Pro:
Lungimiranza: c’erano ovviamente molte decisioni prese all’ultimo, ma generalmente i feud principali erano programmati con un certo anticipo, sviluppati in modo paziente, creando ancora più hype per i match effettivi (il primo Undertaker - Kane fu preceduto da 9 mesi di costruzione, Austin e McMahon si scontrarono per la prima volta dopo 11 mesi di feud, durando poi altri 6 mesi, o Austin e Undertaker che si scontarono a SummerSlam 1998 quando il feud era partito addirittura 4 mesi prima). Questo dava anche una certa coerenza nei personaggi: pur con qualche sbavatura (tipo Paul Bearer che cambia schieramento tra Undertaker e Kane di continuo) raramente si vedeva un wrestler fare una cosa che pochi mesi prima non avrebbe mai fatto, come se avessero avevano davvero delle personalità che prescindessero dal loro status di face o heel.
La freschezza dei personaggi: oggi i face sembrano seguire tutti lo stesso identico schema per mandarsi over col pubblico (tipo urlare il nome della città ospitante ad alta voce per avere un pop facile, o imbonirsi il pubblico dell’arena dicendo roba tipo “L’ho fatto per voi e voi mi avete dato la forza ecc.”), mentre ai tempi ogni face era diversissimo e caratterizzato: Austin, The Rock e Mankind erano tutti profondamente diversi, e andavano per la loro strada senza essere accomodanti col pubblico, oggi mi sembra cambino solo le catchphrase. Sicuramente 20 anni fa aiutò il fatto che tutte le star degli anni passati erano o ritirate o in WCW, di conseguenza tutto aveva un'atmosfera fresca, giovane e inedita (nel 1998 l'unico main eventer affermato era Undertaker, poi il nulla, tutti volti nuovi).
Si pensava fuori dagli schemi: L'Attitude era un'esplosione di idee, novità, personaggi che ti rimanevano impressi al primo sguardo. Tutt'oggi penso che i Raw dal 1997 al 1999 rimangano ineguagliabili: in ogni puntata sembrava che potesse succedere qualsiasi cosa, e la sensazione l’ho trovata immutata anche a rivederla oggi, nonostante col senno del poi già sappiamo come si evolveranno i feud. Certo, a volte si pensava fin TROPPO fuori dagli schemi, raggiungendo anche dei bei picchi di trash, ma io apprezzo sempre chi si prende il rischio, a costo di sbagliare qualcosa (qualcosa che oggi manca molto nell’arte e nell’intrattenimento in generale).
Divertimento: oggi mi sembra che il lato “divertente” del wrestling sia stato bandito. Nei vari feud di oggi mi sembra che i wrestler si prendano troppo sul serio, come se ogni rivalità debba essere assolutamente solenne, personale, profonda, psicologica, o necessaria per consacrare la propria legacy e rendere orgogliosa la propria famiglia, risultando quasi lagnosa (detta così sembra una frecciatina a Cody Rhodes ma non è così, adoro Cody e la sua storyline, ma non su tutti questa impostazione funziona). Ai tempi dell’Attitude il copione era più semplice: ti metti in mezzo alla mia strada=ti faccio a pezzi. Erano feud più disimpegnati, ma proprio per questo più folli e divertenti. Certo, i feud personali e colossali piacciono anche a me, ma i Cody-Roman sono speciali proprio perché sono rari, applicati a tutti diventano stucchevoli.
Poco lottato a Raw: so che per molti questo è un difetto (e in effetti lo scarso lottato lo metto tra i difetti), ma se per i PPV questo è un handicap, per Raw per me era necessario: in uno show settimanale bisognerebbe privilegiare le storyline e lo sviluppo dei personaggi, lasciando parlare il ring prettamente per i PPV (ma qui si entra nella soggettività).
La gestione del tempo televisivo: qui mi riallaccio al discorso del poco minutaggio riservato al lottato a Raw. Avendo un solo roster, un solo show, e solo 2 ore di programmazione (1 ora e 30, escludendo la pubblicità), ai tempi erano obbligati ad ottimizzare ogni minuto a disposizione, senza perdite di tempo o altro. Non potevi distrarti neanche un secondo: anche nel siparietto più inutile, per tenere alta l’attenzione dello spettatore sapevi che avrebbero inserito qualcosa relativo alle storyline principali (un collegamento con una rissa nel backstage, un main eventer al tavolo del commento, ecc.). Oggi Raw dura 3 ore, che è una durata inutilmente infinita, dove ormai pure un match tra midcarder dura 10 minuti, e la maggior parte dei siparietti del backstage è inutile e identico a tutti gli altri.
Tutti avevano un ruolo: grazie anche alla gestione dle tempo che dicevo prima, difficilmente nell'Attitude una superstar non aveva un ruolo nello show, grosso o piccolo che fosse, grazie anche all'altissimo numero di stable presenti in quegli anni (o alla divisione hardcore). Spesso per non tralasciare nessuno venivano fatti intrecciare i feud principali con quelli minori, o anche 3-4 feud tutti insieme.
I contro per me erano:
Troppi cambi di titolo: premesso che io sono un fan dei regni lunghi, e che proprio per una questione di credibilità per me nessun regno dovrebbe mai scendere sotto i 100 giorni, per quanto spesso fossero giustificati dalle storyline, nell’Attitude c’erano davvero troppi passaggi di cintura (il top fu nel 1999 con 11 passaggi del titolo WWE), come se avessero il terrore di annoiare il pubblico con pochi passaggi di consegne.
Il lottato dei PPV: nei primi 2 anni (1998-1999) si daa davvero troppa poca importanza al lottato in favore delle storyline, complice anche il fatto che il main event fosse dominato da uno Steve Austin alle prese col suo infortunio al collo, un Undertaker fuori forma, e un The Rock ancora poco sciolto. Poi per fortuna nella seconda parte dell'Attitude (2000-2001) con The Rock e Triple H più in forma che mai, e gli arrivi di Jericho, Benoit, Angle, Guerrero, ecc. si fu un'inversione di tendenza, e infatti credo che un buon 70% dei “classici” dell’Attitude appartenesse proprio di questa seconda fase
PPV mediocri: discorso simile, si trattava quasi sempre di Raw allungati, senza grandi spunti e pochi match degni di essere rivisti. Sul piano in-ring l’Attitude ci abbia dato le peggiori Wrestlemania e le peggiori Royal Rumble di sempre (tolte giusto Wrestlemania 14 e la 17, che “aggiustò” tutte le fallimentari edizioni precedenti). Anche qui, nel 2000 ci fu un cambio di rotta, e dopo Wrestlemania 2000 i PPV da buttare furono molti meno.
La svalutazione del titolo Intercontinentale: se prima il titolo Intercontinentale era riservato quasi sempre ad uppercarder o comunque a midcarder come “banco di prova per il main event” nell’Attitude veniva spesso usato come tappabuchi per dare interesse a personaggi o rivalità secondarie, con regni anonimi e corti, dove la cintura era poco più che un accessorio.
Cattivo gusto: il tono "adulto" dell'Attitude a me piace, ma è innegabile che spesso si spingessero troppo oltre (Mae Young, Hawk che si suicida sul titantron, Tiger Ali Singh che umilia il pubblico, Droz che vomita a comando). Ci sarebbe anche la questione della divisione femminile, ma lì non ne faccio tanto una colpa alla WWE: erano proprio tempi diversi in assoluto, anche al di fuori del wrestling, come confermano pure l’uso delle donne in ECW e WCW.
Scusate la lunghezza del post


