ElectionMania XVIII - Elezioni 4 marzo 2018 *GAME OF ROOMS*
- Batidor
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Re: ElectionMania XVIII - Elezioni 4 marzo 2018 *GAME OF ROO
Quindi Calenda in un giorno si è tesserato nel PD ed ha già minacciato di lasciarlo a seconda delle decisioni prese su eventuali alleanze con il M5S? La parola in mente al momento è "arroganza", non so se è quella giusta, ma non lo trovo un buon comportamento...
- Delphi
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Re: ElectionMania XVIII - Elezioni 4 marzo 2018 *GAME OF ROO
Però che il leader di un partito da 18% diventi premier e guidi l'Italia mi fa vomitare. Hanno baccaiato tanto per "l'inciucio!!!!111" o per Renzi non eletto, ma sta roba qua è assai peggio. Ma lui è ggente quindi ok.
- Hard Is Ono
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Re: ElectionMania XVIII - Elezioni 4 marzo 2018 *GAME OF ROO
A me Salvini premier farebbe schifo anche se avesse preso il 51%.
Comunque non è una cosa tanto strana nelle democrazie parlamentari.
Craxi fu primo ministro con il PSI all'11%
E' che Berluscuno c'ha rintronato col presidenzialismo, ma la nomina del governo in Italia non passa dalle elezioni, ma è una prerogativa del parlamento.
Comunque non è una cosa tanto strana nelle democrazie parlamentari.
Craxi fu primo ministro con il PSI all'11%
E' che Berluscuno c'ha rintronato col presidenzialismo, ma la nomina del governo in Italia non passa dalle elezioni, ma è una prerogativa del parlamento.
- Delphi
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Re: ElectionMania XVIII - Elezioni 4 marzo 2018 *GAME OF ROO
Non è tanto per una questione di presidenzialismo, è che non mi sta bene che il 18% degli italiani, detto in soldoni, governi sul restante 82%.
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Re: ElectionMania XVIII - Elezioni 4 marzo 2018 *GAME OF ROO
Eh, ma non sarà il 18% come non sarà il 32% dei grillini. Salvo un supporto esterno, per governare dovranno fare accordi con qualcuno, siamo in una repubblica parlamentare.Delphi ha scritto:Non è tanto per una questione di presidenzialismo, è che non mi sta bene che il 18% degli italiani, detto in soldoni, governi sul restante 82%.
- Hard Is Ono
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Re: ElectionMania XVIII - Elezioni 4 marzo 2018 *GAME OF ROO
Delphi ha scritto:Non è tanto per una questione di presidenzialismo, è che non mi sta bene che il 18% degli italiani, detto in soldoni, governi sul restante 82%.
Due punti: in primo luogo il ragionamento sulla percentuale di voto ha senso solo se assumiamo il fatto che in una democrazia parlamentare l'unica legge elettorale sensata è il proporzionale puro senza sbarramenti.
Con sbarramenti e altre storture maggioritarie, non ci sarà mai una rappresentatività complessiva dei cittadini e degli elettori.
Anche oggi, tralasciando il (legittimo) non voto, sono molti i voti che non sono rappresentati in parlamento (circa 2 milioni e mezzo). Che sarebbero non pochi parlamentari.
In secondo luogo, è il parlamento che garantisce nella democrazia parlamentare che il governo sia il più largamente rappresentativo possibile (un governo Lega+5Stelle ad esempio sarebbe rappresentativo del voto di 16 milioni e mezzo di elettori).
In conclusione, ogni legge che prevede uno sbarramento, un sistema maggioritario, una logica di governabilità è una legge autoritaria e nei fatti è più vicina ad una legge fascista (la legge acerbo dava il 66% dei parlamentari a chi, arrivato primo, avesse raggiunto il 25% dei voti) che non ad una legge democratica.
- Uno/due
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Re: ElectionMania XVIII - Elezioni 4 marzo 2018 *GAME OF ROO
ma pure spadolini con il suo partito (pri, mi pare) a tipo il 2 per centoHard Is Ono ha scritto:A me Salvini premier farebbe schifo anche se avesse preso il 51%.
Comunque non è una cosa tanto strana nelle democrazie parlamentari.
Craxi fu primo ministro con il PSI all'11%
E' che Berlusconi c'ha rintronato col presidenzialismo, ma la nomina del governo in Italia non passa dalle elezioni, ma è una prerogativa del parlamento.
comunque, quanto sono magnifici i sostenitori grillini che vorrebbero governare da soli col 32 per cento?




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Re: ElectionMania XVIII - Elezioni 4 marzo 2018 *GAME OF ROO
Il governo eletto, chiara maggioranzaUno/due ha scritto:
ma pure spadolini con il suo partito (pri, mi pare) a tipo il 2 per cento
comunque, quanto sono magnifici i sostenitori grillini che vorrebbero governare da soli col 32 per cento?![]()
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- Uno/due
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Re: ElectionMania XVIII - Elezioni 4 marzo 2018 *GAME OF ROO
e se non li fanno governare, siamo in dittaturaDF PUNK ha scritto: Il governo eletto, chiara maggioranza![]()



(a parte che un nuovo governo deve passare per forza da loro, non si scappa)
- Delphi
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Re: ElectionMania XVIII - Elezioni 4 marzo 2018 *GAME OF ROO
Vorrei riportare una mia riflessione a proposito del reddito di cittadinanza, che sembrerebbe (stando a quanto mi ha detto un amico elettore 5 Stelle, ma nemmeno lui ha ben chiara la faccenda [non perché stupido o ignorante, e anzi sono un po' deluso dal fatto che sia loro elettore, ma perché non è proprio chiaro cosa intendono quelli del Movimento]) qualcosa di simile al sistema francese e tedesco, un sussidio di disoccupazione, con liste di lavori adatti ai profili dei candidati che dovranno presentarsi ed accettare un impiego, con un massimo di tre opportunità, a determinate condizioni; finché non trovano nulla ci si presenta al comune, vengono assegnate al disoccupato delle mansioni di pubblica utilità ed un reddito commisurato alla propria situazione finanziaria. Già così non andrebbe chiamato "reddito di cittadinanza" (come lo pensavano i grillini un tempo, e come lo pensano tutt'ora molti, è un reddito universale per cittadini italiani a prescindere, che tu sia disoccupato o lavoratore), ma "reddito di inclusione", che già esiste, quindi al più sarebbe una modifica di un sistema già esistente (e non una rivoluzione che portano solo loro perché sono buoni, mentre gli altri politici no perché sono cattivi).
Chiedo scusa per la lunghezza del mio post.
Innanzitutto, mi chiedo cosa sia in concreto la "dimostrazione di reale interesse al lavoro”, che non solo è scritta proprio nel testo del Movimento, ma è anche ciò che mi viene citato continuamente ogni volta che chiedo delucidazioni (e mai mi è stata spiegata). È qualcosa di obiettivamente non quantificabile, se non attraverso l’arbitrarietà di qualche ispettore al lavoro che stabilirebbe se il soggetto sia o no un fannullone, e se sia o meno degno di tale reddito (e degli aiuti che ne conseguono).
Ma anche in questo caso chi mi garantisce che non ci sia corruzione, o anche solamente incapacità, da parte dell’”ispettore”? Sono sicuro che ci ritroveremmo anche qui con i vari Renzo Bossi avvantaggiati, mentre persone con problemi familiari e conseguentemente sociali apparentemente immeritevoli e privi di motivazione al lavoro, ma non per colpe (almeno direttamente) loro, escluse.
Non mi è poi chiaro come “obbligheresti” un’azienda ad assumere tot persone (e se questa azienda è in crisi, tanto che deve licenziare suoi dipendenti, con che soldi le pagherebbe?).
Poi prendiamo il mio caso: io sono laureato in filosofia (triennale) ed in antropologia (magistrale), inoltre ho avuto varie esperienze in biblioteca (seguendo anche un corso di catalogazione, e sto pure meditando se provare una scuola di archivistica). Mi sto indirizzando alla (difficile, lo so) carriera dell’insegnamento, con l’alternativa di quella da bibliotecario, che mi soddisferebbe ugualmente. Ora: questo metodo di inclusione (il reddito) come potrebbe inserirmi in una delle due professioni (mie liberissime e legittime aspirazioni, per le quali ho studiato tanto), visto che l’accesso ad esse avviene solo mediante concorsi pubblici? E scommetto che ci saranno tantissimi altri settori che, come il mio, vivrebbero lo stesso problema. Per quanto non si dovrebbe sputare sopra a nessun lavoro, magari uno che ha studiato per diventare docente di storia e filosofia potrebbe essere insoddisfatto nel fare qualche altro mestiere (ma non perché meno "degno": semplicemente perché diverso).
Altra cosa (con la quale però mi riaggancio all'ultimo punto): in base a cosa si proporrebbe un determinato lavoro? Ai titoli e alle competenze? Ok, ma chi stabilisce che le mie competenze, leggendo un CV e magari mediante un colloquio, vadano bene lì anziché là? Emergerebbe un certo grado di arbitrarietà da parte di chi decide, mentre la libertà di scelta del soggetto non so quanto sarebbe alta (e ciò non è che mi faccia tanto impazzire, dato che hai a disposizione solo tre “strike”, e si sta parlando del tuo lavoro).
E nel caso, come il mio, in cui ciò a cui posso ambire è unicamente la carriera da professore o bibliotecario (lo ammetto candidamente), in che settore mi potrebbero inserire? In un settore ed in una professione non idonea che potrebbe anche demotivarmi?
Inoltre si creerebbero un po’ di problematiche nell’ottica del mercato del lavoro: sarebbe ingiusto che uno entri in un’azienda grazie a questo “aiuto”, mentre altri devono subire e vincere la competizione e cercare di migliorarsi continuamente per farsi spazio nella stessa. E ragionando dal punto di vista dell'azienda, chi me lo fa fare di assumere uno che magari non è capace, sacrificando denaro che invece potrei usare per migliorare l'efficienza dell'azienda (assumendo uno specialista, acquistando macchinari eccetera)?
Altra cosa ancora: lo stipendio? Sarebbe identico a quello di un dipendente assunto “normalmente”? Allora in tal caso lo Stato (tramite gli “ispettori”, chiamiamoli così, o chi per esso) stabilisce che tu riceverai 1000 euro, tu invece 1200, tu invece 2000 eccetera. Non creerebbe un po’ di disagi? Oltre ai conflitti che potrebbero sorgere tra colleghi perché mentre uno ha sudato 7 camicie per entrare lì, l’altro ci è riuscito solo tramite questo sistema, specie se lo stipendio è il medesimo (ma così è giusto che sia: se le mansioni che svolgi sono le stesse è giusto che la retribuzione sia la medesima, così come il carico di ore complessivo).
Sono alcuni dei tanti dubbi che nutro nei confronti di questo sistema, che secondo me potrebbe valere in casi limite (rifugiati, immigrati in difficoltà, ex carcerati, persone estremamente povere… in soldoni, i disperati). E direi che se un sistema è presente in altri stati non necessariamente è qualcosa di buono e funzionante.
Io credo che se anche riuscissero a trovare i soldi (in qualche modo) per le coperture a questo reddito, preferirei che le investissero in altro modo, alimentando il mercato del lavoro.
Chiedo scusa per la lunghezza del mio post.
Innanzitutto, mi chiedo cosa sia in concreto la "dimostrazione di reale interesse al lavoro”, che non solo è scritta proprio nel testo del Movimento, ma è anche ciò che mi viene citato continuamente ogni volta che chiedo delucidazioni (e mai mi è stata spiegata). È qualcosa di obiettivamente non quantificabile, se non attraverso l’arbitrarietà di qualche ispettore al lavoro che stabilirebbe se il soggetto sia o no un fannullone, e se sia o meno degno di tale reddito (e degli aiuti che ne conseguono).
Ma anche in questo caso chi mi garantisce che non ci sia corruzione, o anche solamente incapacità, da parte dell’”ispettore”? Sono sicuro che ci ritroveremmo anche qui con i vari Renzo Bossi avvantaggiati, mentre persone con problemi familiari e conseguentemente sociali apparentemente immeritevoli e privi di motivazione al lavoro, ma non per colpe (almeno direttamente) loro, escluse.
Non mi è poi chiaro come “obbligheresti” un’azienda ad assumere tot persone (e se questa azienda è in crisi, tanto che deve licenziare suoi dipendenti, con che soldi le pagherebbe?).
Poi prendiamo il mio caso: io sono laureato in filosofia (triennale) ed in antropologia (magistrale), inoltre ho avuto varie esperienze in biblioteca (seguendo anche un corso di catalogazione, e sto pure meditando se provare una scuola di archivistica). Mi sto indirizzando alla (difficile, lo so) carriera dell’insegnamento, con l’alternativa di quella da bibliotecario, che mi soddisferebbe ugualmente. Ora: questo metodo di inclusione (il reddito) come potrebbe inserirmi in una delle due professioni (mie liberissime e legittime aspirazioni, per le quali ho studiato tanto), visto che l’accesso ad esse avviene solo mediante concorsi pubblici? E scommetto che ci saranno tantissimi altri settori che, come il mio, vivrebbero lo stesso problema. Per quanto non si dovrebbe sputare sopra a nessun lavoro, magari uno che ha studiato per diventare docente di storia e filosofia potrebbe essere insoddisfatto nel fare qualche altro mestiere (ma non perché meno "degno": semplicemente perché diverso).
Altra cosa (con la quale però mi riaggancio all'ultimo punto): in base a cosa si proporrebbe un determinato lavoro? Ai titoli e alle competenze? Ok, ma chi stabilisce che le mie competenze, leggendo un CV e magari mediante un colloquio, vadano bene lì anziché là? Emergerebbe un certo grado di arbitrarietà da parte di chi decide, mentre la libertà di scelta del soggetto non so quanto sarebbe alta (e ciò non è che mi faccia tanto impazzire, dato che hai a disposizione solo tre “strike”, e si sta parlando del tuo lavoro).
E nel caso, come il mio, in cui ciò a cui posso ambire è unicamente la carriera da professore o bibliotecario (lo ammetto candidamente), in che settore mi potrebbero inserire? In un settore ed in una professione non idonea che potrebbe anche demotivarmi?
Inoltre si creerebbero un po’ di problematiche nell’ottica del mercato del lavoro: sarebbe ingiusto che uno entri in un’azienda grazie a questo “aiuto”, mentre altri devono subire e vincere la competizione e cercare di migliorarsi continuamente per farsi spazio nella stessa. E ragionando dal punto di vista dell'azienda, chi me lo fa fare di assumere uno che magari non è capace, sacrificando denaro che invece potrei usare per migliorare l'efficienza dell'azienda (assumendo uno specialista, acquistando macchinari eccetera)?
Altra cosa ancora: lo stipendio? Sarebbe identico a quello di un dipendente assunto “normalmente”? Allora in tal caso lo Stato (tramite gli “ispettori”, chiamiamoli così, o chi per esso) stabilisce che tu riceverai 1000 euro, tu invece 1200, tu invece 2000 eccetera. Non creerebbe un po’ di disagi? Oltre ai conflitti che potrebbero sorgere tra colleghi perché mentre uno ha sudato 7 camicie per entrare lì, l’altro ci è riuscito solo tramite questo sistema, specie se lo stipendio è il medesimo (ma così è giusto che sia: se le mansioni che svolgi sono le stesse è giusto che la retribuzione sia la medesima, così come il carico di ore complessivo).
Sono alcuni dei tanti dubbi che nutro nei confronti di questo sistema, che secondo me potrebbe valere in casi limite (rifugiati, immigrati in difficoltà, ex carcerati, persone estremamente povere… in soldoni, i disperati). E direi che se un sistema è presente in altri stati non necessariamente è qualcosa di buono e funzionante.
Io credo che se anche riuscissero a trovare i soldi (in qualche modo) per le coperture a questo reddito, preferirei che le investissero in altro modo, alimentando il mercato del lavoro.
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Re: ElectionMania XVIII - Elezioni 4 marzo 2018 *GAME OF ROO
A me hanno detto che è pur sempre meno dei soldi che Renzi ha dato per salvare la banca della BoschiDepeche boy ha scritto:Dove leggo sarebbe una misura da 300 miliardi, in alcuni copia incolla leggo 20. Mah

Il reddito di INCLUSIONE, sotto varie forme, sì, esiste in Europa. Ma anche qui in Italia, e, come ho detto nel mio lungo post, allora presentatelo come una riforma di qualcosa che già esiste, non come qualcosa di rivoluzionario che esiste solo grazie a loro.Depeche boy ha scritto:Inoltre quando dicono che il reddito di cittadinanza c'è già in Europa è vero?
Ah... vi prego... dategli il governo... voglio troppo vedere cosa succederà quando non saranno ancora riusciti a dare niente a nessuno

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Re: ElectionMania XVIII - Elezioni 4 marzo 2018 *GAME OF ROO
Solleva troppi dubbi e perplessità sulla sua applicazione questo sistema.