Era over e funzionava come è stato over e ha funzionato Cesaro in diversi momenti della sua carriera. Ora, se sei uno di quelli per cui Cesaro aveva tutto per fare il main eventer stabile in WWE ed essere il volto di una generazione, alzo le mani e la conversazione può chiudersi qui.Delphi ha scritto: ↑13/04/2021, 21:06 L'hai detto: quando ha sfidato l'Henry della Hall of Pain era over e funzionava.
Costruirlo come McIntyre adesso poteva essere un'idea. Face di poche parole e che picchia come un fabbro. Ma in WWE hanno questa fissazione che i face debbano sorridere sempre come degli idioti.
Che il bullo simpaticone e sorridente fosse l'unico personaggio con il quale potesse funzionare è un'idea tua.
Poi non era manco necessario costruirlo da face.
Altrimenti, il principio è lo stesso. Sheamus, pur essendo un intrattenitore leggermente migliore del suo ex tag team partner, ha lo stesso problema: magari sul momenti ti fomenta, ma poi non ha le qualità per continuare a farti interessare a quello che sta facendo.
Poi, io questo mitologico "face di poche parole e che picchia come un fabbro" che funziona come campione duraturo lo devo ancora vedere, in WWE. Lo stesso McIntyre non è che stia precisamente zitto a fare il Lesnar face, e comunque pure lui ce ne ha messo di tempo e sudore per rendersi un minimo interessante (ad Impact non troppi anni fa ha reso Lashley heel over quanto Sheamus ha reso over Big Show heel, infatti).
Sì, questo ignorando totalmente quello che è successo sia prima che dopo lo scontro con Henry.
Prima:
La losing streak a Raw, che l'aveva portato a perdere fra l'altro contro lo stesso Henry all'epoca lowcarder face che faceva i balletti con Khali.
Il title vs career contro Bryan in cui ha messo tutto in palio pur di rialzarsi. Storia incentrata su di lui e sulla sua redemption, da heel.
Il regno US che pian piano gli ha ricostruito un minimo di status e dignità. A memoria una delle pochissime volte in cui una storyline di losing streak WWE ha avuto un buon payoff.
Il draft a SD! in cui è stato da subito presentato come uno dei top name, allo stesso livello di Orton e Christian.
Dopo:
Feud in cui ha umiliato quello che fino al PPV prima era il campione del mondo, sconfitto fair and square due volte su due.
Survivor Series da protagonista, in cui è stato presentato alla pari di Orton (all'epoca con uno status mostruoso) e pur nel team perdente è stato protetto con la squalifica (lo stesso Orton pur da last Survivor si è beccato il pin pulito da Wade Barrett).
Giusto a TLC non ha fatto nulla di rilevante, visto che ha passeggiato sullo Swagger a caso di turno. E infatti alla Rumble era favoritissimo.
Se questa non è una costruzione, e fatta pure bene, alzo le mani. Tipo tutto il roster WWE, a parte Reigns e Rollins, ucciderebbe per una roba del genere.
Sì, ma dopo un po' cosa devono fare questi?Delphi ha scritto: ↑13/04/2021, 21:06Poi i 18 secondi hanno rovinato tutto. Dovevano, nelle loro intenzioni, creare un face (ma come ragionano???), invece hanno rischiato di affossarlo come personaggio. Fortuna che sul ring era buono, e questo lo ha parzialmente salvato.
Parzialmente, appunto. A parte che i cori di SD erano registrati, ma a me nei PPV non sembrava affatto over.
Parlate del suo regno alla SuperCena come se i regni alla SuperCena siano benefici per chi li riceve, ma è l'esatto contrario. E poi come fai ad attirare l'interesse se contro hai Mr zero carisma Del Rio?
Se tengono tizio X nel mid/uppercard, lo sabotano.
Se gli danno le sue occasioni e tizio X ogni volta perde, lo gestiscono male.
Se lo fanno campione ma non è imbattibile, allora non ci puntano fino in fondo e sviliscono lui e la cintura.
Se lo fanno campione e gli danno il mondo, allora lo danneggiano perché gli fanno emulare SuperCena.
Che poi, per inciso, Del Rio (che infatti veniva da Raw) era l'unico nome heel con un minimo di starpower nello SD! dell'epoca, anche perché gli altri Sheamus li aveva già macinati tutti prima di diventare campione. Stiamo parlando della WWE del 2012, non è che ci fosse chissà che folla oceanica di fenomeni dello status immenso in confronti ai quali Del Rio era l'ultimo degli stronzi...
Non è che siccome nell'età della pietra Punk ha avuto un regno dimenticabile allora tutti i campioni che hanno fallito sono stati gestiti male.Delphi ha scritto: ↑13/04/2021, 21:06 Tutta colpa sua? E dai... Non dico che dovesse diventare un main eventer fisso, ma una considerazione più equa penso che avrebbe fatto bene a lui e anche allo show, visto che comunque è sempre stato un buon worker.
Secondo me dovrebbe far riflettere che uno come lui, nonostante il palmares, abbia lo status di un Shelton Benjamin o di un Wade Barrett qualsiasi, pur non essendo una pippa o un bastone nell'extra ring.
E sì, dovrebbe far riflettere. Su quanto povero di talento e starpower fosse il roster WWE fra la fine degli anni '00 e l'inizio degli anni '10, con l'abbandono/ritiro/disimpegno di tutti i nomi grossi a parte Orton e Cena. Tutti i palmares della gente che ha debuttato/è esplosa in quel periodo sono gonfiati, perché la WWE era con le proverbiali pezze al culo e hanno provato a lanciare tipo chiunque.
Lo stesso Wade Barrett ha avuto una carriera di tutto rispetto in quel periodo, quando invece nel momento in cui ha salutato la WWE era un mid-lowcarder (Sheamus gli era comunque superiore eh, visto che era il leader della stessa stable di cui Barrett era il jobber designato che si prendeva tutti i pin).
Kofi Kingston in singolo, ne vogliamo parlare? Il titolo IC (volendo pure ECW) di Ezekiel Jackson? Otunga cinturato?
Semplicemente, all'epoca Sheamus campione ci stava, pur con tutti i suoi difetti. Hanno fatto bene a provarci, ha fallito, pace. Poi vabbé, nel roster è arrivata un'infornata di gente molto più talentuosa e lui è giustamente retrocesso nelle gerarchie, come tanti altri (Ziggler su tutti, per dirne uno).
Ecco, riassunto perfetto.PuroIndyLove ha scritto: ↑14/04/2021, 10:19 Sheamus a 'Mania ha fatto fare una buona figura a Riddle, nonostante il risultato.
Un buon match +1 davvero. Ecco, in quest'ottica da midcard va più che bene.
Sempre detto che è uno che con un titolo secondario riesce alla perfezione.
Ma non più di quello.

