Io dopo la spruzzata giovanile di Pantani ho ripreso a seguire seriamente il ciclismo da circa 4 anni.
A quello che ha detto Maruzzo aggiungo la straordinaria bellezza dei luoghi e delle varie situazioni atmosferiche che fanno da vero giudice spesso nelle tappe (sono un amante della natura e sopratutto dell'Italia come posti da visitare)
Si passa dal pavè allo sterrato all'asfalto passando per le montagne che fanno da porta per l'inferno finendo ai retrilinei a 70km h.
Poi le caratteristiche tecnico-fisiche degli scalatori o dei passisti o dei cronoman o dei velocisti ti rendono ogni tappa più aperta ed insidiosa.
Io ormai sono 2 anni di fila che mi gusto l'arrivo qui in Calabria e mi diverto tantissimo.
Poi è vero alcune tappe sono seccantelle (se non si è interessati ai luoghi) e ci sta spararsi gli ultimi km, ma altre sono dei veri capolavori.
Per esempio tra Etna e GranSasso (sopratutto) c'ho sparato 6 ore di diretta (3 a testa) rimanendo incollato alla tv
Cazzo il GranSasso sembrava un dipinto alle spalle dei corridori
Sabato c'è lo Zoncolan che è un vero e proprio cancello per l'inferno, spaventoso con pendenze assurde.