Jeff Hardy 18 ha scritto:un problema enorme è la totale involuzione del personaggio di Affleck, ma non è nemmeno che gli sia successo qualcosa e quindi sia spettatore, succedono cose, ma non cambia di una virgola, così come il resto dei personaggi.
Se la vedi così non hai granchè capito il film. Il punto è che quella città lo divora rimandandolo sempre a quell'evento, d'altra parte non può uscirne per dovere nei confronti del fratello, quindi rimane in questo nulla. Il film è a quadretti privati tragici, a Lonergan interessa ben poco dell'evoluzione dei personaggi, proprio per questo fa un film circolare, i suoi sono film atmosferici, magniloquenti, in cui il passato sempre ineluttabilmente ha la meglio sulle spinte del presente.
Detto questo, e sempre contando che si parla di quello che, con Payne, è il miglior regista puramente americano contemporaneo, il film è minore nella sua filmografia. Il problema lo riscontro piuttosto in una mancanza di rendere universale questo dramma privato, cosa che gli era riuscita sia in You Can Count on Me col rapporto fratello/sorella e soprattutto con Margaret con la città di NY post-9/11. Rimane sfuggevole e piccolo, ma estremamente intenso, sicuramente tra i migliori film americani degli ultimi anni e abbastanza nettamente davanti a tutto il resto dei candidati agli Oscars, senza manco la necessità di starli a vedere.
La scena del re-incontro Affleck/Williams è, boh, vera, fulminante, da groppo alla gola istantaneo (e tutto questo avendo visto la Williams per tipo 10 minuti), enorme.
Der Metzgermeister ha scritto:Il messaggio politico "volemose bene tutti, no a razzismo/discriminazioni varie"?
Già che in un film per bambini ci sia un messaggio politico così forte e preponderante è pericoloso, poi questo egualitarismo senza superare il concetto di razza, ma addirittura dividendo in specie e predatori/selvaggina, è falso e ipocrita, come infatti lo sono tantissime scene, vedasi banalmente quella con i bradipi. Poi, ecco, i primi minuti, quella rappresentazione così vergognosamente dem della vita rurale mi fa godere sempre più della loro sconfitta, nel 2017 ancora il sogno americano di sfondare in città lol. Poi vabbè zio la polizia e la volpe furbastra che diventa fasha, di che parliamo
Intanto quel coglione di Zizek ha recensito La La Land
http://thephilosophicalsalon.com/la-la- ... t-reading/