Secondo me questo è un discorso che non ha molto senso fare, nel senso che di riforme ne sono state fatta tante ma ovviamente la loro importanza (grande o piccola) e il loro giudizio (positivo o negativo) è inevitabilmente basato ed influito dall'appartenenza politica e quindi dalla percezione che si ha.Colt877 ha scritto: ↑14/06/2023, 18:01 Sfido chiunque a citarmi almeno una riforma approvata dai governi berlusconi che si possa ricordare oggi per dire: accidenti, con questa norma fortemente voluta da Silvio le cose, pure in un ambito ristrettissimo, sono finalmente andate meglio per noi cittadini. Ve lo anticipo io: non esistono. A meno che non vi chiama(va)te Silvio Berlusconi, allora sì che ci sarebbero state molte leggi ad personam che avreste potuto citare.
Non esisterà mai una legge che metterà d'accordo tutti.
Come dici tu lui è stato bravo a capire che la televisione poteva essere un importante mezzo di diffusione per aumentare il numero di seguaci delle sue idee (manipolare è un termine che non mi piace, in nessun ambito) anche se, in realtà, era già una cosa sfruttata prima di lui con i partiti che si dividevano e controllavano i canali della Rai (Rai 1 alla Democrazia Cristiana, Rai 2 al Partito Socialista, Rai 3 un mix tra DC e Partito Comunista, ecc...)Colt877 ha scritto: ↑14/06/2023, 18:01 Anche sul discorso di inventare qualcosa, io credo che Silvio non abbia inventato niente, ma sia stato semplicemente il più rapido nel cogliere i tempi che cambiavano, e nel precorrere quei cambiamenti rispetto ai suoi competitor. Ad esempio, è stato uno dei primi a capire l'impatto che poteva avere la televisione sull'opinione pubblica per manipolare l'elettore e convincerlo a votare non sulla base delle convenienze del suo blocco sociale, ma di un concetto di tifo e appartenenza tipico del calcio (che si ricollega sia al discorso di tifo che facevate, ma anche al discorso sui suoi governi che poi non hanno mai avuto la forza di imporre le riforme più impopolari, che faceva HIO).
Questo però non rende certo Berlusconi un unicum nella storia: pure Grillo e Casaleggio sono stati i primi in Italia a capire l'impatto di Internet nella politica (come Berlusconi con la tv), ma non è che l'hanno inventato loro. Lo hanno cavalcato, che è qualcosa di diverso.
Almeno lui sfruttava la sua tv e non quella nazionale per farsi propaganda e campagna elettorale.
Lo stesso in seguito hanno fatto Grillo e Casaleggio con internet.
Concordo.Colt877 ha scritto: ↑14/06/2023, 18:01 La morte di Berlusconi politicamente è un evento trascurabile perché arriva in un momento in cui la sua parabola discendente aveva ormai toccato il fondo. Nella formazione di questo governo, del resto, Berlusconi non aveva toccato palla, o quasi. Può essere utile per rattizzare antichi focolai mai sopiti tra pro e contro, ma anche questo è un esercizio effimero e di scarso valore. Tra chi oggi prova incautamente (e secondo me anche contro il volere dell'uomo) a dipingerlo come un povero santo perseguitato dai comunisti brutti e cattivi; chi gli dà addosso come se fosse ancora vivo nella speranza di cristallizzare il tempo e di poter vivere di luce riflessa di un morto; e i peggiori, gli avvoltoi che sorvolano i resti di quel partito morente che è Forza Italia sperando di ereditare qualcosa che non esiste e che non si può proprio ereditare.
Il Berlusconi leader politico è finito nel 2013 con la decadenza dall' incarico di senatore.
Fine in seguito ufficializzata alle politiche del 2008 quando la Lega divenne il primo partito del Centrodestra.
Poi ha continuato ad avere voce in capitolo ma le decisioni finali spettavano ad altri.
Questo direi che è palese.Colt877 ha scritto: ↑14/06/2023, 18:01
Questo perché, nell'inganno del venditore di fumo, nessuno ha ancora capito che dietro di sostanza non c'è assolutamente niente. Che morto Berlusconi non se ne farà un altro perché semplicemente, a differenza dei Papi che servono la Chiesa, del suo partito lui era la Chiesa e nel momento in cui viene a mancare lui non ne rimane nulla.
Forza Italia ha chiuso i battenti due giorni fa con la sua dipartita.