POLITICA ITALIANA

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Colt877
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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da Colt877 »

Hard Is Ono ha scritto: 14/02/2023, 10:11 Io a votare non ci sono mica andato. :horrific:

E non ci sono andato convintamente, posto che io sto a Roma e non a Milano e quindi fortunatamente non rientro tra i lombardi.

Ma se tu sei un così fervo sostenitore che conta solo l'azione spiegami, perché l'elettorato lombardo ha guardato all'alternativa Majorino e s'è fatto, nella migliore delle ipotesi, una grassa risata?

Il crescente astensionismo cova grosse trasformazioni sul piano elettorale nel prossimo futuro.
Premesso che anche io non rientro tra i lombardi, ma tra i laziali(non i tifosi, fortunatamente .:smiley:. ), resta il fatto che queste elezioni regionali in un certo senso certificano, un'altra volta, la totale sfiducia degli italiani nei confronti della politica. Già prima era nota, ma adesso siamo arrivati a livelli ben oltre quello di guardia.

Ieri mi è capitato di vedere circa un'oretta di Maratona Mentana e mi sono sentito a disagio per commentatori e politici che disquisivano del nulla parlando di grandi vittorie e di alternative che non ci sono quando i numeri, impietosi, dicono che la gente a votare non ci va più. Ai partiti questa cosa fa piacere, meno gente vota e più facile è per loro controllare il risultato tramite il voto clientelare(non a caso un partito strutturato come il PD tiene botta). Allo stesso tempo però la democrazia italiana è ormai pericolosamente avvitata su se stessa e sempre più italiani si rendono conto dell'inutilità della contrapposizione politica. Lo diceva anche il Panda: quando ti rendi conto che anche il governo dei "fascisti", se escludi un decreto sui Rave Party( :stupito: ) e uno sulle ONG che non funziona, è in perfetta continuità con quello Draghi e su molti temi la pensa allo stesso modo del principale partito di opposizione(vedi la questione armi e la guerra in Ucraina); rende plasticamente l'idea del perché le persone ritengano ormai inutile votare.

Se poi analizziamo la situazione partito per partito è ancora più eloquente. Ci sono tutti partiti leaderistici senza una struttura alle spalle del leader di turno e un partito ancora un minimo strutturato che non riesce a trovare un leader manco per sbaglio, per non parlare di un programma. Al contempo hai parole d'ordine che vengono ripetute all'infinito e nessuna proposta chiara da parte di nessuno. La Meloni ogni giorno dice che ha cinque anni per realizzare il programma di FdI. Quale programma? Io sinceramente non lo so. Il PD si arrovella per proporre un'alternativa? Ma certo che no. Discutono se devono andare con Conte o con Calenda perché poi alla fine di quello si tratta. Allearsi col leader di turno per fare un fronte pari pari a quello delle destre. Tre partiti leaderistici, con i rispettivi leader che si stanno anche sul cazzo l'uno con l'altro, tenuti insieme con la colla del potere, che parlano a sempre meno cittadini interessati della politica.

Oggi l'unica cosa che potrebbe smuovere questa situazione stagnante è una nuova proposta politica, fuori dagli schemi dei partiti in parlamento, capace di intercettare il crescente astensionismo. Non ho idea di chi potrebbe metterla in campo, ma di certo non si può pensare che la soluzione all'astensionismo siano quelli che lo hanno provocato e che continuano ad alimentarlo.



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KaiserSp
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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da KaiserSp »

Hard Is Ono ha scritto: 14/02/2023, 10:11 Ma se tu sei un così fervo sostenitore che conta solo l'azione spiegami, perché l'elettorato lombardo ha guardato all'alternativa Majorino e s'è fatto, nella migliore delle ipotesi, una grassa risata?
la risposta più educata che si può dare è "Cavoli loro! Ognuno è responsabile di ciò che fa e di ciò che non fa!"

nessuno ha puntato loro la pistola alla testa per riconfermare Fontana perciò, se lo hanno fatto, è perchè hanno gradito la sua precedente gestione, persino le migliaia di cadaveri causati: se avessero voluto cambiare davvero, avrebbero votato chiunque altro, ora invece se lo tengono per altri cinque anni, con una maggioranza più ampia della scorsa volta

le azioni contano più delle parole e gli assenti hanno sempre torto

ora, mi raccomando, riprendiamo a parlare del "gesto atletico nella rovesciata" o del "colpo di reni", derubricando a robetta trascurabile il "Meraviglioso, bello, bello, intanto come abbiamo fatto a perdere 10-3?"

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Hard Is Ono
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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da Hard Is Ono »

KaiserSp ha scritto: 14/02/2023, 10:37 la risposta più educata che si può dare è "Cavoli loro! Ognuno è responsabile di ciò che fa e di ciò che non fa!"

nessuno ha puntato loro la pistola alla testa per riconfermare Fontana perciò, se lo hanno fatto, è perchè hanno gradito la sua precedente gestione, persino le migliaia di cadaveri causati: se avessero voluto cambiare davvero, avrebbero votato chiunque altro, ora invece se lo tengono per altri cinque anni, con una maggioranza più ampia della scorsa volta

le azioni contano più delle parole e gli assenti hanno sempre torto

ora, mi raccomando, riprendiamo a parlare del "gesto atletico nella rovesciata" o del "colpo di reni", derubricando a robetta trascurabile il "Meraviglioso, bello, bello, intanto come abbiamo fatto a perdere 10-3?"
Si ma nei tuoi ultimi due messaggi manca un soggetto.

Chi è che ha perso? Chi sono Aldo Giovanni e Giacomo?
Tu sei un elettore PD, un elettore 5 Stelle? Un militante (?) di una di queste due formazioni?

Quelli sono gli sconfitti, rivolgiti a loro per queste acute riflessioni oppure proponi autocritica stile gruppi maoisti degli anni '70 nel tuo circoletto se ne fai già parte.

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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da Colt877 »

Il post di Fratoianni su Facebook. :stupito: :stupito:

Accusa gli altri di fare scaricabarile alla guida di una federazione Verdi e Sinistra che non fa neanche il 3%. Vabbè, adesso litigheranno per un paio di giorni e poi potremo tornare a parlare del vero nodo politico lasciato irrisolto. Amadeus lo confermiamo alla guida del Festival oppure no?

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Lieutenant Loco
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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da Lieutenant Loco »

uomodelmonte88 ha scritto: 14/02/2023, 9:35 Purtroppo non sono un esperto di politica internazionale.
Avrei sempre voluto sapere se il malcostume di attribuire a determinate elezioni valori predittivi o confermativi su altri bacini elettorali sia solo italiano, o se sia un vizio diffuso.

A ogni tornata di elezioni regionali, sento fior fior di commentatori spiegare sornioni come il tale risultato "conferma la straordinaria luna di miele col Governo nazionale" o "segna un cambio di passo rispetto alle precedenti elezioni politiche".

Come se due o tre Regioni rappresentassero il paese.
Come se a un'elezione locale l'elettorato dovesse per forza pensare alle questioni nazionali.

(Sulle regionali questa cosa mi fa abbastanza ridere, ma è quando ci vanno di mezzo le comunali che c'è da sbellicarsi)

PS: Della scarsa affluenza non parlerà nessuno, se non qualche giornalista che si è svegliato un po' più incalzante del solito. Secondo me la gente si è stancata di esprimere preferenze elettorali che non portano mai un cambio di passo. Perfino "il governo più a destra di sempre" si sta rivelando un Draghi 2.0.
Pedantissimo wallpost lezioso in arrivo, skip selvaggio altamente consigliato.
Senza ergersi ad "esperto di politica internazionale, diciamo che se devo mettere i due cent la risposta è un banalissimo e democristiano "dipende". Dipende da dove andiamo a guardare, dipende dal diritto, dipende da una moltitudine di fattori storici, sociali, economici ecc. ecc.
In realtà anche in Italia non è che sia per forza così sbagliato in certi casi. Per tutta una serie di motivi che possiamo riassumere in:
- Presenza di "roccaforti" e "feudi" dove la gente vota in massa in un determinato modo (semplificando moltissimo) per il sacro potere della tradizione, a sua volta originato da motivi che risalgono magari ai tempi degli Orazi e dei Curiazi.
- Sostanzialmente agli italiani degli enti locali (diversi dal Comune) frega un cazzo, hai voglia a fare riforme costituzionali che li mettano su un piedistallo. I problemi locali a mala pena si prendono in considerazione per eleggere il sindaco, del resto notoriamente se piove è il governo ad essere ladro, mica il presidente della Regione. Anche qui, abbiamo passato decenni a dividerci in base a quello che succedeva nel mondo (manco in Italia o nella sola Europa), è piuttosto inevitabile.
Per fare esempi pratici: se Emilia-Romagna e Toscana sono storicamente "regioni rosse", se toscani/emiliani/romagnoli sono tendenzialmente gli italiani che votano più a sinistra, una eventuale elezione regionale che porti la destra al potere in Toscana o in Emilia-Romagna il suo significato a livello nazionale ce l'ha, eccome. Perché "se perfino loro finiscono per votare a destra, figurarsi gli altri". In effetti, mi si corregga se sbaglio, nelle ultime regionali da quelle parti c'era un certo hype, con la destra che "ci credeva" molto più che nelle occasioni precedenti. Alla fine non solo entrambe le regioni hanno confermato il governatore PD ma anche con un largo margine, specie in Emilia-Romagna. Siccome il tracollo del PD nel resto d'Italia era già cosa nota, non è sbagliato trarne un'indicazione a livello nazionale: la destra sfonderà pure ovunque, ma le "sacche di resistenza" restano al loro posto. Ed evidentemente la conclusione a livello di partito è stata "ripartiamo da quello", visti i nomi in lizza per il post-Letta.
Per fare un altro esempio, qui in Veneto mi sembra che nessuno (quantomeno dotato di pollici opponibili) abbia tratto indicazioni nazionali dalle percentuali bulgare di Zaia nell'ultimo appuntamento elettorale. Perché stiamo parlando di quella che ai tempi della DC era la "sacrestia d'Italia", un bacino di voti che poi è passato linearmente prima a Forza Italia e poi alla Lega. La vittoria di Zaia era scontata da ben prima che l'emergenza pandemia gli facesse inattesa campagna elettorale, figurarsi dopo. Un'eventuale vittoria del PD in Veneto sarebbe significativa, per gli stessi motivi di cui prima. Una vittoria di Zaia con una Lega in crisi nera anche, POTREBBE essere significativa (come lo è stata quella di Bonaccini nel 2020). Una vittoria di Zaia col vento in poppa non significa un cazzo, e infatti così è stata (giustamente) trattata.
Insomma, dipende da caso a caso, e da momento a momento.
Nei giorni scorsi? Beh, c'è comunque da considerare il banalissimo fatto che erano chiamati al voto letteralmente un quarto dei cittadini italiani, non stiamo parlando comunque di bruscolini.
E poi, almeno per la Lombardia, onestamente il momento ha un certo peso. Fossimo nel, toh, 2018 una conferma del governatore leghista sarebbe robetta di ordinaria amministrazione, visto che a livello politico la Lombardia è un feudo della destra tanto quanto il Veneto ( sintetizzato in forma immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_ ... After).png ).
Essendoci stato di mezzo il 2020, avendo ripresentato Fontana dopo quel leggerissimo pasticcio dovuto alla gestione del Covid... diciamo che non mi sembra poi sbagliatissimo un ragionamento stile "se Fontana non solo ha retto ma addirittura stravinto, figurarsi cosa possono fare altri figuri con meno scheletri nell'armadio".
Poi certo, è la Lombardia, quindi magari semplicemente "voto secondo tradizione >>> fatti e misfatti del singolo governatore di turno". Ci sta. Ma ci sta anche rilevare come dall'altra parte non si sia costruita un'alternativa credibile nonostante di argomenti ce ne fossero a iosa. Ci sta anche rilevare come praticamente tutto il bacino elettorale cui puntava l'opposizione sia finito nel partito dell'astensione. Casi isolati e locali? Può essere, per carità, ma a me sembra uno schema con altissime probabilità di ripetersi anche a livello nazionale.
Non parlo del Lazio per mia personale ignoranza.

E nella fattispecie Kaiser non ha tutti i torti. Il dato più significativo è sicuramente l'astensione, ma gli astenuti banalmente non contano un cazzo. Non è che Fontana o Rocca modificheranno minimamente il loro programma perché sanno di essere stati eletti da una percentuale degli aventi diritto che ai aggira sul 20%. L'astensionismo resterà al più una nota a margine nelle cronache, ma è anche giusto così, visto che la percentuale di astenuti non avrà la benché minima influenza su ciò che vedremo nelle rispettive stanze dei bottoni.
Semmai a riflettere su quel dato dovrebbero essere le opposizioni, visto che chiaramente hanno perso coloro che dovrebbero teoricamente votarli. Sono loro che dovrebbero smettere di navigare a vista e fare una profonda riflessione su come richiamare il loro elettorato alle urne. Purtroppo però, nemmeno questa è una notizia... perché non è certo una novità, anzi.

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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da KaiserSp »

Hard Is Ono ha scritto: 14/02/2023, 10:39 Si ma nei tuoi ultimi due messaggi manca un soggetto.

Chi è che ha perso? Chi sono Aldo Giovanni e Giacomo?
Tu sei un elettore PD, un elettore 5 Stelle? Un militante (?) di una di queste due formazioni?

Quelli sono gli sconfitti, rivolgiti a loro per queste acute riflessioni oppure proponi autocritica stile gruppi maoisti degli anni '70 nel tuo circoletto se ne fai già parte.
per me, chi rimane a casa perde sempre, indipendentemente dall'esito e dal credo politico

c'è chi vince e governa legittimamente (in questo caso Fontana)
c'è chi perde ma almeno si è messo in gioco (in questo caso tutti gli altri contendenti)
c'è chi perde malissimo e deve essere bastonato appena osa lamentarsi (chi è rimasto a grattarsi la panza sul divano)

però mi piace questa "cultura della de-responsabilizzazione di massa, sempre e comunque", sia mai che qualcuno faccia notare che forse forse le colpe stanno in "basso" molto più che in "alto"

il circoletto! LOL!

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Colt877
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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da Colt877 »

Lieutenant Loco ha scritto: 14/02/2023, 12:03 Semmai a riflettere su quel dato dovrebbero essere le opposizioni, visto che chiaramente hanno perso coloro che dovrebbero teoricamente votarli. Sono loro che dovrebbero smettere di navigare a vista e fare una profonda riflessione su come richiamare il loro elettorato alle urne. Purtroppo però, nemmeno questa è una notizia... perché non è certo una novità, anzi.
Secondo me dovrebbero essere tutti a riflettere, specialmente in Lombardia, perché solo le opposizioni?

Faccio un discorso prettamente numerico: nel 2018 il candidato di centrodestra nel Lazio aveva preso circa un milione di voti. Nel 2023 prende circa un milione di voti pur con affluenza più che dimezzata, confermando il consenso.

Nel 2018 Fontana aveva preso circa due milioni e ottocentomila voti. Anche qui affluenza più o meno dimezzata e perde un milione di voti, prendendone circa un milione e settecentomila. Ha stravinto tra i votanti, ma se un milione di lombardi in meno lo ha votato qualcosa dovrà pur significare.

Poi sono il primo a dire che ai partiti la scarsa affluenza li aiuta perché intercettare il voto di opinione ti impone di offrire qualcosa che sia quantomeno lontanamente legato alla vita delle persone. Se le elezioni diventano solo una gara a chi ha i tifosi più fedeli, sai che gliene frega ai partiti di vedere l'affluenza calare sotto il 40 stavolta e sotto il 30 o il 20 la prossima volta. Allo stesso tempo questo rischia di aprire le porte a un Movimento 5 Stelle 2.0. Oggi una forza antisistema ha le praterie di consenso potendo attingere dal bacino sconfinato degli astenuti e di tematiche sociali che i politici tutti neanche provano più a tutelare. La politica scommette che nessuno occupi questo spazio e che la gente si rassegni definitivamente a non andare a votare perché tanto non cambia niente e sono tutti uguali. Va a votare solo chi sta ancora discretamente bene e si può permettere il lusso di votare il politico che gli piace di più.

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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da uomodelmonte88 »

Lieutenant Loco ha scritto: 14/02/2023, 12:03 ...
In realtà mi è piaciuto moltissimo leggere il tuo post, in gran parte condivisibile.

E mi rendo conto di aver esagerato nel mio post originale, estremizzando la mia posizione. Hai ragione, quando dici che un po' di rilevanza c'è. Quello che mi infastidisce nella narrazione che spesso si crea attorno alle Regionali è il "determinismo".

Esempio? I 5 Stelle spariti in una manciata di regionali, tutti quanti li si dà per morti e loro, zac, alle politiche tornano rilevanti, visto che il Reddito di Cittadinanza non è deciso a livello regionale ma nazionale.

Altro esempio? Il mio comunello di 10000 abitanti, estrema roccaforte leghista, che non ha mai espresso un Sindaco leghista perchè i candidati della Lega erano sempre dei conclamati disagiati. Il che non ci ha mai impedito di dare il nostro 50 e fischia percento alla Lega ad ogni elezione di altro livello.

Cioè, quel che dico (e che in parte confermi nel tuo post) è: ci sono tantissime variabili in gioco. Tradizioni, personalismi, giochi di potere. Mi fa sorridere amaramente che spesso vengano banalizzate il giorno dopo dai giornali e che i politici abbiano così anche loro l'occasione per sposare narrazioni semplicistiche.


Stringendo ancora di più: ha vinto la Destra in Lombardia e Lazio? Eh, capirai, hanno stravinto le politiche neanche 5 mesi fa. Avrebbero come minimo dovuto aumentare ogni tassa del 20% per avere ripercussioni su queste regionali.

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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da uomodelmonte88 »

Colt877 ha scritto: 14/02/2023, 12:15 Allo stesso tempo questo rischia di aprire le porte a un Movimento 5 Stelle 2.0. Oggi una forza antisistema ha le praterie di consenso potendo attingere dal bacino sconfinato degli astenuti e di tematiche sociali che i politici tutti neanche provano più a tutelare.
Il "problema" è che c'è già stato il fenomeno 5 Stelle, finito miseramente in vacca.
I nuovi tentativi di politica antisistema sono falliti altrettanto miseramente, senza neanche vivere l'idillio della fase ascendente: vedi i vari Italexit o Italia Sovrana e Popolare. le praterie di consenso ci sono, è vero, ma sarà sempre più difficile percorrerle.

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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da Colt877 »

uomodelmonte88 ha scritto: 14/02/2023, 12:23 Il "problema" è che c'è già stato il fenomeno 5 Stelle, finito miseramente in vacca.
I nuovi tentativi di politica antisistema sono falliti altrettanto miseramente, senza neanche vivere l'idillio della fase ascendente: vedi i vari Italexit o Italia Sovrana e Popolare. le praterie di consenso ci sono, è vero, ma sarà sempre più difficile percorrerle.
Che è infatti la scommessa della politica tradizionale. Tanta gente si è sentita tradita dai 5 stelle e a votare giura di non tornarci più. Mai come oggi c'è una larghissima parte di astenuti che non vuole minimamente saperne di tornare a votare. Chi avrà ragione nel lungo periodo non lo so, di certo mai si è respirato un così scarso attaccamento verso quei partiti che i cittadini non sopportano più e di cui riconoscono, a stento, solo il leader del momento come figura di riferimento.

I giornalisti poi consapevoli della loro quota di colpa si prestano al giochino e nascondono sotto al tappeto la polvere(l'affluenza sempre più bassa). Parlare oggi di 33% o del 25% o del 20% per questo o quel partito, quando ha votato meno del 40% degli aventi diritto mi sembra veramente folle. Si possono riscontare dei trend consolidati nel tempo o più recenti e ancora legati al risultato delle politiche di settembre. Ma l'unico vero dato incontrovertibile è l'astensione, tutto il resto è chiacchiericcio stomachevole di sottofondo.

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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da Hard Is Ono »

Colt877 ha scritto: 14/02/2023, 12:45 Che è infatti la scommessa della politica tradizionale. Tanta gente si è sentita tradita dai 5 stelle e a votare giura di non tornarci più. Mai come oggi c'è una larghissima parte di astenuti che non vuole minimamente saperne di tornare a votare. Chi avrà ragione nel lungo periodo non lo so, di certo mai si è respirato un così scarso attaccamento verso quei partiti che i cittadini non sopportano più e di cui riconoscono, a stento, solo il leader del momento come figura di riferimento.

I giornalisti poi consapevoli della loro quota di colpa si prestano al giochino e nascondono sotto al tappeto la polvere(l'affluenza sempre più bassa). Parlare oggi di 33% o del 25% o del 20% per questo o quel partito, quando ha votato meno del 40% degli aventi diritto mi sembra veramente folle. Si possono riscontare dei trend consolidati nel tempo o più recenti e ancora legati al risultato delle politiche di settembre. Ma l'unico vero dato incontrovertibile è l'astensione, tutto il resto è chiacchiericcio stomachevole di sottofondo.
La coscienza (politica, sociale, di classe, anche elettorale) può subire cambiamenti anche molto repentini. Specialmente in un periodo di grande crisi come questo. La grande massa di disillusi di oggi può tornare anche subito se adeguatamente motivata da una proposta politica che vada incontro alle sue reali esigenze di miglioramento sensibile delle proprie condizioni di di vita.
In Italia ovviamente c'è il precedente del M5S, ma non è esattamente la novità del mese: il M5S è sulla ribalta politica da 10 anni, una vera e propria eternità in quest'epoca e ha attraversato tutto il periodo della crisi, venendo già messo alla prova.
Da questo punto di vista i tempi sono maturi per un tentativo diverso. La forma che può assumere non è facilmente prevedibile, perché gli altri paesi in cui si è espresso un ritorno alla politica (e anche al voto) sono stati diversi e anche con elementi di casualità.

L'unico dato di cui mi sento di dare certezza per questa fase è la morte del centro politico. Non c'è spazio per niente al centro, in nessuna salsa e chiunque tenti di recuperare consensi con una corsa ai moderati è fuori dalla storia ma anche dal risultato politico nell'immediato.

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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da Colt877 »

Hard Is Ono ha scritto: 14/02/2023, 14:00 La coscienza (politica, sociale, di classe, anche elettorale) può subire cambiamenti anche molto repentini. Specialmente in un periodo di grande crisi come questo. La grande massa di disillusi di oggi può tornare anche subito se adeguatamente motivata da una proposta politica che vada incontro alle sue reali esigenze di miglioramento sensibile delle proprie condizioni di di vita.
In Italia ovviamente c'è il precedente del M5S, ma non è esattamente la novità del mese: il M5S è sulla ribalta politica da 10 anni, una vera e propria eternità in quest'epoca e ha attraversato tutto il periodo della crisi, venendo già messo alla prova.
Da questo punto di vista i tempi sono maturi per un tentativo diverso. La forma che può assumere non è facilmente prevedibile, perché gli altri paesi in cui si è espresso un ritorno alla politica (e anche al voto) sono stati diversi e anche con elementi di casualità.

L'unico dato di cui mi sento di dare certezza per questa fase è la morte del centro politico. Non c'è spazio per niente al centro, in nessuna salsa e chiunque tenti di recuperare consensi con una corsa ai moderati è fuori dalla storia ma anche dal risultato politico nell'immediato.
Concordo, ma tu pensi che in Italia oggi possa nascere una roba del genere? I bisogni degli ultimi sono noti e anche una parte della politica tradizionale, quella non completamente scollegata dalla realtà, riesce a individuarli. A sinistra c'è anche una parte ulteriormente minoritaria che prova ad accodarsi a fenomeni che travalicano i confini nazionali, per dare l'idea di essere avanti rispetto ai tempi: penso al solito Fratoianni ai cortei per l'ambiente dei ragazzi di FFF. Quello che manca però è un disegno politico e soprattutto un'alternativa al sistema nel suo insieme.

L'Italia oggi non può spendere i soldi che dovrebbe spendere, perché gravemente indebitata. Altri paesi li possono spendere e li spenderanno, acuendo ancora di più le distanze tra il nostro paese e gli altri paesi più ricchi. Se la gente è disaffezionata rispetto alla politica la colpa è anche dell'omologazione che c'è stata. Diamine, la parola che più divide destra e sinistra è diventata: Sanremo. Ancora: se in un'epoca del genere la Sinistra non parla di redistribuzione della ricchezza, ma allora che Sinistra è? Poi un giorno qualcuno mi spiegherà, a parte allearsi con Calenda o con Conte, in cosa si differenziano le idee di PD di Bonaccini e di Schlein.

Quest'alternativa non potrà aspettare poi molto a manifestarsi e dovrà essere un vero fenomeno di rottura se vuole sperare di svegliare dal torpore gli italiani. Per citare Tolkien(al cui topic sto ancora lavorando e spero di avere un po' di tempo per aprirlo nelle prossime settimane): spero di riuscire a vederla l'ultima marcia degli Ent. Prima che sia troppo tardi.

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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da Ray magini »

Premesso che non succederà mai, ma se i partiti prendessero un tot a voto come finanziamento sai che risatone?
Al momento il problema serio è la completa disaffezione della gente verso i partiti, che secondo me è completamente colpa dei partiti stessi: i programmi elettorali sono incentrati su problemi inutili mentre quelli seri (ambiente, perchè proseguendo così i 18-20enni si piglieranno tanta di quella merda che levati - lavoro, perchè il mercato italiano del lavoro è una merda allucinante verso i più giovani - debito) vengono bellamente sfanculati perchè tanto il profilo dell'elettore medio è 40-60enne con scarso livello d'istruzione e a lui cosa gliene frega, parli con due/tre slogan e condisci il tutto con palle varie e lui ci crede e ti vota.
Ripeto, tra una ventina d'anni i partiti se continuano così vinceranno con 10000 voti totali le nazionali.

Ah, e parlo da 36enne che lavora come responsabile in un isola felice dell'industria mondiale dove girano tanti bei soldoni

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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da Lieutenant Loco »

Colt877 ha scritto: 14/02/2023, 12:15 Secondo me dovrebbero essere tutti a riflettere, specialmente in Lombardia, perché solo le opposizioni?
Ti sei risposto magistralmente da solo, riporto pari pari dal tuo quote:

Se le elezioni diventano solo una gara a chi ha i tifosi più fedeli, sai che gliene frega ai partiti di vedere l'affluenza calare sotto il 40 stavolta e sotto il 30 o il 20 la prossima volta. [...] La politica scommette che nessuno occupi questo spazio e che la gente si rassegni definitivamente a non andare a votare perché tanto non cambia niente e sono tutti uguali.

Questo, letteralmente.
L'astensionismo ha colpito tutti, lungo tutto lo spettro politico. Siamo d'accordissimo che a un politico lungimirante si dovrebbe comunque accendere una spia, anche da vincitore, perché quel serbatoio enorme di voti non espressi sono una potenziale spada di Damocle.
Ma se vogliamo essere realisti, la lungimiranza in termini elettorali non paga e non ha mai pagato. Da nessuna parte a dirla tutta, a maggior ragione nell'Italia delle misure a debito e delle pensioni che ipotecano il futuro di intere generazioni. Paga l'uovo oggi, non l'ipotetica gallina domani, da sempre.
Quindi il Fontana di turno vede semplicemente che se l'astensionismo si porta via il 60% dell'elettorato e tutto si riduce a uno scontro fra tifoserie, i suoi ultras sono più di quelli avversari. Cioè, seriamente, questo è uscito dal carnaio del 2020 lombardo più forte di come ne era entrato. E stiamo parlando di VITE UMANE, non so cos'altro possa smuovere più le coscienze. E questo ha attraversato lo tsunami perfettamente indenne, anzi rafforzato.
In quella posizione, dovrebbe fare autocritica? Realisticamente stapperà lo champagne.
E mi rendo conto di aver esagerato nel mio post originale, estremizzando la mia posizione. Hai ragione, quando dici che un po' di rilevanza c'è. Quello che mi infastidisce nella narrazione che spesso si crea attorno alle Regionali è il "determinismo".
Così messa, condivido tutto.
Diciamo che in linea di massima delle specificità locali si tiene conto a livello di comune, anche perché appunto stringi stringi è l'unico ente locale che conta agli occhi del cittadino (in barba a una revisione costituzionale che rende gli enti locali praticamente intoccabili). Per gli altri... meh.
Sono pronto a scommettere che la stragrande maggioranza dei cittadini elettori non si sia nemmeno accorta che non si vota più per la Provincia, per dirne una. E che la quasi totalità veda tuttora le Città metropolitane come costrutti mitologici.
Per le regionali appunto, moltissimo dipende dal contesto. Ma diciamo che è anche lì molto raro che si voti X persona in quanto competente o meno peggio rispetto ad Y buffone; in linea di massima alle Regionali si vota il partito, non il soggetto (con le dovute eccezioni). E sono pronto a scommettere che siano pochi quelli che la crocetta la mettano avendo presente effettivamente problemi e questioni regionali.

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Depeche boy
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Re: POLITICA ITALIANA

Messaggio da Depeche boy »

Berlooska assolto, pareri?

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