte Lucha Underground che però non aveva le risorse finanziarie adeguate, ha mai azzardato a fare qualcosa di realmente innovativo.
La TNA pre declino e trasformazione in Impact Wrestling era la più lanciata all’epoca, ma non hai mai avuto realmente le armi necessarie per rappresentare qualcosa di nuovo. La AEW attuale non è una minaccia perché non propone niente di fondamentalmente diverso.
Guardare il wrestling nel 2025 è esattamente come guardarlo nel 2015, e finché non ci sarà un investimento importante per rinnovare il modo di vedere questa disciplina non potrà mai cambiare niente.
La UFC al momento rappresenta una forma di intrattenimento anche molto vecchia e credo che il boom attuale in generale, anche dei prezzi, porterà inevitabilmente ad una crisi di settore.
I primi segnali della crisi si stanno vedendo già adesso con i licenziamenti non sono degli atleti ma soprattutto del persone di produzione.
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Re: Il futuro del wrestling è una scena meno vasta?
danielemido ha scritto: ↑15/06/2025, 10:05 I primi segnali della crisi si stanno vedendo già adesso con i licenziamenti non sono degli atleti ma soprattutto del persone di produzione.
Più che crisi, questo è il sintomo dell'inseguire la "crescita costante" per far contenti gli investitori. È un modello alla lunga insostenibile che porta al licenziamento di personale ritenuto non essenziale e al peggioramento del servizio/prodotto offerto a fronte di un aumento del prezzo. Stiamo vedendo con TKO quello che abbiamo visto recentemente con Netflix.
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Re: Il futuro del wrestling è una scena meno vasta?
Concordo.danielemido ha scritto: ↑15/06/2025, 10:05 Il problema nasce dal fatto che chi nel tempo ha provato a creare un prodotto alternativo, in realtà ha solo cercato di imitare la WWE con risultati per forza di cose più scarsi.
Nessuno, a parte Lucha Underground che però non aveva le risorse finanziarie adeguate, ha mai azzardato a fare qualcosa di realmente innovativo.
E direi, un nuovo Lucha Underground ma con l'adeguata promozione alle spalle (Netflix?) secondo me farebbe il botto oggi.
Quel prodotto era avantissimo e aveva una sua "aura". Vero che ci hanno riprovato, ma all'interno di un altro prodotto già esistente (MLW) come una storyline non indipendente.
Aggiungo, l'alternativa è la cosa che mi spinse a guardare il primo anno di NWA Powerrr su YouTube. Aveva una sua identità e un suo stile deciso che ti faceva davvero respirare qualcosa di diverso, pure se i wrestler alla fine erano sempre quelli (Storm, LA Knight, Aldis, ecc...)
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Re: Il futuro del wrestling è una scena meno vasta?
I am once again asking you to blame capitalismo. Come dicevo, in ogni industria non si sperimenta più e si prova a copiare cose che già funzionano, non tanto per i potenziali guadagni, quanto piuttosto perché nessuno vuole mettere la faccia su un fallimento ed essere il capro espiatorio se qualcosa va male.*play297* ha scritto: ↑15/06/2025, 11:15 Concordo.
E direi, un nuovo Lucha Underground ma con l'adeguata promozione alle spalle (Netflix?) secondo me farebbe il botto oggi.
Quel prodotto era avantissimo e aveva una sua "aura". Vero che ci hanno riprovato, ma all'interno di un altro prodotto già esistente (MLW) come una storyline non indipendente.
Aggiungo, l'alternativa è la cosa che mi spinse a guardare il primo anno di NWA Powerrr su YouTube. Aveva una sua identità e un suo stile deciso che ti faceva davvero respirare qualcosa di diverso, pure se i wrestler alla fine erano sempre quelli (Storm, LA Knight, Aldis, ecc...)
Re: Il futuro del wrestling è una scena meno vasta?
Prendo sta parte perché per me infatti l'ultimo anno WWE interessante è il 2014, l'anno di Bryan, fine della streak, Lesnar invincibile e debutto di Sting.danielemido ha scritto: ↑15/06/2025, 10:05 Guardare il wrestling nel 2025 è esattamente come guardarlo nel 2015, e finché non ci sarà un investimento importante per rinnovare il modo di vedere questa disciplina non potrà mai cambiare niente.
Dal 2015 diventa tutto un brodino con Lesnar-Reigns e HHH-Reigns in primis, per non parlare di quell'aborto di Undertaker-Reigns.
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Re: Il futuro del wrestling è una scena meno vasta?
La domanda da porsi per rispondere al quesito del topic è: quanto spazio di mercato ha ancora nel 2025 la disciplina wrestling? E questo spazio sta tendendo ad espandersi o a contrarsi?
Quello che stanno facendo WWE e AEW, ovvero acquisire o "controllare" realtà più piccole o esotiche è, accademicamente, indice che lo spazio di mercato del wrestling è in contrazione.
Sempre teoricamente, un mercato come quello del wrestling, se in contrazione, dovrebbe tendere ad un duopolio di Stackelberg che è caraterrizato da un'impresa leader (WWE) e una follower (AEW), senza spazio per altre realtà.
Quello che stanno facendo WWE e AEW, ovvero acquisire o "controllare" realtà più piccole o esotiche è, accademicamente, indice che lo spazio di mercato del wrestling è in contrazione.
Sempre teoricamente, un mercato come quello del wrestling, se in contrazione, dovrebbe tendere ad un duopolio di Stackelberg che è caraterrizato da un'impresa leader (WWE) e una follower (AEW), senza spazio per altre realtà.
Re: Il futuro del wrestling è una scena meno vasta?
Alla fine è la domanda che fa l'offerta, e complice un aggregatore come la AEW probabilmente non c'è così tanto bisogno di offerta ulteriore.
La WWE inoltre è un mondo a parte, non è detto che chi segue la WWE abbia interesse verso il wrestling oltre alla WWE stessa, quindi se il prodotto non piace non necessariamente cerca alternative.
Questo si collega anche all'appiattimento del prodotto, purtroppo
La WWE inoltre è un mondo a parte, non è detto che chi segue la WWE abbia interesse verso il wrestling oltre alla WWE stessa, quindi se il prodotto non piace non necessariamente cerca alternative.
Questo si collega anche all'appiattimento del prodotto, purtroppo
Re: Il futuro del wrestling è una scena meno vasta?
Paradossalmente credo che si debba fare un distinguo terminologico.
Per me la direzione è quella di una scena meno vasta, non di un'offerta inferiore se guardiamo a "ore di show" e visibilità. Questo perché un numero ridotto di realtà copre lo spazio fino a ieri conteso e occupato da altre minori.
Parlando di offerta, però, dobbiamo poi fare un altro ragionamento. Se il wrestling è wrestling, l'offerta in termini quantitativi resta più o meno inalterata. Se invece guardiamo in termini qualitativi e per "offerta" di un prodotto ne intendiamo anche la varietà, allora si va verso un appiattimento nei generi di wrestling rappresentati.
Per me la direzione è quella di una scena meno vasta, non di un'offerta inferiore se guardiamo a "ore di show" e visibilità. Questo perché un numero ridotto di realtà copre lo spazio fino a ieri conteso e occupato da altre minori.
Parlando di offerta, però, dobbiamo poi fare un altro ragionamento. Se il wrestling è wrestling, l'offerta in termini quantitativi resta più o meno inalterata. Se invece guardiamo in termini qualitativi e per "offerta" di un prodotto ne intendiamo anche la varietà, allora si va verso un appiattimento nei generi di wrestling rappresentati.
Re: Il futuro del wrestling è una scena meno vasta?
Le ore di show probabilmente sono anche troppe per chi va in TVBeast ha scritto: ↑16/06/2025, 16:02 Paradossalmente credo che si debba fare un distinguo terminologico.
Per me la direzione è quella di una scena meno vasta, non di un'offerta inferiore se guardiamo a "ore di show" e visibilità. Questo perché un numero ridotto di realtà copre lo spazio fino a ieri conteso e occupato da altre minori.
Parlando di offerta, però, dobbiamo poi fare un altro ragionamento. Se il wrestling è wrestling, l'offerta in termini quantitativi resta più o meno inalterata. Se invece guardiamo in termini qualitativi e per "offerta" di un prodotto ne intendiamo anche la varietà, allora si va verso un appiattimento nei generi di wrestling rappresentati.
Riguardo le ultime righe si rientra nel discorso che facevano qualche post fa su Lucha Underground, che è stato l'unico esempio di alternativa reale.
Poi noi ci focalizziamo magari sulla scena USA ma interessante è stata la scena europea qualche anno fa, dove si cercava di fare un prodotto non rivoluIonario ma comunque alternativo (vedi la PROGRESS soprattutto all'inizio). Ma appunto in Europa la domanda è inferiore
Re: Il futuro del wrestling è una scena meno vasta?
Di wrestling in giro ce n'è tanto (con sfaccettature diverse), ma alla fine la gente guarda quello della propria cultura.
Chi guarda la wwe, può guardare aew o tna (che sono simili), ma pochi vanno a vedere njpw o cmll, e comunque non si appassionano.
E vale anche al contrario: secondo voi il giapponese medio che segue la njpw o il messicano medio che segue il cmll guarda wwe backlash?
Alla fine ognuno guarda quello a cui è abituato, quello per cui sente le maggiori connessioni.
Se il panorama del wrestling rimane questo, le cose non cambieranno in futuro
Chi guarda la wwe, può guardare aew o tna (che sono simili), ma pochi vanno a vedere njpw o cmll, e comunque non si appassionano.
E vale anche al contrario: secondo voi il giapponese medio che segue la njpw o il messicano medio che segue il cmll guarda wwe backlash?
Alla fine ognuno guarda quello a cui è abituato, quello per cui sente le maggiori connessioni.
Se il panorama del wrestling rimane questo, le cose non cambieranno in futuro
- Captain Phenomenal1
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