Ammetto senza problemi lo svarione sul nobel.MassiveMolecule ha scritto:
Ma davvero hai il coraggio di tirare fuori i neuroni a specchio così a caso in mezzo a roba freudiana random ? Nessun nobel è stato assegnato per i neuroni a specchio, e la comunità scientifica internazionale è divisa tra chi pensa che Rizzolatti abbia beccato qualcosa di grosso e chi crede che sia una montagna di fuffa.
I bambini non vivono in un vuoto in cui le uniche figure maschili e femminili con cui interagisce sono i genitori. Tanto più che se tenessimo da conto il tuo standard, dovremmo, come diceva provocatoriamente qualcuno prima, sequestrare i bambini ai genitori single che di certo non permettono quello che Freud credeva essere uno sviluppo normale. E non mi risulta ci sia nessuna evidenza scientifica secondo cui famiglie monogenitoriali stabili siano peggio di famiglie bigenitoriale stabili. E a maggior ragione, un'ambiente spersonalizzante come un istituto in cui le uniche figure adulte con cui interagisci sono suore certamente non sono meglio di una coppia lesbica o gay. Quindi se davvero c'è interesse nel benessere del bambino, anche dando per buone la roba psicanalitica freudiana, non vedo come si possa sostenere che non van bene le adozioni alle coppie omo.
E voglio anche concederti la possibilità di non relazione tra i neuroni specchio e tutto il resto del discorso.
Resta il fatto che il concetto della criterizzazione resta valido.
Il problema delle famiglie mono genitoriali è solo sfiorato dalla questione ma, pur non riconoscendo "alterazione dell'identità sessuale" nei bambini di tali famiglie, è riscontrabile una "lieve" mancanza di criterizzazione. Ovviamente il tutto è anche collegato all'età in cui eventualmente avviene il distacco da una delle figure genitoriali e, come dici tu di seguito, all'ambiente familiare ed a quanto sia esso equilibrato.
Confermo!MassiveMolecule ha scritto:Ci sono milioni di studi che mostrano come la stabilità del gruppo familiare sia ben più importante per lo sviluppo che qualsiasi altro parametro. Altri sostengono che dal momento che i bimbi affidati a coppie omosessuali vengono maggiormente esposti a diversità di ogni genere, crescono con una maggiore empatia (visto che ti piacciono i neuroni a specchio) e tolleranza.
Nel mio discorso ho omesso quelli che potrebbero essere eventuali "aspetti positivi" di una tale apertura.
Ogni contesto di vita, infatti, dona sia vantaggi che svantaggi a colui che lo vive.
Il mio discorso, infatti, si concludeva prendendo in considerazione NON la visione deleterea della cosa, bensì il fatto che, tale vissuto, donerebbe un "problema in più" da risolvere.
Il fatto è che, probabilmente, il problema sarebbe vissuto come tale quasi esclusivamente in virtù del tessuto sociale in cui questo andava ad inserirsi (con tutti i cliché ed i moralismi in esso incestatisi nei secoli)
Dal punto di vista strettamente collegato all'identità sessuale, il crescere da neonati con una coppia omosessuale, in effetti, porterebbe più facilmente ad una bisessualità, che ad un'omosessualità.
E questo, la dice lunga sul fatto che, in valore assoluto, sarebbe una evoluzione "in meglio".
In valore assoluto, però. Ovvero, in un substrato sociale libero da modalità "accusatorie" e ghettizzanti.

