La classe 2001 della Diana (la federazione di Kyoko Inoue) è da diversi anni il nuovo grande prospetto della promotion. "Nuovo" perché ha raccolto tale ruolo in eredità da quello "vecchio", ovvero la beneamata Sareee. Allenata nel dojo Diana da Kyoko e Kaoru Ito, Haruka ha anche frequentato la scuola di wrestling di Emi Sakura (Darejyo) per poi debuttare nel 2019. Fin da subito Sareee l'ha presa sotto la sua protezione, facendola girare con lei anche fuori dai limitati confini della federazione base. Oltre che con le vetuste sue maestre e con Jaguar Yokota, in generale fin da subito si è confrontata con i giovani talenti formati nelle altre promotion, come Mei Hoshizuki e Maria (Marvelous) e Suzu Suzuki (Ice Ribbon), mentre si è fatta le ossa in Wave.
Con l'approdo di Sareee in WWE c'è la prima svolta della sua carriera, ovvero la nascita del team Luminous in coppia con l'amica Miyuki Takase, la ex super ace delle ActwresGirl'Z. Negli ultimi anni le due si sono affermate come uno dei migliori tag di tutto il panorama, vincendo tre volte i titoli tag Diana oltre che quello Wave. È stata anche campionessa Princess in PURE-j, un titolo che ha svezzato tanti talenti come la stessa Sareee e poi Hana Kimura, Suzu Suzuki e Saori Anou.
Qualcuno potrebbe aver visto Haruka anche in Stardom agli show targati New Blood come KARMA, una sorta di alter ego malvagio visto che altrove è spesso face. Comunque, lei mi piace molto perché riesce a risaltare ed essere piuttosto carismatica, grazie ha un buon look, espressività e grinta. Ha sviluppato una buona consapevolezza nella gestione del match e del rapporto col pubblico. Sul ring si vede la scuola Sakura, con tanta padronanza a terra e fluidità nell'esecuzione di cradle e con l'avversario giusto manovre di sottomissione, benché non arrivi ai livelli, anche di creatività, raggiunti da Mei Sugura (consigliato il match tra loro due del 2021 nella location Choco Pro). L'intensità dei colpi, marchio di fabbrica di Sareee e delle maestre Diana, c'è ma si può migliorare. In genere è concentrata nel selling, cosa che apprezzo sempre molto. Svariati suplex sareeisti completano il repertorio.
Il primo match che ci vediamo è una sfida per il titolo Diana contro la campionessa Ayako Sato, una veterana formatasi a inizo anni 2000 negli ultimi anni di vita della AJW, poi ha girato come freelance prendendosi un paio di pause (una per un fallimentare tentativo nelle MMA) ed infine è tornata in Diana fississima. Mah, per me solida ma piuttosto anonima. Insomma una che difficilmente potrà mai essere citata tra le sue favorite da qualcuno.
La storia è chiara: la veterana combatte da heel stronza tra colpi sporchi e capelli tirati, colpi al braccio e in generale si mette al servizio della giovine. Per me non funzionano tanto le due zingarate tra il pubblico, in particolare la prima proprio all'inizio del match che in pratica è solo una scusa per rendere omaggio al solito cartello in cima alla gradinata del Korakuen. Nella seconda fase fuori, invece, secondo me lo shine di Haruka è troppo (due suplex sui tappetini e il volo) per essere intervallato solo dai colpi scorretti con il vassoio da parte di Ayako. Da una parte ci può stare perché tutta l'offensiva della sfidante si basa sulle powermoves (e un po' nel legwork un po' random) piazzate nei brevi momenti di cambio di fase, ma boh troppo dominante. Alla fine triplo german e mossona risolutiva per diventare nuova campionessa.
Meh, match abbastanza ok, storia semplice ma non raccontata benissimo, non sono tanto soddisfatto quindi ci vediamo anche la prima difesa. Il titolo Diana è puramente ornamentale, simbolo di una federazione che esiste solo come estensione dell'ego della proprietaria (un classico del puro) e ha poco da offrire a parte i talenti formati nel dojo. Cintura che comunque fa figura e può essere un punto di partenza per crescere ancora.
Questa volta siamo lontani dalla storia e dal prestigio del Korakuen, in favore dall'intimità del dojo Diana a Kanagawa il giorno di ferragosto. L'avversaria è Kakeru Sekiguchi, di formazione Actwres e OZ Academy, non la conosco tanto in quanto ha sempre bazzicato contesti (come appunto la OZ degli ultimi anni) che non mi hanno mai interessato molto, ma l'ho vista citata come buon talento. È un matchino carino, tutto giocato sul lavoro al braccio destro della campionessa, che da parte sua prova a interrompere il dominio della sfidante con le solite proiezioni, selling ok. C'è un mezzo botch che acchiappano nella storia in quanto è un sollevamento tentato col braccio colpito, ok così. Alla fine va bene visto il contesto e la durata, con 15 minuti che scorrono benissimo.
Non i migliori match in carriera ma si vedono i pregi e difetti di un talento non per caso entrato in orbita Stardom. Federazione che ha ormai rinunciato a produrre talenti in casa, quello che era il marchio di fabbrica agli esordi e negli anni successivi col duo Fuka-Nanae.
. Bellino, tante cosine interessanti da Cobb e Riddle, spero rifacciano vedere qualcosa perché divertono. Penta e Fenix facevano effettivamente più roba all'epoca, ma neanche così tanta.
