Mollati definitivamente, entrambi al volume 2, Kengan Ashura e Chainsawman. Il secondo non fa davvero per me, il primo ha pure un setting interessante quando non è cringe da morire (le sotto-copertine, buon dio...).
Mollato (?) anche un anime, Shadowverse. A me gli anime di card game piacciono (sto riguardando finalmente GX con la coscienza di un ventunenne, quando lo avrò finito ci farò un post di analisi pieno di amore per tutto ciò che non sia la season 2), trovo interessante il card game f2p e soprattutto sono interessato al gioco in uscita in estate su Nintendo Switch.
L'animazione è molto buona, ed è uno dei rarissimi casi in cui anche i duelli "tagliati" riescono ad essere appassionanti. Tutto il lavoro dal punto di vista di fare interessare al card-game per me è promosso. Meno la trama principale (ho finito il primo arco di 12 episodi), con personaggi particolarmente piatti salvo uno o due (Alice Kurobane sembra funzionare benone), ed in generale è tutto sacrificato in funzione del protagonista Hiiro - finendo per essere non-granché-interessante. Tradisce tutta la gioventù della sua fascia demografica, e non fa quasi nulla per rendersi appealing ad uno sguardo più critico. Se siete fan del gioco può comunque essere un prodotto chill da guardare nel tempo libero.
Avete parlato qui di Fairy Tail, nel preciso momento in cui mi son detto "voglio riprovarci". Ed allora l'ho fatto.
Ai tempi guardai una decina scarsa di episodi, mollandolo per le voci negative sul prodotto - per quanto l'atmosfera mi piacesse, e manco poco.
Tutt'ora, mi dà dei vibe davvero davvero belli. Gli sfondi, i colori, il setting, quella maledetta opening che è Snow Fairy, la OST, adoro l'ambientazione. Il resto? Già ora sembra abbastanza mediocre, pur vero che devo finire il primo effettivo arco ma i personaggi non hanno grande caratterizzazione, anzi, sono un po' quello che sono. C'è questa passione onnipresente per la fregna che non c'è un episodio in cui si dia una calmata, e va bene per i primi due ma poi comincia a pesare, e manco poco. Ho mollato BanG! Dream per molto meno (anche se lì erano minorenni, e le continue inquadrature da tergo sulle minorenni sono un po' troppo). Quasi sicuro avrà ancora qualche puntata per prendermi, almeno fino alla fine dell'arco di Eligoar, ma sono poco fiducioso e questo è già un segnale bruttarello.
Parliamo di un anime buono, dai. Ma tanto, tanto buono. Jujutsu Kaisen. Essendo noi in Italia scioccamente indietro ho visto finire la season 1 in anime "da vergine", e me la sono goduta davvero un macello. L'animazione fa semplicemente impressione, l'OST è una seria candidata a migliore OST di un anime che io ricordi in vita mia (uscita di recente completa, sul tubo trovate una playlist e posso solo consigliarvi di recuperarla), e l'opera di per sé è davvero figa. Ha un ottimo world-building ma, soprattutto, ottimi personaggi. Perché in quel mondo fatto di leggi interne fighe e coerenti si muovono dei pg che sono uno migliore dell'altro, Akutami ha fatto un lavoro clamoroso nel renderli tutti in qualche modo memorabile. Tra l'altro l* sensei scrive dei personaggi femminili che fanno paura da quando sono carismatici e profondi, Nobara >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>.
E torniamo a parlare di manga, che cinque serie sto portando avanti ora. Una è Juju, e ne abbiamo appena parlato. La seconda è One Piece, di cui sono stupidamente indietro (volume 18) ma che stupendo nessuno si conferma una grande opera. Mi rendo conto che spesso fatico a prendere la voglia di immergermi in quel mondo, ma quando delivera mi lascia davvero ottime sensazioni.
Terza serie è Shaman King, di cui ho preso la Final Edition. Non ho alcuna esperienza con altre versioni dell'opera, quindi la affronto per la prima volta, e ad ora ho letto solo il primo volume. Ci sta, i primi capitoli sono autoconclusivi ma fatti piuttosto bene, con del buon character development - specialmente su Amidamaru, me lo aspettavo con molta meno scrittura dietro. Mi ha lasciato un po' freddo come tutto il discorso particolarmente sensato e ben-motivato di Ren si sia schiantato contro il potere dell'amicizia e del protagonista, motivato in maniera particolarmente più debole. Ma insomma, i trope shonen si chiamano così per un motivo.
Ecco, a 'sto giro probabilmente potrei parlare di qualcosa un po' meno conosciuto. Kemono Jihen, di Sho Aimoto.
Si tratta di uno shonen a matita femminile imho davvero godibile, di cui ho letto finora tre volumi. Il setting è circa-investigativo e la trama gira intorno ad un mondo di umani-mischiati-a-bestie (appunto, i kemono del titolo), e se da una parte la premessa non è così originale ho trovato eccezionale la leggerezza dell'opera.
Kemono Jihen non si prende sul serio, ma non nel senso di volerti strappare a tutti i costi la risata o ridicolizzarsi. È semplicemente un manga leggero, tranquillo. I dialoghi sono brevi ed incisivi, i disegni hanno una adorabile rotondità e essenzialità, i personaggi principali hanno tutti uno o più elementi che li rendano likable. E sembra una cosa probabilmente scontata ma secondo me non lo è affatto, non nel modo in cui lo fa Kemono (e che secondo me un po' si perde nell'anime, motivo per cui gli preferisco di netto la versione cartacea).
Se volete provare una lettura shonen che non abbia una granché forte componente di combattimento, vi dia il calduccio di una coperta quando avete l'influenza e vi butti in mezzo ad un mondo di dialoghi e personaggi interessanti, dategli una scorsa.
E chiudiamo con la cosa che più mi sta piacendo, ma per la quale spenderò meno parole. Perché bastano gli aggettivi superlativi.
Spy x Family. Spy x Family, dopo due volumi, posso dire comodamente essere meraviglioso. Ormai è bello popolare e il concept non credo di doverlo spiegare (ed anche fosse, c'è su Internet chi lo ha già fatto molto meglio di me), posso soltanto dire che mi sta prendendo molto più di quanto fossero le mie più rosee aspettative.
Non voglio fare nessunissimo tipo di spoiler, ma il finale del secondo capitolo è una bomba.
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