Forse sarò strano io, ma secondo me il problema non è tanto questo, quanto piuttosto la capacità discrezionale degli individui. Se abbiamo costruito una società che è capace di mettere sullo stesso piano le opinioni di persone che hanno studiato determinate materie, che argomentano le proprie tesi portando dati, analisi, studi, a quelle di chi dice "è così perché lo dico io ,e se non mi credi sei un fesso schiavo di Soros", la colpa non è tanto che a tutti sia permesso di fare analisi, ma nella capacità di giudizio di chi fruisce di quelle analisi.uomodelmonte88 ha scritto: ↑01/03/2022, 9:12 Quest'ultimo post non fa che radicalizzare una mia posizione che tra Covid e guerra sto focalizzando sempre più.
La iperdemocratizzazione delle fonti di informazione, con internet che (giustamente eh) permette a chiunque di fare analisi su qualsiasi tema, fa più danni della grandine.
Una volta se si voleva capire un fenomeno si prendeva in mano un bel libro, o più di uno, e lo si leggeva. Oggi si guarda mezz'ora di video su Youtube dove un qualsiasi pirla, se proprio va bene dotato di una laurea a tema, dice la sua opinione spacciandola per verità.
Sì, sono un boomer. Meno male.
Non c'entra una fava, ed è un partito che mi fa ribrezzo, però a suo tempo sul Movimento 5 Stelle dissi una cosa che mi fece prendere tante pernacchie, ma che col senno di poi era terribilmente vera: guardate che Grillo, e soprattutto Casaleggio(padre), con questa storia dell' "uno vale uno" ci hanno visto lungo. Non che se lo siano inventati, o che siano stati promotori di un cambiamento culturale, semplicemente hanno capito meglio di altri, e prima di altri, il cambiamento culturale legato ai social.
Il covid, la guerra in Ucraina sono la conferma di questo: c'è gente che non ha fatto in tempo a ripiegare il camice di dottore laureato su Facebook e si sono subito infilati uniforme da generale, più mostrine di Figliolo, e ora sono lì a spiegarti per filo e per segno come sta invadendo Putin, dove sta sbagliando, cosa avrebbero fatto loro, quali linee di rifornimento tagliare. Gente che la guerra è troppo se l'ha vista su Cod/Battlefield. Più probabilmente su Risiko.
Se però poi il cittadino mette sullo stesso piano voci che hanno un diverso valore(e non è classismo, ci sono argomenti che, se non ne sai nulla, devi tacere. E se parli, in un mondo ideale, verresti solo preso a pernacchie), è anche colpa dei media che si gettano a pesce nella caciara e prosperano(aumentando lo share) nella confusione. In questo contesto la cosa che dovrebbe spaventarci per davvero è che viviamo in un mondo sempre più complesso e i social ci hanno spinto verso la sintesi estrema, che non può che sfociare nella semplificazione eccessiva di un tema spesso troppo complesso per essere trattato, e capito, da tutti. Non c'è niente di male nel dire alle persone che di certe cose non capiranno mai niente. Che se scoppia una guerra in Ucraina non devi per forza correre a dire la tua se non ne sai una sega.
Io per esempio credevo che Putin non avrebbe mai attaccato l'Ucraina così, perché mi sembrava una cosa stupida(a parte le morti innocenti di una guerra infame. Ma proprio politicamente mi sembrava una mossa stupida, e continuo a ritenerla alla luce dei fatti). Ho sbagliato, lo ammetto senza problemi. Oggi però non ripeterei lo stesso errore, cioè ho capito che Putin in questo momento è imprevedibile. E il semplice fatto però che molti, che a differenza mia hanno potere di incidere sulla nostra vita e quella di tutta l'umanità, stiano vivendo tutto come fosse un gioco ci deve davvero terrorizzare. Perché viviamo in un mondo complesso governato molto spesso da persone figlie della nostra società e incapaci di affrontare problemi se non a un livello da bianco o nero, buono o cattivo.