
Per uno sfottò del genere?

Sollevatori di polemiche professionisti

Sai com'è, le priorità, vuoi mettere che noi abbiamo il bidet e loro la Tour Eiffel?Sacopus ha scritto:Potrà anche essere stata una vignetta di cattivo gusto , ma gli italiani che su facebook hanno risposto a Charlie Hebdo con le foto dei mondiali del 2006 o che hanno invocato l'ISIS (Libero) forse sono anche peggio.
no, quel "siamo Charlie con i morti degli altri" invece ha proprio senso in questo caso perchè all'epoca era lo slogan in difesa della libertà di espressione ... non per nulla assieme ad essa si aggiungeva la critica alla cultura islamica che in generale non tollera gli insulti o la satira su maomettoPasquale_Genchi ha scritto:A parte il "siamo Charlie con i morti degli altri" che secondo me ha poco senso: #JesuisCharlie voleva dire tutto tranne che #ioapprovotuttoquellochefaCharlieHebdo. Je suis Charlie era un semplice: cazzo, morire per una vignetta, mi dispiace
Detto questo, la satira dovrebbe criticare e far riflettere: ma qui cosa si critica? Si criticano i morti? Su cosa dovremmo riflettere? Su un terremoto non causato dall'uomo?
Lo sdegno non nasce dal fatto che la vignetta è stata fatta su una strage italiana, ma sul fatto che non critica niente. La satira dovrebbe essere questo: una critica verso qualcosa
Ma io sono a favore della libertà di espressione, ci mancherebbe altro. La vignetta mi avrebbe fatto cagare anche se il terremoto fosse avvenuto in Cina, in Nepal, in Russia... pee me i morti hanno lo stesso valore. 1 italiano morto = 1 nepalese morto.KaiserSp ha scritto: no, quel "siamo Charlie con i morti degli altri" invece ha proprio senso in questo caso perchè all'epoca era lo slogan in difesa della libertà di espressione ... non per nulla assieme ad essa si aggiungeva la critica alla cultura islamica che in generale non tollera gli insulti o la satira su maometto
oggi invece ci si indigna e ci si straccia le vesti solo perchè siamo stati noi ad essere stati presi in giro, ed i morti sono anche i nostri, rimangiandosi tutte le belle parole fatte sui morti degli altri ovviamente
ripeto: la satira non deve necessariamente far riflettere, può essere anche semplice sberleffo fine a sè stesso (cioè l'abituale linea editoriale di Charlie Hebdo)
scoprirlo oggi vuol dire essere degli ingenui o degli ignoranti
Questa é la vignetta in questione:Gervais dal video sopra ha scritto:Se deridi qualcuno che é stato stuprato non si tratta di una battuta. Sei solo orribile e odioso. Io non lo trovo divertente.
Evidentemente oggigiorno alcuni sono più sensibili verso i morti piuttosto che verso la religione. E la cosa non credo ci debba stupire. Si continua a parlare di "vignetta su Maometto", come se quella rivista prima del gennaio del 2015 offendesse solamente la fede islamica, cosa assolutamente non vera. E, lo ripeto, chi sentendosi giustamente e legittimamente offeso dalla vignetta sui morti (sinceramente mi sento ancora più offeso dalla seconda, quella più ignorante e fuori luogo), si rimangia lo slogan "Je Suis Charlie Hebdo", non aveva capito niente allora e non capisce niente oggi. E' un ignorante. Chi allora invece era contro quello slogan, o è contro la libertà d'espressione, contro la satira libera, ma anche contro la libertà di pubblicare qualsiasi cosa partorisca la nostra mente a volte malata, o è un ignorante.pingumen96 ha scritto:"La satira (dal latino satura lanx: il vassoio riempito di offerte agli dei) è un genere della letteratura, delle arti e, più in generale, di comunicazione, caratterizzata dall'attenzione critica alla politica e alla società, mostrandone le contraddizioni e promuovendo il cambiamento."
Preso da Wikipedia.
Se quanto fatto da Charlie Hebdo non mostra contraddizioni non so cosa altro possa farlo.
La vignetta su Maometto era disgustosa quanto quella sul terremoto, ma le reazioni sono state alquanto differenti.
In verità no.Mystogan ha scritto:perché la satira, checché ne scriva KaiserSP, deve far riflettere, altrimenti si tratta di comicità